Contrastare la dispersione scolastica
DOI: 10.1401/9788815413369/c2
Tra gli investimenti meritevoli di
una specifica analisi ci sono quelli destinati alla riduzione dei divari territoriali e
alla progettazione di spazi educativi innovativi. Il primo è espressamente finalizzato,
tra i vari obiettivi, a sviluppare una strategia per contrastare in modo strutturale
l’abbandono scolastico; il secondo, nell’indirizzarsi verso la trasformazione degli
spazi scolastici, sollecita una riflessione sulle metodologie didattiche innovative e,
conseguentemente, potrà incidere sul coinvolgimento e la motivazione di studenti e
studentesse.
¶{p. 50}
4.1. La riforma del sistema di orientamento
La riforma del sistema di
orientamento ha preso avvio nel 2022 per rafforzare il raccordo tra il primo ciclo
di istruzione e il secondo ciclo di istruzione e formazione «per una scelta
consapevole e ponderata, che valorizzi le potenzialità e i talenti degli studenti».
Con l’adozione delle Linee guida per l’orientamento
[40]
, è stato evidenziato il valore educativo dell’orientamento, come
«responsabilità per tutti gli ordini e gradi di scuola, per i docenti, per le
famiglie e i diversi attori istituzionali e sociali con i quali lo studente
interagisce». In particolare le scuole secondarie di primo grado sono chiamate ad
attivare, a partire dall’anno scolastico 2023-2024, moduli di orientamento formativo
degli studenti di almeno 30 ore, anche extracurriculari, per anno scolastico, e
analogamente le scuole secondarie di secondo grado, per le classi prime e seconde.
Dalle classi terze, i moduli sono curriculari e sono integrati con i «percorsi per
le competenze trasversali e l’orientamento» (PCTO), nonché con le attività di
orientamento promosse dal sistema della formazione superiore.
Viene introdotto un
e-Portfolio volto a favorire l’orientamento degli studenti
rispetto alle competenze progressivamente maturate negli anni. Tale portafoglio
digitale «accompagna lo studente e la famiglia nell’analisi dei percorsi formativi,
nella discussione dei punti di forza e debolezza motivatamente riconosciuti da ogni
studente nei vari insegnamenti, nell’organizzazione delle attività scolastiche e
nelle esperienze significative». Ogni istituzione scolastica e formativa è chiamata
a individuare i docenti di classe delle scuole secondarie di primo e secondo grado
chiamati a svolgere la funzione «tutor» di gruppi di studenti, «in un dialogo
costante con lo studente». Il tutor dovrà in particolare: a)
¶{p. 51}aiutare ogni studente a rivedere le parti fondamentali che
contraddistinguono ogni e-Portfolio personale;
b) costituirsi consigliere delle famiglie nei momenti di
scelta dei percorsi formativi o delle prospettive professionali dello studente,
anche alla luce dei dati territoriali e nazionali e delle informazioni contenute
nella piattaforma digitale unica per l’orientamento
[41]
. Si tratta dunque di una figura centrale che unisce
studenti/studentesse, famiglie e scuole.
Si prevede inoltre una nuova
formalizzazione dell’attività di orientamento e dei suoi esiti. Nello specifico,
nella scuola secondaria di primo grado è previsto che a ogni studente venga
rilasciato un consiglio di orientamento finale sul percorso di formazione da
intraprendere nel secondo ciclo; nella scuola secondaria di secondo grado, invece, a
partire dall’anno scolastico 2020-2021, al diploma finale viene allegato il
Curriculum della studentessa e dello studente, in cui sono
indicate le competenze, le conoscenze e le abilità anche professionali acquisite e
le attività culturali, artistiche, musicali, sportive e di volontariato, svolte in
ambito extrascolastico, nonché nei PCTO e altre eventuali certificazioni conseguite,
ai fini dell’orientamento e dell’accesso al mondo del lavoro
[42]
. Una piattaforma digitale unica conterrà poi i dati e i documenti utili
per le scelte degli studenti, con un’attenzione anche alla transizione scuola-lavoro
[43]
.
L’orientamento diviene inoltre
una priorità strategica della formazione dei docenti di tutti i gradi di istruzione,
che vede più in generale interventi dedicati e la costituzione di una Scuola di Alta
formazione continua per dirigenti ¶{p. 52}scolastici, insegnanti e
personale ATA. Una formazione specifica è prevista invece per i docenti tutor.
4.2. La riduzione dei divari territoriali
Tra le azioni espressamente
rivolte al contrasto dell’abbandono scolastico, vi è l’intervento straordinario
finalizzato alla riduzione dei divari territoriali nei cicli I e II della scuola
secondaria di secondo grado, avente un triplice obiettivo: misurare e monitorare i
divari territoriali, anche attraverso il consolidamento e la generalizzazione dei
test PISA-INVALSI; ridurre i divari territoriali in Italia per quanto concerne il
livello delle competenze di base (italiano, matematica e inglese); sviluppare una
strategia per contrastare in modo strutturale l’abbandono scolastico. A tal fine,
varie sono le azioni previste che vanno dalla personalizzazione dei percorsi per le
scuole che hanno riportato livelli prestazionali critici ad azioni di supporto
mirate per i relativi dirigenti scolastici, a cura di tutor esterni e docenti di
supporto, dal mentoring e formazione dei docenti a
progettualità mirate e programmi e iniziative specifiche di
counseling e orientamento professionale
[44]
.
Tra le prime misure attuative di
questa linea di intervento, si segnala il finanziamento da parte del Ministero
dell’Istruzione di specifici interventi di prevenzione e contrasto alla dispersione
scolastica nelle scuole secondarie di primo e secondo grado
[45]
. Le risorse a tal fine destinate, e pari a ¶{p. 53}500
milioni di euro, sono state ripartite su base regionale, secondo i seguenti criteri
e relativi pesi ponderali, calcolati sugli ultimi dati Istat disponibili a livello
regionale: a) tasso di uscita precoce dal sistema di istruzione
e formazione nella fascia di età 18-24 anni (indice ELET), pari al 65%;
b) numero di studentesse e studenti delle scuole secondarie
di primo e secondo grado della regione di riferimento, pari al 20%;
c) tasso di presenza della popolazione straniera, pari al
5%; d) tasso di popolazione priva di diploma di scuola
secondaria nella fascia d’età tra i 25 e i 64 anni, pari al 5%;
e) tasso di famiglie con cinque o più componenti, pari al
5%.
Le risorse, ripartite su base
regionale, sono state poi destinate alle istituzioni scolastiche sulla base dei
seguenti criteri e relativi pesi ponderali:
a) tasso di fragilità degli
apprendimenti, c.d. «dispersione implicita» (percentuale di studenti che in entrambe
le materie, italiano e matematica, ha conseguito un risultato molto basso),
calcolato dall’INVALSI e pari al 70%; numero di studentesse e studenti iscritti
nell’istituzione scolastica, pari al 30%.
Tali indicatori rendono evidente
la multi-causalità della dispersione scolastica e i fattori assunti dal Ministero
per l’individuazione delle scuole nelle quali è maggiore la necessità di intervento.
Tra le prime cinque regioni destinatarie delle risorse per consistenza del
finanziamento figurano: Campania, Sicilia, Lombardia, Puglia e Lazio. Nel complesso,
il 51,16% delle risorse è stato destinato alle scuole del Mezzogiorno, mentre il
48,84% alle scuole del Centro-Nord, per complessivi 3.198 istituti coinvolti.
Le risorse saranno destinate al
finanziamento di interventi volti al:
– potenziamento delle competenze
di base a partire dal primo ciclo, con particolare attenzione alle alunne e agli
alunni, alle studentesse e agli studenti, che presentino fragilità negli
apprendimenti, secondo un approccio di tipo preventivo dell’insuccesso
scolastico;¶{p. 54}
– contrasto alla dispersione
scolastica, tramite un approccio globale e integrato che valorizzi la motivazione e
i talenti di ogni discente all’interno e all’esterno della scuola, in raccordo con
le risorse del territorio;
– miglioramento dell’approccio
inclusivo della didattica curricolare ed extracurricolare delle istituzioni
scolastiche in un’ottica di personalizzazione dell’apprendimento.
Tale ultimo richiamo conferma la
necessità di intervenire sulla persona, grazie all’attivazione di un approccio che
possa mettere in luce i talenti di ciascuno, lavorando sulla motivazione. A tal fine
si prevede altresì la possibilità di rafforzare l’offerta formativa
con percorsi personalizzati di mentoring e di tutoring, sia in favore delle alunne e degli alunni, delle studentesse e degli studenti più fragili negli apprendimenti, sia in favore delle loro famiglie, assicurando altresì continuità nelle fasi di transizione e di orientamento fra la scuola secondaria di primo e secondo grado, secondo un approccio di tipo longitudinale e preventivo dell’insuccesso scolastico [46] .
Prezioso potrà essere anche il
lavoro di rete con il territorio e in particolare con la comunità locale,
valorizzando la sinergia con le risorse territoriali sia istituzionali (servizi
sociali e sanitari, del lavoro, della giustizia minorile, di orientamento e
formazione professionale ecc.) che del Terzo settore, grazie alle attività di
co-programmazione e co-progettazione che trovano oggi nuovo fondamento nel Codice
del Terzo settore
[47]
.
¶{p. 55}
Note
[40] Cfr. d.m. n. 328 del 22 dicembre 2022. L’attività rientra nella riforma 1.4 della milestone M4C1.5 prevista dal PNRR con scadenza al 31 dicembre 2022. Per un approfondimento PNRR, p. 186. Per un’analisi delle Linee guida si veda G. Guglielmini e F. Batini (a cura di), Orientarsi nell’orientamento, Bologna, Il Mulino, 2024, pp. 108 ss.
[41] Cfr. Circolare n. 958 del 5 aprile 2023, avente ad oggetto Avvio delle iniziative propedeutiche all’attuazione delle Linee guida sull’orientamento, anno scolastico 2023/2024. Il tutor scolastico: prime indicazioni.
[42] Cfr. art. 9 delle Linee guida.
[43] Cfr. art. 21, comma 4-ter, d.l. n. 75/2023, convertito con modificazioni dalla legge n. 112/2023. Si veda sul punto Circolare n. 2790 dell’11 ottobre 2023, avente ad oggetto: Piattaforma «Unica» per la fruizione dei servizi messi a disposizione di studentesse, studenti e famiglie e principali indicazioni operative, e in particolare l’allegato b), recante Indicazioni per il personale scolastico per l’attuazione delle Linee guida per l’orientamento (d.m. 22 dicembre 2022, n. 328).
[44] L’intervento rientra nella Missione 4, Componente 1, Investimento 1.4. Per un approfondimento PNRR, 184. Le risorse complessivamente disponibili ammontano a 1,5 miliardi di euro. Target dell’azione: 820.000 studentesse e studenti o giovani coinvolti nei processi di formazione, di cui 470.000 nella fascia di età 12-18 anni e 350.000 nella fascia di età 18-24 anni, entro il 31 dicembre 2024. Obiettivo finale è quello di ridurre la dispersione scolastica per raggiungere la media del 10,2% nel 2026. Per maggiori informazioni https://pnrr.istruzione.it/competenze/riduzione-dei-divari-territoriali.
[45] Cfr. decreto del ministro dell’Istruzione 24 giugno 2022, n. 170, relativo al riparto delle risorse fra le istituzioni scolastiche per il contrasto alla dispersione nell’ambito dell’Investimento 1.4 del PNRR per la riduzione dei divari territoriali (registrato dalla Corte dei conti al n. 2221 del 25 agosto 2022), e gli Orientamenti per l’attuazione degli interventi nelle scuole, contenenti indicazioni operative sulle tempistiche e sulle misure attivabili.
[46] A tal fine si evidenzia che con il precedente d.m. 29 dicembre 2021, n. 361, sono state definite le modalità di attivazione e realizzazione della piattaforma online per le attività di mentoring e di formazione. Come indicato all’art. 2, comma 2, la piattaforma «ha lo scopo di creare un canale di interazione semplice, diretto e personalizzato, fra mentor e studente, veicolando contenuti didattici e di orientamento, favorendo la comunicazione e il monitoraggio continuo dei processi di apprendimento e di insegnamento, condividendo agenda, tempi e obiettivi e offrendo risposte e rinforzi motivazionali costanti allo studente durante tutto lo svolgimento delle attività».
[47] Cfr. artt. 55 e 56 del d.lgs. n. 117/2017. Per un approfondimento, cfr. E. Rossi, Il fondamento del Terzo settore è nella Costituzione. Prime osservazioni sulla sentenza n. 131 del 2020 della Corte costituzionale, in «Le Regioni», 5, 2020, pp. 1184 ss.; G. Gotti, La co-programmazione tra politica e amministrazione. Teoria, prassi e nuove prospettive, in «Federalismi.it», 8, 2024, pp. 51 ss., nonché – più in generale – L. Gori, Terzo settore e Costituzione, Torino, Giappichelli, 2022.