Le competenze digitali nella scuola
DOI: 10.1401/9788815412270/c4
Capitolo quarto Le competenze digitali della scuola
Abstract
Il DigCompEdu rappresenta per la scuola, per i docenti, per le università e per chi ha la responsabilità del governo del sistema educativo una risorsa straordinaria che può consentire di realizzare coraggiosi e meditati cambiamenti, necessari da tempo, indipendentemente dalla transizione digitale. La grande trasformazione che stiamo vivendo potrebbe essere l’occasione per realizzare quelle innovazioni delle quali si parla forse da decenni, ma che sinora non si sono tradotte in cambiamenti di sistema in grado di modificare in modo rilevante pratiche didattiche e organizzative cristallizzate nel tempo. L’assunto dal quale parte la costruzione del DigCompOrg è che la vera integrazione delle tecnologie nel processo di insegnamento-apprendimento richieda, in primo luogo, una profonda innovazione educativa che si realizza lungo tre dimensioni fondamentali: a) la dimensione pedagogico-metodologica; b) la dimensione tecnologica; c) la dimensione organizzativa. Il DigCompOrg intende rimarcare che la transizione digitale, ancora prima che una questione tecnica e tecnologica, è un processo di trasformazione metodologica che implica una rivisitazione delle pratiche di insegnamento, ma soprattutto una collazione di senso pedagogico e didattico delle scelte effettuate. Il DigCompOrg è un documento e un quadro di riferimento che si rivolge a tutti i paesi dell’Unione europea e quindi non può che rimanere su aspetti generali poiché gli ordinamenti scolastici degli stati membri sono molto eterogenei, con gradi di autonomia delle scuole profondamente diversi, più o meno effettivi, più o meno realizzati. Ancora una volta si verifica che la transizione al digitale è in primo luogo un processo di trasformazione culturale, della cultura pedagogica, della cultura didattica e della cultura organizzativa. Un processo lungo, complesso e sfidante, ma ineludibile se si vuole che la scuola mantenga la propria rilevanza educativa, sociale e culturale.
1. Introduzione
Attraverso la descrizione delle competenze digitali dei cittadini e delle cittadine, quindi anche delle studentesse e degli studenti, e di quelle specifiche dei docenti si è descritto cosa significhi affrontare seriamente e concretamente la transizione digitale rispetto alla formazione delle persone.
Il DigCompEdu (vedi cap. 3) rappresenta per la scuola, per i docenti, per le università e per chi ha la responsabilità del governo del sistema educativo una risorsa straordinaria che può consentire di realizzare coraggiosi e meditati cambiamenti, necessari da tempo, indipendentemente dalla transizione digitale. La grande trasformazione che stiamo vivendo potrebbe essere l’occasione per realizzare quelle innovazioni delle quali si parla forse da decenni, ma che sinora non si sono tradotte in cambiamenti di sistema in grado di modificare in modo rilevante pratiche didattiche e organizzative cristallizzate nel tempo. Complice anche la pandemia e i suoi effetti su tutta la società, la transizione digitale può rappresentare quell’ondata di piena che rende impossibile apportare solo piccole modifiche al sistema scolastico e formativo, ma rende necessario un radicale ripensamento. La scuola si trova di fronte a un momento molto particolare poiché è in gioco la sua rilevanza, non tanto la sua esistenza [Fullan 2011]. La trasformazione digitale non mette in discussione l’esistenza della scuola, ma richiede una riflessione profonda affinché essa rimanga rilevante nella vita dei ragazzi e delle ragazze, ma anche di tutta la società. Serve quindi un atteggiamento positivo e serio attraverso il quale il sistema educativo possa rivedere il proprio ruolo, riconducendo le trasformazioni all’interno di un quadro pedagogico condiviso, di un sistema di valori ricco e rilevante per tutta la società [Friedman 2016].¶{p. 292}
Le trasformazioni tecnologiche già in corso e che stanno producendo soluzioni nuove a un ritmo sorprendente rischiano di dare una veste esteriore nuova, quasi avveniristica, a un’idea di scuola estremamente tradizionale e poco innovativa dal punto di vista pedagogico-didattico. Le scienze dell’educazione in generale hanno bisogno di innovarsi e di dare una risposta adeguata alle nuove istanze poste dalla tecnologia, dalla trasformazione digitale e, soprattutto, dall’intelligenza artificiale. Non è un problema tecnico, e sempre meno lo sarà, trovare soluzioni digitali per personalizzare l’insegnamento, raccogliere dati da usare per aiutare e supportare i soggetti in apprendimento, ma se non cambia il quadro metodologico-didattico all’interno del quale si inseriscono queste innovazioni, si avrà necessariamente una nuova forma di didattica trasmissiva e pedagogicamente di limitato valore [Manovich 2020].
2. Il quadro di riferimento europeo sulle competenze digitali delle organizzazioni educative (DigCompOrg)
La realizzazione degli ambiziosi traguardi per le studentesse e per gli studenti descritti nel capitolo 2 e per gli insegnanti analizzati nel capitolo 3 richiede un disegno organizzativo dell’istituzione scolastica adeguato e coerente con un compito così importante e rilevante. La Commissione europea ha colto questo aspetto e già nel 2015 ha pubblicato un importante documento al riguardo, dal significativo titolo DigCompOrg delle istituzioni educative [Joint Research Centre 2015; Kampylis, Punie e Devine 2015; Earp e Bocconi 2017].
Il DigCompOrg prende in esame diversi aspetti dei quali una scuola che voglia dotarsi di un’organizzazione adeguata a creare un ambiente digitale per l’apprendimento deve farsi carico. La scuola deve possedere le capacità di gestire efficacemente le risorse digitali all’interno dell’ambiente educativo, siano esse piattaforme online o risorse digitali per la didattica o per la gestione dei dati a supporto dell’insegnamento e dell’apprendimento. La scuola necessita di un’organizzazione ¶{p. 293}che favorisca e supporti l’integrazione delle tecnologie in molteplici aspetti dell’insegnamento in modo che gli allievi e le allieve possano vivere esperienze educative di senso all’interno di un quadro pedagogico ricco e adeguato. Per realizzare un contesto di questo tipo serve che il personale possegga in modo solido le competenze illustrate nel capitolo 3 e che sappia metterle in gioco in modo collaborativo e cooperativo in tutte le fasi del processo di insegnamento-apprendimento, inclusa la valutazione che, facendone parte a pieno titolo, deve essere coerente al disegno generale del progetto educativo [Griffin e Care 2015]. La scuola ha quindi bisogno di una struttura organizzativa in grado di garantire a tutte le persone che al suo interno apprendono e lavorano un ambiente sicuro in cui le pratiche di sicurezza digitale, di protezione dei dati per sé e per gli altri e di cura della dimensione etica legate all’uso delle tecnologie siano un elemento costitutivo e caratterizzante la scuola stessa.
Per realizzare un ambiente adeguato alla promozione delle competenze digitali di tutti e di ciascuno è necessario che la scuola intraprenda un attento e approfondito percorso di autoriflessione e autovalutazione lungo dimensioni precise per evitare che, nonostante le ottime intenzioni, i risultati ottenuti non siano all’altezza delle aspettative di tutta la comunità scolastica di riferimento.
2.1. La struttura del DigCompOrg
L’assunto dal quale parte la costruzione del DigCompOrg è che la vera integrazione delle tecnologie nel processo di insegnamento-apprendimento richieda, in primo luogo, una profonda innovazione educativa che si realizza lungo tre dimensioni fondamentali: a) la dimensione pedagogico-metodologica; b) la dimensione tecnologica; c) la dimensione organizzativa. Se non si parte da questo assunto, è impossibile comprendere lo spirito del disegno che la Commissione europea propone attraverso tre documenti (DigComp 2.2, DigCompEdu, DigCompOrg) fortemente integrati e connessi tra di loro.¶{p. 294}
Il disegno e la struttura del DigCompOrg indicano che un’organizzazione educativa digitalmente competente deve essere in grado di tenere in un adeguato equilibrio dinamico, sempre provvisorio, ma mai precario, i punti di vista e le esigenze di una solida dirigenza, del personale che deve essere responsabile e coinvolto in tutte le innumerevoli dimensioni del digitale, del corpo studentesco che si senta inserito in un ecosistema di apprendimento digitale, delle famiglie che sono parte integrante del disegno educativo generale e infine, ma non da ultimo, di una pluralità variegata di portatori d’interesse rispetto alla scuola e al suo ruolo nella società.
Il DigCompOrg è un documento complesso e dettagliato che si articola in 7 elementi tematici:
1. dirigenza e gestione dell’organizzazione;
2. pratiche di insegnamento e apprendimento;
3. sviluppo professionale;
4. pratiche di valutazione;
5. contenuti e curricolo;
6. collaborazioni e interazioni in rete;
7. infrastruttura.
2.1.1. Dirigenza e gestione dell’organizzazione
La dirigenza scolastica gioca un ruolo determinante per garantire che le tecnologie digitali diventino parte realmente integrante del processo di insegnamento e apprendimento. La dirigenza di una scuola, quindi non solo il dirigente scolastico in senso stretto, ma tutte le figure organizzative intermedie, assume un ruolo di guida, di progettazione, di realizzazione e di monitoraggio del piano strategico che è, in primo luogo e prima di qualsiasi altra cosa, un documento di visione educativa di lungo termine che diviene l’asse portante del curricolo d’istituto. Solo una dirigenza consapevole e propositiva può promuovere un processo che incide sugli aspetti fondativi, potenzialmente rafforzandoli e attribuendo loro nuovo vigore e rinnovata centralità. L’elemento tematico ¶{p. 295}«dirigenza e gestione dell’organizzazione» si compone, a sua volta, di 3 sottoelementi e di 16 descrittori
[1]
:
1. il concetto di apprendimento nell’era digitale è parte integrante della missione, visione e strategia dell’organizzazione educativa;
2. la strategia per l’apprendimento nell’era digitale è articolata nel piano operativo;
3. viene applicato un modello dirigenziale e gestionale.
Anche senza entrare nei dettagli dei 16 descrittori e della loro illustrazione che viene puntualmente fornita dal DigCompOrg, emerge con tutta chiarezza la centralità della dirigenza, ampiamente intesa, nella progettazione e nella realizzazione della scuola come un ecosistema digitale, frutto di un’azione non casuale, integrata e ben strutturata. In tutti gli elementi tematici il DigCompOrg sottolinea l’importanza di curare la progettazione, la concreta implementazione, il monitoraggio e la valutazione di ogni passaggio. Infatti, la lettura attenta dei 16 descrittori mostra in modo inequivocabile che il piano strategico è fondamentale per garantire una transizione digitale seria, non casuale, ma estremamente razionale e organizzata. Il DigCompOrg sottolinea l’importanza di coinvolgere tutti gli attori e le parti in causa (docenti, personale della scuola, studenti e studentesse, famiglie, altri soggetti interessati, ecc.) attraverso un processo aperto e condiviso, adeguatamente sostenuto da una dettagliata documentazione. È quest’ultimo un punto molto rilevante al quale DigCompOrg attribuisce un’importanza strategica per garantire che la transizione digitale sia un processo non eccessivamente legato agli individui, ma proprio dell’istituzione in quanto tale, al riparo dal naturale avvicendamento delle persone.
Il piano strategico attraverso il quale la scuola progetta e realizza la transizione al digitale è un documento nel quale è espressa la visione d’istituto, soprattutto per quanto riguarda la dimensione didattica e pedagogica all’interno della quale si collocano le tecnologie digitali con le loro potenzialità, i loro limiti e anche i loro pericoli. Si tratta di un documento
¶{p. 296}che esprime come la singola scuola intende declinare nel suo specifico quotidiano le indicazioni ministeriali e dell’amministrazione scolastica, ma soprattutto che deve dare ragione di come sono messe in pratica le principali evidenze scientifiche e metodologiche nell’ambito della promozione delle competenze digitali, latamente intese. È infatti importante che la transizione al digitale avvenga anche attraverso la seria e approfondita considerazione delle evidenze scientifiche disponibili, soprattutto sotto il profilo educativo e didattico [Nicolli 2018].
Note
[1] Per i singoli descrittori si rinvia al DigCompOrg.