Francesca Biondi Dal Monte, Simone Frega (a cura di)
Contrastare la dispersione scolastica
DOI: 10.1401/9788815413369/c2
Si tratta di una lettura che vuole combinare merito ed eguaglianza delle opportunità, configurando in capo al singolo il diritto, in un contesto relazionale, al pieno sviluppo della propria personalità, senza cedere a logiche «gerarchiche» e «meritocratiche» [27]
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3. Il diritto all’istruzione e il contrasto all’abbandono scolastico nelle fonti sovranazionali

Lo stretto legame tra diritto all’istruzione e pieno sviluppo della personalità umana e «del senso della sua dignità» [28]
trova riconoscimento anche nelle principali fonti internazionali. L’art. 26 della Dichiarazione universale dei diritti umani del 1948 riconosce il diritto all’istruzione di ogni individuo, affermando l’obbligatorietà e la gratuità dell’istruzione elementare e precisando che l’istruzione deve essere indirizzata al pieno sviluppo della personalità umana e al rafforzamento del rispetto dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali. Tale previsione viene ripresa dall’art. 13 del Patto sui diritti economici, sociali e culturali del 1966, ove si afferma che l’istruzione deve mirare al pieno sviluppo della personalità umana e del senso della sua dignità e rafforzare il rispetto per i diritti dell’uomo e le libertà fondamentali.
Si riferisce invece espressamente all’abbandono scolastico l’art. 28 della Convenzione sui diritti del fanciullo, nell’affermare che gli Stati parti riconoscono il diritto del fanciullo all’educazione, e in particolare, tra i vari ambiti: «al fine di garantire l’esercizio di tale diritto gradualmente e in base all’uguaglianza delle possibilità: [...] e) adottano misure per promuovere la regolarità della frequenza scolastica e la diminuzione del tasso di abbandono della scuola». In questa direzione anche l’art. 17 della Carta sociale europea afferma l’impegno delle Parti contraenti a prendere sia direttamente sia in cooperazione con le organizzazioni pubbliche o private tutte le misure necessarie e appropriate miranti «ad assicurare ai bambini e agli adolescenti un insegnamento primario e secondario gratuito, favorendo una regolare frequentazione scolastica» [29]
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Queste brevi notazioni confermano lo stretto legame tra istruzione, sviluppo personale e contrasto alla dispersione scolastica, ulteriormente avvalorato nelle più recenti strategie adottate per la protezione dei diritti dei minori.
In particolare, nella Strategia per i diritti dei minori (2022-2027) adottata dal Consiglio d’Europa I diritti dei minori in azione: dall’attuazione continua all’innovazione congiunta, si pone in evidenza come alcuni dei principali ostacoli alla garanzia dell’accesso dei bambini a pari opportunità siano l’esclusione sociale, la povertà infantile e la mancanza di parità di accesso a un’istruzione di qualità. A tal fine le istituzioni dovrebbero avere la capacità di identificare e affrontare le disuguaglianze e dovrebbero aumentare gli investimenti per garantire che tutti i bambini, indipendentemente dal loro status «have the same start in life and the same opportunities to fulfil their potential» [30]
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Nell’ambito dell’Unione europea il diritto all’istruzione è riconosciuto espressamente anche nella Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, come diritto di ogni individuo che comporta la facoltà di accedere gratuitamente all’istruzione dell’obbligo [31]
. A tal riguardo l’Unione europea «contribuisce allo sviluppo di un’istruzione di qualità incentivando la cooperazione tra Stati membri e, se necessario, sostenendo e integrando la loro azione» [32]
. Il diritto a un’istruzione di qualità e inclusiva figura nell’ambito dello European Pillar of Social Rights, mentre nella {p. 47}Strategia dell’UE sui diritti dei minori [33]
, adottata nel 2021, viene richiamato il diritto di tutti i minori a «sviluppare le proprie competenze e i propri talenti principali, a partire dalla prima infanzia e durante tutto il loro percorso scolastico nonché durante la formazione professionale, anche in contesti di apprendimento non formale». Si prende altresì atto degli elevati tassi di abbandono anticipato dei percorsi di istruzione e formazione e viene posta particolare attenzione ai minori Rom, ai giovani con disabilità, ai divari di genere, annunciando una Raccomandazione sui percorsi per il successo scolastico, poi adottata nell’anno successivo [34]
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In stretta connessione con tale Strategia, nella Garanzia europea per l’infanzia [35]
, si raccomanda agli Stati di garantire ai «minori bisognosi» [36]
«l’accesso effettivo e gratuito a un’educazione e cura della prima infanzia di alta qualità, all’istruzione e alle attività scolastiche, ad almeno un pasto sano al giorno a scuola e all’assistenza sanitaria». E, con particolare riferimento alla dispersione scolastica, si raccomanda agli Stati membri di
adottare misure volte a prevenire e ridurre l’abbandono scolastico, tenendo conto della prospettiva di genere, e a coinvolgere nuovamente i minori che rischiano di abbandonare l’istruzione o la formazione o che le hanno abbandonate, anche fornendo un orientamento personalizzato e rafforzando la cooperazione con le famiglie.{p. 48}
Tra i vari ambiti si sottolinea anche l’importanza di fornire sostegno ai minori con difficoltà di apprendimento per compensare le loro lacune linguistiche, cognitive ed educative, nonché di adeguare i materiali didattici e fornire la risposta più adeguata alle esigenze specifiche dei minori con bisogni educativi speciali e dei minori con disabilità.

4. Gli interventi programmati nell’ambito del PNRR

Nell’ambito del contesto normativo sopra individuato, specifiche azioni sono state programmate nel corso degli ultimi anni per contrastare le ricadute sociali ed economiche che la pandemia ha causato sui giovani. Proprio le politiche per i giovani costituiscono una priorità trasversale del PNRR [37]
volte a «recuperare il potenziale delle nuove generazioni e a costruire un ambiente istituzionale e di impresa in grado di favorire il loro sviluppo e il loro protagonismo all’interno della società». Una specifica Missione, la n. 4, è dedicata a Istruzione e ricerca [38]
, per migliorare le competenze di base e la riduzione dei tassi di abbandono scolastico, e permettere allo stesso tempo di ridurre le distanze tra istruzione e lavoro, anche grazie alla riforma e allo sviluppo del sistema di formazione professionale terziaria. Numerosi sono gli obiettivi fissati dal PNRR, articolati secondo differenti interventi che vanno dal potenziamento degli asili nido all’università e volti a: migliorare i servizi di istruzione e formazione, migliorare i processi di reclutamento e formazione degli insegnanti, potenziare le infrastrutture, riformare i dottorati.
In particolare 6 sono le riforme che incidono sul sistema scolastico e direttamente o indirettamente possono produrre effetti sulla riduzione della dispersione scolastica: dalla riorganizzazione del sistema scolastico al sistema di {p. 49}orientamento; dalla formazione del personale alle procedure di reclutamento; dal riordino degli istituti tecnici e professionali a quello degli istituti tecnici superiori (ITS). Sono poi previsti due grandi ambiti di investimento, con riguardo alle infrastrutture e alle competenze. Ricadono nel primo ambito: l’edilizia scolastica, con la previsione di nuove scuole, asili e scuole dell’infanzia, mense e strutture per lo sport, messa in sicurezza degli edifici; la realizzazione di ambienti innovativi e gli strumenti per la didattica digitale. Ricadono nel secondo ambito: gli investimenti per il digitale; le pari opportunità e la riduzione dei divari territoriali; l’istruzione tecnica e professionale; lo sviluppo delle competenze multilinguistiche e tecnico-scientifiche [39]
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Meritevole di particolare attenzione, ai fini del presente contributo, è la riforma dedicata all’orientamento, quale processo volto a consentire agli studenti e alle studentesse l’acquisizione di ogni informazione necessaria sulla prosecuzione del proprio percorso di studio, soprattutto nella delicata transizione tra il primo e il secondo grado della scuola secondaria. Ciò al fine di adottare una scelta il più possibile consapevole ma anche di rafforzare la propria motivazione allo studio e la comprensione delle proprie inclinazioni e competenze/conoscenze, acquisite e da raggiungere.
Tra gli investimenti meritevoli di una specifica analisi ci sono quelli destinati alla riduzione dei divari territoriali e alla progettazione di spazi educativi innovativi. Il primo è espressamente finalizzato, tra i vari obiettivi, a sviluppare una strategia per contrastare in modo strutturale l’abbandono scolastico; il secondo, nell’indirizzarsi verso la trasformazione degli spazi scolastici, sollecita una riflessione sulle metodologie didattiche innovative e, conseguentemente, potrà incidere sul coinvolgimento e la motivazione di studenti e studentesse.
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Note
[27] Sul punto chiaramente T. Groppi, Oltre le gerarchie. In difesa del costituzionalismo sociale, Bari-Roma, Laterza, 2021, pp. 61-65. Per un approfondimento del tema, cfr. Q. Camerlengo, Diritto all’istruzione superiore e merito, in G. Matucci e F. Rigano (a cura di), Costituzione e istruzione, Milano, Franco Angeli, 2016, pp. 352 ss. (in part. p. 370), il quale mette in luce il principio della promozione sociale, da contemperare con quello della solidarietà, senza il quale una società non sarebbe coesa. Sul passaggio dalla meritocrazia scolastica e universitaria alla meritorietà personale, cfr. G. Bertagna, La scuola al tempo del Covid. Tra spazio di esperienza ed orizzonte d’attesa, Roma, Edizioni Studium, 2020, p. 134.
[28] Si vedano altresì l’art. 24 della Convenzione internazionale sui diritti delle persone con disabilità (ratificata con legge n. 18/2009), l’art. 22 della Convenzione sullo status di rifugiato (ratificata con legge n. 722/1954), nonché la Convenzione contro la discriminazione nell’istruzione del 1960 (legge n. 656/1966).
[29] Si ricorda che anche nell’ambito della Convenzione europea dei diritti dell’uomo, l’istruzione trova riconoscimento all’art. 2, Prot. n. 1, come diritto «che non può essere rifiutato a nessuno», su cui J. Woelk, Art. 2, Prot. n. 1, in S. Bartole, P. De Sena e V. Zagrebelsky (a cura di), Commentario breve alla Convenzione europea dei diritti dell’uomo, Padova, Cedam, 2012, pp. 814 ss.
[30] La Strategia è stata adottata il 23 febbraio 2022. Si veda in part. § 2.2, Equal Opportunities and Social Inclusion for all Children.
[31] Art. 14 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea.
[32] Cfr. art. 165 TFUE. Per un approfondimento D. Capperucci, La scuola in Europa: politiche e interventi dell’Unione europea in materia di istruzione e formazione, Milano, Franco Angeli, 2013. Sulle azioni di coordinamento dell’Unione europea, in prospettiva storica, si veda G. Coinu, Per un diritto costituzionale all’istruzione adeguata, Napoli, Jovene, 2012, p. 182.
[33] La Strategia è stata adottata con la Comunicazione del 24 marzo 2021. Si veda in particolare il § 2.3, Costruire un’istruzione inclusiva e di qualità. Si veda altresì la Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle Regioni, Piano d’azione per l’integrazione e l’inclusione 2021-2027, COM(2020) 758 final del 24 novembre 2020, e la Strategia per i diritti delle persone con disabilità 2021-2030 della Commissione europea.
[34] Raccomandazione del Consiglio del 28 novembre 2022 sui percorsi per il successo scolastico che sostituisce la Raccomandazione del Consiglio del 28 giugno 2011 sulle politiche di riduzione dell’abbandono scolastico.
[35] Cfr. Raccomandazione del Consiglio del 14 giugno 2021 (2021-1004).
[36] Con tale espressione la Raccomandazione si riferisce alle persone di età inferiore ai 18 anni che sono a rischio di povertà o di esclusione sociale (§ 3, lett. a).
[37] Si ricorda che il Piano è stato approvato con decisione del Consiglio Ecofin del 13 luglio 2021, notificata all’Italia dal Segretariato generale del Consiglio con nota LT161/21 del 14 luglio 2021.
[38] Alla Missione è assegnato un budget complessivo di 30,88 miliardi di euro. Sul punto PNRR, pp. 175 ss.
[39] Per un quadro degli interventi, si vedano le informazioni e i documenti disponibili sul sito https://pnrr.istruzione.it, oltre che più in generale il quadro fornito su https://www.italiadomani.gov.it.