Le competenze digitali nella scuola
Un ponte tra passato e futuro

Lo sviluppo delle competenze digitali rappresenta una sfida straordinaria per la scuola di oggi e di domani. Le istituzioni europee e nazionali attribuiscono alla scuola un ruolo cruciale, poiché essa rappresenta uno dei luoghi naturali dove queste competenze possono essere promosse. Esse richiedono però un profondo ripensamento sui metodi e sui contenuti, salvaguardando l'enorme patrimonio pedagogico, contenutistico, metodologico e culturale che caratterizza la nostra scuola sin dalla sua fondazione nell'Italia unitaria. Tuttavia, affinché la sfida non si trasformi invece in una sconfitta o in un cambiamento incompleto o solo formale, serve un ragionamento scientificamente fondato sulle competenze digitali, su come esse possano essere promosse a scuola in un ecosistema pedagogicodidattico che coniughi la promozione di competenze ampie, tra le quali anche quelle digitali, con la salvaguardia di alcune competenze di base, forse rilette in una nuova prospettiva. Il volume si prefigge l'obiettivo di proporre una strada possibile per avviare un percorso di riflessione generale in cui la scuola, ancora una volta nella storia dell'umanità, può fare la differenza, sostenendo i pilastri di una società aperta, veramente inclusiva e impegnata per un innalzamento generalizzato ed effettivo dei livelli di apprendimento.

– dottore di ricerca in Metodologia statistica per la ricerca scientifica presso l'Università di Bologna – si occupa da oltre vent'anni di misurazione degli apprendimenti mediante prove standardizzate. Dal 2021 è presidente dell'INVALSI ed è membro del Governing Board del PISA e della General Assembly della IEA. Recentemente si occupa del passaggio alla somministrazione informatizzata delle prove INVALSI, anche in una prospettiva adattiva a livello individuale. È autore di diversi articoli sugli aspetti legati alla misurazione standardizzata su larga scala.

Editore: Il Mulino

Pubblicazione online: 2024
Isbn edizione digitale: 9788815412270
DOI: 10.978.8815/412270
Licenza: CC BY-NC-ND

Pubblicazione a stampa: 2024
Isbn edizione a stampa: 9788815388346
Collana: Collana della Fondazione per la Scuola della Compagnia di San Paolo
Pagine: 352

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I CAPITOLI

DOI | 10.1401/9788815412270/p1

Prefazione

Negli ultimi decenni, il mondo ha vissuto una trasformazione senza precedenti, dove le tecnologie digitali hanno permeato ogni aspetto della nostra vita. Questo cambiamento ha portato con sé sfide e opportunità, soprattutto nel campo dell’istruzione. La Fondazione per la Scuola della Compagnia di San Paolo ha già affrontato in modo tempestivo e innovativo la necessità di un rinnovamento robusto con il progetto Riconnessioni che, nato nel 2016, ha saputo sostenere un ambizioso percorso di programmazione infrastrutturale di connettività nelle scuole del territorio e la formazione, di base e avanzata, di dirigenti e docenti, condotta in modo sistematico e partecipato attraverso la costituzione di cinque reti di scuole. Il progetto è stato riconosciuto di grande eccellenza da «Education 4.0 Lighthouses» nel 2023. Il libro Le competenze digitali nella scuola si propone di esplorare in profondità il ruolo cruciale che le competenze digitali hanno giocato e giocano nel contesto educativo...
Pagine | 7 - 8
DOI | 10.1401/9788815412270/p2

Introduzione

Il dibattito pubblico è oggi dominato da discussioni incentrate sulle opportunità e sui rischi dell’intelligenza artificiale. Nell’ultimo anno, in particolare, con la diffusione di ChatGPT di OpenAi, l’intelligenza artificiale di tipo generativo ha catturato l’interesse di tutti, addetti ai lavori e non. La novità colpisce l’immaginario collettivo per due motivi principali: da un lato, la velocità con cui nuovi prodotti e servizi, estremamente semplici da utilizzare, si stanno affermando sul mercato; dall’altro, la loro capacità di attraversare ambiti e domini molto diversi, anche creativi, che si pensavano prerogativa dell’essere umano. La conseguente possibilità di generare innovazione in campi molto diversi gli uni dagli altri è senza precedenti, ma è anche vero che questi modelli generativi sono frutto di una tecnologia recente, ancora parzialmente immatura, e pongono diversi problemi in termini di affidabilità e sicurezza [1] . Impact, governance, accountability sono alcune...
Pagine | 9 - 25
DOI | 10.1401/9788815412270/c1
Capitolo primo

La transizione digitale. Un’occasione straordinaria e formidabile per la scuola e per la società

La transizione digitale ha interessato e interesserà sempre di più tutta la società dalle sue fondamenta. La scuola si trova in prima linea, in una sorta di bivio psicologico tra la paura del nuovo e la sfida dell’innovazione. Certamente non mancano i motivi di preoccupazione e le paure verso un futuro del quale nessuno, nemmeno i cosiddetti esperti, hanno una visione chiara e precisa. La transizione digitale consente o richiede di leggere con occhi diversi temi che hanno interessato l’istruzione collettiva negli ultimi due o tre secoli, perlomeno nei paesi avanzati. La digitalizzazione richiede soluzioni nuove a sfide per ora irrisolte o comunque molto lontane da una loro soluzione definitiva e soddisfacente. Pressoché tutti i vantaggi della transizione digitale possono rappresentare allo stesso tempo anche un rischio, potenzialmente molto rilevante, per il benessere e lo sviluppo della collettività, soprattutto quando si tratta di giovani in formazione. La rilevanza strategica della transizione digitale ha posto il tema delle competenze a essa funzionali al centro delle agende politiche di tutti i paesi avanzati. Anche l’Unione europea ha predisposto negli ultimi anni importanti documenti che costituiscono il quadro di riferimento rispetto al quale si stanno orientando azioni e interventi che riguardano l’intera popolazione. Negli ultimi anni la Commissione europea ha prodotto diversi documenti che rappresentano un punto di riferimento molto importante per tutti i paesi dell’Unione europea, non solo in campo scolastico.
Pagine | 27 - 38
DOI | 10.1401/9788815412270/c2
Capitolo secondo

Il quadro di riferimento per le competenze digitali dei cittadini (DigComp)

Negli ultimi decenni si è consolidata la prassi positiva di definire quadri di riferimento sovranazionali relativamente ad alcuni aspetti fondamentali della vita sociale che coinvolgono i cittadini di diversi paesi. La transizione digitale si caratterizza per la rapidità di trasformazione della società, del suo funzionamento, dei rapporti e delle relazioni al suo interno. Focalizzando l’attenzione sulla scuola, è del tutto evidente l’intersezione con i traguardi formativi delle Indicazioni nazionali e delle Linee guida. I corsivi mettono in luce competenze tipiche promosse dalla scuola, trasversali a tutte le discipline e non proprie solamente dell’insegnamento dell’Italiano. La comunicazione e la collaborazione rivestono un ruolo di particolare importanza per la scuola e per la formazione in generale poiché identificano competenze cruciali nell’era digitale. La competenza di creare contenuti digitali è diventata sempre più importante per il cittadino di oggi e lo è ancora di più nell’ambito dell’istruzione e della formazione. Questa competenza è una componente chiave della cosiddetta alfabetizzazione digitale, essenziale per preparare gli studenti e le studentesse a un mondo orientato alla tecnologia e agli ambienti digitali. L’educazione alla cittadinanza digitale è certamente l’obiettivo principale che la società chiede alla scuola di assumere insieme ad altri attori importanti come la famiglia e altre agenzie educative. L’uso creativo e responsabile delle tecnologie digitali è importante nel mondo della scuola e dell’apprendimento in generale perché promuove lo sviluppo del pensiero critico, innovativo e coinvolge gli studenti e le studentesse nell’acquisizione di competenze complesse e avanzate che insistono su ambiti concettuali, tecnici e metodologici anche molto distanti e differenti tra di loro.
Pagine | 39 - 187
DOI | 10.1401/9788815412270/c3
Capitolo terzo

Il quadro di riferimento europeo sulle competenze digitali dei docenti e dei formatori (DigCompEdu)

Nel processo di definizione di un quadro generale di riferimento per le competenze digitali, la Commissione europea ha correttamente colto l’importanza dell’istruzione e della formazione per realizzare effettivamente la transizione digitale negli stati membri. La diffusione delle tecnologie digitali riguarda la vita di ciascun individuo, in qualsiasi fase della sua vita. Esse sono sempre più pervasive e presenti nel quotidiano delle cittadine e dei cittadini, indipendentemente dalla loro età e dal loro ruolo più o meno attivo nella società. Le competenze professionali del docente/formatore nell’era digitale sono fondamentali per fornire a tutti e a ciascuno un’istruzione di qualità e preparare gli studenti e le studentesse per un mondo sempre più orientato alla tecnologia. La transizione digitale richiede anche la trasformazione delle competenze didattiche dei docenti e dei formatori. Si tratta di un processo complesso e delicato che non può né essere ignorato, né, d’altro canto, essere affrontato in modo semplicistico e superficiale. Transizione non significa affatto abbandono o accantonamento dell’enorme e prezioso patrimonio di competenze didattico-metodologiche acquisite dai docenti in questi decenni, né un cambiamento tanto radicale da far immaginare che tutto ciò che è stato fatto sinora non vada più bene e vada totalmente cambiato. Indipendentemente dal modello pedagogico adottato, il DigCompEdu sottolinea l’importanza dell’uso consapevole e integrato delle risorse digitali. Nell’ambito educativo e formativo la valutazione riveste un ruolo fondamentale e può rappresentare, se opportunamente progettata e realizzata, un volano estremamente potente per promuovere l’apprendimento delle studentesse e degli studenti. La transizione digitale nel nostro paese avviene dopo oltre trent’anni dall’emanazione della prima legge che fa dell’inclusione in ambito scolastico un caposaldo del sistema educativo nazionale. La transizione digitale richiede che lo studente possegga adeguate competenze per potere essere un cittadino attivo e consapevole, ma forse si potrebbe dire per conservare la condizione di cittadino nel senso pieno e completo del termine, diversamente l’individuo tenderà a essere relegato in una posizione di marginalità, se non addirittura di sudditanza. Il DigCompEdu è estremamente importante anche per la formazione iniziale dei docenti, quindi principalmente per le università, ma anche per tutte le altre istituzioni che a vario titolo hanno la possibilità di rilasciare titoli abilitanti all’insegnamento.
Pagine | 189 - 290
DOI | 10.1401/9788815412270/c4
Capitolo quarto

Le competenze digitali della scuola

Il DigCompEdu rappresenta per la scuola, per i docenti, per le università e per chi ha la responsabilità del governo del sistema educativo una risorsa straordinaria che può consentire di realizzare coraggiosi e meditati cambiamenti, necessari da tempo, indipendentemente dalla transizione digitale. La grande trasformazione che stiamo vivendo potrebbe essere l’occasione per realizzare quelle innovazioni delle quali si parla forse da decenni, ma che sinora non si sono tradotte in cambiamenti di sistema in grado di modificare in modo rilevante pratiche didattiche e organizzative cristallizzate nel tempo. L’assunto dal quale parte la costruzione del DigCompOrg è che la vera integrazione delle tecnologie nel processo di insegnamento-apprendimento richieda, in primo luogo, una profonda innovazione educativa che si realizza lungo tre dimensioni fondamentali: a) la dimensione pedagogico-metodologica; b) la dimensione tecnologica; c) la dimensione organizzativa. Il DigCompOrg intende rimarcare che la transizione digitale, ancora prima che una questione tecnica e tecnologica, è un processo di trasformazione metodologica che implica una rivisitazione delle pratiche di insegnamento, ma soprattutto una collazione di senso pedagogico e didattico delle scelte effettuate. Il DigCompOrg è un documento e un quadro di riferimento che si rivolge a tutti i paesi dell’Unione europea e quindi non può che rimanere su aspetti generali poiché gli ordinamenti scolastici degli stati membri sono molto eterogenei, con gradi di autonomia delle scuole profondamente diversi, più o meno effettivi, più o meno realizzati. Ancora una volta si verifica che la transizione al digitale è in primo luogo un processo di trasformazione culturale, della cultura pedagogica, della cultura didattica e della cultura organizzativa. Un processo lungo, complesso e sfidante, ma ineludibile se si vuole che la scuola mantenga la propria rilevanza educativa, sociale e culturale.
Pagine | 291 - 308
DOI | 10.1401/9788815412270/c5
Capitolo quinto

Il curriculum e il curricolo digitale

La definizione delle competenze digitali attese per gli studenti e le studentesse, per i docenti e per la scuola, intesa come organizzazione educativa, è la premessa per compiere due ulteriori passi: la predisposizione del curriculum digitale per tutti i gradi scolastici, a partire dalla fascia di età 0-6 e la stesura del curricolo digitale di scuola che è parte del curricolo d’istituto e del Piano dell’offerta formativa. Il curricolo digitale coinvolge l’insegnamento di tutte le discipline e di tutti gli ambiti che fanno parte del curricolo d’istituto, incluse le competenze non strettamente disciplinari. Non è quindi immaginabile che le competenze digitali e la loro promozione rimanga limitata ad alcuni ambiti specifici o ad alcune discipline. La realizzazione del curricolo digitale si basa essenzialmente sulle competenze digitali dei docenti e di tutto il personale della scuola. È inimmaginabile rendere realmente operativo il curricolo digitale se gli insegnanti non dispongono in primo luogo loro stessi delle competenze digitali che devono promuovere nei loro studenti e nelle loro studentesse. La definizione del curricolo digitale d’istituto è un processo di grande rilevanza strategica per la scuola poiché richiede una rivisitazione e un ripensamento del curricolo complessivo e una progettazione didattica coerente e ben strutturata. Per questa ragione, il curricolo digitale richiede la guida costante e continua della dirigenza, a partire dal dirigente scolastico in persona, che costituisce una commissione composta da docenti che abbiano raggiunto almeno il livello B2. Anche sul piano educativo, la transizione digitale impone un ripensamento del concetto di autonomia che deve continuare a mantenere i suoi punti di forza, ma richiede nuovi equilibri tra indiscutibili esigenze di sussidiarietà, da un lato, e di unitarietà, dall’altro, senza però ritornare a vecchie forme di centralismo che non hanno certo prodotto effetti positivi nel passato più o meno recente.
Pagine | 309 - 329
DOI | 10.1401/9788815412270/c6

Conclusioni

La transizione digitale sta determinando un cambiamento profondo in tutti gli aspetti della vita sociale, economica e culturale dei singoli e della collettività. Si tratta di un fenomeno pervasivo rispetto al quale le persone devono essere preparate per coglierne le occasioni e le opportunità straordinarie. Come avviene in tante altre situazioni, la possibilità di cogliere le innumerevoli possibilità offerte dalla transizione digitale dipende fortemente da quanto la popolazione e i corpi sociali abbiano gli strumenti, in primo luogo culturali, ancora prima che tecnici, per affrontare cambiamenti profondi e complessi. In un contesto di questo genere, l’aspetto educativo e formativo è determinante e molto si gioca sulla capacità del sistema scolastico di promuovere un tipo di apprendimento adeguato alle necessità di questa trasformazione e, soprattutto, di mettere le persone in grado di apprendere autonomamente durante tutto il percorso della loro vita. Il ruolo della scuola è...
Pagine | 331 - 337