Note
  1. Uno dei documenti più significativi sull’impatto della pandemia in termini di mortalità nelle Strutture residenziali italiane è rappresentato dal report finale della Survey nazionale sul contagio COVID-19 nelle strutture residenziali e sociosanitarie, realizzata dall’Istituto Superiore di Sanità in collaborazione col Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale [ISS 2020].
  2. Per un quadro a livello europeo, si può fare riferimento al sito della European Union Agency for Fundamental Rights, dove sono disponibili i Bollettini dell’Agenzia sulle implicazioni del COVID-19 sui diritti fondamentali, a partire da quello del 2020 (https://fra.europa.eu/en/publication/2020/covid19-rights-impact-april-1), e i focus tematici sui Paesi dell’Unione, fino a quello del 2022 (https://fra.europa.eu/en/themes/covid-19) [FRA 2020].
  3. L’ultimo censimento è del 2019, con i dati al 2018 [Ministero dell’interno 2019].
  4. Solo a titolo di esempio, si richiamano i rapporti periodici a cura del NNA (Network Non Autosufficienza), il cui ultimo disponibile è il settimo [NNA 2021]. Naturalmente ogni volta la raccolta è funzionale agli interessi dei singoli stakeholders, quasi sempre gestori o reti di gestori dei servizi stessi e quindi interessati ai dati relativi al funzionamento e all’implementazione di questi ultimi.
  5. L’Indagine sui Presidi residenziali socioassistenziali e sociosanitari, condotta annualmente dall’ISTAT, rileva l’offerta di strutture residenziali socio-assistenziali e socio-sanitarie e le tipologie di utenti in esse assistite, permettendo di documentare in maniera più puntuale sia l’utenza sia le risorse impegnate per questa forma di assistenza territoriale [ISTAT 2022].
  6. L’Indagine sugli interventi e i servizi sociali dei comuni singoli e associati, condotta annualmente dall’ISTAT, raccoglie informazioni con cadenza annuale sulle politiche di welfare gestite a livello locale, garantendo così il monitoraggio delle risorse impiegate e delle attività realizzate nell’ambito della rete integrata di servizi sociali territoriali [ISTAT 2021a].
  7. In linea generale, per autorizzazione si intende quel provvedimento che permette a un Ente di svolgere una funzione di erogatore di specifici servizi – come i servizi socio-assistenziali o socio-sanitari –, mentre per accreditamento si intende quel provvedimento che permette a un Ente di erogare il medesimo servizio per conto e nell’ambito del Servizio pubblico.
  8. A titolo di esempio, sia l’EUROSTAT che l’OCSE fissano la soglia di anzianità a 65 anni.
  9. Nel testo si userà anche il termine «Presidio residenziale» che viene così individuato nell’ambito delle Rilevazioni dell’ISTAT: «struttura pubblica o privata che eroga servizi residenziali (ospitalità assistita con pernottamento) di tipo socio-assistenziale e/o socio-sanitario a persone in stato di bisogno, univocamente determinata dalla coppia denominazione della struttura e indirizzo della struttura» [ISTAT 2022].
  10. Questa soglia stabilmente al di sopra del 20 può rappresentare un elemento fondamentale anche per differenziare questo tipo di strutture. Se si pensa alle indicazioni del Nomenclatore degli Interventi e dei Servizi Sociali, vi si indica la soglia della residenzialità di tipo comunitaria in un numero di posti di norma superiore a 6-10. E la maggior parte delle strutture che si occupano di minori o di salute mentale in genere hanno un numero di posti ben al di sotto del 20 [CISIS 2013].
  11. Su questo punto, basta vedere i dati disponibili nella Indagine sugli interventi e i servizi sociali dei comuni singoli e associati condotta dall’ISTAT annualmente e anche l’aumento della spesa diretta delle famiglie per l’assistenza: «Nel 2021, la spesa sanitaria direttamente a carico delle famiglie è stata pari a 36,5 miliardi, con un aumento in media annua dell’1,7% osservato nel periodo 2012-2021 (+2,1% dal 2012 al 2019); la spesa era scesa a circa 34 miliardi nel 2020, ma è poi risalita nel 2021, tornando ai livelli del 2019. Le principali spese sanitarie sostenute direttamente dalle famiglie riguardano l’assistenza ambulatoriale per cura e riabilitazione (il 36,5%), l’acquisto di prodotti farmaceutici e altri presidi medici non durevoli (29,3%), l’assistenza (sanitaria) residenziale e ospedaliera di lunga durata e l’acquisto di apparecchi terapeutici ed altri presidi medici durevoli (per entrambe queste ultime due voci l’incidenza è pari al 10,4%)» [ISTAT 2023].
  12. Il testo del Secondo programma di azione biennale per la promozione dei diritti e l’integrazione delle persone con disabilità, approvato con decreto del Presidente della Repubblica del 12 ottobre 2017, è disponibile al seguente link: https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2017/12/12/17A08310/SG.