Contrastare la dispersione scolastica
Analisi multidisciplinare di un fenomeno complesso

Sono molti i fattori che influiscono sul successo scolastico nella scuola italiana e che, al contempo, possono incidere sulla piena acquisizione di conoscenze e competenze fino a causare l’abbandono del percorso di istruzione. Contrastare la dispersione scolastica presuppone una comprensione delle sue cause e richiede la pianificazione di strategie e misure volte a rendere effettivo, per tutti e tutte, il pieno godimento del diritto all’istruzione. In questa direzione, il volume propone una riflessione sulle politiche e sugli interventi necessari in chiave multidisciplinare, unendo le prospettive di giuristi, pedagogisti, antropologi e sociologi. Il lavoro è arricchito dalla raccolta di alcune esperienze di contrasto alla dispersione scolastica realizzate nelle scuole e sul territorio e mette in luce l’importanza di creare reti tra studiosi di differenti discipline, docenti e dirigenti scolastici, genitori e mondo del Terzo settore.

è professoressa associata di Diritto costituzionale e pubblico presso la Scuola Superiore Sant’Anna, dove coordina l’area di ricerca DREAM (Dati, ricerca e analisi sulle migrazioni) dell'Istituto DIRPOLIS e la Clinica legale in materia di immigrazione e asilo; collabora altresì alle attività del Centro di ricerca interdisciplinare sulla Sostenibilità e il Clima.

è assegnista di ricerca in Diritto costituzionale e pubblico presso la Scuola Superiore Sant’Anna, dove collabora alle attività del Centro di Ricerca interdisciplinare Health Science e dell’area di ricerca DREAM (Dati, ricerca e analisi sulle migrazioni) dell'Istituto DIRPOLIS. È ricercatore presso il Centro di ricerca Maria Eletta Martini.

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Editore: Il Mulino

Pubblicazione online: 2024
Isbn edizione digitale: 9788815413369
DOI: 10.978.8815/413369
Licenza: CC BY-NC-ND

Pubblicazione a stampa: 2024
Isbn edizione a stampa: 9788815390271
Collana: Collana della Fondazione per la Scuola della Compagnia di San Paolo
Pagine: 328

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I CAPITOLI

DOI | 10.1401/9788815413369/p1

Note al testo

I contributi della prima e della seconda parte del volume sono stati sottoposti a doppio referaggio anonimo....
Pagine | 3 - 3
DOI | 10.1401/9788815413369/p2

Prefazione

La dispersione scolastica è un concetto ombrello sotto il quale si raggruppano tutte le difficoltà e gli incidenti di percorso in cui gli studenti possono incappare nella loro carriera: mancati ingressi, frequenze irregolari, bocciature, ripetenze, risultati negativi o al di sotto delle proprie possibilità, ritardi e abbandoni. Più spesso con dispersione scolastica ci si riferisce all’aspetto, per così dire, più grave del fenomeno: l’interruzione scolastica (o abbandono precoce) con l’uscita definitiva dal sistema scolastico e formativo senza avere ottenuto il titolo finale [1] . Questa efficace definizione della dispersione scolastica mi permette di presentare questa coraggiosa pubblicazione: un testo fortemente sostenuto dagli Obiettivi del Piano pluriennale e dal Consiglio di amministrazione di Fondazione per la Scuola e costruito grazie a un percorso di intelligenza collettiva di cui siamo particolarmente fieri. Francesca Biondi Dal Monte e Simone Frega ne sono stati i tenaci e...
Pagine | 9 - 12
DOI | 10.1401/9788815413369/p3
Introduzione

La dispersione scolastica: un problema ineludibile e un'occasione straordinaria

Nel corso del tempo e da oltre un secolo, tutti i sistemi scolastici dei paesi cosiddetti avanzati hanno cercato di fronteggiare l’abbandono precoce della scuola e continuano a investire risorse ingenti per contrastare la dispersione scolastica, oggi intesa come l’abbandono della scuola prima del conseguimento del titolo di scuola secondaria di secondo grado o di una qualifica professionale equivalente. Anche l’Italia non fa eccezione: sono state impiegate considerevoli energie e risorse nel corso degli ultimi decenni. Sebbene esistano ancora problemi irrisolti, i successi ottenuti sono notevoli, con una riduzione significativa del fenomeno rispetto al passato. Non si deve infatti dimenticare che, nonostante le difficoltà derivanti da definizioni di dispersione scolastica che sono mutate nel tempo, la percentuale di giovani che non raggiungeva il diploma di scuola secondaria di secondo grado era circa il 37% nel 1992, per passare a circa il 25% all’inizio degli anni Duemila e...
Pagine | 13 - 20
DOI | 10.1401/9788815413369/c1
Capitolo primo

La dispersione scolastica e le politiche di contrasto a livello sovranazionale

Il capitolo è dedicato all’introduzione della dispersione scolastica, spiegata come fenomeno sociale polimorfo, dovuto a una serie di fattori che provocano la mancata, incompleta o irregolare fruizione dei servizi di istruzione da parte dei giovani in età scolare. L’abbandono della scuola è affrontato nel capitolo sia nella sua dimensione personale sia in quella relazionale ed è descritto attraverso i dati degli enti che si occupano di istruzione a livello sia nazionale sia sovranazionale, dando particolare rilievo agli obiettivi dell’Agenda 2030 stilati dalla Commissione europea e in generale alla storia delle politiche di contrasto all’abbandono della scuola in Europa.
Pagine | 23 - 34
DOI | 10.1401/9788815413369/c2
Capitolo secondo

Istruzione e contrasto alla dispersione scolastica tra Costituzione e riforme attese

Il capitolo approfondisce le priorità del contrasto alla dispersione scolastica, parlando del caso italiano come di un quadro ancora troppo distante dagli obiettivi costituzionali (articoli 33 e 34). In seguito, il capitolo affronta i documenti, a partire dalla Dichiarazione universale dei diritti umani del 1948, che vogliono garantire il legame tra diritto all’istruzione e pieno sviluppo della personalità umana. Infine, il capitolo esplora il contesto normativo contemporaneo, in particolare le missioni del PNRR dedicate a Istruzione e ricerca, che prevedono il miglioramento del sistema di orientamento, la riduzione del divario tra le varie regioni italiane, l’istituzione di ambienti innovativi di apprendimento e di laboratori per le professioni digitali (Scuola 4.0).
Pagine | 35 - 65
DOI | 10.1401/9788815413369/c3
Capitolo terzo

Il contrasto alla dispersione scolastica come dovere costituzionale per la comunità

Nel capitolo si affronta il “dovere di non disperdersi”, affiancato al “diritto a non essere dispersi”, che appartiene sia alla Repubblica, che ha il compito di rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale per fornire gli strumenti necessari a garantire l’insegnamento e la sua organizzazione, sia a ogni minore, che deve fruire dei percorsi di istruzione e formazione, anche se il compito di far adempiere ai minori l’obbligo scolastico risponde ai genitori o chi ne fa le veci. In conclusione, il capitolo si interroga sul compito della comunità, intesa nell’insieme dei soggetti che si impegnano a garantire il benessere e la crescita di ragazze e ragazzi, nel lottare contro la dispersione scolastica, un compito che è giusto che si ponga una società basata sulla convivenza civile e democratica.
Pagine | 67 - 86
DOI | 10.1401/9788815413369/c4
Capitolo quarto

Quali interventi? Definire il perimetro della dispersione scolastica e utilizzare la ricerca educativa

Questo capitolo si apre con i dati sull’abbandono scolastico in Italia, inteso nelle sue molteplici dimensioni, esaminando anche il ruolo dei fattori di rischio e di protezione, indispensabili per agire in modo mirato sulle diverse cause e prevenire l’esito dell’abbandono. In questo modo si definisce un’area d’azione per l’individuazione di strategie di intervento e prevenzione efficaci. Il capitolo affronta quindi la dispersione scolastica come una sfida multicausale - a influenzare sono fattori individuali, scolastici, familiari e socioeconomici - ed evidenzia diversi approcci che il mondo didattico può utilizzare per prevenire l’abbandono della scuola: l’ascolto delle prospettive degli studenti per leggere e interpretare i contesti di apprendimento (student voice), la lettura ad alta voce condivisa, la didattica orientativa, la valutazione formativa.
Pagine | 87 - 101
DOI | 10.1401/9788815413369/c5
Capitolo quinto

Orientamento formativo e didattica orientativa per la prevenzione della dispersione scolastica

Il capitolo si concentra sulla povertà educativa, intesa, oltre che come impossibilità di accedere a un percorso di apprendimento, anche come privazione di diritti e opportunità, che possono invece risiedere nelle relazioni comunitarie e in particolare nelle comunità educanti, ovvero strategie generatrici di benessere capaci di avviare pratiche che mettano in luce un’interazione cooperativa tra i servizi, in particolare attraverso l’orientamento formativo, sotto forma di open day e career day. Il capitolo introduce poi il concetto di didattica orientativa, che spinge in modo specifico alla riflessione su di sé in ottica narrativa. A proposito, il capitolo si conclude con l’approfondimento di un progetto di ricerca, approvato dall’Università di Siena nel 2022, finalizzato a favorire l’introduzione di attività di orientamento formativo nei percorsi curricolari delle scuole secondarie di primo e secondo grado.
Pagine | 103 - 118
DOI | 10.1401/9788815413369/c6
Capitolo sesto

Povertà educativa, Costituzione e Terzo settore

Il capitolo approfondisce il concetto di povertà, in particolare quella sociale, sotto il cui ombrello rientra anche la povertà educativa, analizzata qui dal punto di vista concettuale e costituzionalistico (art. 34), e in generale in senso ampio, poiché non è riconducibile solo al contesto scolastico. Si parla poi delle risorse umane, economiche e sociali che sia possibile mobilitare per contrastare la povertà educativa, e si torna a parlare di comunità educante e sussidiarietà orizzontale. Infine, il capitolo ragiona sul coinvolgimento dei soggetti riconducibili al Terzo settore nel contrastare la povertà educativa, sia dal punto di vista legislativo, sia da quello giurisdizionale e da quello dottrinale. Si citano gli articoli e i decreti in materia, con particolare riferimento al Codice del Terzo settore (CTS) della legge 6 del 2016, n. 106.
Pagine | 119 - 135
DOI | 10.1401/9788815413369/c7
Capitolo settimo

Uno sguardo pedagogico alla dispersione scolastica

Il capitolo evidenzia come il contrasto alla dispersione scolastica sia per l’Italia una questione emergenziale: in questa misura si affrontano i possibili interventi da mettere in atto. Discreto spazio viene dato all’ambito pedagogico, attraverso l’analisi sia dell’emarginazione di cui soffre chi “si perde per strada” e sia del cosiddetto fallimento educativo da parte dell’insegnante/educatore/formatore. Si analizzano poi i costi che la dispersione scolastica genera sia sul soggetto stesso sia sulla società nel suo complesso: vengono considerati i profili dei NEET e degli hikikomori, e il crescente individualismo post-pandemico. Infine, il capitolo sottolinea l’importanza della ricerca consapevole dei talenti che ciascuna persona ha e il bisogno di investimento nei servizi educativi dell’infanzia, citando esempi virtuosi, come il programma City Connects statunitense, che mira ad aumentare le collaborazioni tra istituzioni scolastiche ed enti socioterritoriali.
Pagine | 137 - 150
DOI | 10.1401/9788815413369/c8
Capitolo ottavo

Il ruolo di una «buona» progettazione educativa

Il capitolo è dedicato a presentare nuovi spunti per adulti-professionisti impegnati nella progettazione educativa, che consistano in un aiuto concreto per organizzare una nuova forma di “resistenza” all’abbandono scolastico. Particolare enfasi è data nel capitolo alla fase di progettazione stessa dell’attività educativa che si vorrà mettere in atto per contrastare la dispersione scolastica: una progettazione che dovrà rispondere a certi parametri, anche non seguendo una linea culturalmente orientata. Nella parte finale del capitolo si dà spazio alla progettazione pratica dei percorsi educativi nelle aule, declinati attraverso diversi esempi.
Pagine | 153 - 163
DOI | 10.1401/9788815413369/c9
Capitolo nono

La scuola multiculturale. Dal confine alla frontiera educativa

Il capitolo affronta le modalità didattiche che, di fronte a popolazioni scolastiche multiculturali, possono essere fortemente penalizzanti e persino generatrici di disuguaglianze, citando un’esperienza di campo in una scuola di Monfalcone (Gorizia) ad alta presenza di studenti migranti. Vengono citati diversi studi e concetti antropologici, come la “pedagogia degli oppressi” di Paulo Freire, i percorsi di inclusione differenziale destinati a studenti stranieri, l’accoglienza di minori con background migratorio. Si pone enfasi sull’importanza di co-costruire frontiere educative, ovvero avamposti per una democratizzazione della società, ma anche spazi di messa in discussione per la produzione di nuove configurazioni.
Pagine | 165 - 182
DOI | 10.1401/9788815413369/c10
Capitolo decimo

Il tempo scuola. Il caso del Modello organizzativo finlandese

Il capitolo considera l’organizzazione del “tempo scuola”, inteso come dispositivo pedagogico e didattico importante nel sostegno all’attività del docente e come risorsa che può assumere molteplici valenze educative. In questa misura si parla dell’uso flessibile del tempo e del Modello organizzativo finlandese (MOF), essendo la Finlandia uno dei paesi sistematicamente presenti ai vertici delle diverse analisi comparative in tema di istruzione e formazione. Il MOF, strutturato attorno all’obiettivo di motivare gli studenti e aumentare il benessere a scuola, è stato applicato anche in alcune scuole italiane.
Pagine | 183 - 196
DOI | 10.1401/9788815413369/c11
Capitolo undicesimo

Ambienti di apprendimento innovativi: una leva per contrastare la dispersione scolastica

Il capitolo è dedicato al rapporto uomo-ambiente, ovvero agli ambienti di apprendimento, spazi che influiscono profondamente sulla qualità dell’esperienza educativa e possono contribuire a contrastare la dispersione scolastica, fornendo una “certa idea di scuola” che possa invogliare l’agency dello studente. Ci si concentra quindi sul design e sulla progettazione architettonica degli spazi di apprendimento, su cui, si affronta in conclusione, il coinvolgimento della comunità, che è un aspetto chiave, poiché gli spazi fisici ispirati al concetto di Innovative Learning Environment rappresentano una componente importante dell’identità scolastica e influiscono spesso sulle scelte delle famiglie.
Pagine | 197 - 215
DOI | 10.1401/9788815413369/c12
Capitolo dodicesimo

Dagli spazi riconfigurati alla scuola-comunità

Lo spazio, in questo capitolo, viene esplorato anche come insieme dell’equipaggiamento di strumenti didattici che coinvolgano tutti i sensi dello studente. Come esempio viene adottato quello della disposizione degli alimenti e dei prodotti nei supermercati. Nel capitolo si dà spazio alla necessità di adottare un approccio globale all’offerta di servizio formativo, in cui nella progettazione dell’offerta formativa siano coinvolti elementi sia umani sia non umani (oggetti, spazi, cose, spesso invece, dimenticati). Nel capitolo viene esplorato anche lo spazio della scuola inteso come spazio di comunità: sia perché in essa vi hanno sede altre attività diverse dall’apprendimento delle discipline - in questa misura si citano i modelli cells and bells, aule tematiche, open space, allestimento in aree di lavoro fisse -, sia considerando lo spazio che coinvolge l’intero edificio scolastico, ovvero tenendo in considerazione la densità della popolazione scolastica. In conclusione, il capitolo si concentra sull’applicazione al micro-contesto della scuola della differenziazione del lavoro (qui la differenziazione dell’insegnamento) stilata da Durkheim come metodo per combattere il conflitto sociale.
Pagine | 217 - 235
DOI | 10.1401/9788815413369/c13
Capitolo tredicesimo

Provaci ancora, Sam!: sinergie istituzionali, co-progettazione territoriale e interprofessionalità

Il capitolo si apre con la discussione del progetto istituzionale “Provaci ancora, Sam!” (PAS), ideato e messo in campo nel 1989 a Torino per promuovere l’inclusione, il successo formativo e per contrastare la dispersione scolastica. Il capitolo descrive poi i differenti strumenti che negli anni hanno accompagnato PAS per rendere lineare la co-progettazione territoriale tra diversi soggetti che coordinano il progetto e approfondisce, in conclusione, il modo in cui PAS ha fatto dell’interprofessionalità di educatori e insegnanti un caposaldo del suo modo di intendere la lotta all’insuccesso e alla dispersione.
Pagine | 237 - 246
DOI | 10.1401/9788815413369/c14
Capitolo quattordicesimo

Ad alta voce contro la dispersione

Il capitolo è dedicato al metodo di lettura ad alta voce condivisa, un’attività di cui sono state individuate le potenzialità di prevenzione della dispersione scolastica. In particolare, si analizzano metodologia e risultati (in termini di: sviluppo cognitivo, sviluppo linguistico, sviluppo motorio, comprensione del testo orale, dimensione emotiva, prosocialità, falsa credenza, autonomia e comportamento adattivo, comportamento socioemotivo) del progetto “Leggimi ancora”, realizzato da Giunti Scuola con l’Università degli Studi di Perugia e l’Associazione Nausika, che ha coinvolto oltre cinquantamila classi a livello nazionale.
Pagine | 249 - 253
DOI | 10.1401/9788815413369/c15
Capitolo quindicesimo

Progetti e percorsi con l’orientamento narrativo

Il capitolo esplora i percorsi di orientamento narrativo, metodo sviluppatosi in Italia dalla fine degli anni Novanta, che utilizza la narrazione e i racconti come “narrazioni guida”, ovvero stimoli attraverso i quali facilitare i processi di costruzione di identità e allenare le competenze dei soggetti per consentirne l’autorientamento. In particolare, si analizzano metodologia e risultati dei progetti realizzati tra il 2014 e il 2024 in Toscana, Sicilia, Emilia-Romagna, Piemonte e Liguria. Si descrive in conclusione l’attività dell’Associazione Pratika.
Pagine | 255 - 260
DOI | 10.1401/9788815413369/c16
Capitolo sedicesimo

Il metodo Portofranco: nell’aiuto scolastico accompagnare il bisogno umano dei giovani

Il capitolo è dedicato al progetto dell’Associazione Portofranco- metodo Portofranco -, nato da don Giorgio Pontiggia, che si propone di considerare ragazze e ragazzi in tutta la loro umanità e vede il problema dello studio solo come la punta di un iceberg sotto la quale si celano altre difficoltà. Il capitolo evidenzia i risultati del progetto, mettendo in luce l’efficacia dell’attività anche grazie alle testimonianze dei ragazzi e delle ragazze che vi partecipano. Si descrive in conclusione l’attività dell’Associazione Portofranco.
Pagine | 261 - 266
DOI | 10.1401/9788815413369/c17
Capitolo diciassettesimo

Affido Culturale: la scuola fuori la scuola

Il capitolo è dedicato alla riflessione sull’importanza delle attività culturali extrascolastiche per i giovani, che sono purtroppo ridotte a causa della poca consapevolezza riguardo l’importanza che esse assumono per il percorso formativo. In questa misura viene approfondito il progetto “Affido Culturale”, che prevede l’abbinamento di famiglie con diverse abitudini di fruizioni di luoghi culturali esterni alla scuola, e di cui vengono dimostrati i risultati in riferimento alle città in cui è stato realizzato (Napoli, Roma, Bari, Modena).
Pagine | 267 - 272
DOI | 10.1401/9788815413369/c18
Capitolo diciottesimo

Ri-costruire comunità educative. L’impegno di Scholas Occurrentes

Il capitolo parla dell’impatto positivo dei programmi di Scholas Occurrentes, dando informazioni sull’ente e sulle sue attività in generale. I programmi, che partono dall’ascolto del dolore, dei desideri, delle aspirazioni dei giovani, che aiutano loro a scoprire i propri talenti, e che sono basati sul service-learning e la metodologia di educazione non formale (attraverso i linguaggi dell’arte, del gioco e del pensiero creativo) sono stati avviati anche in Italia (Sardegna, Sicilia e Napoli). Di questi ultimi progetti vengono riportati, in conclusione, i risultati.
Pagine | 273 - 278
DOI | 10.1401/9788815413369/c19
Capitolo diciannovesimo

Volontari per l’educazione: volontariato e mondo digitale insieme per il recupero della motivazione scolastica e degli apprendimenti

Il capitolo è dedicato al progetto “Volontari per l’Educazione”, avviato da Save the Children nel 2020, che ha come obiettivo il recupero degli apprendimenti e della motivazione allo studio di bambini, bambine e adolescenti, grazie all’esperienza di volontari e volontarie. Nel capitolo vengono illustrati i risultati dei quattro anni di attività del progetto.
Pagine | 279 - 284
DOI | 10.1401/9788815413369/c20
Capitolo ventesimo

Povertà educativa e innovazione sociale nelle Caritas toscane

Nel capitolo si illustra l’impegno delle Caritas toscane dedicato al tema della povertà minorile ed educativa, attraverso il sostegno al diritto all’istruzione e la crescente attenzione all’educazione extrascolastica. In particolare vengono esplorati modalità e risultati dei progetti “Salta su”, iniziativa che utilizza lo sport come strumento di contrasto della povertà minorile, e “LOL”, rivolto invece all’educazione musicale. Si danno in conclusione informazioni sulle Caritas coinvolte.
Pagine | 285 - 290
DOI | 10.1401/9788815413369/c21
Capitolo ventunesimo

La Scuola Itinerante: rispondere alle esigenze per non disperdere ragazzi e ragazze

Nel capitolo viene dato spazio all’iniziativa “La Scuola Itinerante” dell’Associazione Casa di Betania (braccio operativo della Fondazione Migrantes), progetto rivolto ai figli degli esercenti dello spettacolo viaggiante, ovvero studenti in movimento, solitamente molto inclini ad abbandonare la scuola una volta raggiunta l’età dell’obbligo scolastico. L’obiettivo dell’iniziativa è quello di rafforzare la scolarizzazione. Nel capitolo si evidenziano anche i possibili miglioramenti che può ottenere il progetto e i risultati attesi. Si descrivono in conclusione le attività dell’Associazione Casa di Betania.
Pagine | 291 - 296
DOI | 10.1401/9788815413369/c22
Capitolo ventiduesimo

NEET in Italia: l’esperienza di Fondazione AVSI

Il capitolo approfondisce il progetto “Oltre la pandemia: percorsi di riattivazione formativa e professionale per giovani NEET” della Fondazione AVSI, che attraverso partnership con enti territoriali rende possibile per alcuni giovani la partecipazione a percorsi di socializzazione, orientamento e formazione professionale. Il capitolo parla degli interventi educativi e sociali di successo a favore dei NEET ed elabora un bilancio dell’attività, in modo da evidenziare proposte che sono un punto di partenza per nuove ricerche. Si descrivono in conclusione le attività della Fondazione AVSI.
Pagine | 297 - 302
DOI | 10.1401/9788815413369/c23
Capitolo ventitreesimo

Il progetto Young at Work

Il capitolo è dedicato alla piattaforma progettuale denominata “YAW – Young at Work”, attivata da Sercop nel territorio del Rhodense (Milano), che concentra il proprio operato sul rapporto tra giovani e comunità locale, per favorire processi di ri-attivazione dei giovani NEET attivando percorsi di ripresa degli studi o di avvicinamento al mercato del lavoro. Nel capitolo si analizzano metodologia e risultati ottenuti e si danno, in conclusione, informazioni sull’ente Sercop.
Pagine | 303 - 309
DOI | 10.1401/9788815413369/c24
Capitolo ventiquattresimo

Orientamento universitario, merito e mobilità sociale

Il capitolo esamina il sistema di orientamento e mentoring universitario “MeMo” (Merito e Mobilità Sociale) della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, che si propone di intervenire in modo incisivo e sistematico per favorire il pieno sviluppo dei talenti e la mobilità sociale. Il progetto prevede l’accompagnamento verso la scelta degli studi universitari di studentesse e studenti delle scuole secondarie superiori con ottimi risultati scolastici e provenienti da possibili contesti di fragilità socioeconomica. Il capitolo approfondisce le caratteristiche del progetto, nato nel 2013 e dal 2017 strutturato annualmente, e l’impatto che ha avuto sui giovani.
Pagine | 311 - 317
DOI | 10.1401/9788815413369/c25
Capitolo venticinquesimo

Una nuova governance per il contrasto alla dispersione scolastica

Questo capitolo indaga le attività di “DiSAL” (Dirigenti Scuole Autonome e Libere), un’associazione di dirigenti di scuole statali e non statali mirata a favorire le condizioni che permettano l’attuarsi di esperienze educative da parte di docenti, genitori e giovani. Vengono analizzati i progetti che negli ultimi anni hanno affrontato il fenomeno della dispersione scolastica - il progetto “Il mondo in classe: plurilinguismo e approcci inclusivi”, “La sfida dell’educazione civica”, i percorsi di “Academy of Distinction”, la sperimentazione “AI4S: Artificial Intelligence for School” - i risultati ottenuti e il ruolo che ha l’associazionismo professionale. In conclusione, si danno informazioni sull’ente DiSAL.
Pagine | 319 - 324