Contrastare la dispersione scolastica
Analisi multidisciplinare di un fenomeno complesso
Sono molti i fattori che influiscono sul successo scolastico nella scuola italiana e che, al contempo, possono incidere sulla piena acquisizione di conoscenze e competenze fino a causare l’abbandono del percorso di istruzione. Contrastare la dispersione scolastica presuppone una comprensione delle sue cause e richiede la pianificazione di strategie e misure volte a rendere effettivo, per tutti e tutte, il pieno godimento del diritto all’istruzione. In questa direzione, il volume propone una riflessione sulle politiche e sugli interventi necessari in chiave multidisciplinare, unendo le prospettive di giuristi, pedagogisti, antropologi e sociologi. Il lavoro è arricchito dalla raccolta di alcune esperienze di contrasto alla dispersione scolastica realizzate nelle scuole e sul territorio e mette in luce l’importanza di creare reti tra studiosi di differenti discipline, docenti e dirigenti scolastici, genitori e mondo del Terzo settore.
I CAPITOLI
DOI | 10.1401/9788815413369/p1
Note al testo
I contributi della prima e della seconda parte del volume sono stati sottoposti a doppio referaggio anonimo....
Pagine | 3 - 3
DOI | 10.1401/9788815413369/p2
Prefazione
La dispersione scolastica è un concetto ombrello sotto il quale si raggruppano tutte le difficoltà e gli incidenti di percorso in cui gli studenti possono incappare nella loro carriera: mancati ingressi, frequenze irregolari, bocciature, ripetenze, risultati negativi o al di sotto delle proprie possibilità, ritardi e abbandoni. Più spesso con dispersione scolastica ci si riferisce all’aspetto, per così dire, più grave del fenomeno: l’interruzione scolastica (o abbandono precoce) con l’uscita definitiva dal sistema scolastico e formativo senza avere ottenuto il titolo finale [1] . Questa efficace definizione della dispersione scolastica mi permette di presentare questa coraggiosa pubblicazione: un testo fortemente sostenuto dagli Obiettivi del Piano pluriennale e dal Consiglio di amministrazione di Fondazione per la Scuola e costruito grazie a un percorso di intelligenza collettiva di cui siamo particolarmente fieri. Francesca Biondi Dal Monte e Simone Frega ne sono stati i tenaci e...
Pagine | 9 - 12
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Introduzione
La dispersione scolastica: un problema ineludibile e un'occasione straordinaria
Nel corso del tempo e da oltre un secolo, tutti i sistemi scolastici dei paesi cosiddetti avanzati hanno cercato di fronteggiare l’abbandono precoce della scuola e continuano a investire risorse ingenti per contrastare la dispersione scolastica, oggi intesa come l’abbandono della scuola prima del conseguimento del titolo di scuola secondaria di secondo grado o di una qualifica professionale equivalente. Anche l’Italia non fa eccezione: sono state impiegate considerevoli energie e risorse nel corso degli ultimi decenni. Sebbene esistano ancora problemi irrisolti, i successi ottenuti sono notevoli, con una riduzione significativa del fenomeno rispetto al passato. Non si deve infatti dimenticare che, nonostante le difficoltà derivanti da definizioni di dispersione scolastica che sono mutate nel tempo, la percentuale di giovani che non raggiungeva il diploma di scuola secondaria di secondo grado era circa il 37% nel 1992, per passare a circa il 25% all’inizio degli anni Duemila e...
Pagine | 13 - 20
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Capitolo primo
La dispersione scolastica e le politiche di contrasto a livello sovranazionale
Il capitolo è dedicato all’introduzione della dispersione scolastica, spiegata
come fenomeno sociale polimorfo, dovuto a una serie di fattori che provocano la
mancata, incompleta o irregolare fruizione dei servizi di istruzione da parte dei
giovani in età scolare. L’abbandono della scuola è affrontato nel capitolo sia nella
sua dimensione personale sia in quella relazionale ed è descritto attraverso i dati
degli enti che si occupano di istruzione a livello sia nazionale sia sovranazionale,
dando particolare rilievo agli obiettivi dell’Agenda 2030 stilati dalla Commissione
europea e in generale alla storia delle politiche di contrasto all’abbandono della
scuola in Europa.
Pagine | 23 - 34
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Capitolo secondo
Istruzione e contrasto alla dispersione scolastica tra Costituzione e riforme attese
Il capitolo approfondisce le priorità del contrasto alla dispersione
scolastica, parlando del caso italiano come di un quadro ancora troppo distante
dagli obiettivi costituzionali (articoli 33 e 34). In seguito, il capitolo affronta
i documenti, a partire dalla Dichiarazione universale dei diritti
umani del 1948, che vogliono garantire il legame tra diritto
all’istruzione e pieno sviluppo della personalità umana. Infine, il capitolo esplora
il contesto normativo contemporaneo, in particolare le missioni del PNRR dedicate a
Istruzione e ricerca, che prevedono il miglioramento del
sistema di orientamento, la riduzione del divario tra le varie regioni italiane,
l’istituzione di ambienti innovativi di apprendimento e di laboratori per le
professioni digitali (Scuola 4.0).
Pagine | 35 - 65
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Capitolo terzo
Il contrasto alla dispersione scolastica come dovere costituzionale per la comunità
Nel capitolo si affronta il “dovere di non disperdersi”, affiancato al “diritto
a non essere dispersi”, che appartiene sia alla Repubblica, che ha il compito di
rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale per fornire gli strumenti
necessari a garantire l’insegnamento e la sua organizzazione, sia a ogni minore, che
deve fruire dei percorsi di istruzione e formazione, anche se il compito di far
adempiere ai minori l’obbligo scolastico risponde ai genitori o chi ne fa le veci.
In conclusione, il capitolo si interroga sul compito della comunità, intesa
nell’insieme dei soggetti che si impegnano a garantire il benessere e la crescita di
ragazze e ragazzi, nel lottare contro la dispersione scolastica, un compito che è
giusto che si ponga una società basata sulla convivenza civile e democratica.
Pagine | 67 - 86
DOI | 10.1401/9788815413369/c4
Capitolo quarto
Quali interventi? Definire il perimetro della dispersione scolastica e utilizzare la ricerca educativa
Questo capitolo si apre con i dati sull’abbandono scolastico in Italia, inteso
nelle sue molteplici dimensioni, esaminando anche il ruolo dei fattori di rischio e
di protezione, indispensabili per agire in modo mirato sulle diverse cause e
prevenire l’esito dell’abbandono. In questo modo si definisce un’area d’azione per
l’individuazione di strategie di intervento e prevenzione efficaci. Il capitolo
affronta quindi la dispersione scolastica come una sfida multicausale - a
influenzare sono fattori individuali, scolastici, familiari e socioeconomici - ed
evidenzia diversi approcci che il mondo didattico può utilizzare per prevenire
l’abbandono della scuola: l’ascolto delle prospettive degli studenti per leggere e
interpretare i contesti di apprendimento (student voice), la
lettura ad alta voce condivisa, la didattica orientativa, la valutazione
formativa.
Pagine | 87 - 101
DOI | 10.1401/9788815413369/c5
Capitolo quinto
Orientamento formativo e didattica orientativa per la prevenzione della dispersione scolastica
Il capitolo si concentra sulla povertà educativa, intesa, oltre che come
impossibilità di accedere a un percorso di apprendimento, anche come privazione di
diritti e opportunità, che possono invece risiedere nelle relazioni comunitarie e in
particolare nelle comunità educanti, ovvero strategie generatrici di benessere
capaci di avviare pratiche che mettano in luce un’interazione cooperativa tra i
servizi, in particolare attraverso l’orientamento formativo, sotto forma di
open day e career day. Il capitolo
introduce poi il concetto di didattica orientativa, che spinge in modo specifico
alla riflessione su di sé in ottica narrativa. A proposito, il capitolo si conclude
con l’approfondimento di un progetto di ricerca, approvato dall’Università di Siena
nel 2022, finalizzato a favorire l’introduzione di attività di orientamento
formativo nei percorsi curricolari delle scuole secondarie di primo e secondo
grado.
Pagine | 103 - 118
DOI | 10.1401/9788815413369/c6
Capitolo sesto
Povertà educativa, Costituzione e Terzo settore
Il capitolo approfondisce il concetto di povertà, in particolare quella sociale,
sotto il cui ombrello rientra anche la povertà educativa, analizzata qui dal punto
di vista concettuale e costituzionalistico (art. 34), e in generale in senso ampio,
poiché non è riconducibile solo al contesto scolastico. Si parla poi delle risorse
umane, economiche e sociali che sia possibile mobilitare per contrastare la povertà
educativa, e si torna a parlare di comunità educante e sussidiarietà orizzontale.
Infine, il capitolo ragiona sul coinvolgimento dei soggetti riconducibili al Terzo
settore nel contrastare la povertà educativa, sia dal punto di vista legislativo,
sia da quello giurisdizionale e da quello dottrinale. Si citano gli articoli e i
decreti in materia, con particolare riferimento al Codice del Terzo settore (CTS)
della legge 6 del 2016, n. 106.
Pagine | 119 - 135
DOI | 10.1401/9788815413369/c7
Capitolo settimo
Uno sguardo pedagogico alla dispersione scolastica
Il capitolo evidenzia come il contrasto alla dispersione scolastica sia per
l’Italia una questione emergenziale: in questa misura si affrontano i possibili
interventi da mettere in atto. Discreto spazio viene dato all’ambito pedagogico,
attraverso l’analisi sia dell’emarginazione di cui soffre chi “si perde per strada”
e sia del cosiddetto fallimento educativo da parte
dell’insegnante/educatore/formatore. Si analizzano poi i costi che la dispersione
scolastica genera sia sul soggetto stesso sia sulla società nel suo complesso:
vengono considerati i profili dei NEET e degli hikikomori, e il
crescente individualismo post-pandemico. Infine, il capitolo sottolinea l’importanza
della ricerca consapevole dei talenti che ciascuna persona ha e il bisogno di
investimento nei servizi educativi dell’infanzia, citando esempi virtuosi, come il
programma City Connects statunitense, che mira ad aumentare le
collaborazioni tra istituzioni scolastiche ed enti socioterritoriali.
Pagine | 137 - 150
DOI | 10.1401/9788815413369/c8
Capitolo ottavo
Il ruolo di una «buona» progettazione educativa
Il capitolo è dedicato a presentare nuovi spunti per adulti-professionisti
impegnati nella progettazione educativa, che consistano in un aiuto concreto per
organizzare una nuova forma di “resistenza” all’abbandono scolastico. Particolare
enfasi è data nel capitolo alla fase di progettazione stessa dell’attività educativa
che si vorrà mettere in atto per contrastare la dispersione scolastica: una
progettazione che dovrà rispondere a certi parametri, anche non seguendo una linea
culturalmente orientata. Nella parte finale del capitolo si dà spazio alla
progettazione pratica dei percorsi educativi nelle aule, declinati attraverso
diversi esempi.
Pagine | 153 - 163
DOI | 10.1401/9788815413369/c9
Capitolo nono
La scuola multiculturale. Dal confine alla frontiera educativa
Il capitolo affronta le modalità didattiche che, di fronte a popolazioni
scolastiche multiculturali, possono essere fortemente penalizzanti e persino
generatrici di disuguaglianze, citando un’esperienza di campo in una scuola di
Monfalcone (Gorizia) ad alta presenza di studenti migranti. Vengono citati diversi
studi e concetti antropologici, come la “pedagogia degli oppressi” di Paulo Freire,
i percorsi di inclusione differenziale destinati a studenti stranieri, l’accoglienza
di minori con background migratorio. Si pone enfasi sull’importanza di co-costruire
frontiere educative, ovvero avamposti per una democratizzazione della società, ma
anche spazi di messa in discussione per la produzione di nuove
configurazioni.
Pagine | 165 - 182
DOI | 10.1401/9788815413369/c10
Capitolo decimo
Il tempo scuola. Il caso del Modello organizzativo finlandese
Il capitolo considera l’organizzazione del “tempo scuola”, inteso come dispositivo
pedagogico e didattico importante nel sostegno all’attività del docente e come
risorsa che può assumere molteplici valenze educative. In questa misura si parla
dell’uso flessibile del tempo e del Modello organizzativo finlandese (MOF), essendo
la Finlandia uno dei paesi sistematicamente presenti ai vertici delle diverse
analisi comparative in tema di istruzione e formazione. Il MOF, strutturato attorno
all’obiettivo di motivare gli studenti e aumentare il benessere a scuola, è stato
applicato anche in alcune scuole italiane.
Pagine | 183 - 196
DOI | 10.1401/9788815413369/c11
Capitolo undicesimo
Ambienti di apprendimento innovativi: una leva per contrastare la dispersione scolastica
Il capitolo è dedicato al rapporto uomo-ambiente, ovvero agli ambienti di
apprendimento, spazi che influiscono profondamente sulla qualità dell’esperienza
educativa e possono contribuire a contrastare la dispersione scolastica, fornendo
una “certa idea di scuola” che possa invogliare l’agency dello
studente. Ci si concentra quindi sul design e sulla progettazione architettonica
degli spazi di apprendimento, su cui, si affronta in conclusione, il coinvolgimento
della comunità, che è un aspetto chiave, poiché gli spazi fisici ispirati al
concetto di Innovative Learning Environment rappresentano una
componente importante dell’identità scolastica e influiscono spesso sulle scelte
delle famiglie.
Pagine | 197 - 215
DOI | 10.1401/9788815413369/c12
Capitolo dodicesimo
Dagli spazi riconfigurati alla scuola-comunità
Lo spazio, in questo capitolo, viene esplorato anche come insieme
dell’equipaggiamento di strumenti didattici che coinvolgano tutti i sensi dello
studente. Come esempio viene adottato quello della disposizione degli alimenti e dei
prodotti nei supermercati. Nel capitolo si dà spazio alla necessità di adottare un
approccio globale all’offerta di servizio formativo, in cui nella progettazione
dell’offerta formativa siano coinvolti elementi sia umani sia non umani (oggetti,
spazi, cose, spesso invece, dimenticati). Nel capitolo viene esplorato anche lo
spazio della scuola inteso come spazio di comunità: sia perché in essa vi hanno sede
altre attività diverse dall’apprendimento delle discipline - in questa misura si
citano i modelli cells and bells, aule tematiche, open space,
allestimento in aree di lavoro fisse -, sia considerando lo spazio che coinvolge
l’intero edificio scolastico, ovvero tenendo in considerazione la densità della
popolazione scolastica. In conclusione, il capitolo si concentra sull’applicazione
al micro-contesto della scuola della differenziazione del lavoro (qui la
differenziazione dell’insegnamento) stilata da Durkheim come metodo per combattere
il conflitto sociale.
Pagine | 217 - 235
DOI | 10.1401/9788815413369/c13
Capitolo tredicesimo
Provaci ancora, Sam!: sinergie istituzionali, co-progettazione territoriale e interprofessionalità
Il capitolo si apre con la discussione del progetto istituzionale “Provaci ancora,
Sam!” (PAS), ideato e messo in campo nel 1989 a Torino per promuovere l’inclusione,
il successo formativo e per contrastare la dispersione scolastica. Il capitolo
descrive poi i differenti strumenti che negli anni hanno accompagnato PAS per
rendere lineare la co-progettazione territoriale tra diversi soggetti che coordinano
il progetto e approfondisce, in conclusione, il modo in cui PAS ha fatto
dell’interprofessionalità di educatori e insegnanti un caposaldo del suo modo di
intendere la lotta all’insuccesso e alla dispersione.
Pagine | 237 - 246
DOI | 10.1401/9788815413369/c14
Capitolo quattordicesimo
Ad alta voce contro la dispersione
Il capitolo è dedicato al metodo di lettura ad alta voce condivisa, un’attività di
cui sono state individuate le potenzialità di prevenzione della dispersione
scolastica. In particolare, si analizzano metodologia e risultati (in termini di:
sviluppo cognitivo, sviluppo linguistico, sviluppo motorio, comprensione del testo
orale, dimensione emotiva, prosocialità, falsa credenza, autonomia e comportamento
adattivo, comportamento socioemotivo) del progetto “Leggimi ancora”, realizzato da
Giunti Scuola con l’Università degli Studi di Perugia e l’Associazione Nausika, che
ha coinvolto oltre cinquantamila classi a livello nazionale.
Pagine | 249 - 253
DOI | 10.1401/9788815413369/c15
Capitolo quindicesimo
Progetti e percorsi con l’orientamento narrativo
Il capitolo esplora i percorsi di orientamento narrativo, metodo sviluppatosi in
Italia dalla fine degli anni Novanta, che utilizza la narrazione e i racconti come
“narrazioni guida”, ovvero stimoli attraverso i quali facilitare i processi di
costruzione di identità e allenare le competenze dei soggetti per consentirne
l’autorientamento. In particolare, si analizzano metodologia e risultati dei
progetti realizzati tra il 2014 e il 2024 in Toscana, Sicilia, Emilia-Romagna,
Piemonte e Liguria. Si descrive in conclusione l’attività dell’Associazione
Pratika.
Pagine | 255 - 260
DOI | 10.1401/9788815413369/c16
Capitolo sedicesimo
Il metodo Portofranco: nell’aiuto scolastico accompagnare il bisogno umano dei giovani
Il capitolo è dedicato al progetto dell’Associazione Portofranco- metodo
Portofranco -, nato da don Giorgio Pontiggia, che si propone di considerare ragazze
e ragazzi in tutta la loro umanità e vede il problema dello studio solo come la
punta di un iceberg sotto la quale si celano altre difficoltà. Il capitolo evidenzia
i risultati del progetto, mettendo in luce l’efficacia dell’attività anche grazie
alle testimonianze dei ragazzi e delle ragazze che vi partecipano. Si descrive in
conclusione l’attività dell’Associazione Portofranco.
Pagine | 261 - 266
DOI | 10.1401/9788815413369/c17
Capitolo diciassettesimo
Affido Culturale: la scuola fuori la scuola
Il capitolo è dedicato alla riflessione sull’importanza delle attività culturali
extrascolastiche per i giovani, che sono purtroppo ridotte a causa della poca
consapevolezza riguardo l’importanza che esse assumono per il percorso formativo. In
questa misura viene approfondito il progetto “Affido Culturale”, che prevede
l’abbinamento di famiglie con diverse abitudini di fruizioni di luoghi culturali
esterni alla scuola, e di cui vengono dimostrati i risultati in riferimento alle
città in cui è stato realizzato (Napoli, Roma, Bari, Modena).
Pagine | 267 - 272
DOI | 10.1401/9788815413369/c18
Capitolo diciottesimo
Ri-costruire comunità educative. L’impegno di Scholas Occurrentes
Il capitolo parla dell’impatto positivo dei programmi di Scholas Occurrentes,
dando informazioni sull’ente e sulle sue attività in generale. I programmi, che
partono dall’ascolto del dolore, dei desideri, delle aspirazioni dei giovani, che
aiutano loro a scoprire i propri talenti, e che sono basati sul
service-learning e la metodologia di educazione non formale
(attraverso i linguaggi dell’arte, del gioco e del pensiero creativo) sono stati
avviati anche in Italia (Sardegna, Sicilia e Napoli). Di questi ultimi progetti
vengono riportati, in conclusione, i risultati.
Pagine | 273 - 278
DOI | 10.1401/9788815413369/c19
Capitolo diciannovesimo
Volontari per l’educazione: volontariato e mondo digitale insieme per il recupero della motivazione scolastica e degli apprendimenti
Il capitolo è dedicato al progetto “Volontari per l’Educazione”, avviato da Save
the Children nel 2020, che ha come obiettivo il recupero degli apprendimenti e della
motivazione allo studio di bambini, bambine e adolescenti, grazie all’esperienza di
volontari e volontarie. Nel capitolo vengono illustrati i risultati dei quattro anni
di attività del progetto.
Pagine | 279 - 284
DOI | 10.1401/9788815413369/c20
Capitolo ventesimo
Povertà educativa e innovazione sociale nelle Caritas toscane
Nel capitolo si illustra l’impegno delle Caritas toscane dedicato al tema della
povertà minorile ed educativa, attraverso il sostegno al diritto all’istruzione e la
crescente attenzione all’educazione extrascolastica. In particolare vengono
esplorati modalità e risultati dei progetti “Salta su”, iniziativa che utilizza lo
sport come strumento di contrasto della povertà minorile, e “LOL”, rivolto invece
all’educazione musicale. Si danno in conclusione informazioni sulle Caritas
coinvolte.
Pagine | 285 - 290
DOI | 10.1401/9788815413369/c21
Capitolo ventunesimo
La Scuola Itinerante: rispondere alle esigenze per non disperdere ragazzi e ragazze
Nel capitolo viene dato spazio all’iniziativa “La Scuola Itinerante”
dell’Associazione Casa di Betania (braccio operativo della Fondazione Migrantes),
progetto rivolto ai figli degli esercenti dello spettacolo viaggiante, ovvero
studenti in movimento, solitamente molto inclini ad abbandonare la scuola una volta
raggiunta l’età dell’obbligo scolastico. L’obiettivo dell’iniziativa è quello di
rafforzare la scolarizzazione. Nel capitolo si evidenziano anche i possibili
miglioramenti che può ottenere il progetto e i risultati attesi. Si descrivono in
conclusione le attività dell’Associazione Casa di Betania.
Pagine | 291 - 296
DOI | 10.1401/9788815413369/c22
Capitolo ventiduesimo
NEET in Italia: l’esperienza di Fondazione AVSI
Il capitolo approfondisce il progetto “Oltre la pandemia: percorsi di
riattivazione formativa e professionale per giovani NEET” della Fondazione AVSI, che
attraverso partnership con enti territoriali rende possibile per alcuni giovani la
partecipazione a percorsi di socializzazione, orientamento e formazione
professionale. Il capitolo parla degli interventi educativi e sociali di successo a
favore dei NEET ed elabora un bilancio dell’attività, in modo da evidenziare
proposte che sono un punto di partenza per nuove ricerche. Si descrivono in
conclusione le attività della Fondazione AVSI.
Pagine | 297 - 302
DOI | 10.1401/9788815413369/c23
Capitolo ventitreesimo
Il progetto Young at Work
Il capitolo è dedicato alla piattaforma progettuale denominata “YAW – Young at
Work”, attivata da Sercop nel territorio del Rhodense (Milano), che concentra il
proprio operato sul rapporto tra giovani e comunità locale, per favorire processi di
ri-attivazione dei giovani NEET attivando percorsi di ripresa degli studi o di
avvicinamento al mercato del lavoro. Nel capitolo si analizzano metodologia e
risultati ottenuti e si danno, in conclusione, informazioni sull’ente Sercop.
Pagine | 303 - 309
DOI | 10.1401/9788815413369/c24
Capitolo ventiquattresimo
Orientamento universitario, merito e mobilità sociale
Il capitolo esamina il sistema di orientamento e mentoring
universitario “MeMo” (Merito e Mobilità Sociale) della Scuola Superiore Sant’Anna di
Pisa, che si propone di intervenire in modo incisivo e sistematico per favorire il
pieno sviluppo dei talenti e la mobilità sociale. Il progetto prevede
l’accompagnamento verso la scelta degli studi universitari di studentesse e studenti
delle scuole secondarie superiori con ottimi risultati scolastici e provenienti da
possibili contesti di fragilità socioeconomica. Il capitolo approfondisce le
caratteristiche del progetto, nato nel 2013 e dal 2017 strutturato annualmente, e
l’impatto che ha avuto sui giovani.
Pagine | 311 - 317
DOI | 10.1401/9788815413369/c25
Capitolo venticinquesimo
Una nuova governance per il contrasto alla dispersione scolastica
Questo capitolo indaga le attività di “DiSAL” (Dirigenti Scuole Autonome e
Libere), un’associazione di dirigenti di scuole statali e non statali mirata a
favorire le condizioni che permettano l’attuarsi di esperienze educative da parte di
docenti, genitori e giovani. Vengono analizzati i progetti che negli ultimi anni
hanno affrontato il fenomeno della dispersione scolastica - il progetto “Il mondo in
classe: plurilinguismo e approcci inclusivi”, “La sfida dell’educazione civica”, i
percorsi di “Academy of Distinction”, la sperimentazione “AI4S: Artificial
Intelligence for School” - i risultati ottenuti e il ruolo che ha l’associazionismo
professionale. In conclusione, si danno informazioni sull’ente DiSAL.
Pagine | 319 - 324