Roberto Ricci
Le competenze digitali nella scuola
DOI: 10.1401/9788815412270/c2
{p. 69}La nuova edizione del DigComp del 2020, il DigComp 2.2, cerca di farsi carico della promozione effettiva delle competenze digitali, considerata la complessità estrema del processo. Infatti, se da un lato è in corso una transizione digitale che potremmo dire spontanea, dall’altro l’assenza di azioni organiche e ponderate rischia di favorire lo svilupparsi di fenomeni incontrollati, in cui le persone divengono l’oggetto di una trasformazione, guidata solo dalla tecnologia, e non il soggetto di una trasformazione che ha anche potenzialità straordinarie per la crescita del benessere, non solo materiale, delle persone coinvolte. Per realizzare questo importante obiettivo DigComp 2.2 prevede due ulteriori dimensioni: a) esempi di conoscenze, abilità, attitudini (dimensione 4); b) due scenari di apprendimento (dimensione 5), uno maggiormente legato all’ambito lavorativo-professionale, l’altro a quello educativo scolastico.
La tabella 2.11 riporta gli esempi relativi alla competenza 1.1.
Il valore didattico-metodologico della dimensione 4 è estremamente elevato. Tale dimensione facilita la progettazione del curriculum [11]
digitale a livello di sistema, ma anche del curricolo di scuola. È del tutto evidente che la definizione di un curriculum digitale, se non prescrittivo, quanto meno indicativo è fondamentale a livello di sistema. Ciò non significa che esso debba essere mantenuto invariato per un lungo periodo, ma può rappresentare un valido inizio che orienta e, soprattutto, aiuta il sistema a riflettere e a trovare vie operative e ricche di senso in un campo così nuovo e complesso, spesso totalmente sconosciuto ai docenti e alle famiglie. Tuttavia, almeno in Italia, non è immaginabile che questo processo avvenga in tempi rapidi e potrebbe non {p. 70}avvenire mai, è quindi necessario che almeno a livello di singola scuola ci sia un progetto di curricolo digitale, da inserire all’interno del proprio curricolo d’istituto (vedi cap. 5). Sempre nella prospettiva di aiutare il lettore, chiunque sia, il DigComp 2.2 prevede un’ulteriore dimensione, la quinta, quella degli esempi (casi d’uso), che in questa sede sarà presa in considerazione principalmente, se non proprio esclusivamente, per il contesto scolastico ed educativo (tab. 2.12), tralasciando quello che il DigComp 2.2 chiama scenario di occupazione.
Tab. 2.11. Esempi di conoscenze, abilità e attitudini della competenza 1.1 del DigComp 2.2
Ambito
Esempi
Conoscenze
1. Sa che alcuni contenuti online presenti nei risultati di una ricerca potrebbero non essere ad accesso aperto o liberamente disponibili e potrebbero richiedere un pagamento o la sottoscrizione di un servizio per accedervi
2. È consapevole che i contenuti online disponibili gratuitamente per gli utenti sono spesso pagati dalla pubblicità o dalla vendita dei dati dell’utente
3. È consapevole che i risultati delle ricerche, i flussi di attività sui social media e le proposte di contenuti su Internet sono influenzati da una serie di fattori. Questi fattori includono i termini di ricerca utilizzati, il contesto (ad es. la posizione geografica), il dispositivo (ad es. un computer portatile o un telefono cellulare), le normative locali (che a volte impongono ciò che può o non può essere mostrato), il comportamento di altri utenti (ad es. le tendenze di ricerca o le informazioni consigliate) e il comportamento pregresso dell’utente su Internet
4. È consapevole del fatto che i motori di ricerca, i social media e le piattaforme di contenuti spesso utilizzano algoritmi di IA (Intelligenza Artificiale) per generare risposte adattate al singolo utente (ad es. gli utenti continuano a vedere risultati o contenuti simili). Ciò è spesso indicato come «personalizzazione» (IA)
5. È consapevole del fatto che gli algoritmi di IA operano con modalità che di solito non sono visibili o facilmente comprensibili dagli utenti. Questo è spesso indicato come la «scatola nera», in quanto può essere impossibile risalire a come e perché un algoritmo propone determinati suggerimenti o previsioni (IA)
Abilità
{p. 71}
6. È in grado di scegliere il motore di ricerca che maggiormente soddisfa le proprie esigenze informative dato che motori di ricerca diversi possono fornire risultati diversi anche per la stessa ricerca
7. Sa come trovare risultati migliori utilizzando le funzioni avanzate di un motore di ricerca (ad es. specificando la frase esatta, la lingua, la regione, la data dell’ultimo aggiornamento)
8. Sa come formulare le richieste per ottenere il risultato desiderato quando interagisce con agenti conversazionali o smart speaker (ad es. Siri, Alexa, Cortana, Google Assistant), ad esempio comprendendo che, affinché il sistema sia in grado di rispondere come richiesto, la richiesta deve essere non ambigua e pronunciata chiaramente in modo che il sistema possa rispondere (IA)
9. È in grado di utilizzare informazioni presentate sotto forma di collegamenti ipertestuali, in forma non testuale (ad es. diagrammi di flusso, mappe di conoscenza) e in rappresentazioni dinamiche (ad es. dati)
10. Sviluppa metodi di ricerca efficaci per scopi personali (ad es. per scorrere un elenco dei film più popolari) e per scopi professionali (ad es. per trovare annunci di lavoro adeguati)
11. Sa come gestire il sovraccarico di informazioni e la «infodemia» (cioè il forte aumento di informazioni false o fuorvianti in determinate circostanze, quali ad esempio un’epidemia sanitaria) regolando i metodi e le strategie di ricerca personali
Attitudini
12. Evita consapevolmente le distrazioni e mira a evitare il sovraccarico di informazioni quando accede e naviga nelle informazioni, nei dati e nei contenuti
13. Sa apprezzare l’uso di strumenti progettati per proteggere la privacy delle ricerche e altri diritti degli utenti (ad es. browser come DuckDuckGo)
14. Soppesa i vantaggi e gli svantaggi dell’utilizzo di motori di ricerca basati sull’IA (ad es. se da un lato possono aiutare gli utenti a trovare le informazioni desiderate, dall’altro possono compromettere la privacy e i dati personali o condizionare l’utente per interessi commerciali) (Intelligenza Artificiale, IA)
15. Si preoccupa del fatto che molte informazioni e contenuti online possano essere non accessibili alle persone con disabilità, ad esempio agli utenti che si affidano alle tecnologie di lettura dello schermo per leggere ad alta voce il contenuto di una pagina web (Accessibilità Digitale, AD){p. 72}
 
 
Tab. 2.12. Scenario di apprendimento relativo alla competenza 1.1 del DigComp 2.2 al livello Base_1
Scenario di apprendimento: preparare un lavoro di gruppo con i compagni di classe
Competenza
Livello
Sottolivello
Esempio
1.1
Base
1
Con l’aiuto di un insegnante:
– sono in grado di identificare siti web, blog e database digitali da un elenco nel mio libro di testo digitale per cercare riferimenti bibliografici sull’argomento della relazione
– sono inoltre in grado di individuare riferimenti bibliografici sull’argomento della relazione in questi siti web, blog e database digitali, oltre ad accedervi e a navigare al loro interno
– utilizzando un elenco di parole chiave ed etichette generiche disponibili nel mio libro di testo digitale, sono inoltre in grado di individuare quelle che potrebbero essere utili per trovare riferimenti bibliografici sull’argomento della relazione
 
 
 
 
Nota: Corsivi dell’autore.
L’esemplificazione di un compito corrispondente al livello base, sottolivello 1, della competenza oggetto di questo paragrafo fornisce un’idea piuttosto precisa dei traguardi che possono essere raggiunti al termine della scuola primaria (vedi tab. 2.10). Proprio partendo da questo esempio è quindi possibile costruire un curricolo digitale per la scuola primaria, come illustrato nel capitolo 5.{p. 73}

3.1.2. Valutare dati, informazioni e contenuti digitali (dimensione 2)

Il DigComp 2.2 definisce questa competenza nel seguente modo: «analizzare, confrontare e valutare in maniera critica la credibilità e l’affidabilità delle fonti dei dati, delle informazioni e dei contenuti digitali. Analizzare, interpretare e valutare in maniera critica dati, informazioni e contenuti digitali».
Il pensiero critico è centrale nella competenza 1.2 del DigComp 2.2, rafforzando quindi la centralità di tale competenza per l’intero curricolo di scuola. L’analisi, il confronto e la valutazione critica delle fonti di dati, delle informazioni e dei contenuti digitali sono competenze fondamentali nell’era dell’informazione e possono rappresentare un elemento distintivo dei soggetti veramente competenti nella società di oggi e di domani. Se la competenza 1.2 ha una rilevanza considerevole in tutti i settori della società, certamente per il mondo dell’istruzione essa riveste un ruolo cruciale e strategico, anche per le connessioni con il resto del curricolo, incluse le sue parti più tradizionali. La capacità di valutare in modo critico le fonti e i contenuti digitali aiuta gli studenti e le studentesse a sviluppare il pensiero critico, consentendo loro di esercitarsi concretamente su uno degli aspetti più importanti per muoversi e operare nella società, ossia saper discernere tra informazioni attendibili e non attendibili. Ciò consente a ciascuno, non solo agli studenti e alle studentesse, di formarsi una propria opinione autonoma, di effettuare delle valutazioni razionali e di assumere decisioni anche alla luce di un quadro etico che è alla base della convivenza civile. Lo sviluppo del pensiero critico è quindi il presidio più efficace per prevenire la disinformazione, per filtrare le notizie false o per cogliere intenti malevoli nella loro diffusione.
L’analisi critica delle fonti digitali aiuta gli studenti e le studentesse a diventare utenti più consapevoli e responsabili, per sé e per gli altri, della tecnologia, con evidenti risvolti anche per la loro sicurezza online e per prevenire truffe, phishing e altre minacce.
L’abilità di analizzare fonti digitali è cruciale per la promozione della ricerca a tutti i livelli, da quelle più elementari
{p. 74}che possono riguardare anche un semplice lavoro di gruppo nella scuola primaria sino ad arrivare alla ricerca accademica e scientifica in senso proprio. Attraverso lo sviluppo della competenza 1.2 gli studenti e le studentesse sono sollecitati a identificare e utilizzare fonti attendibili per sostenere le loro argomentazioni. Allo stesso tempo, questa competenza può permettere di focalizzare un tema che sta divenendo sempre più cruciale e problematico, ossia la promozione della cosiddetta onestà accademica, che significa comprendere l’importanza di citare fonti affidabili e di evitare il plagio che, come è noto, affligge tutti i settori nella produzione di informazioni, test, saggi, elaborati di vario genere, a qualsiasi livello, non solo scolastico.
Note
[11] In questo volume si adotta la convenzione di usare il termine «curriculum digitale» quando ci si riferisce alla definizione a livello nazionale del piano di sviluppo delle competenze digitali nei diversi gradi di scuola e il termine «curricolo digitale» per indicare l’equivalente a livello di singola scuola. Se esistono entrambi i documenti, il secondo è necessariamente la declinazione del primo a livello d’istituto, in caso contrario il curricolo digitale è il frutto di una scelta autonoma della scuola (o di una rete di scuole) in relazione al DigComp 2.2.