Ciro Tarantino (a cura di)
Il soggiorno obbligato
DOI: 10.1401/9788815412584/c7

Ciro Pizzo Sociogramma della residenzialità in Italia

Notizie Autori
Ciro Pizzo insegna Modelli sociali della disabilità e Sociologia storica dei regimi di protezione all’Università degli Studi di Napoli Suor Orsola Benincasa, dove è delegato del Rettore per la disabilità e i DSA, condirettore del DIE – Centre de Recherche au sujet de Désaffiliation, Incertitude, Exclusion e membro del comitato esecutivo del Robert Castel Centre for Governmentality and Disability Studies (CeRC). È componente dell’editorial board di «Minority Reports. Cultural Disability Studies».
Abstract
La residenzialità in Italia, cioè l’insieme dei servizi di ospitalità assistita con pernottamento erogati in strutture socio-assistenziali e socio-sanitarie pubbliche e private, rappresenta sicuramente un elemento rilevante del panorama complessivo dei servizi alla persona. L’analisi dei dati che viene qui proposta prende le mosse dalla dimensione quantitativa del fenomeno. Il primo dato che risalta è la forte disomogeneità rispetto alla numerosità e alla distribuzione territoriale dei Presidi residenziali in assoluto. Se cominciamo l’analisi dalla popolazione minorile, va subito evidenziato che i dati per questa specifica popolazione vengono qui presentati in forma aggregata per Ripartizione geografica. Per quel che riguarda la popolazione adulta, i dati che vengono presentati aggregano gli adulti con disabilità e gli adulti con patologia psichiatrica, andando così a focalizzare l’attenzione su quella popolazione che nel suo complesso con più probabilità accede ai servizi socio-assistenziali e socio-sanitari all’interno della macrocategoria degli adulti presa nel suo complesso. La categoria più rappresentata nei Presidi è sicuramente quella degli anziani. La fotografia che fin qui si è restituita della residenzialità in Italia per le persone con disabilità si fonda su un’impostazione che mette al centro i Servizi piuttosto che le persone. Un problema che sta emergendo con forza negli ultimi anni è quello della possibile sovrapposizione e confusione delle categorie di disabilità e di non autosufficienza, in parte probabilmente dovute anche al peso dei numeri della non autosufficienza e da questo assorbimento della categoria di disabilità in quella di anzianità, alla soglia dei 65 anni di età. L’età e l’invecchiamento, come esposizione al rischio della moltiplicazione di limitazioni, si trasforma così in un sistema di progressiva creazione di una popolazione a rischio di non autosufficienza. Il sistema dovrà sì raccogliere informazioni sui servizi presenti sul territorio, ma integrare tale dato con il monitoraggio di tutte le azioni volte alla promozione e all’implementazione della vita indipendente delle persone con disabilità.

1. Introduzione

La residenzialità in Italia, cioè l’insieme dei servizi di ospitalità assistita con pernottamento erogati in strutture socio-assistenziali e socio-sanitarie pubbliche e private, rappresenta sicuramente un elemento rilevante del panorama complessivo dei servizi alla persona, sia dal punto di vista della consistenza numerica che dell’impatto economico e sociale, ma vede anche un elevato grado di problematicità nel momento in cui se ne vuole restituire una fotografia fedele. Il tema ha conosciuto una rilevante ripresa di attenzione, soprattutto a seguito delle tragiche conseguenze della gestione della pandemia da COVID-19 proprio in questo tipo di strutture [1]
. Sono molte le istituzioni nazionali e internazionali ad accendere i riflettori sul sistema residenziale di gestione delle popolazioni di persone anziane e disabili che aveva sempre più caratterizzato nel tempo le politiche assistenziali in senso ampio e che aveva dato prova di evidenti limiti nel momento di fronteggiare la crisi pandemica [2]
.
Uno dei primi problemi emersi nel momento in cui si è posto il tema dei servizi residenziali è stato quello di stabilirne una definizione e arrivare così al connesso problema della consistenza e diffusione di questa tipologia di servizi. {p. 140}
Ci sono state nel tempo e ci sono tuttora diverse modalità di raccolta sistematica dei dati circa i servizi residenziali. Per fare alcuni esempi, possiamo pensare ai Censimenti biennali delle Prefetture, i cui risultati vengono poi pubblicati a cura del Dipartimento per le politiche del personale dell’amministrazione civile e per le risorse strumentali e finanziarie - Direzione centrale per le risorse umane Ufficio XI: Centro Studi, Ricerca e Documentazione [3]
. Ci sono sempre più istituzioni che mettono a disposizione in modalità Open i dati, come le Regioni, o ci sono le pagine dedicate alle convenzioni, agli accreditamenti e alle autorizzazioni degli enti privati, all’interno degli spazi appositi della trasparenza dei dati delle ASL, cui vanno poi aggiunti i vari Rapporti, spesso non sistematici e con frequenze non assidue e non cadenzate in maniera cronologicamente sistematica, di centri studi o di associazioni che spesso aggregano e rappresentano i gestori o gli stakeholders di questa specifica area dei servizi alle persone [4]
.
Nel caso presente, per la costruzione di una fotografia quanto più affidabile e sistematica possibile della residenzialità, si è scelto di fondare l’analisi sui dati dell’ISTAT, rielaborando ad hoc quelli resi disponibili nell’ambito delle Indagini sui Presidi residenziali [5]
e le Indagini sugli interventi sociali [6]
. Ancora, ha condotto a scegliere come fonte privilegiata i dati dell’ISTAT il superamento della grande frammentarietà dei dati altrimenti disponibili a livello regionale o a volte sub-regionale, dal momento che le varie istituzioni locali (ASL, Aziende di servizi, Regioni, ecc.) ricorrono a sistemi di raccolta funzionali alla gestione del proprio specifico sistema di servizi, quindi rispondenti ai criteri di autorizzazione e accreditamento che nelle singole Regioni ogni volta differiscono o possono differire, restituendo un quadro poi disomogeneo rispetto alle varie tipologie di dati a livello nazionale, dando così luogo, proprio a quest’ultimo livello, a una frammentarietà di dati e dimensioni che sol{p. 141}tanto poi con grande difficoltà può essere ricondotta a un modello che sia il più uniforme possibile. Infine, vi è un altro elemento che rende più vantaggioso il ricorso ai dati ISTAT ed è rappresentato dalla comparabilità del dato a livello internazionale, visto l’inserimento delle varie rilevazioni e dei relativi dati dell’ISTAT all’interno del sistema di rilevazione dati europeo dell’EUROSTAT.
Le tabelle che si presentano restituiscono una fotografia dei servizi residenziali, socio-assistenziali e socio-sanitari, sul territorio italiano al 31 dicembre 2020, che rappresentato gli ultimi dati consolidati al momento della ricerca, anche in ottica di comparazione con altre fonti, cui si affiancano alcune serie storiche, che sono rese possibili proprio dalla sistematicità delle indagini condotte dall’ISTAT.
Il testo presenta un quadro complessivo di tali servizi, per tutta la popolazione che ne usufruisce, che parte dalla distribuzione territoriale dei Presidi socio-assistenziali e socio-sanitari a livello nazionale, presentandone al contempo la distribuzione regionale, le Unità di servizio in cui possono essere articolati e la distribuzione per le classi di posti letto delle medesime Unità di servizio.
La distribuzione territoriale delle Unità di servizio restituisce l’effettiva dimensione della residenzialità e rimanda immediatamente al discorso dell’articolazione interna ai Presidi stessi, spesso connessa alla differente modalità di accreditamento a livello regionale dei Presidi che svolgono attività residenziali di tipo socio-sanitario o di tipo socio-assistenziale.
Il quadro poi si delinea attraverso la tipologia di residenzialità, cioè residenzialità di tipo familiare o di tipo comunitario. Anche in questo caso, la frammentazione regionale dei sistemi dei servizi socio-assistenziali e socio-sanitari ci mette di fronte alla differente soglia che può far inquadrare un Presidio nell’una o nell’altra fattispecie, con una differenziazione che, possiamo anticipare, si basa sostanzialmente sul numero dei posti previsti, con una soglia mobile a seconda delle diverse modalità di autorizzazione e accreditamento previste a livello locale [7]
.
Dopo il quadro generale dei Presidi, si è proceduto alla ricostruzione dei quadri per popolazione target, cioè i Minori, comprensiva questa categoria dei «Minori con disabilità e disturbi mentali dell’età evolutiva», gli Adulti, comprensiva questa categoria di quella di «Adulti con disabilità e patologie psichiatriche» e gli Anziani, questi ultimi suddivisi tra «Anziani autosufficienti» e «Anziani non autosufficienti». Elemento importante da evidenziare fin da subito è l’assorbimento all’interno della {p. 142}categoria di «Anziani» di quelli che dai 18 ai 64 anni vengono classificati come «Adulti», e quindi anche della categoria degli «Adulti con disabilità e patologia psichiatrica», nel momento in cui superano la soglia di età di 65 anni. Si tratta di una pratica condivisa nei sistemi di rilevazione di dati anche a livello sovranazionale [8]
.
La distribuzione della presenza delle popolazioni target all’interno delle strutture per tipologia di residenzialità presenta alcune differenze, in particolare per la categoria dei «Minori», rispetto alle altre due categorie di Adulti e Anziani. La scarsità del campione dei «Minori» ha portato l’ISTAT a raccogliere il dato su questo target di popolazione in maniera aggregata, con il livello minimo delle Aree territoriali e non a livello regionale.

2. Dati

L’analisi dei dati che viene qui proposta prende le mosse dalla dimensione quantitativa del fenomeno, come anticipato. Il primo elemento su cui ci soffermiamo è quello delle strutture [9]
. Il primo dato che risalta è la forte disomogeneità rispetto alla numerosità e alla distribuzione territoriale dei Presidi residenziali in assoluto, cioè che accolgono tutte le tipologie di soggetti che usufruiscono di un servizio socio-assistenziale o socio-sanitario di tipo residenziale, appunto. Dai dati emerge, infatti, che la maggior parte delle strutture è presente al Nord e che, assieme, Nord-Est e Nord-Ovest presentano più della metà del totale nazionale delle strutture stesse.
Se ci soffermiamo sui tassi di distribuzione delle strutture rispetto alla popolazione, abbiamo invece una modificazione parziale del quadro generale, con dati molto alti per le Province Autonome di Bolzano e Trento, la Regione autonoma della Valle d’Aosta e a seguire Emilia-Romagna, Liguria e Umbria, con una presenza maggiore delle Regioni del Centro in questo caso rispetto ai tassi di distribuzione dei Presidi, e il caso della Basilicata, che ha lo stesso tasso dell’Umbria.
Se guardiamo anche alla serie storica dei Presidi, la tendenza della maggiore presenza al Nord non cambia nel tempo, anche se abbiamo un’inversione di tendenza tra Nord-Ovest (che complessivamente vede {p. 143}una riduzione di 527 Presidi) e Nord-Est (che vede un aumento di 254 Presidi). Per le altre aree, vediamo un aumento per il Centro e le Isole, mentre abbiamo una riduzione al Sud, con una soglia di cambiamento di tendenza per le diverse aree, fatta eccezione per il Nord del Paese, rappresentata dal passaggio dal 2013 al 2014, con un incremento complessivo a livello nazionale di quasi mille Presidi.
Tab. 1. Presidi residenziali socio-assistenziali e socio-sanitari e Unità di servizio per Regione con differenza tra numero Presidi e totale Unità di servizio. Dati al 31 dicembre 2020 (valori assoluti)*
Regione
Presidi residenziali
Totale Unità di servizio
Differenza tra totale Unità di servizio e Presidi residenziali
Piemonte
1.230
1.753
+523
Valle D’Aosta/Vallée D’Aoste
55
64
+9
Liguria
513
622
+109
Lombardia
1.625
1.901
+276
Trentino-Alto Adige/Südtirol
580
633
+53
Bolzano/Bozen
212
212
0
Trento
368
421
+53
Veneto
934
1.143
+209
Friuli Venezia Giulia
334
405
+71
Emilia-Romagna
1.800
2.081
+281
Toscana
866
1.054
+188
Umbria
270
307
+37
Marche
426
615
+189
Lazio
928
1.092
+164
Abruzzo
134
180
+46
Molise
69
91
+22
Campania
436
548
+112
Puglia
567
646
+79
Basilicata
168
188
+20
Calabria
306
360
+54
Sicilia
1.087
1.289
+202
Sardegna
302
381
+79
Nord-Ovest
3.423
4.341
+918
Nord-Est
3.648
4.262
+614
Centro
2.490
3.067
+577
Sud
1.680
2.013
+333
Isole
1.389
1.670
+281
Italia
12.630
15.354
+2.724
 
 
 
 
* A partire dal 2009 l’analisi dell’offerta residenziale viene condotta dall’ISTAT a livello di «Unità di servizio», la quale eroga diverse tipologie di assistenza all’interno di ciascun Presidio: si tratta di moduli funzionali in cui può essere suddiviso quest’ultimo. Come previsto dal Nomenclatore interregionale degli interventi e dei servizi sociali [CISIS 2013], le «Unità di servizio» vengono classificate secondo tre livelli: la funzione di protezione sociale, il livello di assistenza sanitaria erogata, il carattere della residenzialità. Ai tre criteri di classificazione viene inoltre associato il target d’utenza prevalente. L’obiettivo della classificazione è quello di consentire una descrizione dell’offerta residenziale che non risenta dei diversi criteri definitori e classificatori adottati a livello regionale, costruendo quindi una tipizzazione quanto più generale possibile a livello nazionale. È da rilevare, inoltre, che il totale delle Unità di servizio non coincide con il totale dei Presidi residenziali perché all’interno di un Presidio residenziale possono trovarsi più Unità di servizio.
Tab. 2. Presidi residenziali socio-assistenziali e socio-sanitari per Regione. Dati al 31 dicembre 2020 (tassi ogni 100.000 residenti)
Regione
Presidi residenziali
Presidi residenziali (per 100.000 residenti)
Liguria
513
34
Piemonte
1.230
29
Valle d’Aosta/Vallée d’Aoste
55
44
Lombardia
1.625
16
Trentino-Alto Adige/Südtirol
580
54
Bolzano/Bozen
212
40
Trento
368
68
Veneto
934
19
Friuli Venezia Giulia
334
28
Emilia-Romagna
1.800
41
Toscana
866
24
Umbria
270
31
Marche
426
28
Lazio
928
16
Abruzzo
134
11
Molise
69
23
Campania
436
8
Puglia
567
14
Basilicata
168
31
Calabria
306
16
Sicilia
1.087
23
Sardegna
302
19
 
 
 
Tab. 3. Presidi residenziali socio-assistenziali e socio-sanitari. Serie storica dal 2010 al 2020 (valori assoluti)
Anno/Aree territoriali
Nord-Ovest
Nord-Est
Centro
Sud
Isole
Italia
2010
3.950
3.394
2.343
1.920
1.201
12.808
2011
3.776
3.313
2.281
1.630
1.033
12.033
2012
3.628
3.348
2.143
1.499
953
11.571
2013
3.615
3.260
2.355
1.646
1.385
12.261
2014
3.648
3.363
2.683
1.895
1.614
13.203
2015
3.583
3.325
2.629
1.738
1.553
12.828
2016
3.597
3.109
2.535
1.766
1.494
12.501
2017
3.529
3.269
2.512
1.722
1.486
12.518
2018
3.507
3.641
2.540
1.719
1.450
12.857
2019
3.462
3.713
2.531
1.694
1.417
12.816
2020
3.423
3.648
2.490
1.680
1.389
12.630
 
 
 
 
 
 
 
Anche le distanze tra le aree del Nord, preso nel suo complesso, da una parte, del Centro, dall’altra, e dell’insieme rappresentato dal Sud e dalle Isole, dall’altra ancora, restano complessivamente invariate nel tempo in termini di rapporto reciproco, soprattutto a partire da quella sorta di soglia rappresentata dal passaggio dal 2013 al 2014.
Per quel che riguarda la dimensione numerica del fenomeno residenziale, il secondo elemento di cui tener conto è quello dei posti letto.
Fig. 1. Presidi residenziali socio-assistenziali e socio-sanitari. Serie storica dal 2010 al 2020 (valori assoluti).
Tab. 4. Presidi residenziali socio-assistenziali e socio-sanitari, posti letto e Regione per totale posti letto decrescente. Dati al 31 dicembre 2020 (valori assoluti)
Regione
Presidi residenziali
Totale posti letto
Lombardia
1.625
84.605
Piemonte
1.230
49.958
Veneto
934
44.671
Emilia-Romagna
1.800
41.766
Lazio
928
25.650
Sicilia
1.087
24.838
Toscana
866
22.644
Liguria
513
17.103
Puglia
567
15.683
Trentino-Alto Adige/Südtirol
580
14.176
Friuli Venezia Giulia
334
14.162
Marche
426
12.154
Campania
436
10.597
Sardegna
302
7.974
Trento
368
7.968
Calabria
306
7.389
Bolzano/Bozen
212
6.208
Umbria
270
5.730
Abruzzo
134
5.524
Basilicata
168
4.094
Molise
69
1.912
Valle d’Aosta/Vallée d’Aoste
55
1.362
 
 
 
Anche per quel che riguarda la distribuzione dei posti letto, la differenza tra il Nord e il resto del Paese è abbastanza rilevante.
Tab. 5. Presidi residenziali socio-assistenziali e socio-sanitari, posti letto e Aree territoriali. Dati al 31 dicembre 2020 (valori assoluti) per totale posti letto decrescente
Area territoriale
Presidi residenziali
Totale posti letto
Italia
12.630
411.992
Nord-Ovest
3.423
153.028
Nord-Est
3.648
114.776
Centro
2.490
66.178
Sud
1.680
45.198
Isole
1.389
32.812
 
 
 
Tab. 6. Presidi residenziali socio-assistenziali e socio-sanitari, posti letto e Aree geografiche. Serie storica dal 2010 al 2020 (valori assoluti)
Posti letto operativi/ Territorio
2011
2012
2013
2014
2015
2016
2017
2018
2019
2020
Nord-Ovest
147.716
148.257
150.811
148.548
144.834
156.809
155.431
155.236
155.661
153.028
Nord-Est
109.711
107.585
103.210
105.027
106.458
108.827
112.631
119.579
115.419
114.776
Centro
59.664
54.334
58.005
65.316
63.787
68.044
64.836
66.074
65.651
66.178
Sud
41.943
37.314
39.951
44.857
40.528
44.386
44.108
44.555
45.313
45.198
Isole
27.770
25.472
32.473
35.878
35.081
34.905
35.513
34.885
34.280
32.812
Italia
386.803
372.962
384.450
399.626
390.689
412.971
412.518
420.329
416.324
411.992
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Fig. 2. Presidi residenziali socio-assistenziali e socio-sanitari, posti letto e Aree geografiche. Serie storica dal 2010 al 2020 (valori assoluti).
La stessa differenza la ritroviamo stabile anche negli ultimi anni, come si può evincere dalla serie storica dei posti letto operativi.
Tab. 7. Presidi residenziali socio-assistenziali e socio-sanitari, posti letto e Regioni, con rapporto posti letto per Presidi residenziali. Dati al 31 dicembre 2020 (valori assoluti)
Regione
Presidi residenziali
Totale posti letto
Posti letto/Presidi residenziali*
Lombardia
1.625
84.605
52
Veneto
934
44.671
48
Friuli Venezia Giulia
334
14.162
42
Abruzzo
134
5.524
41
Piemonte
1.230
49.958
41
Liguria
513
17.103
33
Bolzano/Bozen
212
6.208
29
Marche
426
12.154
29
Molise
69
1.912
28
Puglia
567
15.683
28
Lazio
928
25.650
28
Sardegna
302
7.974
26
Toscana
866
22.644
26
Valle D’aosta/Vallée D’aoste
55
1.362
25
Trentino-Alto Adige/Südtirol
580
14.176
24
Basilicata
168
4.094
24
Campania
436
10.597
24
Calabria
306
7.389
24
Emilia-Romagna
1.800
41.766
23
Sicilia
1.087
24.838
23
Trento
368
7.968
22
Umbria
270
5.730
21
 
 
 
 
* La cifra che viene qui presentata è arrotondata.
Se guardiamo alla media dei posti letto per Presidio, vediamo che sempre le Regioni del Nord, in particolare Lombardia e Veneto, restano tra le prime tre (la Lombardia è sempre prima), mentre il cambiamento più significativo emerge per l’Emilia-Romagna, che scivola alle ultime posizioni. Anche se, va sottolineato, la media generale di posti letto per Presidio resta su tutto il territorio nazionale al di sopra della soglia del 20 [10]
.
Se andiamo a vedere invece la distribuzione per classe di posti letto delle Unità di servizio, possiamo notare come la presenza di Unità di servizio con un alto numero di posti letto si ritrovi soprattutto a Nord e, in particolare, come Lombardia e Veneto da sole abbiamo 370 strutture con più di 100 posti letto su un totale nazionale di 586. E in ogni caso come il Nord, mettendo assieme Nord-Est e Nord-Ovest abbiamo 527 strutture con queste caratteristiche su un totale nazionale di 585.
Tab. 8. Presidi residenziali socio-assistenziali e socio-sanitari per classe di posti letto delle Unità di servizio per Regione e Area territoriale. Dati al 31 dicembre 2020 (valori assoluti)
Regione/Area territoriale
Unità di servizio fino a 6 posti letto
Unità di servizio da 7 a 20 posti letto
Unità di servizio da 21 a 50 posti letto
Unità di servizio da 51 a 100 posti letto
Unità di servizio oltre 100 posti letto
Piemonte
220
782
475
221
55
Valle D’Aosta/Vallée D’Aoste
5
38
18
2
1
Liguria
113
208
214
75
13
Lombardia
223
801
286
349
242
Trentino-Alto Adige/Südtirol
274
179
85
73
22
Bolzano/Bozen
54
63
56
32
7
Trento
220
116
29
41
15
Veneto
226
432
191
166
128
Friuli Venezia Giulia
67
154
106
46
32
Emilia-Romagna
876
628
349
193
35
Toscana
224
426
304
93
6
Umbria
58
168
61
17
2
Marche
124
281
176
32
2
Lazio
116
613
264
80
19
Abruzzo
9
84
59
23
5
Molise
14
51
20
5
1
Campania
83
287
161
11
6
Puglia
82
252
253
51
7
Basilicata
19
114
44
10
2
Calabria
15
236
92
16
1
Sicilia
105
803
335
42
4
Sardegna
45
179
139
16
2
Nord-Ovest
562
1.828
993
647
311
Nord-Est
1.443
1.393
731
479
216
Centro
522
1.488
805
222
30
Sud
221
1.024
628
117
22
Isole
150
982
475
57
6
Italia
2.898
6.716
3.632
1.522
585
 
 
 
 
 
 
Finora, nella ricostruzione del quadro della residenzialità, ci si è concentrati sulle consistenze numeriche dei Presidi e sulle caratterizzazioni in termini di tipologie di residenzialità, classi di posti letto, Unità di servizio e così via, tentando di restituire la dimensione organizzativa degli stessi. Adesso, invece, ci concentreremo sulle popolazioni che fruiscono di tutti questi servizi, cominciando da un confronto tra le tipologie di utenze con le forme di disagio, che sono specificatamente oggetto della ricerca, e l’utenza in generale. Faremo questa analisi dopo però esserci soffermati sul rapporto tra l’area socio-sanitaria e quella socio-assistenziale, anche ai fini di una migliore comprensione del potenziale slittamento da un’area all’altra a seconda del target di popolazione e se ciò possa restituirci modalità di trattamento ogni volta specifica per le popolazioni. Questo ci permette anche di avere un quadro della dimensione effettiva, a partire da {p. 149}quella numerica, delle due tipologie di servizi. Se partiamo da uno sguardo all’utenza focus della ricerca in relazione alla classe dei posti letto in cui sono ripartiti i Presidi residenziali, vediamo come la maggior parte di essa sia costituita da anziani non autosufficienti e come, in ogni caso, quella anziana nel suo complesso sia la principale popolazione ivi presente, oltre a poter mettere in evidenza come, per adulti e minori, ci sia in genere una presenza maggiore in strutture fino a 20 posti letto, con una significativa riduzione di presenza quando si prendono in considerazione strutture con un numero di posti letto oltre tale soglia numerica.
Tab. 9. Utenza nei Presidi residenziali socio-assistenziali e socio-sanitari per classe di posti letto. Dati al 31 dicembre 2020 (valori assoluti)
Tipo di utenza e tipo di disagio
Classi di posti letto
Unità di servizio fino a 6 posti letto
Unità di servizio da 7 a 20 posti letto
Unità di servizio da 21 a 50 posti letto
Unità di servizio da 51 a 100 posti letto
Unità di servizio oltre 100 posti letto
Totale utenza per tipo di disagio
Anziani autosufficienti
1.735
12.453
25.002
10.585
3.204
52.979
Anziani non autosufficienti
1.575
16.501
51.437
70.756
61.904
202.174
Adulti con disabilità e patologia psichiatrica
3.634
23.953
9.541
5.340
5.053
47.522
Minori con disabilità e disturbi mentali dell’età evolutiva
351
1.977
639
81
28
3.075
Totale Unità di servizio per classe
7.295
54.884
86.619
86.762
70.189
305.750
 
 
 
 
 
 
 
Questi dati (tab. 9) li possiamo poi immediatamente comparare con i dati complessivi (tab. 10) della popolazione presente nei Presidi, suddivisi per tipologia generale di utenza.
Se ci soffermiamo sul confronto delle tipologie di residenzialità con la residenzialità in generale, notiamo che non vi è una sovrapponibilità del dato dell’accoglienza familiare con le Unità di servizio di dimensioni più piccole (fino a 20 posti letto), perché, in questo specifico caso, il dato si concentra sulla tipologia di residenzialità e, quindi, di organizzazione e di intervento previsto nell’Unità di servizio. La classificazione delle strutture all’interno di una categoria mobile, quale quella «di tipo comunitario», rappresenta un’elevata criticità nel conteggio delle strutture secondo la variabile «posti letto». Il sistema italiano di accreditamento delle strutture residenziali, diversificato per ogni Regione, consente, infatti, di poter classificare i moduli abitativi fino a 12 posti letto, per esempio, nella categoria «residenzialità di tipo familiare». Di conseguenza può accadere che, in alcune Regioni, le strutture a carattere familiare, per esempio di 8 posti letto, siano incluse nella categoria «residenzialità di tipo comunitario». Al momento la distribuzione dell’utenza focus della ricerca nelle tipologie di residenzialità vede un netto prevalere della dimensione comunitaria.
Tab. 10. Presidi residenziali socio-assistenziali e socio-sanitari, posti letto, tipologia di utenza e Regione. Dati al 31 dicembre 2020 (valori assoluti)*
Regione
Presidi residenziali
Totale posti letto
Utenza
Minori
Adulti
Anziani
Totale
Piemonte
1.230
49.958
1.304
5.252
33.483
40.039
Valle d’Aosta/Vallée d’Aoste
55
1.362
45
238
799
1.082
Liguria
513
17.103
770
3.097
10.181
14.048
Lombardia
1.625
84.605
2.333
12.224
55.892
70.450
Trentino-Alto Adige/Südtirol
580
14.176
636
2.846
7.957
11.439
Bolzano/Bozen
212
6.208
196
1.133
3.849
5.178
Trento
368
7.968
440
1.713
4.108
6.261
Veneto
934
44.671
979
5.641
30.094
36.714
Friuli Venezia Giulia
334
14.162
459
1.526
9.326
11.311
Emilia-Romagna
1.800
41.766
2.103
5.702
28.988
36.793
Toscana
866
22.644
1.169
4.018
13.979
19.166
Umbria
270
5.730
304
1.562
3.092
4.958
Marche
426
12.154
488
2.204
7.665
10.357
Lazio
928
25.650
1.872
5.403
13.625
20.900
Abruzzo
134
5.524
92
1.000
3.305
4.397
Molise
69
1.912
147
278
1.214
1.640
Campania
436
10.597
669
2.975
5.191
8.834
Puglia
567
15.683
930
3.158
9.207
13.296
Basilicata
168
4.094
216
739
2.310
3.266
Calabria
306
7.389
453
2.011
3.615
6.080
Sicilia
1.087
24.838
3.253
7.439
10.312
21.004
Sardegna
302
7.974
548
1.122
4.917
6.587
Nord-Ovest
3.423
153.028
4.452
20.812
100.355
125.619
Nord-Est
3.648
114.776
4.177
15.715
76.365
96.258
Centro
2.490
66.178
3.833
13.187
38.361
55.381
Sud
1.680
45.198
2.508
10.162
24.842
37.513
Isole
1.389
32.812
3.801
8.561
15.229
27.591
Italia
12.630
411.992
18.772
68.436
255.153
342.361
 
 
 
 
 
 
 
* Il totale complessivo dell’utenza di questa tabella include adulti – tossicodipendenti/alcolisti, con procedimenti penali, altro – e minori – tossicodipendenti, senza problematiche specifiche, altro. La numerosità qui indicata è quella delle strutture e non delle Unità di servizio.
Per meglio comprendere la complessità del dato in questione e anche il rapporto tra dimensione socio-assistenziale e dimensione socio-sanitaria, conviene soffermarsi sulle specifiche dimensione di tali tipologie di servizi, partendo ancora una volta dal dato complessivo di tutta la popolazione che fruisce di tali servizi (tab. 12). Le funzioni principali assolte dai servizi socio-assistenziali sono rappresentare dall’accoglienza, la funzione tutelare e la funzione educativa. Più nel dettaglio, possiamo riconoscere nell’area socio-assistenziale:
  • accoglienza di emergenza, che ha la funzione di rispondere con immediatezza ai bisogni urgenti e temporanei di ospitalità e tutela per evitare {p. 151}l’esposizione a particolari fattori di rischio, in attesa dell’individuazione di soluzioni più adeguate da parte dei servizi sociali territoriali. Vi sono comprese anche le strutture ad accesso diretto da parte dell’utenza;
  • prevalente accoglienza abitativa, che offre ospitalità e assistenza, occasioni di vita comunitaria. Può essere rivolta all’accoglienza di: immigrati o adulti in condizioni di disagio o anziani autosufficienti. In relazione al tipo di utenza fornisce aiuto nelle attività quotidiane, stimoli e possibilità di attività occupazionali e ricreativo-culturali, di mantenimento e riattivazione;
  • prevalente funzione tutelare, che comprende:
Tab. 11. Utenza nei presidi residenziali socio-assistenziali e socio-sanitari per carattere della residenzialità. Dati al 31 dicembre 2020 (valori assoluti)
Tipo di utenza
Carattere della residenzialità*
Familiare
Comunitario
Totale
Anziani autosufficienti
7.468
45.512
52.979
Anziani non autosufficienti
5.942
196.232
202.174
Adulti con disabilità e patologia psichiatrica
3.621
43.901
47.522
Minori con disabilità e disturbi mentali dell’età evolutiva
522
2.553
3.075
Totale
17.553
288.198
305.750
 
 
 
 
* Nell’area della disabilità e della non autosufficienza le strutture residenziali vengono classificate dall’ISTAT, secondo l’organizzazione e la tipologia degli operatori, distinguendo tra:
– residenzialità di tipo familiare, quando si tratta di strutture di piccole dimensioni, caratterizzate da un’organizzazione di tipo familiare che riproduce le caratteristiche della vita in famiglia. In caso di strutture per minori è prevista la presenza di una coppia oppure di uno o due adulti che svolgono la funzione di genitori;
– residenzialità di tipo comunitario, quando si parla di strutture di dimensioni più ampie (variabili a seconda dell’area di utenza), di norma superiori a 6-10 posti letto, caratterizzate dalla presenza di operatori assistenziali, socio-sanitari o educatori e da un’organizzazione di tipo comunitario.
  1. l’osservazione sociale (il tipo di protezione da parte dei servizi è leggero ed è finalizzato: all’osservazione. Per esempio: strutture per adulti che, pur non prevedendo un progetto individuale, oltre a offrire prestazioni specifiche, fungono anche da punto di osservazione per monitorare e arginare lo sviluppo della marginalità);
  2. l’accompagnamento sociale (accoglienza rivolta a utenti che hanno concordato un progetto di assistenza individuale e sono in fase di ri-acquisizione dell’autonomia. I tempi di permanenza sono strettamente correlati e funzionali al progetto individuale);
  3. il supporto all’autonomia (accoglienza in alloggi privi di barriere architettoniche e attrezzati con tecnologie e servizi per offrire una permanenza sicura e funzionale finalizzata al mantenimento dell’autonomia dell’utente. Per esempio: alloggi protetti con servizi per anziani o disabili con una buona condizione di autosufficienza);
  • socio-educativa, che prevede tutela e assistenza educativa di carattere professionale a minori temporaneamente allontanati dal nucleo familiare;{p. 152}
  • educativo-psicologica: assistenza educativa, terapeutica e riabilitativa per i minori in situazione di disagio psico-sociale e con disturbi di comportamento. Ha finalità educative, terapeutiche e riabilitative volte al recupero psico-sociale ed è a integrazione sanitaria [CISIS 2013].
Tab. 12. Posti letto operativi per funzione di protezione sociale socio-assistenziale per Regione e Area geografica e totale posti letto operativi (socio-assistenziali e socio-sanitari). Dati al 31 dicembre 2020
Regione
Accoglienza di emergenza
Prevalente accoglienza abitativa
Prevalente funzione tutelare
Socio-educativa
Educativa psicologica
Totale socio-assistenziale
Totale posti letto operativi
Piemonte
79
3.543
2.320
2.885
27
8.854
49.958
Valle d’Aosta/Vallé d’Aoste
27
44
77
30
0
178
1.362
Liguria
140
1.164
219
1.651
0
3.174
17.103
Lombardia
349
2.892
483
5.787
21
9.532
84.605
Trentino Alto Adige/Südtirol
387
2.185
261
1.172
12
4.017
14.176
Bolzano/Bozen
174
1.020
0
225
0
1.419
6.208
Trento
213
1.165
261
947
12
1.433
7.968
Veneto
55
2.024
381
2.386
32
4.878
44.671
Friuli Venezia Giulia
39
1.764
181
916
0
2.900
14.162
Emilia-Romagna
826
1.577
3.563
1.846
104
7.916
41.766
Toscana
246
2.070
488
2.560
22
5.386
22.644
Umbria
104
775
458
588
0
1.925
5.730
Marche
80
794
505
737
83
2.199
12.154
Lazio
999
5.108
1.192
3.832
58
11.189
25.650
Abruzzo
33
901
113
250
0
1.297
5.524
Molise
75
398
0
221
0
694
1.912
Campania
70
1.719
777
1.134
11
3.711
10.597
Puglia
230
2.307
403
1.617
33
4.590
15.683
Basilicata
73
822
187
397
0
1.479
4.094
Calabria
41
997
241
1.734
0
3.013
7.389
Sicilia
762
6.001
1.602
5.228
22
13.615
24.838
Sardegna
9
1.436
298
1.204
0
2.947
7.974
Nord-Ovest
596
7.643
3.100
10.352
48
21.739
153.028
Nord-Est
1.307
7.550
4.387
6.319
148
19.711
114.776
Centro
1.430
8.748
2.642
7.717
162
20.699
66.178
Sud
522
7.143
1.721
5.352
44
14.782
45.198
Isole
771
7.437
1.900
6.432
22
16.562
32.812
Italia
4.626
38.521
13.749
36.173
423
93.492
411.992
 
 
 
 
 
 
 
 
Tab. 13. Posti letto operativi per funzione di protezione socio-assistenziale e socio-sanitaria per Regione e Area geografica e percentuale socio-assistenziale e percentuale socio-sanitaria. Dati al 31 dicembre 2020
Regione
Protezione socio-assistenziale
Protezione socio-sanitaria
Totale
% protezione socio-assistenziale
% protezione socio-sanitario
Piemonte
8.854
41.104
49.958
17,72
82,28
Valle d’Aosta/Vallé d’Aoste
178
1.184
1.362
13,07
86,93
Liguria
3.174
13.928
17.103
18,56
81,44
Lombardia
9.532
75.073
84.605
11,27
88,73
Trentino-Alto Adige/Südtirol
4.017
10.159
14.176
28,34
71,66
Bolzano/Bozen
1.419
4.789
6.208
22,86
77,14
Trento
1.433
5.370
7.968
32,61
67,39
Veneto
4.878
39.792
44.671
10,92
89,08
Friuli Venezia Giulia
2.900
11.262
14.162
20,48
79,52
Emilia-Romagna
7.916
33.850
41.766
18,95
81,05
Toscana
5.386
17.258
22.644
23,79
76,21
Umbria
1.925
3.805
5.730
33,60
66,40
Marche
2.199
9.955
12.154
18,09
81,91
Lazio
11.189
14.462
25.650
43,62
56,38
Abruzzo
1.297
4.226
5.524
23,50
76,50
Molise
694
1.219
1.912
36,24
63,76
Campania
3.711
6.885
10.597
35,03
64,97
Puglia
4.590
11.094
15.683
29,26
70,74
Basilicata
1.479
2.615
4.094
36,13
63,87
Calabria
3.013
4.377
7.389
40,76
59,24
Sicilia
13.615
11.222
24.838
54,82
45,18
Sardegna
2.947
5.027
7.974
36,96
63,04
Nord-Ovest
21.739
131.289
153.028
14,21
85,79
Nord-Est
19.711
95.064
114.776
17,17
82,83
Centro
20.699
45.480
66.178
31,28
68,72
Sud
14.782
30.416
45.198
32,70
67,30
Isole
16.562
16.250
32.812
50,48
49,52
Italia
93.492
318.498
411.992
22,69
77,31
 
 
 
 
 
 
Se confrontiamo il rapporto tra i servizi deputati a svolgere funzione di protezione socio-assistenziale e quelli deputati a svolgere la funzione di protezione socio-sanitaria, vediamo che il rapporto vede un’alta percentuale di servizi con funzione socio-sanitaria al Nord mentre vede che questa percentuale progressivamente si riduce se si scende verso Sud fino ad arrivare alle Isole, anche se vi è una netta contrapposizione tra Sicilia (la percentuale della protezione socio-sanitaria è del 45,18%) e Sardegna (la percentuale della protezione socio-sanitaria è del 63,04%).
Tab. 14. Posti letto operativi per «target» di utenza prevalenti: minori, disabili, adulti con disagio sociale, anziani, ospiti con problemi di salute mentale e per Regione. Dati al 31 dicembre 2020 (valori assoluti)
Target di utenza prevalente/Territorio
Minori
(0-17 anni)
Disabili
Adulti
(18-64 anni) con disagio sociale
Anziani
(65 anni e più)
Ospiti con problemi di salute mentale
Totale
Piemonte
1.493
3.551
661
42.892
709
49.958
Valle d’Aosta/Vallée d’Aoste
30
31
16
1.022
183
1.362
Liguria
855
1.582
478
12.137
954
17.103
Lombardia
2.447
5.642
1.602
67.707
3.687
84.605
Trentino-Alto Adige/ Südtirol
564
1.023
1.089
10.344
362
14.176
Provincia Autonoma Bolzano/Bozen
214
501
364
4.795
99
6.208
Provincia Autonoma Trento
350
522
725
5.549
263
7.968
Veneto
1.064
3.700
629
36.933
1.560
44.671
Friuli Venezia Giulia
474
909
207
12.030
284
14.162
Emilia-Romagna
2.754
2.752
1.559
32.784
791
41.766
Toscana
1.611
1.574
1.018
16.177
931
22.644
Umbria
344
526
254
3.451
472
5.730
Marche
522
750
325
8.671
990
12.154
Lazio
1.976
2.262
1.344
16.381
1.559
25.650
Abruzzo
137
675
71
4.061
475
5.524
Molise
140
119
0
1.426
108
1.912
Campania
836
1.730
216
5.713
826
10.597
Puglia
1.019
989
716
10.417
1.477
15.683
Basilicata
405
367
17
2.774
307
4.094
Calabria
552
491
335
4.071
733
7.389
Sicilia
3.051
1.581
1.075
12.407
3.120
24.838
Sardegna
702
551
157
5.610
394
7.974
Nord-Ovest
4.824
10.806
2.757
123.757
5.534
153.028
Nord-Est
4.856
8.384
3.484
92.092
2.997
114.776
Centro
4.453
5.112
2.941
44.680
3.952
66.178
Sud
3.089
4.370
1.354
28.461
3.926
45.198
Isole
3.754
2.132
1.231
18.017
3.514
32.812
Italia
20.976
30.804
11.768
307.007
19.922
411.992
 
 
 
 
 
 
 
Il tema della proporzione tra servizi con funzione di protezione socio-assistenziale e quelli con funzione di protezione socio-sanitaria ci porta a concentrarci ora su un elemento ulteriore, quello della tipologia dell’utenza prevalente, già parzialmente toccato prima. Proviamo a partire dalla distribuzione delle utenze target sul territorio nazionale, concentrandoci su quelle specifiche popolazioni che più possono essere attratte nel discorso generale del disagio e della disabilità con i dati in valori assoluti (tab. 14) e i tassi per 100.000 residenti (tab. 15).
Se proviamo a costruire un quadro di sintesi (tab. 16) possiamo vedere come per gli anziani e per i soggetti con problemi di salute mentale ci sia una prevalenza della funzione socio-sanitaria. {p. 155}
Tab. 15. Posti letto operativi per «target» di utenza prevalente: minori, disabili, adulti con disagio sociale, anziani, ospiti con problemi di salute mentale e Regione. Dati al 31 dicembre 2020 (tassi per 100.000 residenti)
Target di utenza prevalente/Territorio
Minori
(0-17 anni)
Disabili
Adulti
(18-64 anni) con disagio sociale
Anziani
(65 anni e più)
Ospiti con problemi di salute mentale
Totale
Piemonte
236,0
140,4
26,1
3.856,2
16,6
1.168,6
Valle d’Aosta/Vallée d’Aoste
155,7
41,6
21,5
3.376,4
147,5
1.097,6
Liguria
417,7
180,2
54,5
2.781,8
62,8
1.126,3
Lombardia
151,7
92,8
26,3
2.961,2
36,9
847,6
Trentino-Alto Adige/Südtirol
293,5
155,6
165,6
4.549,0
33,6
1.316,2
Provincia Autonoma Bolzano/Bozen
213,8
152,2
110,5
4.542,9
18,5
1.160,6
Provincia Autonoma Trento
380,2
159,0
220,9
4.554,3
48,5
1.469,7
Veneto
139,3
124,9
21,2
3.232,0
32,0
917,3
Friuli Venezia Giulia
275,0
128,0
29,1
3.767,2
23,6
1.178,7
Emilia-Romagna
400,8
102,7
58,2
3.054,8
17,8
940,9
Toscana
296,2
71,7
46,4
1.698,2
25,2
613,2
Umbria
268,2
103,2
49,9
1.516,9
54,6
662,1
Marche
232,4
84,0
36,4
2.274,8
66,1
811,2
Lazio
217,4
64,1
38,1
1.266,5
27,2
447,6
Abruzzo
71,7
87,3
9,2
1.282,3
37,1
431,2
Molise
347,4
67,0
0
1.873,2
36,7
649,6
Campania
83,7
49,3
6,2
510,7
14,7
188,4
Puglia
163,5
41,2
29,8
1.145,5
37,5
398,7
Basilicata
512,1
109,5
5,1
2.113,0
56,3
751
Calabria
183,2
43,3
29,5
956,4
39,4
397,1
Sicilia
375,5
53,8
36,5
1.149,4
64,5
513,9
Sardegna
327,7
56,5
16,1
1.396,6
24,8
501,5
Nord-Est
267,5
119,6
49,7
3.333,4
25,9
990,5
Nord-Ovest
195,4
113,0
28,8
3.201,7
34,8
962,5
Centro
246,6
71,7
41,3
1.565,1
33,5
561,5
Sud
138,3
52,5
16,3
955,8
29,0
333,8
Isole
365,5
54,5
31,5
1.216,4
54,7
510,8
Italia
224,3
85,7
32,7
2.202,1
33,6
695,5
 
 
 
 
 
 
 
I tassi ogni 100.000 residenti che riguardano la categoria degli anziani sono, a riguardo, molto eloquenti.
Dopo aver analizzato la situazione generale di questi servizi e la dimensione generale delle principali popolazioni target di questi ultimi, appunto, possiamo vedere più da vicino quella che è la situazione per quel che riguarda più nel dettaglio ciascuna delle popolazioni di cui ci stiamo occupando in modo aggregato fino a questo momento. Affronteremo quindi, in successione, l’area dei minori, quindi quella degli adulti e poi quella degli anziani, ciascuna con le proprie specifiche caratteristiche. {p. 156}
Tab. 16. Posti letto per tipo di utenza e funzione di protezione sociale (valori assoluti)
Funzione di protezione sociale/ Target di utenza prevalente
Accoglienza di emergenza
Prevalente accoglienza abitativa
Prevalente funzione tutelare
Socio-educativa
Educativa psicologica
Socio-sanitaria
Totale
Minori (0-17 anni)
850
979
3.349
14.147
423
1.228
20.976
Disabili
26
1.624
749
5.571
0
22.834
30.804
Adulti (18-64 anni) con disagio sociale
2.214
2.907
1.807
4.190
0
651
11.768
Anziani (65 anni e più)
198
27.815
6.277
5.140
0
267.577
307.007
Ospiti con problemi di salute mentale
27
851
359
1.562
0
17.124
19.922
Totale
3.315
34.176
12.541
30.610
423
309.414
390.477
 
 
 
 
 
 
 
 
Tab. 17. Posti letto per tipo di utenza e funzione di protezione sociale (tassi per 100.000 residenti)
Funzione di protezione sociale/Target di utenza prevalente
Totale
Minori (0-17 anni)
224
Disabili
86
Adulti (18-64 anni) con disagio sociale
33
Anziani (65 anni e più)
2.202
Ospiti con problemi di salute mentale
34
 
 

2.1. Minori

Se cominciamo l’analisi dalla popolazione minorile, va subito evidenziato che i dati per questa specifica popolazione vengono qui presentati in forma aggregata per Ripartizione geografica perché, essendo molto ridotta la presenza dei minori nelle strutture residenziali qui prese in considerazione, il dato sarebbe estremamente polverizzato e quindi l’ISTAT, la nostra fonte privilegiata, come più volte detto, procede in questo modo alla sua restituzione del dato.
Oltre al fattore numerico, dobbiamo anche introdurre qui il tema del livello di assistenza, che è un criterio ulteriore per comprendere la tipologia di servizio e che ci accompagna anche nella comprensione di un sistema che vede nella gradualità del livello di assistenza anche la procedura per predisporre un’integrazione dei servizi socio-assistenziali e quelli socio-sanitari. Certo, la complessità che caratterizza ciascuna condizione delle persone che si rivolgono ai servizi prevederebbe una complementarità degli interventi, che è anche una complementarità delle istituzioni che si occupano della persona stessa, mentre spesso l’elevare il livello di assistenza significa in realtà uno spostamento verso la sanitarizzazione dello stesso, pur prevedendo spesso però un’integrazione di spesa per l’assistenza socio-sanitaria da parte di enti, come i Comuni, preposti più in particolare a supportare e finanziare interventi che rientrano nelle spese sociali [11]
.
Tab. 18 Minori con disabilità e disturbi mentali dell’età evolutiva ospiti nei Presidi residenziali socio-assistenziali e socio-sanitari per genere, cittadinanza e ripartizione geografica presenti il 31 dicembre 2020 (valori assoluti)
Ripartizione geografica
Maschi
Femmine
Totale
di cui Stranieri
Maschi
Femmine
Totale
Nord-Ovest
520
344
863
122
78
200
Nord-Est
446
277
723
93
47
139
Centro
350
260
610
52
33
85
Sud
251
154
405
12
5
17
Isole
303
171
475
26
6
32
Italia
1.870
1.206
3.075
305
168
473
 
 
 
 
 
 
 
Tab. 19 Minori con disabilità e disturbi mentali dell’età evolutiva ospiti nei Presidi residenziali socio-assistenziali e socio-sanitari per genere, cittadinanza e ripartizione geografica presenti il 31 dicembre 2020 (valori per 100.000 abitanti di età compresa tra 0 e 17 anni)
Ripartizione geografica
Maschi
Femmine
Totale
di cui Stranieri
Maschi
Femmine
Totale
Nord-Ovest
40,9
28,7
35,0
60,5
41,4
51,3
Nord-Est
47,7
31,5
39,8
66,0
35,7
51,4
Centro
37,6
29,7
33,8
42,2
28,7
35,7
Sud
21,8
14,2
18,1
22,8
9,2
16,2
Isole
57,4
34,3
46,2
111,2
29,5
72,0
Italia
38,8
26,6
32,9
56,1
33,3
45,1
 
 
 
 
 
 
 
Tab. 20. Minori per livello di assistenza sanitario* e per Aree territoriali (valori assoluti)
Livello di assistenza sanitaria/Territorio
Nord-Ovest
Nord-Est
Centro
Sud
Isole
Italia
Assente
3.019
2.188
2.314
1.151
1.915
10.586
Basso
793
1.660
786
668
1.000
4.905
Medio
353
215
537
557
827
2.489
Alto
287
115
196
133
60
791
Tutte le voci
4.452
4.177
3.833
2.508
3.801
18.772
 
 
 
 
 
 
 
* Per quel che riguarda le differenze tra i livelli di assistenza sanitaria, possiamo così distinguerli, sulla scia delle indicazioni dell’ISTAT:
– Alto: prestazioni erogate in nuclei specializzati (Unità di Cure Residenziali Intensive) a pazienti non autosufficienti richiedenti trattamenti intensivi, essenziali per il supporto alle funzioni vitali come per esempio: ventilazione meccanica e assistita, nutrizione enterale o parenterale protratta, trattamenti specialistici ad alto impegno (tipologie di utenti: stati vegetativi o coma prolungato, pazienti con gravi insufficienze respiratorie, pazienti affetti da malattie neuro-degenerative progressive, ecc.).
– Medio: prestazioni erogate in nuclei specializzati (Unità di Cure Residenziali Estensive) a pazienti non autosufficienti con elevata necessità di tutela sanitaria (cure mediche e infermieristiche quotidiane, trattamenti di recupero funzionale, somministrazione di terapie endovenosa, lesioni da decubito profonde, ecc.). Sono comprese in questa categoria anche le prestazioni erogate in nuclei specializzati (es. Nuclei Alzheimer) a pazienti con demenza senile nelle fasi in cui il disturbo mnesico è associato a disturbi del comportamento e/o dell’affettività, che richiedono trattamenti estensivi di carattere riabilitativo.
– Basso: prestazioni di lungo-assistenza e di mantenimento, anche di tipo riabilitativo, erogate a pazienti non autosufficienti con bassa necessità di tutela sanitaria (Unità di Cure Residenziali di Mantenimento).
Tab. 21. Minori con disabilità e disturbi mentali dell’età evolutiva ospiti nei Presidi residenziali socio-assistenziali e socio-sanitari per genere, dal 2010 al 2020 (valori assoluti)
Tipologia di disagio/Sesso
Ospiti fino a 17 anni
2010
2011
2012
2013
2014
2015
2016
2017
2018
2019
2020
Minori con disabilità e disturbi mentali
Maschi
1.900
1.730
1.581
1.655
2.022
1.818
1.699
1.790
2.046
1.934
{p. 159}
1.870
Femmine
1.128
1.112
1.012
1.003
1.125
1.021
986
1.062
1.163
1.197
1.206
Totale
3.028
2.842
2.593
2.658
3.147
2.839
2.685
2.852
3.210
3.131
3.075
Totale ospiti fino a 17 anni
Maschi
10.931
10.304
9.294
10.427
12.383
13.360
13.066
12.830
12.377
11.347
11.222
Femmine
8.392
7.236
6.605
7.159
7.573
7.726
7.652
7.529
8.103
7.702
7.549
Totale
19.323
17.540
15.900
17.586
19.955
21.085
20.719
20.359
20.480
19.050
18.772
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Tab. 22. Minori stranieri con disabilità e disturbi mentali dell’età evolutiva ospiti nei Presidi residenziali socio-assistenziali e socio-sanitari per genere, dal 2010 al 2020 (valori assoluti)
Tipologia di disagio/Sesso
Ospiti stranieri fino a 17 anni
2010
2011
2012
2013
2014
2015
2016
2017
2018
2019
2020
Minori stranieri con disabilità e disturbi mentali
Maschi
205
196
183
238
249
252
256
288
358
358
{p. 160}
305
Femmine
105
138
155
145
143
160
143
149
153
195
168
Totale
310
334
338
382
392
413
400
438
511
553
473
Totale ospiti fino a 17 anni
Maschi
3.504
4.134
3.803
4.649
5.938
7.255
7.244
6.893
5.919
5.112
4.990
Femmine
2.040
1.840
1.932
2.176
2.191
2.412
2.523
2.408
2.458
2.300
2.258
Totale
5.544
5.974
5.734
6.825
8.129
9.667
9.767
9.302
8.377
7.413
7.248
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Tab. 23. Minori con disabilità e disturbi mentali dell’età evolutiva ospiti nei Presidi residenziali socio-assistenziali e socio-sanitari per genere, dal 2010 al 2020 (valori per 100.000 residenti con le stesse caratteristiche)
Tipologia di disagio/Sesso
Ospiti fino a 17 anni (per 100.000 residenti con le stesse caratteristiche)
2010
2011
2012
2013
2014
2015
2016
2017
2018
2019
2020
Minori con disabilità e disturbi mentali
Maschi
36,1
33,7
30,7
31,6
38,9
35,3
33,3
35,5
41,1
39,8
{p. 161}
38,8
Femmine
22,7
22,9
20,8
20,4
23,0
21,0
20,5
22,3
24,8
26,2
26,6
Totale
29,6
28,4
25,9
26,2
31,2
28,4
27,1
29,1
33,2
33,2
32,9
Totale ospiti fino a 17 anni
Maschi
207,8
200,6
180,4
199,4
238,3
259,3
256,1
254,1
248,5
233,7
233,1
Femmine
168,9
148,8
135,6
145,3
154,6
159,1
159,1
158,2
172,5
168,2
166,5
Totale
188,9
175,4
158,6
173,1
197,7
210,7
209,1
207,6
211,6
201,9
200,7
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Tab. 24. Minori stranieri con disabilità e disturbi mentali dell’età evolutiva ospiti nei Presidi residenziali socio-assistenzia-li e socio-sanitari per genere e nazionalità, dal 2010 al 2020 (valori per 100.000 residenti con le stesse caratteristiche)
Tipologia di disagio/Sesso
Ospiti stranieri fino a 17 anni (per 100.000 residenti con le stesse caratteristiche)
2010
2011
2012
2013
2014
2015
2016
2017
2018
2019
2020
Minori stranieri con disabilità e disturbi mentali
Maschi
39,7
42,8
36,5
42,1
44,1
45,6
47,5
53,3
65,0
67,6
{p. 162}
56,1
Femmine
22,1
31,1
32,2
27,7
27,5
31,2
28,7
29,9
30,0
39,6
33,3
Totale
31,2
37,1
34,4
35,2
36,1
38,7
38,5
42,0
48,1
54,1
45,1
Totale ospiti fino a 17 anni
Maschi
678,9
903,7
756,5
823,2
1.054,9
1.311,8
1.344,3
1.275,0
1.073,8
964,5
918,7
Femmine
427,6
414,0
402,4
416,6
419,4
470,4
505,4
481,2
481,4
467,2
447,4
Totale
558,2
662,4
583,6
627,9
749,0
907
940,9
893,4
788,9
725,0
691,7
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Se restiamo focalizzati sulla popolazione minorile, notiamo che se da un lato la popolazione complessiva diminuisce nel tempo, le presenze di minori con disabilità e disturbi mentali restano abbastanza costanti, non evidenziando cali significativi, mantenendosi al di sopra delle 3.000 unità.
Un poco differente la situazione delle presenze di minori stranieri, in calo secondo i dati disponibili per gli ultimi anni per quel che riguarda i minori stranieri con disabilità e disturbi mentali, ma dopo alcuni anni di crescita. Anche se la percentuale di presenza rispetto al complesso della popolazione minorile è calata, come si può evincere anche dai tassi nelle tabelle 21, 22, 23 e 24.

2.2. Adulti con disabilità

Per quel che riguarda la popolazione adulta, i dati che vengono presentati aggregano gli adulti con disabilità e gli adulti con patologia psichiatrica, andando così a focalizzare l’attenzione su quella popolazione che nel suo complesso con più probabilità accede ai servizi socio-assistenziali e socio-sanitari all’interno della macrocategoria degli adulti presa nel suo complesso. Si tratta di una popolazione con tassi di presenza non molto alti, in ogni caso (tab. 25). Possiamo notare che vi è in tutte le Regioni una maggiore presenza dei maschi all’interno di questi Presidi e anche una scarsa incidenza della popolazione straniera, con alcune Regioni che mostrano la totale assenza di donne straniere con queste caratteristiche all’interno di queste strutture.
Nel caso del livello di assistenza, cresce la percentuale di livello alto di assistenza rispetto alla popolazione minorile, comparando i dati delle Ripartizioni geografiche. Se andiamo a vedere invece i dati regionali, vediamo che quasi sempre è il livello medio a prevalere, tranne il Trentino, Bolzano, la Sicilia e la Basilicata, tutte con prevalente bassa intensità del livello di assistenza sanitaria.
Se guardiamo invece le serie storiche, notiamo che solo poche Regioni hanno drasticamente ridotto il numero delle presenze di adulti con disabilità e disturbi mentali nei Presidi, con i casi più significativi della Lombardia (–3.621 dal 2010 al 2020), dell’Emilia-Romagna (–830 dal 2010 al 2020) e della Puglia (–677 dal 2010 al 2020).
Tab. 25. Adulti con disabilità e patologia psichiatrica ospiti nei Presidi residenziali socio-assistenziali e socio-sanitari per genere, cittadinanza e Regione presenti il 31 dicembre 2020 (valori assoluti)
Regione
Maschi
Femmine
Totale
di cui Stranieri
Maschi
Femmine
Totale
Piemonte
2.518
1.847
4.365
43
32
75
Valle d’Aosta/Vallée d’Aoste
95
73
168
2
0
2
Liguria
1.340
874
2.215
45
8
53
Lombardia
5.010
3.637
8.648
165
75
241
Trentino-Alto Adige/Südtirol
951
713
1.664
68
27
95
Bolzano/Bozen
428
363
791
23
12
35
Trento
523
350
873
45
15
60
Veneto
2.784
1.963
4.747
56
51
107
Friuli Venezia Giulia
657
511
1.169
13
8
21
Emilia-Romagna
2.173
1.341
3.514
5
0
5
Toscana
1.574
1.041
2.615
45
31
76
Umbria
639
354
993
19
14
33
Marche
867
579
1.446
22
7
29
Lazio
2.302
1.448
3.749
152
63
216
Abruzzo
510
337
847
5
0
5
Molise
146
88
234
1
0
1
Campania
1.449
706
2.154
15
9
23
Puglia
1.315
823
2.137
2
4
6
Basilicata
360
165
524
4
0
4
Calabria
609
369
978
16
5
21
Sicilia
2.873
1.644
4.517
80
75
154
Sardegna
549
287
836
10
1
11
Nord-Ovest
8.964
6.432
15.395
256
115
370
Nord-Est
6.565
4.529
11.094
142
86
228
Centro
5.382
3.422
8.804
239
116
354
Sud
4.388
2.487
6.875
43
18
61
Isole
3.422
1.931
5.353
89
76
166
Italia
28.721
18.801
47.522
770
410
1.179
 
 
 
 
 
 
 
Tab. 26. Adulti con disabilità e patologia psichiatrica ospiti nei Presidi residenziali socio-assistenziali e socio-sanitari per genere, cittadinanza e Regione presenti il 31 dicembre 2020 (valori per 100.000 abitanti di età compresa tra 18 e 64 anni)
Regione
Maschi
Femmine
Totale
di cui Stranieri
Maschi
Femmine
Totale
Piemonte
198,5
146,4
172,5
28,9
20,0
24,3
Valle d’Aosta/Vallée d’Aoste
254,0
196,5
225,3
70,5
0,0
31,5
Liguria
305,9
198,9
252,3
82,5
13,8
48,0
Lombardia
162,9
121,0
142,2
38,5
17,1
27,6
Trentino-Alto Adige/Südtirol
286,2
219,2
253,1
175,9
65,9
119,3
Bolzano/Bozen
256,2
223,8
240,2
108,5
54,7
81,1
Trento
316,6
214,6
265,9
257,9
78,9
164,5
Veneto
186,1
133,8
160,2
30,3
26,5
28,3
Friuli Venezia Giulia
183,0
145,9
164,6
31,1
17,9
24,5
Emilia-Romagna
161,7
100,5
131,2
2,6
0,0
1,2
Toscana
143,9
94,4
119,1
29,7
18,6
23,9
Umbria
253,3
137,6
194,8
63,2
36,6
48,4
Marche
194,2
129,9
162,1
48,1
13,3
29,4
Lazio
132,2
81,0
106,3
63,9
25,3
44,1
Abruzzo
131,8
87,2
109,5
17,5
0,0
8,2
Molise
162,2
100,7
131,8
23,4
0,0
11,9
Campania
83,6
39,8
61,4
14,4
9,0
11,7
Puglia
110,4
68,0
89,0
4,5
7,3
5,8
Basilicata
213,4
99,0
156,6
45,1
0,0
23,2
Calabria
108,4
64,5
86,3
45,0
14,6
29,8
Sicilia
197,6
110,5
153,6
104,6
112,8
108,4
Sardegna
112,2
59,2
85,8
53,4
6,7
28,6
Nord-Ovest
186,0
135,5
161,0
40,2
17,4
28,6
Nord-Est
185,9
130,2
158,3
30,6
17,4
23,8
Centro
152,3
95,3
123,5
51,1
22,7
36,3
Sud
106,2
59,3
82,6
18,5
7,7
13,2
Isole
176,1
97,9
136,7
94,6
87,5
91,2
Italia
159,9
104,5
132,2
40,6
20,7
30,5
 
 
 
 
 
 
 
Tab. 27. Adulti per livello di assistenza, per Regioni e Aree territoriali (valori assoluti)
Livello di assistenza sanitaria/Territorio
Assente
Basso
Medio
Alto
Tutte le voci
Piemonte
790
1.276
1.705
1.427
5.198
Valle d’Aosta/Vallée d’Aoste
38
68
127
3
236
Liguria
459
555
1.210
844
3.068
Lombardia
1.431
3.454
4.500
2.774
12.158
Trentino-Alto Adige/Südtirol
1.172
735
437
458
2.802
Bolzano/Bozen
356
518
17
242
1.133
Trento
816
217
420
216
1.669
Veneto
462
1.782
2.485
888
5.617
Friuli Venezia Giulia
296
509
555
144
1.504
Emilia-Romagna
1.787
531
1.502
1.881
5.702
Toscana
733
1.113
1.339
816
4.001
Umbria
278
284
657
336
1.556
Marche
229
829
881
233
2.171
Lazio
854
1.686
1.492
1.290
5.322
Abruzzo
43
56
725
177
1.000
Molise
48
35
26
170
278
Campania
243
897
1.134
696
2.970
Puglia
134
718
1.559
734
3.145
Basilicata
214
291
233
0
737
Calabria
351
693
862
96
2.001
Sicilia
1.137
2.853
2.022
1.277
7.289
Sardegna
191
208
379
339
1.118
Nord-Ovest
2.719
5.353
7.542
5.048
20.661
Nord-Est
3.717
3.557
4.979
3.372
15.625
Centro
2.094
3.912
4.369
2.676
13.050
Sud
1.033
2.689
4.538
1.873
10.133
Isole
1.328
3.062
2.401
1.616
8.407
Italia
10.890
18.573
23.829
14.584
67.876
 
 
 
 
 
 
Tab. 28. Adulti con disabilità e disturbi mentali per Regione e Area territoriale (dati dal 2010 al 2020)
Regione e Area territoriale
Adulti con disabilità e disturbi mentali
2010
2011
2012
2013
2014
2015
2016
2017
2018
2019
2020
Piemonte
4.451
4.816
4.408
4.708
4.663
4.307
4.468
4.473
4.404
4.571
4.365
Valle d’Aosta/Vallée d’Aoste
154
127
153
149
136
126
141
150
157
157
{p. 167}
168
Liguria
1.960
2.248
2.161
2.687
2.754
2.643
2.624
2.529
2.493
2.619
2.215
Lombardia
12.269
9.863
9.636
9.460
8.953
8.884
9.364
9.280
9.126
9.180
8.648
Trentino-Alto Adige/Südtirol
1.432
1.456
1.327
1.125
1.333
1.373
1.304
1.248
1.697
1.700
1.664
Bolzano/Bozen
543
540
492
251
496
556
472
432
810
827
791
Trento
889
916
835
874
837
817
832
816
887
873
873
Veneto
5.171
5.108
4.734
4.598
4.721
4.681
4.606
4.745
4.776
4.825
4.747
Friuli Venezia Giulia
1.406
1.287
1.237
1.253
1.303
1.387
1.239
1.280
1.279
1.265
1.169
Emilia-Romagna
4.344
4.337
4.584
4.304
4.227
3.749
3.245
3.646
4.547
3.778
3.514
Toscana
2.885
2.539
2.219
2.381
3.131
2.578
2.617
2.622
2.697
2.559
2.615
Umbria
837
811
744
828
878
911
913
1.020
1.025
1.039
993
Marche
1.362
1.156
1.284
1.225
1.307
1.406
1.159
1.357
1.491
1.439
1.446
Lazio
3.764
3.789
3.595
3.573
3.456
4.120
3.593
3.448
3.723
3.815
3.749
Abruzzo
1.106
1.121
1.125
795
811
814
924
957
786
782
847
Molise
619
596
550
432
419
279
186
200
304
230
234
Campania
2.887
2.476
2.300
2.266
2.339
2.066
1.947
1.777
1.870
2.130
2.154
Puglia
2.814
2.521
2.110
2.259
2.549
1.872
2.196
1.886
1.899
2.202
2.137
Basilicata
616
625
589
357
586
588
543
518
552
540
524
Calabria
1.425
1.143
1.175
1.242
1.471
1.312
1.231
1.044
1.032
1.000
978
Sicilia
4.896
4.119
3.687
4.365
5.031
4.599
4.466
4.212
4.061
4.319
4.517
Sardegna
1.264
1.454
1.541
1.528
1.523
1.351
1.033
814
826
875
836
Nord-Ovest
18.834
17.053
16.358
17.005
16.506
15.960
16.596
16.432
16.179
16.526
15.395
Nord-Est
12.354
12.188
11.882
11.280
11.584
11.190
10.394
10.918
12.299
11.568
11.094
Centro
8.849
8.294
7.842
8.008
8.773
9.015
8.283
8.446
8.935
8.852
8.804
Sud
9.467
8.482
7.849
7.351
8.176
6.931
7.027
6.381
6.443
6.884
6.875
Isole
6.160
5.574
5.228
5.893
6.554
5.950
5.499
5.026
4.887
5.194
5.353
Italia
55.662
51.591
49.159
49.536
51.593
49.046
47.800
47.204
48.743
49.025
47.522
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Tab. 29. Adulti con disabilità e disturbi mentali per genere, Regione e Area territoriale (dati dal 2010 al 2020)
Territorio
Sesso
2010
2011
2012
2013
2014
2015
2016
2017
2018
2019
2020
Piemonte
M
2.410
2.648
2.478
2.624
2.649
2.402
2.521
2.514
2.529
2.649
2.518
F
2.041
2.167
1.931
2.084
2.014
1.906
1.947
1.959
1.875
1.922
1.847
Tot
4.451
4.816
4.408
4.708
4.663
4.307
4.468
4.473
4.404
4.571
4.365
Valle d’Aosta/Vallée d’Aoste
M
77
70
76
83
77
72
84
85
90
88
{p. 168}
95
F
78
57
77
66
59
54
57
65
67
69
73
Tot
154
127
153
149
136
126
141
150
157
157
168
Liguria
M
1.239
1.336
1.240
1.622
1.659
1.580
1.623
1.564
1.460
1.471
1.340
F
721
912
921
1.065
1.094
1.062
1.000
965
1.033
1.148
874
Tot
1.960
2.248
2.161
2.687
2.754
2.643
2.624
2.529
2.493
2.619
2.215
Lombardia
M
6.927
5.811
5.722
5.683
5.302
5.141
5.479
5.462
5.282
5.345
5.010
F
5.342
4.052
3.914
3.778
3.652
3.743
3.885
3.818
3.844
3.835
3.637
Tot
12.269
9.863
9.636
9.460
8.953
8.884
9.364
9.280
9.126
9.180
8.648
Trentino-Alto Adige/Südtirol
M
808
841
761
660
767
792
756
747
990
971
951
F
623
615
566
465
566
581
548
501
707
729
713
Tot
1.432
1.456
1.327
1.125
1.333
1.373
1.304
1.248
1.697
1.700
1.664
Provincia Autonoma Bolzano/Bozen
M
310
328
289
145
285
332
271
261
457
452
428
F
232
212
203
106
211
224
201
171
353
375
363
Tot
543
540
492
251
496
556
472
432
810
827
791
Provincia Autonoma Trento
M
498
513
472
515
482
460
485
486
533
519
523
F
391
403
363
359
355
357
347
330
354
354
350
Tot
889
916
835
874
837
817
832
816
887
873
873
Veneto
M
2.889
2.867
2.691
2.638
2.763
2.731
2.702
2.798
2.841
2.853
2.784
F
2.282
2.241
2.043
1.960
1.958
1.950
1.904
1.947
1.934
1.971
1.963
Tot
5.171
5.108
4.734
4.598
4.721
4.681
4.606
4.745
4.776
4.825
4.747
Friuli Venezia Giulia
M
784
702
671
717
739
766
685
725
724
699
657
F
622
585
566
537
563
620
555
555
555
567
511
Tot
1.406
1.287
1.237
1.253
1.303
1.387
1.239
1.280
1.279
1.265
1.169
Emilia-Romagna
M
2.649
2.637
2.785
2.658
2.585
2.284
1.931
2.250
2.829
2.303
2.173
F
1.696
1.700
1.800
1.646
1.642
1.465
1.314
1.425
1.718
1.475
1.341
Tot
4.344
4.337
4.584
4.304
4.227
3.749
3.245
3.646
4.547
3.778
3.514
Toscana
M
1.577
1.445
1.328
1.419
1.933
1.569
1.621
1.615
1.622
1.514
1.574
F
1.308
1.094
891
962
1.199
1.009
997
1.006
1.074
1.045
1.041
Tot
2.885
2.539
2.219
2.381
3.131
2.578
2.617
2.622
2.697
2.559
2.615
Territorio
Sesso
2010
2011
2012
2013
2014
2015
2016
2017
2018
2019
2020
Umbria
M
483
489
470
527
550
594
563
664
644
647
639
F
354
322
274
302
328
317
350
356
381
392
354
Tot
837
811
744
828
878
911
913
1.020
1.025
1.039
993
Marche
M
758
617
716
690
753
852
979
794
859
766
867
F
604
539
568
535
554
554
180
563
632
673
579
Tot
1.362
1.156
1.284
1.225
1.307
1.406
1.159
1.357
1.491
1.439
1.446
Lazio
M
1.939
2.008
1.952
1.987
1.974
2.426
2.140
2.110
2.256
2.348
2.302
F
1.826
1.780
1.643
1.586
1.482
1.695
1.453
1.338
1.466
1.466
1.448
Tot
3.764
3.789
3.595
3.573
3.456
4.120
3.593
3.448
3.723
3.815
3.749
Abruzzo
M
649
664
646
523
512
507
558
564
488
484
510
F
457
456
480
272
299
307
366
392
298
298
337
Tot
1.106
1.121
1.125
795
811
814
924
957
786
782
847
Molise
M
367
346
312
230
237
158
103
106
184
109
146
F
252
250
238
202
183
122
83
93
120
122
{p. 169}
88
Tot
619
596
550
432
419
279
186
200
304
230
234
Campania
M
1.767
1.500
1.418
1.403
1.485
1.277
1.245
1.167
1.204
1.424
1.449
F
1.119
976
882
863
854
790
702
610
666
706
706
Tot
2.887
2.476
2.300
2.266
2.339
2.066
1.947
1.777
1.870
2.130
2.154
Puglia
M
1.533
1.430
1.229
1.315
1.558
1.191
1.326
1.195
1.225
1.371
1.315
F
1.281
1.091
881
943
991
681
870
691
674
831
823
Tot
2.814
2.521
2.110
2.259
2.549
1.872
2.196
1.886
1.899
2.202
2.137
Basilicata
M
447
463
437
238
432
426
388
372
390
376
360
F
169
163
152
119
154
162
155
146
162
164
165
Tot
616
625
589
357
586
588
543
518
552
540
524
Calabria
M
828
641
640
741
926
824
769
614
631
603
609
F
597
501
534
502
545
488
462
430
400
397
369
Tot
1.425
1.143
1.175
1.242
1.471
1.312
1.231
1.044
1.032
1.000
978
Sicilia
M
2.821
2.268
2.108
2.583
3.142
2.832
2.716
2.717
2.534
2.698
2.873
F
2.075
1.852
1.578
1.782
1.889
1.767
1.750
1.495
1.527
1.621
1.644
Tot
4.896
4.119
3.687
4.365
5.031
4.599
4.466
4.212
4.061
4.319
4.517
Sardegna
M
786
882
858
883
852
791
612
447
482
545
549
F
478
573
683
645
671
560
422
367
344
330
287
Tot
1.264
1.454
1.541
1.528
1.523
1.351
1.033
814
826
875
836
Territorio
Sesso
2010
2011
2012
2013
2014
2015
2016
2017
2018
2019
2020
Nord-Ovest
M
10.652
9.865
9.515
10.012
9.687
9.195
9.708
9.625
9.360
9.553
{p. 170}
8.964
F
8.181
7.188
6.843
6.992
6.819
6.765
6.889
6.807
6.818
6.973
6.432
Tot
18.834
17.053
16.358
17.005
16.506
15.960
16.596
16.432
16.179
16.526
15.395
Nord-Est
M
7.130
7.047
6.907
6.672
6.854
6.574
6.074
6.519
7.385
6.826
6.565
F
5.223
5.141
4.975
4.608
4.729
4.616
4.320
4.428
4.915
4.742
4.529
Tot
12.354
12.188
11.882
11.280
11.584
11.190
10.394
10.918
12.299
11.568
11.094
Centro
M
4.757
4.559
4.466
4.623
5.209
5.440
5.303
5.183
5.382
5.276
5.382
F
4.092
3.735
3.376
3.384
3.563
3.575
2.980
3.263
3.554
3.577
3.422
Tot
8.849
8.294
7.842
8.008
8.773
9.015
8.283
8.446
8.935
8.852
8.804
Sud
M
5.591
5.045
4.682
4.450
5.150
4.382
4.389
4.018
4.123
4.366
4.388
F
3.876
3.438
3.167
2.901
3.026
2.549
2.638
2.363
2.320
2.519
2.487
Tot
9.467
8.482
7.849
7.351
8.176
6.931
7.027
6.381
6.443
6.884
6.875
Isole
M
3.606
3.150
2.966
3.466
3.994
3.623
3.328
3.164
3.016
3.243
3.422
F
2.554
2.424
2.262
2.427
2.560
2.327
2.172
1.862
1.870
1.951
1.931
Tot
6.160
5.574
5.228
5.893
6.554
5.950
5.499
5.026
4.887
5.194
5.353
Italia
M
31.737
29.665
28.536
29.224
30.895
29.214
28.801
28.509
29.266
29.263
28.721
F
23.925
21.926
20.622
20.312
20.698
19.832
18.999
18.723
19.477
19.762
18.801
Tot
55.662
51.591
49.159
49.536
51.593
49.046
47.800
47.204
48.743
49.025
47.522
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

2.3. Anziani

La categoria più rappresentata nei Presidi è sicuramente quella degli anziani. Le presenze di anziani, tenendo assieme gli anziani autosufficienti e gli anziani non autosufficienti, raggiungo le punte più alte in Lombardia (55.892), Piemonte (33.483) e Veneto (30.094), Regioni che prese assieme accolgono quasi la metà della popolazione totale degli anziani. La Lombardia (con 52.615 ospiti) ha anche il numero più alto di anziani non autosufficienti, seguita da Veneto (26.854 ospiti) e Piemonte (25.258 ospiti). Se guardiamo invece i dati degli anziani autosufficienti, il numero più alto lo ritroviamo in Piemonte (8.225), seguito da Lazio (6.761), Emilia-Romagna (4.876) e Sicilia (4.855).
Se ci soffermiamo sui tassi di ospiti presenti ogni 100.000 residenti con le stesse caratteristiche del campione preso in esame (tab. 31), notiamo come il Sud abbia il tasso più basso rispetto agli anziani ospiti nei presidi sia per quelli autosufficienti che per quelli non autosufficienti, così come per il totale della popolazione anziana, con dati molto distanti da quelli delle altre Ripartizioni geografiche. Le Regioni che presentano i più alti tassi rispetto alla popolazione con le stesse caratteristiche, per gli anziani non autosufficienti, sono la Provincia Autonoma di Bolzano, la Provincia di Trento, il Friuli Venezia Giulia e la Valle d’Aosta, tutte Regioni a statuto speciale. Per quel che riguarda invece i tassi rispetto alla popolazione anziana autosufficiente, le Regioni con i tassi più alti sono la Basilicata, il Piemonte e il Molise, mentre con i dati più bassi ritroviamo la Provincia Autonoma di Bolzano, la Lombardia, la Provincia di Trento e la Valle d’Aosta.
All’interno della popolazione anziana, bisogna poi soffermarsi sulle classi di età degli ospiti dei Presidi residenziali, rispetto ai cui dati sembra si possa riconoscere l’esistenza di una doppia popolazione, che potremmo definire «grandi anziani» e «anziani», i primi rappresentati dagli ospiti con 85 anni e più e la seconda rappresentata dalla popolazione dai 65 agli 84 anni. Per quel che riguarda la distribuzione territoriale, i «grandi anziani» sono soprattutto ospiti nelle strutture della Lombardia (33.942), del Piemonte (18.385) e del Veneto (17.228). Se guardiamo ai dati degli «anziani», come li abbiamo qui definiti, cioè quelli compresi tra 65 e 84 anni, vediamo che complessivamente abbiamo anche in questo caso la maggiore presenza in Lombardia (21.951), seguita dal Piemonte (15.099) e dall’Emilia-Romagna (13.656).
Se guardiamo al livello di assistenza sanitaria, possiamo notare come prevalgano livelli medi e alti rispetto al livello basso di assistenza sanitaria per entrambi i generi (tab. 36). Si tratta quindi di uno spostamento rispetto alle altre popolazioni che abbiamo fin qui analizzato, che vedevano invece prevalere livelli meno intensi di assistenza sanitaria. {p. 172}
Tab. 30. Anziani autosufficienti e non autosufficienti ospiti nei Presidi residenziali socio-assistenziali e socio-sanitari per Regione presenti il 31 dicembre 2020 (valori assoluti)
Territorio/Classi di età di 65 anni e più
Anziani autosufficienti
Anziani non autosufficienti
Totale
Piemonte
8.225
25.258
33.483
Valle d’Aosta/Vallée d’Aoste
64
735
799
Liguria
2.948
7.233
10.181
Lombardia
3.277
52.615
55.892
Trentino-Alto Adige/Südtirol
438
7.519
7.957
Provincia Autonoma Bolzano/Bozen
20
3.829
3.849
Provincia Autonoma Trento
418
3.690
4.108
Veneto
3.240
26.854
30.094
Friuli Venezia Giulia
1.211
8.115
9.326
Emilia-Romagna
4.876
24.112
28.988
Toscana
2.790
11.189
13.979
Umbria
975
2.116
3.092
Marche
1.389
6.277
7.665
Lazio
6.761
6.864
13.625
Abruzzo
1.163
2.142
3.305
Molise
562
652
1.214
Campania
2.979
2.211
5.191
Puglia
2.854
6.353
9.207
Basilicata
1.201
1.110
2.310
Calabria
1.435
2.180
3.615
Sicilia
4.855
5.457
10.312
Sardegna
1.738
3.179
4.917
Nord-Ovest
14.514
85.842
100.355
Nord-Est
9.765
66.600
76.365
Centro
11.915
26.446
38.361
Sud
10.194
14.649
24.842
Isole
6.593
8.637
15.229
Italia
52.979
202.174
255.153
 
 
 
 
Se proviamo ad analizzare i dati per le singole classi di età, partendo dagli anziani non autosufficienti della fascia 65-74 anni (tab. 37), notiamo che nel lungo periodo c’è un calo delle presenze in quasi tutte le Regioni, anche se il calo più significativo lo abbiamo in Lombardia, Veneto, Liguria, Trentino-Alto Adige e Sicilia, mentre abbiamo un aumento di tale popolazione nei Presidi residenziali, sempre nel lungo periodo, in Friuli Venezia Giulia, Umbria, Marche, Lazio, Molise e Puglia. Per le altre Regioni abbiamo spostamenti nel lungo periodo poco significativi.
Se poi ci soffermiamo sui dati complessivi della popolazione anziana, autosufficiente e non autosufficiente (tab. 38), nel lungo periodo, ritroviamo un sensibile calo dei valori in Piemonte, in Lombardia, in Liguria, in Veneto, in Campania e in Sicilia, mentre in controtendenza rispetto a questo andamento ritroviamo alcune Regioni del Centro, più precisamente Umbria e Marche, che vedono quindi un significativo incremento numerico delle presenze. {p. 173}
Tab. 31. Anziani autosufficienti e non autosufficienti ospiti nei Presidi residenziali socio-assistenziali e socio-sanitari per Regione presenti il 31 dicembre 2020 (tassi per 100.000 residenti con le stesse caratteristiche)
Territorio/Classi di età di 65 anni e più
Anziani autosufficienti
Anziani non autosufficienti
Tutte le voci
Piemonte
739,4
2.270,9
3.010,3
Valle d’Aosta/Vallée d’Aoste
211,4
2.428,2
2.639,7
Liguria
675,7
1.657,8
2.333,5
Lombardia
143,3
2.301,2
2.444,5
Trentino-Alto Adige/Südtirol
192,6
3.306,6
3.499,3
Provincia Autonoma Bolzano/Bozen
18,9
3.627,7
3.646,6
Provincia Autonoma Trento
343,1
3.028,5
3.371,6
Veneto
283,5
2.350,0
2.633,5
Friuli Venezia Giulia
379,3
2.541,2
2.920,5
Emilia-Romagna
454,3
2.246,8
2.701,1
Toscana
292,9
1.174,6
1.467,4
Umbria
428,8
930,3
1.359,1
Marche
364,3
1.646,8
2.011,1
Lazio
522,7
530,7
1.053,4
Abruzzo
367,1
676,4
1.043,5
Molise
738,5
856,7
1.595,2
Campania
266,4
197,7
464,1
Puglia
313,8
698,6
1.012,4
Basilicata
914,6
845,2
1.759,8
Calabria
337,1
512,3
849,4
Sicilia
449,8
505,6
955,3
Sardegna
432,6
791,4
1.224,0
Nord-Ovest
375,5
2.220,8
2.596,3
Nord-Est
353,5
2.410,7
2.764,2
Centro
417,4
926,4
1.343,8
Sud
342,3
492,0
834,3
Isole
445,1
583,1
1.028,2
Italia
380,0
1.450,2
1.830,2
 
 
 
 
Se passiamo all’analisi dei dati che riguardano gli anziani non autosufficienti per la fascia di età 75-79 anni (tab. 39), abbiamo pochi scostamenti significativi sul lungo periodo, con aumenti in Sardegna, Puglia, Lazio, e Friuli Venezia Giulia, mentre abbiamo un calo generale in gran parte delle altre Regioni, con i dati più rilevanti per Lombardia, Piemonte, Abruzzo, Molise e Sicilia.
Se si guarda ai dati complessivi della popolazione anziana per la stessa fascia di età (75-79 anni), gli spostamenti, sempre sul lungo periodo, più significativi, con forti aumenti di presenze, li ritroviamo in Emilia-Romagna, Puglia e Basilicata, mentre abbiamo cali significativi in molte Regioni, come tutte quelle del Nord-Ovest, il Veneto, tra le Regioni del Nord-Est, quasi tutte le Regioni del Centro, con Campania, Abruzzo e Molise che a volte dimezzano i numeri delle presenze, con cali anche nelle Isole (tab. 40). {p. 174}
Tab. 32. Anziani ospiti nei Presidi residenziali socio-assistenziali e socio-sanitari per classe d’età e Regione presenti il 31 dicembre 2020 (valori assoluti)
Regione
Classi d’età
Da 65 a 74
Da 75 a 79
Da 80 a 84
85 e più
Totale
Piemonte
3.464
3.805
7.830
18.385
33.483
Valle d’Aosta/Vallée d’Aoste
124
98
158
419
799
Liguria
1.029
1.250
2.605
5.297
10.181
Lombardia
5.394
5.505
11.052
33.942
55.892
Trentino-Alto Adige/Südtirol
1.017
911
1.449
4.580
7.957
Bolzano/Bozen
480
479
715
2.175
3.849
Trento
537
432
734
2.405
4.108
Veneto
3.276
3.445
6.146
17.228
30.094
Friuli Venezia Giulia
1.187
1.149
1.761
5.229
9.326
Emilia-Romagna
3.084
3.748
6.824
15.333
28.988
Toscana
1.801
1.685
2.816
7.677
13.979
Umbria
437
348
684
1.623
3.092
Marche
1.040
956
1.702
3.968
7.665
Lazio
1.930
1.722
3.086
6.888
13.625
Abruzzo
527
456
696
1.625
3.305
Molise
156
110
184
763
1.214
Campania
1.119
1.051
1.338
1.682
5.191
Puglia
1.409
1.324
2.076
4.398
9.207
Basilicata
315
403
618
975
2.310
Calabria
765
631
798
1.421
3.615
Sicilia
1.458
1.813
2.829
4.211
10.312
Sardegna
792
767
1.177
2.182
4.917
Nord-Ovest
10.011
10.657
21.644
58.043
100.355
Nord-Est
8.563
9.252
16.180
42.370
76.365
Centro
5.207
4.710
8.288
20.155
38.361
Sud
4.292
3.974
5.711
10.865
24.842
Isole
2.250
2.580
4.006
6.393
15.229
Italia
30.324
31.174
55.829
137.825
255.153
 
 
 
 
 
 
Anche nel caso della popolazione di anziani non autosufficienti nella fascia di età 80-84 (tab. 41) anni vediamo pochi spostamenti significativi dal punto di vista numerico, con aumenti solo in Emilia-Romagna, Umbria, Lazio, Puglia, Basilicata e Sardegna, mentre nelle altre Regioni abbiamo spostamenti non molto ampi, con la vistosa eccezione dell’Abruzzo che dimezza quasi la popolazione presente.
Se guardiamo ai dati degli anziani autosufficienti e non autosufficienti per la fascia di età 80-84 anni (tab. 42), ritroviamo in quasi tutte le Regioni un calo di presenze sul lungo periodo, mentre abbiamo un aumento in Basilicata, Puglia (con differenze molto alte) e Umbria ed Emilia-Romagna (con un piccolo scarto tra il dato del 2020 e il dato del 2010).
Per quel che riguarda i dati degli anziani non autosufficienti con età dagli 85 anni e più (tab. 43), possiamo subito notare come complessivamente non ci siano discostamenti molto forti tra i dati del 2020 e i dati del {p. 175}2010, ad eccezione di Puglia e Basilicata che quasi raddoppiano i numeri, seguite da Marche, Piemonte e la Provincia Autonoma di Bolzano. Per le altre Regioni abbiamo numeri in calo sul lungo periodo, ma quasi mai molto distanti, come detto, da quelli originari del 2010.
Tab. 33. Anziani ospiti nei Presidi residenziali socio-assistenziali e socio-sanitari per classe d’età e Regione presenti il 31 dicembre 2020 (valori per 100.000 abitanti di 65 anni e oltre)
Regione
Classi d’età
Da 65 a 74
Da 75 a 79
Da 80 a 84
85 e più
Totale
Piemonte
647,6
1.855,5
4.085,7
10.171,2
3.010,3
Valle d’Aosta/Vallée d’Aoste
822,1
1.746,6
3.179,7
9.098,8
2.639,7
Liguria
519,5
1.534,3
3.360,3
6.693,3
2.333,5
Lombardia
480,9
1.296,6
2.863,8
9.576,7
2.444,5
Trentino-Alto Adige/Südtirol
912,3
2.056,9
4.065,7
12.728,9
3.499,3
Bolzano/Bozen
952,8
2.210,6
4.227,8
13.107,9
3.646,6
Trento
878,8
1.909,6
3.919,3
12.404,6
3.371,6
Veneto
582,2
1.596,1
3.295,5
9.688,3
2.633,5
Friuli Venezia Giulia
780,7
1.855,8
3.255,2
10.200,2
2.920,5
Emilia-Romagna
604,6
1.930,3
3.757,6
8.181,9
2.701,1
Toscana
399,3
958,9
1.729,4
4.711,8
1.467,4
Umbria
408,9
840,9
1.766,1
3.994,5
1.359,1
Marche
578,6
1.412,1
2.585,3
5.839,3
2.011,1
Lazio
299,4
727,3
1.455,5
3.439,2
1.053,4
Abruzzo
334,4
841,5
1.357,5
3.036,0
1.043,5
Molise
412,9
913,3
1.498,2
5.506,8
1.595,2
Campania
184,2
525,1
822,9
1.136,0
464,1
Puglia
301,2
795,2
1.478,5
3.263,8
1.012,4
Basilicata
473,0
1.942,3
2.877,0
4.323,3
1.759,8
Calabria
344,7
883,9
1.227,0
2.115,6
849,4
Sicilia
258,9
946,5
1.702,0
2.659,1
955,3
Sardegna
386,7
1.004,4
1.920,7
3.674,9
1.224,0
Nord-Ovest
535,4
1.487,1
3.279,2
9.378,0
2.596,3
Nord-Est
640,9
1.792,5
3.534,0
9.364,2
2.764,2
Centro
376,8
903,2
1.728,8
4.272,2
1.343,8
Sud
275,2
757,1
1.260,2
2.469,5
834,3
Isole
293,0
963,0
1.760,9
2.936,1
1.028,2
Italia
438,5
1.223,9
2.450,9
6.262,4
1.830,2
 
 
 
 
 
 
Per quel che riguarda i dati complessivi degli anziani autosufficienti e non autosufficienti di 85 anni e più (tab. 44), possiamo vedere sostanzialmente confermate le tendenze già evidenziate per gli anziani non autosufficienti, ancora una volta con i numeri quasi raddoppiati sul lungo periodo di Basilicata e Puglia e aumenti più contenuti per Provincia Autonoma di Bolzano, Umbria, Marche, Lazio, Molise, Calabria e Sardegna. Le Regioni con cali più significativi sono Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Piemonte, Friuli Venezia Giulia, Toscana e Campania.
Se guardiamo adesso i dati complessivi degli anziani non autosufficienti (tab. 45), vediamo, nel lungo periodo, un aumento al Centro e al {p. 176}Sud delle presenze, con Puglia e Basilicata che hanno gli incrementi più significativi, seguite da Lazio, Marche e Umbria. Per le Isole, abbiamo invece una situazione che vede invertirsi le situazioni di Sicilia (che è in forte calo numerico) e Sardegna (che è in rialzo numerico). Per le altre aree di Italia, abbiamo numeri in calo, con particolare rilievo per il dato di Lombardia, Veneto e Toscana.
Fig. 3. Rapporto «grandi anziani» (ospiti anziani di 85 anni e più) e «anziani» (ospiti da 65 a 84 anni), per Regione e Ripartizioni geografiche.
Per il totale della popolazione anziana (tab. 46), i dati rispecchiano in gran parte la medesima situazione della non autosufficienza. Ancora la Puglia e la Basilicata presentano gli incrementi più significativi, con le altre Regioni che presentano un rialzo con valori più contenuti, come l’Umbria e le Marche. Per le altre Regioni possiamo vedere un calo delle presenze complessive, anche molto significativo nel caso di Abruzzo, Campania e Lombardia, seguite dalle altre Regioni.{p. 177}
Tab. 34. Anziani non autosufficienti ospiti nei Presidi residenziali socio-assistenziali e socio-sanitari per classe d’età e Regione presenti il 31 dicembre 2020 (valori assoluti)
Regione
Classi d’età
Da 65 a 74
Da 75 a 79
Da 80 a 84
85 e più
Totale
Piemonte
2.288
2.777
5.872
14.321
25.258
Valle d’Aosta/Vallée d’Aoste
109
89
142
395
735
Liguria
603
821
1.736
4.073
7.233
Lombardia
4.869
5.172
10.402
32.173
52.615
Trentino-Alto Adige/Südtirol
887
842
1.375
4.415
7.519
Bolzano/Bozen
461
478
715
2.175
3.829
Trento
426
364
660
2.240
3.690
Veneto
2.832
3.042
5.553
15.427
26.854
Friuli Venezia Giulia
994
953
1.533
4.634
8.115
Emilia-Romagna
2.496
2.985
5.599
13.032
24.112
Toscana
1.457
1.376
2.281
6.075
11.189
Umbria
307
261
467
1.082
2.116
Marche
725
739
1.381
3.432
6.277
Lazio
1.059
935
1.620
3.250
6.864
Abruzzo
334
284
479
1.046
2.142
Molise
73
35
115
429
652
Campania
466
456
542
748
2.211
Puglia
942
859
1.413
3.140
6.353
Basilicata
121
151
277
561
1.110
Calabria
387
467
501
825
2.180
Sicilia
628
823
1.448
2.559
5.457
Sardegna
534
529
822
1.295
3.179
Nord-Ovest
7.869
8.859
18.152
50.961
85.842
Nord-Est
7.209
7.823
14.060
37.509
66.600
Centro
3.548
3.311
5.749
13.838
26.446
Sud
2.323
2.252
3.326
6.747
14.649
Isole
1.161
1.352
2.270
3.854
8.637
Italia
22.111
23.597
43.557
112.909
202.174
 
 
 
 
 
 
Tab. 35. Anziani non autosufficienti ospiti nei Presidi residenziali socio-assistenziali e socio-sanitari per classe d’età e Regione presenti il 31 dicembre 2020 (valori per 100.000 abitanti di 65 anni e oltre)
Regione
Classi d’età
Da 65 a 74
Da 75 a 79
Da 80 a 84
85 e più
Totale
Piemonte
427,8
1.354,4
3.064,1
7.922,8
2.270,9
Valle d’Aosta/Vallée d’Aoste
722,6
1.586,2
2.857,7
8.577,6
2.428,2
Liguria
304,2
1.008,1
2.239,7
5.146,4
1.657,8
Lombardia
434,1
1.218,2
2.695,3
9.077,5
2.301,2
Trentino-Alto Adige/Südtirol
795,7
1.901,1
3.858,0
12.270,4
3.306,6
Bolzano/Bozen
915,1
2.206,0
4.227,8
13.107,9
3.627,7
Trento
697,2
1.609,0
3.524,1
11.553,5
3.028,5
Veneto
503,5
1.409,5
2.977,2
8.675,8
2.350,0
Friuli Venezia Giulia
653,7
1.539,9
2.833,7
9.040,6
2.541,2
Emilia-Romagna
489,3
1.537,7
3.083,4
6.954,1
2.246,8
Toscana
323,0
782,9
1.401,0
3.728,7
1.174,6
Umbria
287,2
632,4
1.204,4
2.661,6
930,3
Marche
403,6
1.092,1
2.097,3
5.050,0
1.646,8
Lazio
164,4
394,7
764,3
1.622,8
530,7
Abruzzo
211,7
523,6
933,8
1.953,3
676,4
Molise
193,1
289,4
935,8
3.094,5
856,7
Campania
76,7
227,7
333,1
504,9
197,7
Puglia
201,4
515,9
1.006,0
2.330,0
698,6
Basilicata
181,3
730,1
1.289,5
2.486,3
845,2
Calabria
174,4
655,0
770,1
1.227,8
512,3
Sicilia
111,4
429,7
870,9
1.615,7
505,6
Sardegna
260,6
692,6
1.341,5
2.181,6
791,4
Nord-Ovest
420,9
1.236,2
2.750,1
8.233,9
2.220,8
Nord-Est
539,5
1.515,5
3.070,9
8.289,9
2.410,7
Centro
256,8
634,8
1.199,2
2.933,1
926,4
Sud
148,9
429,0
734,0
1.533,6
492,0
Isole
151,2
504,6
997,6
1.770,0
583,1
Italia
319,7
926,4
1.912,1
5.130,2
1.450,2
 
 
 
 
 
 
Fig. 4. Rapporto «grandi anziani» (ospiti anziani di 85 anni e più) e «anziani» (ospiti da 65 a 84 anni) nella popolazione anziani non autosufficienti, per Regione e Ripartizioni geografiche.
Tab. 36. Anziani per genere e livello di assistenza sanitaria sul territorio nazionale, al 31 dicembre 2020 (valori assoluti)
Livello di assistenza sanitaria/Sesso
Maschi
Femmine
Totale
Assente
2.726
6.052
8.777
Basso
12.777
35.882
48.659
Medio
30.840
90.738
121.578
Alto
19.994
56.144
76.139
Tutte le voci
66.338
188.815
255.153
 
 
 
 
Tab. 37. Anziani non autosufficienti per classe di età e Territorio [65-74 anni]
Tipologia di disagio/Classi di età
Anziani non autosufficienti
2010
2011
2012
2013
2014
2015
2016
2017
2018
2019
2020
Nord-Ovest
10.790
9.766
9.455
9.257
8.763
8.534
9.021
9.171
8.909
9.067
7.869
Piemonte
2.664
2.592
2.250
2.372
2.485
2.539
2.789
2.823
2.649
2.783
2.288
Valle d’Aosta/Vallée d’Aoste
125
111
97
93
71
93
85
100
118
110
109
Liguria
852
603
808
596
637
726
741
783
755
602
603
Lombardia
7.148
6.460
6.299
6.197
5.570
5.176
5.406
5.466
5.387
5.572
4.869
Nord-Est
7.967
7.895
7.816
7.390
7.462
7.763
7.457
7.514
7.635
7.476
7.209
Trentino-Alto Adige/Südtirol
1.153
1.184
1.208
1.279
1.065
1.255
1.147
1.063
897
961
887
Bolzano/Bozen
661
668
691
789
585
761
684
606
422
494
461
Trento
492
516
517
490
480
494
463
457
475
467
426
Veneto
3.283
3.147
2.962
2.962
3.175
3.231
3.095
3.093
3.084
3.051
2.832
Friuli Venezia Giulia
887
866
917
778
794
825
862
917
990
894
994
Emilia-Romagna
2.643
2.698
2.729
2.370
2.427
2.451
2.353
2.442
2.665
2.570
2.496
Centro
3.235
3.031
3.076
3.192
3.450
3.360
3.272
3.478
3.845
3.946
3.548
Toscana
1.533
1.364
1.409
1.424
1.648
1.578
1.463
1.503
1.728
1.604
1.457
Umbria
245
304
292
274
273
280
314
309
329
317
307
Marche
588
494
508
538
560
573
585
551
637
1.006
725
Lazio
868
869
867
956
969
928
910
1.115
1.152
1.018
1.059
Sud
2.342
2.295
2.110
2.380
2.614
2.262
2.101
2.094
2.254
2.235
2.323
Abruzzo
359
350
370
312
301
294
326
349
365
335
334
Molise
54
50
80
82
57
31
50
86
87
55
{p. 180}
73
Campania
452
405
338
419
473
526
420
472
451
486
466
Puglia
893
869
764
990
1.203
885
875
777
851
913
942
Basilicata
151
160
157
140
143
123
111
104
122
112
121
Calabria
433
462
401
437
438
404
319
305
377
334
387
Isole
1.454
1.227
1.277
1.561
1.671
1.538
1.437
1.428
1.648
1.561
1.161
Sicilia
935
734
763
958
994
931
878
893
1.028
1.011
628
Sardegna
519
493
514
603
677
606
559
535
620
551
534
Italia
25.788
24.214
23.733
23.779
23.960
23.456
23.287
23.686
24.292
24.285
22.111
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Tab. 38. Totale anziani (autosufficienti e non autosufficienti) per classe di età e Territorio (65-74 anni)
Tipologia di disagio/Classi di età
Totale (autosufficienti e non autosufficienti)
2010
2011
2012
2013
2014
2015
2016
2017
2018
2019
2020
Nord-Ovest
14.601
13.384
12.440
12.223
11.475
11.332
11.611
11.672
11.494
11.413
10.011
Piemonte
4.443
4.554
3.845
3.927
3.845
3.895
4.161
4.168
3.971
4.023
3.464
Valle d’Aosta/Vallée d’Aoste
153
140
114
114
99
115
102
117
133
123
{p. 181}
124
Liguria
1.641
1.186
1.361
1.168
1.241
1.367
1.192
1.230
1.265
1.027
1.029
Lombardia
8.364
7.504
7.120
7.014
6.290
5.955
6.156
6.157
6.126
6.240
5.394
Nord-Est
10.155
9.834
9.797
9.192
9.121
9.421
8.930
9.126
9.187
8.883
8.563
Trentino-Alto Adige/Südtirol
1.294
1.344
1.369
1.433
1.226
1.410
1.264
1.249
1.050
1.109
1.017
Bolzano/Bozen
690
714
724
826
618
797
684
656
445
516
480
Trento
604
629
645
607
608
613
580
593
605
593
537
Veneto
4.141
3.911
3.737
3.620
3.789
3.827
3.634
3.658
3.586
3.508
3.276
Friuli Venezia Giulia
1.254
1.208
1.256
1.103
1.080
1.125
1.121
1.171
1.229
1.114
1.187
Emilia-Romagna
3.466
3.371
3.435
3.036
3.026
3.059
2.911
3.048
3.322
3.152
3.084
Centro
5.587
5.127
5.071
5.296
5.936
5.509
5.156
5.173
5.490
5.661
5.207
Toscana
2.181
1.975
1.946
1.958
2.190
2.070
1.869
1.887
2.078
2.048
1.801
Umbria
348
424
398
392
392
365
432
440
489
442
437
Marche
882
721
750
787
813
806
890
793
875
1.245
1.040
Lazio
2.175
2.007
1.977
2.159
2.542
2.268
1.965
2.053
2.048
1.925
1.930
Sud
5.364
4.833
4.372
4.826
5.388
4.673
4.283
4.216
4.444
4.000
4.292
Abruzzo
711
715
702
548
592
599
620
592
556
539
527
Molise
203
198
188
236
160
164
153
178
172
112
156
Campania
1.889
1.412
1.185
1.263
1.452
1.238
1.113
1.168
1.270
1.044
1.119
Puglia
1.438
1.401
1.249
1.696
1.985
1.544
1.440
1.354
1.396
1.374
1.409
Basilicata
325
343
302
279
276
306
316
293
309
281
315
Calabria
798
764
745
805
924
823
642
630
740
650
765
Isole
3.537
2.973
2.783
3.326
3.675
3.359
2.957
2.901
2.976
2.994
2.250
Sicilia
2.631
2.044
1.882
2.248
2.522
2.350
2.053
2.041
2.102
2.137
1.458
Sardegna
906
929
901
1.078
1.152
1.009
904
860
874
857
792
Italia
39.244
36.151
34.463
34.863
35.596
34.295
32.937
33.088
33.592
32.950
30.324
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Tab. 39. Anziani non autosufficienti per classe di età e Territorio (75-79 anni)
Tipologia di disagio/Classi di età
Anziani non autosufficienti
2010
2011
2012
2013
2014
2015
2016
2017
2018
2019
2020
Nord-Ovest
13.094
11.899
11.215
11.587
11.514
11.821
12.065
11.929
11.515
10.881
8.859
Piemonte
3.612
3.515
2.906
3.163
3.202
3.693
3.809
3.597
3.622
3.310
2.777
Valle d’Aosta/Vallée d’Aoste
148
124
117
92
105
123
110
121
106
103
{p. 182}
89
Liguria
1.099
883
1.105
930
1.043
1.016
1.098
1.203
1.202
1.034
821
Lombardia
8.236
7.378
7.087
7.402
7.164
6.989
7.049
7.008
6.585
6.434
5.172
Nord-Est
8.131
7.976
7.843
7.600
7.760
7.831
8.098
8.252
8.108
8.269
7.823
Trentino-Alto Adige/Südtirol
962
927
870
942
885
897
998
967
991
1.010
842
Bolzano/Bozen
474
467
373
440
415
408
480
458
516
540
478
Trento
488
460
497
502
470
489
518
509
475
470
364
Veneto
3.433
3.141
3.047
3.249
3.360
3.264
3.447
3.437
3.280
3.260
3.042
Friuli Venezia Giulia
876
948
878
751
830
964
996
925
1.002
1.040
953
Emilia-Romagna
2.860
2.960
3.048
2.657
2.685
2.706
2.657
2.924
2.835
2.959
2.985
Centro
3.471
3.349
3.088
3.533
4.005
3.439
3.790
3.591
3.626
3.302
3.311
Toscana
1.576
1.510
1.363
1.549
1.837
1.702
1.505
1.560
1.540
1.554
1.376
Umbria
292
269
276
238
257
261
260
263
323
316
261
Marche
845
625
604
779
814
680
1.121
671
729
392
739
Lazio
758
944
845
968
1.097
796
905
1.097
1.034
1.039
935
Sud
2.679
2.257
2.116
2.247
2.501
2.517
2.382
2.259
2.522
2.386
2.252
Abruzzo
536
460
456
361
382
421
368
382
331
312
284
Molise
90
86
89
93
93
63
84
87
105
99
35
Campania
681
440
368
458
524
521
440
443
574
447
456
Puglia
764
759
742
751
974
889
940
821
878
945
859
Basilicata
150
130
137
124
118
121
137
123
145
115
151
Calabria
457
383
325
461
410
503
414
404
489
467
467
Isole
1.775
1.475
1.353
1.842
1.793
1.679
1.597
1.557
1.459
1.712
1.352
Sicilia
1.303
1.028
910
1.275
1.147
1.111
1.005
1.060
912
1.156
823
Sardegna
472
448
443
567
646
568
593
497
547
556
529
Italia
29.150
26.957
25.615
26.809
27.572
27.287
27.933
27.588
27.229
26.549
23.597
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Tab. 40. Totale anziani (autosufficienti e non autosufficienti) per classe di età e Territorio (75-79 anni)
Tipologia di disagio/Classi di età
Totale (autosufficienti e non autosufficienti)
2010
2011
2012
2013
2014
2015
2016
2017
2018
2019
2020
Nord-Ovest
16.506
15.025
14.159
14.477
14.228
14.881
14.655
14.390
14.002
13.008
10.657
Piemonte
5.468
5.402
4.606
4.848
4.727
5.461
5.349
4.976
4.940
4.498
3.805
Valle d’Aosta/Vallée d’Aoste
166
156
132
110
130
135
122
139
120
110
{p. 183}
98
Liguria
1.769
1.482
1.765
1.564
1.722
1.715
1.642
1.766
1.753
1.514
1.250
Lombardia
9.103
7.985
7.655
7.955
7.648
7.570
7.542
7.508
7.190
6.886
5.505
Nord-Est
10.102
9.607
9.550
9.170
9.183
9.213
9.333
9.511
9.404
9.689
9.252
Trentino-Alto Adige/Südtirol
1.054
1.039
994
1.028
975
993
1.060
1.063
1.076
1.081
911
Bolzano/Bozen
495
502
398
466
445
434
480
495
517
542
479
Trento
559
537
596
562
530
559
580
568
559
539
432
Veneto
4.212
3.832
3.741
3.884
3.941
3.790
3.986
3.963
3.750
3.683
3.445
Friuli Venezia Giulia
1.205
1.233
1.172
1.055
1.097
1.210
1.204
1.141
1.208
1.229
1.149
Emilia-Romagna
3.632
3.503
3.642
3.203
3.170
3.219
3.082
3.344
3.370
3.696
3.748
Centro
5.769
5.358
5.024
5.572
6.488
5.469
5.775
5.511
5.530
4.742
4.710
Toscana
2.080
1.965
1.796
2.000
2.336
2.193
1.875
1.947
1.924
1.891
1.685
Umbria
392
444
360
326
363
349
396
390
456
415
348
Marche
1.150
841
881
1.021
1.107
935
1.470
891
953
569
956
Lazio
2.147
2.108
1.987
2.225
2.683
1.993
2.035
2.281
2.197
1.867
1.722
Sud
5.619
4.778
4.429
4.547
5.169
4.904
4.825
4.489
4.699
4.428
3.974
Abruzzo
1.024
940
843
654
725
741
685
663
551
477
456
Molise
190
183
206
196
217
227
253
175
177
272
110
Campania
2.019
1.472
1.213
1.317
1.354
1.365
1.265
1.247
1.363
1.110
1.051
Puglia
1.288
1.217
1.233
1.381
1.778
1.434
1.501
1.360
1.389
1.480
1.324
Basilicata
304
298
306
274
286
316
391
337
388
347
403
Calabria
793
668
629
726
810
821
730
708
830
742
631
Isole
3.448
3.035
2.964
3.784
4.022
3.773
3.171
2.995
2.708
2.996
2.580
Sicilia
2.600
2.252
2.152
2.727
2.864
2.648
2.175
2.127
1.820
2.132
1.813
Sardegna
848
782
812
1.057
1.158
1.125
995
868
888
864
767
Italia
41.444
37.802
36.125
37.550
39.090
38.240
37.759
36.895
36.343
34.863
31.174
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Tab. 41. Anziani non autosufficienti per classe di età e Territorio (80-84 anni)
Tipologia di disagio/Classi di età
Anziani non autosufficienti
2010
2011
2012
2013
2014
2015
2016
2017
2018
2019
2020
Nord-Ovest
22.701
21.038
20.578
20.909
20.294
20.599
21.721
21.592
21.695
21.601
18.152
Piemonte
6.017
6.105
5.534
5.692
5.879
6.593
6.914
6.913
7.093
6.981
5.872
Valle d’Aosta/Vallée d’Aoste
207
196
220
226
194
188
193
195
198
198
{p. 184}
142
Liguria
2.059
1.875
2.255
1.949
2.303
1.825
2.283
2.320
2.270
2.087
1.736
Lombardia
14.418
12.862
12.568
13.043
11.917
11.993
12.331
12.163
12.134
12.335
10.402
Nord-Est
14.741
14.422
14.062
13.434
13.437
13.396
13.485
13.790
14.496
14.855
14.060
Trentino-Alto Adige/Südtirol
1.674
1.679
1.794
1.551
1.506
1.465
1.656
1.550
1.581
1.648
1.375
Bolzano/Bozen
768
779
860
717
668
680
772
659
757
818
715
Trento
906
899
934
834
838
785
884
891
824
830
660
Veneto
5.955
5.633
5.270
5.637
5.645
5.547
5.852
5.756
5.799
5.886
5.553
Friuli Venezia Giulia
1.593
1.594
1.577
1.321
1.376
1.486
1.459
1.542
1.613
1.719
1.533
Emilia-Romagna
5.519
5.517
5.421
4.924
4.909
4.897
4.517
4.942
5.503
5.603
5.599
Centro
5.815
5.683
5.614
5.851
6.247
5.910
5.621
5.742
6.343
5.896
5.749
Toscana
2.750
2.547
2.598
2.541
2.871
2.834
2.612
2.513
2.610
2.641
2.281
Umbria
451
452
441
433
451
431
402
434
549
474
467
Marche
1.392
1.159
1.197
1.343
1.312
1.425
1.236
1.277
1.479
1.010
1.381
Lazio
1.223
1.525
1.378
1.534
1.612
1.221
1.371
1.518
1.706
1.770
1.620
Sud
3.600
3.264
3.034
3.481
4.039
3.772
3.573
3.609
3.817
3.590
3.326
Abruzzo
944
816
771
605
586
698
811
713
579
514
479
Molise
130
155
161
155
135
150
142
159
184
127
115
Campania
742
517
504
651
903
698
513
480
684
612
542
Puglia
1.062
1.096
1.074
1.356
1.615
1.436
1.355
1.509
1.473
1.490
1.413
Basilicata
189
202
172
206
236
210
248
203
319
293
277
Calabria
533
479
352
508
563
579
504
545
578
554
501
Isole
2.392
2.034
1.866
2.527
2.754
2.835
2.307
2.560
2.526
2.271
2.270
Sicilia
1.757
1.375
1.220
1.771
1.842
2.003
1.549
1.758
1.694
1.460
1.448
Sardegna
635
659
646
756
912
832
758
802
833
811
822
Italia
49.249
46.441
45.153
46.202
46.769
46.512
46.707
47.294
48.877
48.212
43.557
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Tab. 42. Totale anziani (autosufficienti e non autosufficienti) per classe di età e Territorio (80-84 anni)
Tipologia di disagio/Classi di età
Totale (autosufficienti e non autosufficienti)
2010
2011
2012
2013
2014
2015
2016
2017
2018
2019
2020
Nord-Ovest
28.606
26.517
25.450
25.665
24.814
25.199
26.048
25.619
25.882
25.622
21.644
Piemonte
9.336
9.547
8.496
8.561
8.446
9.319
9.341
9.251
9.501
9.406
7.830
Valle d’Aosta/Vallée d’Aoste
231
215
238
242
214
211
218
206
225
215
{p. 185}
158
Liguria
3.097
2.849
3.183
2.895
3.411
2.853
3.342
3.195
3.103
2.926
2.605
Lombardia
15.941
13.906
13.533
13.967
12.743
12.817
13.147
12.967
13.053
13.075
11.052
Nord-Est
17.791
17.188
16.799
16.041
15.757
15.599
15.410
15.802
16.749
17.166
16.180
Trentino-Alto Adige/Südtirol
1.784
1.815
1.921
1.676
1.645
1.593
1.731
1.708
1.703
1.745
1.449
Bolzano/Bozen
793
818
891
744
722
729
772
731
757
818
715
Trento
991
998
1.030
932
923
864
959
977
946
927
734
Veneto
7.279
6.870
6.468
6.663
6.541
6.359
6.699
6.584
6.583
6.617
6.146
Friuli Venezia Giulia
2.058
2.047
2.007
1.822
1.855
1.836
1.779
1.885
1.947
1.984
1.761
Emilia-Romagna
6.671
6.456
6.404
5.880
5.716
5.811
5.201
5.625
6.516
6.820
6.824
Centro
9.532
9.011
8.880
9.291
10.266
9.532
9.114
9.126
9.765
8.733
8.288
Toscana
3.738
3.389
3.406
3.369
3.811
3.633
3.302
3.173
3.307
3.288
2.816
Umbria
612
634
620
600
626
621
652
632
784
692
684
Marche
1.862
1.536
1.617
1.737
1.690
1.757
1.777
1.614
1.922
1.432
1.702
Lazio
3.320
3.452
3.237
3.584
4.138
3.522
3.383
3.707
3.752
3.321
3.086
Sud
7.170
6.272
5.757
6.571
7.516
6.853
6.585
6.542
6.574
6.336
5.711
Abruzzo
1.405
1.288
1.229
1.073
1.011
1.221
1.246
1.084
919
839
696
Molise
311
325
245
297
348
327
344
282
274
210
184
Campania
2.414
1.660
1.525
1.677
2.016
1.659
1.475
1.559
1.568
1.379
1.338
Puglia
1.872
1.782
1.758
2.131
2.576
2.296
2.093
2.245
2.175
2.258
2.076
Basilicata
311
373
317
395
453
406
465
423
605
631
618
Calabria
857
845
683
997
1.112
944
962
949
1.034
1.020
798
Isole
4.357
3.863
3.644
4.985
5.567
5.807
4.617
4.913
4.711
4.569
4.006
Sicilia
3.075
2.664
2.399
3.525
3.857
4.165
3.296
3.450
3.315
3.219
2.829
Sardegna
1.282
1.199
1.245
1.460
1.710
1.641
1.322
1.463
1.396
1.350
1.177
Italia
67.456
62.852
60.530
62.552
63.919
62.990
61.774
62.003
63.681
62.427
55.829
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Tab. 43. Anziani non autosufficienti per classe di età e Territorio (85 anni e più)
Tipologia di disagio/Classi di età
Anziani non autosufficienti
2010
2011
2012
2013
2014
2015
2016
2017
Nord-Ovest
54.001
51.948
51.204
52.938
54.086
54.995
58.985
59.927
Piemonte
13.468
13.725
12.546
13.801
14.854
14.873
16.693
16.783
Valle d’Aosta/Vallée d’Aoste
476
466
461
501
506
496
524
461
Liguria
4.087
4.026
4.733
3.859
4.649
4.856
4.630
4.573
Lombardia
35.970
33.732
33.464
34.778
34.077
34.771
37.138
38.111
Nord-Est
39.136
40.137
39.923
38.774
40.356
41.539
40.674
42.557
Trentino-Alto Adige/Südtirol
4.451
4.584
4.514
5.029
4.976
4.876
4.996
4.948
Bolzano/Bozen
2.019
2.018
1.966
2.301
2.227
2.099
2.248
2.129
Trento
2.432
2.566
2.548
2.728
2.749
2.777
2.748
2.819
Veneto
15.983
16.087
15.362
15.515
16.462
17.069
16.735
17.464
Friuli Venezia Giulia
5.051
4.995
4.925
4.566
4.890
5.114
5.156
5.394
Emilia-Romagna
13.651
14.470
15.122
13.663
14.028
14.480
13.788
14.752
Centro
12.646
11.915
11.857
12.823
14.438
14.095
15.097
14.457
Toscana
6.359
5.967
5.539
6.051
7.342
7.018
6.551
6.644
Umbria
954
880
970
984
1.042
952
1.141
1.161
Marche
2.872
2.647
2.904
2.867
3.084
3.278
4.413
3.519
Lazio
2.461
2.421
2.444
2.921
2.971
2.847
2.992
3.133
Sud
5.253
5.177
5.041
5.724
6.862
6.229
6.313
6.507
Abruzzo
1.181
1.186
1.223
1.177
1.246
1.065
1.197
1.236
Molise
401
422
333
332
283
263
273
388
Campania
727
545
576
565
956
830
647
722
Puglia
1.775
1.961
1.994
2.421
3.074
2.543
2.735
2.771
Basilicata
314
317
334
416
383
453
490
446
Calabria
855
747
581
813
920
1.075
970
945
Isole
3.629
3.156
2.733
3.804
4.532
4.507
3.915
4.082
Sicilia
2.518
2.296
1.794
2.435
2.937
3.117
2.383
2.431
Sardegna
1.111
859
939
1.370
1.595
1.390
1.532
1.651
Italia
114.665
112.333
110.757
114.064
120.274
121.365
124.984
127.531
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Tab. 43. Continua
Tipologia di disagio/Classi di età
Anziani non autosufficienti
2018
2019
2020
Nord-Ovest
60.687
62.194
50.961
Piemonte
17.142
17.557
14.321
Valle d’Aosta/Vallée d’Aoste
511
500
{p. 186}
395
Liguria
4.845
5.013
4.073
Lombardia
38.189
39.124
32.173
Nord-Est
46.606
43.609
37.509
Trentino-Alto Adige/Südtirol
5.442
5.472
4.415
Bolzano/Bozen
2.476
2.561
2.175
Trento
2.966
2.911
2.240
Veneto
18.731
18.766
15.427
Friuli Venezia Giulia
5.544
5.248
4.634
Emilia-Romagna
16.889
14.124
13.032
Centro
15.024
15.963
13.838
Toscana
6.698
7.017
6.075
Umbria
1.086
1.173
1.082
Marche
4.088
4.190
3.432
Lazio
3.152
3.583
3.250
Sud
6.824
7.755
6.747
Abruzzo
1.164
1.128
1.046
Molise
387
390
429
Campania
783
939
748
Puglia
2.959
3.667
3.140
Basilicata
553
648
561
Calabria
978
984
825
Isole
4.333
4.057
3.854
Sicilia
2.686
2.553
2.559
Sardegna
1.647
1.504
1.295
Italia
133.475
133.578
112.909
 
 
 
 
Tab. 44. Totale anziani (autosufficienti e non autosufficienti) per classe di età e Territorio (85 anni e più)
Tipologia di disagio/Classi di età
Totale (autosufficienti e non autosufficienti)
2010
2011
2012
2013
2014
2015
2016
2017
Nord-Ovest
65.020
62.776
60.922
63.142
63.773
64.656
68.036
68.532
Piemonte
20.242
20.724
18.616
20.276
20.989
20.650
22.321
21.956
Valle d’Aosta/Vallée d’Aoste
535
499
511
558
560
524
543
513
Liguria
5.916
5.758
6.427
5.681
6.408
6.767
6.110
6.023
Lombardia
38.327
35.795
35.368
36.627
35.816
36.716
39.062
40.040
Nord-Est
46.063
46.602
46.243
44.766
46.319
47.402
46.015
48.187
Trentino-Alto Adige/Südtirol
4.662
4.899
4.761
5.308
5.313
5.223
5.210
5.374
Bolzano/Bozen
2.045
2.148
2.027
2.388
2.368
2.239
2.248
2.361
Trento
2.617
2.751
2.734
2.920
2.945
2.984
2.962
3.013
Veneto
19.114
19.153
18.204
18.046
18.954
19.552
19.062
19.744
Friuli Venezia Giulia
6.257
6.130
6.016
5.662
6.000
6.054
6.153
6.458
Emilia-Romagna
16.030
16.420
17.262
15.749
16.052
16.573
15.590
16.611
Centro
19.838
18.387
17.742
19.472
22.021
21.460
21.896
20.926
Toscana
8.813
7.983
7.412
8.087
9.705
9.374
8.481
8.447
Umbria
1.277
1.166
1.321
1.415
1.477
1.329
1.628
1.643
Marche
3.616
3.384
3.620
3.527
3.755
3.991
5.315
4.181
Lazio
6.132
5.854
5.390
6.442
7.085
6.766
6.472
6.655
Sud
9.634
9.309
8.657
9.779
11.473
10.584
10.235
10.592
Abruzzo
1.898
1.946
1.861
1.810
1.847
1.728
1.864
1.884
Molise
649
660
511
543
499
452
505
604
Campania
2.382
1.881
1.666
1.869
2.362
2.081
1.606
1.844
Puglia
2.882
3.052
3.013
3.632
4.558
3.984
4.106
4.117
Basilicata
480
534
563
619
635
785
788
711
Calabria
1.342
1.236
1.044
1.305
1.571
1.554
1.366
1.433
Isole
6.214
5.464
4.702
6.528
7.750
8.056
6.617
6.955
Sicilia
4.294
3.743
2.934
4.204
4.912
5.592
4.133
4.379
Sardegna
1.920
1.721
1.768
2.324
2.838
2.464
2.484
2.576
Italia
146.768
142.539
138.266
143.687
151.336
152.159
152.799
155.192
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Tab. 44. Continua
Tipologia di disagio/Classi di età
Totale (autosufficienti e non autosufficienti)
2018
2019
2020
Nord-Ovest
69.600
71.033
58.043
Piemonte
22.064
22.709
18.385
Valle d’Aosta/Vallée d’Aoste
549
547
{p. 187}
419
Liguria
6.236
6.531
5.297
Lombardia
40.752
41.246
33.942
Nord-Est
52.624
49.128
42.370
Trentino-Alto Adige/Südtirol
5.647
5.675
4.580
Bolzano/Bozen
2.476
2.561
2.175
Trento
3.171
3.114
2.405
Veneto
20.993
20.930
17.228
Friuli Venezia Giulia
6.471
6.063
5.229
Emilia-Romagna
19.513
16.460
15.333
Centro
21.590
23.555
20.155
Toscana
8.476
8.609
7.677
Umbria
1.586
1.685
1.623
Marche
4.817
5.770
3.968
Lazio
6.712
7.492
6.888
Sud
10.770
12.113
10.865
Abruzzo
1.645
1.701
1.625
Molise
650
650
763
Campania
1.776
1.926
1.682
Puglia
4.205
5.145
4.398
Basilicata
947
1.143
975
Calabria
1.547
1.548
1.421
Isole
7.274
7.060
6.393
Sicilia
4.678
4.592
4.211
Sardegna
2.596
2.468
2.182
Italia
161.858
162.890
137.825
 
 
 
 
Tab. 45. Anziani non autosufficienti per classe di età e Territorio (65 anni e più)
Tipologia di disagio/Classi di età
Anziani non autosufficienti
2010
2011
2012
2013
2014
2015
2016
2017
Nord-Ovest
100.586
94.651
92.451
94.692
94.656
95.949
101.792
102.620
Piemonte
25.761
25.937
23.237
25.028
26.420
27.698
30.206
30.116
Valle d’Aosta/Vallée d’Aoste
956
897
895
912
876
900
912
877
Liguria
8.097
7.386
8.902
7.332
8.633
8.422
8.751
8.878
Lombardia
65.772
60.431
59.418
61.419
58.728
58.929
61.923
62.748
Nord-Est
69.974
70.430
69.644
67.197
69.015
70.529
69.714
72.114
Trentino-Alto Adige/Südtirol
8.240
8.374
8.386
8.802
8.432
8.493
8.797
8.528
Bolzano/Bozen
3.922
3.932
3.890
4.247
3.895
3.948
4.184
3.852
Trento
4.318
4.441
4.496
4.555
4.537
4.545
4.613
4.676
Veneto
28.655
28.008
26.640
27.364
28.643
29.112
29.129
29.749
Friuli Venezia Giulia
8.407
8.403
8.298
7.417
7.891
8.389
8.473
8.778
Emilia-Romagna
24.672
25.646
26.320
23.614
24.049
24.535
23.315
25.059
Centro
25.167
23.977
23.634
25.399
28.140
26.804
27.780
27.268
Toscana
12.218
11.389
10.909
11.564
13.698
13.133
12.130
12.219
Umbria
1.943
1.905
1.979
1.929
2.023
1.923
2.116
2.167
Marche
5.697
4.925
5.212
5.527
5.770
5.956
7.355
6.018
Lazio
5.310
5.759
5.534
6.379
6.649
5.792
6.178
6.864
Sud
13.873
12.994
12.300
13.832
16.015
14.780
14.369
14.470
Abruzzo
3.020
2.812
2.819
2.455
2.515
2.478
2.702
2.680
Molise
676
713
662
662
568
507
549
720
Campania
2.602
1.906
1.786
2.092
2.856
2.575
2.021
2.117
Puglia
4.494
4.684
4.574
5.518
6.866
5.753
5.905
5.877
Basilicata
803
809
801
886
880
907
985
876
Calabria
2.279
2.071
1.658
2.218
2.330
2.561
2.207
2.199
Isole
9.250
7.892
7.228
9.734
10.749
10.558
9.257
9.627
Sicilia
6.513
5.434
4.686
6.439
6.920
7.162
5.815
6.143
Sardegna
2.737
2.459
2.542
3.296
3.829
3.396
3.442
3.484
Italia
218.851
209.945
205.258
210.854
218.576
218.620
222.912
226.098
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Tab. 45. Continua
Tipologia di disagio/Classi di età
Anziani non autosufficienti
2018
2019
2020
Nord-Ovest
102.806
103.743
85.842
Piemonte
30.506
30.631
25.258
Valle d’Aosta/Vallée d’Aoste
933
911
{p. 188}
735
Liguria
9.072
8.736
7.233
Lombardia
62.295
63.465
52.615
Nord-Est
76.846
74.209
66.600
Trentino-Alto Adige/Südtirol
8.911
9.091
7.519
Bolzano/Bozen
4.171
4.413
3.829
Trento
4.740
4.678
3.690
Veneto
30.893
30.963
26.854
Friuli Venezia Giulia
9.148
8.899
8.115
Emilia-Romagna
27.893
25.255
24.112
Centro
28.839
29.106
26.446
Toscana
12.576
12.816
11.189
Umbria
2.286
2.281
2.116
Marche
6.933
6.598
6.277
Lazio
7.044
7.411
6.864
Sud
15.417
15.966
14.649
Abruzzo
2.439
2.289
2.142
Molise
764
671
652
Campania
2.492
2.484
2.211
Puglia
6.161
7.014
6.353
Basilicata
1.139
1.168
1.110
Calabria
2.423
2.340
2.180
Isole
9.966
9.601
8.637
Sicilia
6.320
6.179
5.457
Sardegna
3.646
3.422
3.179
Italia
233.874
232.625
202.174
 
 
 
 
Tab. 46. Totale anziani (autosufficienti e non autosufficienti) per classe di età e Territorio (65 anni e più)
Tipologia di disagio/Classi di età
Totale (autosufficienti e non autosufficienti)
2010
2011
2012
2013
2014
2015
2016
2017
Nord-Ovest
124.732
117.702
112.971
115.507
114.290
116.069
120.350
120.213
Piemonte
39.489
40.227
35.563
37.612
38.007
39.324
41.172
40.352
Valle d’Aosta/Vallée d’Aoste
1.086
1.010
995
1.024
1.003
985
985
975
Liguria
12.423
11.275
12.737
11.308
12.783
12.702
12.287
12.213
Lombardia
71.734
65.190
63.676
65.563
62.497
63.057
65.907
66.673
Nord-Est
84.111
83.231
82.389
79.169
80.381
81.635
79.688
82.627
Trentino-Alto Adige/Südtirol
8.793
9.097
9.045
9.445
9.159
9.219
9.265
9.394
Bolzano/Bozen
4.022
4.182
4.040
4.424
4.153
4.199
4.184
4.243
Trento
4.771
4.915
5.005
5.021
5.006
5.020
5.081
5.151
Veneto
34.746
33.765
32.150
32.213
33.225
33.528
33.382
33.948
Friuli Venezia Giulia
10.774
10.618
10.452
9.642
10.033
10.226
10.257
10.656
Emilia-Romagna
29.798
29.750
30.742
27.868
27.964
28.663
26.784
28.628
Centro
40.726
37.884
36.716
39.631
44.711
41.971
41.941
40.736
Toscana
16.812
15.312
14.560
15.414
18.041
17.270
15.527
15.455
Umbria
2.630
2.668
2.699
2.734
2.857
2.664
3.107
3.106
Marche
7.510
6.483
6.868
7.072
7.364
7.489
9.452
7.479
Lazio
13.774
13.421
12.590
14.410
16.448
14.548
13.855
14.697
Sud
27.787
25.193
23.215
25.723
29.547
27.015
25.927
25.838
Abruzzo
5.038
4.889
4.635
4.085
4.175
4.288
4.416
4.223
Molise
1.354
1.367
1.149
1.272
1.224
1.169
1.254
1.239
Campania
8.704
6.425
5.589
6.126
7.184
6.343
5.459
5.818
Puglia
7.481
7.452
7.252
8.840
10.897
9.259
9.139
9.075
Basilicata
1.420
1.547
1.489
1.567
1.650
1.813
1.960
1.763
Calabria
3.790
3.513
3.101
3.833
4.417
4.142
3.699
3.720
Isole
17.556
15.334
14.093
18.623
21.013
20.995
17.362
17.764
Sicilia
12.601
10.703
9.367
12.704
14.155
14.755
11.657
11.996
Sardegna
4.956
4.631
4.726
5.919
6.858
6.241
5.705
5.767
Italia
294.913
279.343
269.384
278.652
289.941
287.685
285.268
287.178
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Tab. 46. Continua
Tipologia di disagio/Classi di età
Totale (autosufficienti e non autosufficienti)
2018
2019
2020
Nord-Ovest
120.979
121.076
100.355
Piemonte
40.475
40.635
33.483
Valle d’Aosta/Vallée d’Aoste
1.027
995
{p. 189}
799
Liguria
12.356
11.998
10.181
Lombardia
67.120
67.448
55.892
Nord-Est
87.964
84.866
76.365
Trentino-Alto Adige/Südtirol
9.476
9.610
7.957
Bolzano/Bozen
4.195
4.437
3.849
Trento
5.281
5.173
4.108
Veneto
34.912
34.739
30.094
Friuli Venezia Giulia
10.854
10.390
9.326
Emilia-Romagna
32.721
30.128
28.988
Centro
42.375
42.691
38.361
Toscana
15.785
15.837
13.979
Umbria
3.315
3.234
3.092
Marche
8.566
9.016
7.665
Lazio
14.708
14.604
13.625
Sud
26.487
26.877
24.842
Abruzzo
3.671
3.555
3.305
Molise
1.273
1.244
1.214
Campania
5.977
5.459
5.191
Puglia
9.166
10.258
9.207
Basilicata
2.249
2.402
2.310
Calabria
4.151
3.960
3.615
Isole
17.669
17.620
15.229
Sicilia
11.915
12.081
10.312
Sardegna
5.754
5.539
4.917
Italia
295.473
293.130
255.153
 
 
 
 

3. Conclusioni

La fotografia che fin qui si è restituita della residenzialità in Italia per le persone con disabilità si fonda su un’impostazione che mette al centro i Servizi piuttosto che le persone, perché tale fotografia è basata sui dati disponibili al momento più completi e sistematici, che derivano dalla rilevazione operata dall’ISTAT presso i Servizi pubblici e privati che offrono prestazioni socio-assistenziali o socio-sanitarie. Partendo invece dalle Guidelines on Deinstitutionalization, Including in Emergencies, adottate dal Committee on the Rights of Persons with Disabilities [12]
, elemento cruciale richiesto per l’organizzazione della raccolta dei dati è il coinvolgimento diretto delle persone con disabilità e soprattutto il principio della deistituzionalizzazione come cardine per la costruzione di un sistema che metta al centro la persona e non le istituzioni in cui possono ritrovarsi, più o meno volontariamente, a vivere, qualsiasi esse siano. Ovviamente bisogna intendersi bene su questo punto, perché il termine istituzionalizzazione può dare adito a molti fraintendimenti [Merlo 2019; Merlo e Tarantino 2018]. Qui serve a sottolineare come, al momento, il sistema di rilevazione sia fondato sul funzionamento delle istituzioni chiamate a gestire queste specifiche popolazioni delle persone con disabilità e degli anziani. Bisogna anche ricordare che non vi è una rilevazione dati, all’interno nell’universo della popolazione degli anziani presa nel suo complesso, della specifica condizione di disabilità, scomparendo quest’ultima come categoria autonoma al compimento dei 65 anni di età, impedendo così di seguire la traiettoria specifica di quel soggetto che è stato inquadrato all’interno della categoria di disabile nel suo periodo di minore età e per tutta la durata dell’età adulta. Si tratta, per quel che riguarda l’approccio più vicino al dettato e allo spirito della Convenzione ONU per i diritti delle persone con disabilità, di un approccio che sicuramente può essere ricondotto al più generale spostamento da una prospettiva ispirata al modello dell’integrazione – che richiede l’attivazione diretta dei soggetti per adattarsi ai contesti – opposta alla prospettiva inclusiva, che mira invece a mettere al centro il contesto, che deve favorire la libera e diretta partecipazione dei soggetti con disabilità, modificandosi [Pizzo 2021]. Il sistema di raccolta dati attuale, quello dell’ISTAT cui abbiamo fatto ricorso, ma anche gran parte di quelli nazionali citati all’inizio, pubblici e privati, mette al centro i servizi, che in realtà svolgono una funzione passiva, istituzionale, attivandosi nel momento della scelta dei soggetti o delle persone e dei Servizi titolati a intervenire per rispondere a una situazione generalmente letta in termini di crisi, di un evento critico, in realtà spesso connessa alla {p. 191}presenza di soggetti che presentano un qualche vizio di forma [Tarantino 2021], cioè della difficile gestione della presenza di soggetti in un contesto non pronto e non idoneo a favorire la partecipazione dei soggetti stessi alla determinazione della propria prospettiva di vita, del proprio progetto di vita. Un sistema di organizzazione di raccolta dati che invece rispetti maggiormente quanto indicato dalla Convenzione ONU per i diritti delle persone con disabilità non può non mettere al centro la persona e la propria traiettoria di vita, superando quindi la prospettiva che frammenta questa stessa traiettoria.
Un altro problema che sta emergendo con forza negli ultimi anni è quello della possibile sovrapposizione e confusione delle categorie di disabilità e di non autosufficienza, in parte probabilmente dovute anche al peso dei numeri della non autosufficienza e da questo assorbimento della categoria di disabilità in quella di anzianità, alla soglia dei 65 anni di età. Per quel che riguarda il rapporto tra queste due categorie, possiamo prendere in considerazione l’Indagine ISTAT su Condizioni di salute e ricorso ai servizi sanitari [ISTAT 2014], che trova anche possibilità di comparazione a livello europeo, poiché si tratta di un’indagine, prevista dal regolamento UE n. 141/2013 e ha l’obiettivo di confrontare la situazione nei diversi Paesi europei riguardo i principali aspetti sulle condizioni di salute, prevenzione e ricorso ai servizi sanitari, riversando poi i relativi dati nel complessivo specifico database dell’EUROSTAT. Con riguardo allo stato di salute della popolazione, attraverso questa indagine si diffondono le informazioni relative alla presenza di malattie croniche e comorbilità, alla presenza di sintomi depressivi, alla percezione del dolore fisico e l’interferenza nelle attività quotidiane, alla presenza di limitazioni funzionali (gravi difficoltà nella vista, nell’udito, gravi difficoltà motorie), nonché alla compromissione dell’autonomia (gravi limitazioni nelle attività di cura personale o ADL - Activities Daily Living, in cui rientrano, per esempio, l’alzarsi dal letto, lavarsi, vestirsi, mangiare, da una parte; gravi limitazioni nelle attività domestiche o IADL - Instrumental Activities of Daily Living, in cui rientrano cucinare, usare il telefono, fare la spesa, dall’altro). Per il ricorso ai servizi sanitari sono rese disponibili le informazioni raccolte sui ricoveri ospedalieri, le visite mediche (generiche, specialistiche, odontoiatriche), l’assistenza domiciliare, le difficoltà di accesso a prestazioni e cure sanitarie, il consumo di farmaci. A queste informazioni si aggiungono quelle sulla percezione del sostegno sociale (Oslo social support scale), le informazioni sulle cure e l’assistenza fornite a familiari e non familiari [ibidem]. Anche questa indagine presenta alcuni problemi, perché, per fare solo un esempio, il campione non prende in considerazione la popolazione sotto i 15 anni, escludendo così una parte della popolazione minorile abbastanza rilevante. Il vantaggio, invece, di questa Rilevazione è l’adozione del concetto di salute in termini funzionali, considerando {p. 192}quindi le limitazioni funzionali delle persone e rendendo così la disabilità e la non autosufficienza due condizioni che possiamo considerare come punti su un continuum rappresentato dalla salute funzionale, che va dalla piena salute, come condizione di pieno benessere e quindi migliore condizione possibile, alla non autosufficienza, come peggiore condizione di salute possibile.
Se guardiamo ad alcuni dati che emergono da questa indagine, possiamo vedere come in Italia,
nel 2019, le persone con disabilità – ovvero che soffrono a causa di problemi di salute, di gravi limitazioni che impediscono loro di svolgere attività abituali – sono 3 milioni e 150 mila (il 5,2% della popolazione). Gli anziani sono i più colpiti: quasi 1 milione e mezzo di ultrasettantacinquenni (il 22% della popolazione in quella fascia di età) si trovano in condizione di disabilità e 1 milione di essi sono donne. La «geografia della disabilità» vede al primo posto le Isole, con una prevalenza del 6,5%, contro il 4,5% del Nord ovest. Le Regioni nelle quali il fenomeno è più diffuso sono l’Umbria e la Sardegna (rispettivamente, il 6,9% e il 7,9% della popolazione). Lombardia e Trentino-Alto Adige sono, invece, le Regioni con la prevalenza più bassa: il 4,1% e 3,8% rispettivamente. Il 29% delle persone con disabilità vive sola, il 27,4% con il coniuge, il 16,2% con il coniuge e i figli, il 7,4% con i figli e senza coniuge, circa il 9% con uno o entrambi i genitori, il restante 11% circa vive in altre tipologie di nucleo familiare. Un aspetto rilevante per le condizioni di vita degli anziani è costituito dalla tipologia di limitazioni funzionali e dal livello di riduzione dell’autonomia personale a provvedere alla cura di sé (lavarsi, vestirsi, mangiare da soli, ecc.) o a svolgere le attività domestiche quotidiane (preparare i pasti, fare la spesa, usare il telefono, prendere le medicine, ecc.). Nella popolazione di 15 anni e più il 2% ha gravi limitazioni nella vista, il 4,1% nell’udito e il 7,2% nel camminare. L’11,2% degli anziani riferisce gravi difficoltà in almeno un’attività di cura della persona (Activities of daily living, ADL). Si tratta in gran parte di ultrasettantacinquenni (1 milione e 200 mila), quasi 1 su 5 in questa fascia di età. Passando ad esaminare le limitazioni nelle attività quotidiane strumentali di tipo domestico (Instrumental activities of daily living, IADL), si stima che, complessivamente, il 30,3% degli anziani ha gravi difficoltà a svolgerle; dopo i 75 anni, tale valore sale a quasi 1 anziano su 2 (47,1%). È soprattutto nelle attività domestiche pesanti che gli anziani perdono più facilmente l’autonomia (29,8% degli anziani). Seguono quelle che implicano una certa autonomia fisica come fare la spesa (17,0%) e svolgere faccende domestiche leggere (15,0%). La gestione delle risorse economiche e delle attività amministrative riguarda il 13,5%, il preparare i pasti l’11,5%. Quote inferiori di anziani invece riferiscono gravi difficoltà nel prendere le medicine (8,5%) e usare il telefono (7,3%) [ISTAT 2021b].
Questi dati ci portano a comprendere come le limitazioni funzionali siano maggiormente presenti nella popolazione anziana, rendendo quasi residuale la questione delle limitazioni funzionali nell’età adulta o tra i minori. {p. 193}
Il fatto che la maggior parte dei soggetti con problemi funzionali siano anziani, suggerisce che i casi di disabilità innata/congenita siano una minoranza, rispetto alla prevalenza di problemi di salute funzionale che sono esito di quel processo di accumulazione di rischi biologici ma anche sociali e ambientali che potremmo riassumere con il termine di invecchiamento. Qualunque sia l’area di limitazione considerata [...] l’età è il principale fattore di rischio [Della Bella e Lucchini 2015, 26].
L’età e l’invecchiamento, come esposizione al rischio della moltiplicazione di limitazioni, si trasforma così in un sistema di progressiva creazione di una popolazione a rischio di non autosufficienza, di scivolamento verso il polo estremo negativo della traiettoria della salute, attraendo così, nel medesimo campo e nel medesimo processo definitorio negativo, le altre condizioni lungo questa linea, tra cui quella della disabilità, secondo una dinamica che potremmo ricondurre alla produzione di popolazioni a rischio [Castel 2011].
Una nuova prospettiva di raccolta dati presuppone il superamento della centralità del servizio e la necessità di individuare i principali ostacoli alla partecipazione delle persone con disabilità, oltre all’integrazione di tutte le informazioni che non siano solo quelle relative all’assistenza. Alla fotografia della residenzialità sarebbe forse necessario integrare le informazioni circa il livello di partecipazione alle scelte e alle attività, così da costruire un sistema di dati che integri tutti quegli interventi che prevedono la non residenzialità, restituendo così la reale condizione di effettiva partecipazione e presenza delle persone con disabilità e delle persone non autosufficienti che non fissi per forza la loro posizione in un solo punto lungo il continuum che deve essere quello dei possibili interventi, così come non fissi la possibile presenza in un solo punto, che rischia di assumere sempre più la forma di unico orizzonte o di un destino quasi certo, che è quello della non autosufficienza con annessa residenzialità istituzionale. Perciò l’obiettivo, oggi, deve essere quello di raccogliere dati statistici e risultati di ricerche che favoriscano l’attuazione della Convenzione, per cui vanno prioritariamente individuati indicatori di potenziali ostacoli all’esercizio dei diritti delle persone con disabilità. Il sistema dovrà sì raccogliere informazioni sui servizi presenti sul territorio, ma integrare tale dato con il monitoraggio di tutte le azioni volte alla promozione e all’implementazione della vita indipendente delle persone con disabilità. La costruzione di un nuovo modello di rilevazione dei dati dovrebbe essere ormai centrata non più sul monitoraggio di un sistema di welfare che, in particolare in Italia, è sempre stato incentrato sul «trasferimento» monetario come una sorta di «risarcimento» di quello che viene presentato come un «danno» o sulla costruzione di servizi in una logica di compensazione per i soggetti in condizione di disabilità. Si {p. 194}può dire che finora la raccolta dei dati ha privilegiato quello che rientra anche in una specifica linea di intervento del Secondo programma di azione biennale per la promozione dei diritti e l’integrazione delle persone con disabilità [13]
, la Linea di intervento 3 (Salute, diritto alla vita, abilitazione e riabilitazione), fornendo un monitoraggio sganciato dalle altre Linee di intervento previste dal medesimo Programma, come per esempio l’auspicato monitoraggio delle politiche previste nella Linea di intervento 2, Politiche, servizi e modelli organizzativi per la vita indipendente e l’inclusione nella società, che, come evidenziato anche nella specifica Linea di intervento 8, che riguarda il sistema statistico e di reporting sull’attuazione delle politiche, dovrebbe essere il riferimento principale, centrato sulla persona con disabilità, del livello di attuazione dei principi della Convenzione, ricongiungendo così il complesso dei dati attorno alla persona con disabilità attraverso tutte le dimensioni della vita quotidiana, secondo un modello che EUROSTAT in parte già implementa [EUROSTAT 2023], mettendo assieme e così restituendo la dimensione dei bisogni di assistenza, quella del long-term care, quella della povertà e le disuguaglianze connesse alla condizione di disabilità, la situazione finanziaria e la condizione abitativa, congiungendo il ricorso ai dati ufficiali, provenienti dagli istituti di statistica dei vari Paesi europei, e survey ad hoc. Si tratta di un sistema verso cui va anche l’ISTAT, tentando di integrare le banche date disponibili con indagini campionarie [ISTAT 2023] e che sembra possa finalmente meglio rispondere in maniera più adeguata a quanto richiesto dalla Convenzione ONU per i diritti delle persone con disabilità.
Note
[1] Uno dei documenti più significativi sull’impatto della pandemia in termini di mortalità nelle Strutture residenziali italiane è rappresentato dal report finale della Survey nazionale sul contagio COVID-19 nelle strutture residenziali e sociosanitarie, realizzata dall’Istituto Superiore di Sanità in collaborazione col Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale [ISS 2020].
[2] Per un quadro a livello europeo, si può fare riferimento al sito della European Union Agency for Fundamental Rights, dove sono disponibili i Bollettini dell’Agenzia sulle implicazioni del COVID-19 sui diritti fondamentali, a partire da quello del 2020 (https://fra.europa.eu/en/publication/2020/covid19-rights-impact-april-1), e i focus tematici sui Paesi dell’Unione, fino a quello del 2022 (https://fra.europa.eu/en/themes/covid-19) [FRA 2020].
[3] L’ultimo censimento è del 2019, con i dati al 2018 [Ministero dell’interno 2019].
[4] Solo a titolo di esempio, si richiamano i rapporti periodici a cura del NNA (Network Non Autosufficienza), il cui ultimo disponibile è il settimo [NNA 2021]. Naturalmente ogni volta la raccolta è funzionale agli interessi dei singoli stakeholders, quasi sempre gestori o reti di gestori dei servizi stessi e quindi interessati ai dati relativi al funzionamento e all’implementazione di questi ultimi.
[5] L’Indagine sui Presidi residenziali socioassistenziali e sociosanitari, condotta annualmente dall’ISTAT, rileva l’offerta di strutture residenziali socio-assistenziali e socio-sanitarie e le tipologie di utenti in esse assistite, permettendo di documentare in maniera più puntuale sia l’utenza sia le risorse impegnate per questa forma di assistenza territoriale [ISTAT 2022].
[6] L’Indagine sugli interventi e i servizi sociali dei comuni singoli e associati, condotta annualmente dall’ISTAT, raccoglie informazioni con cadenza annuale sulle politiche di welfare gestite a livello locale, garantendo così il monitoraggio delle risorse impiegate e delle attività realizzate nell’ambito della rete integrata di servizi sociali territoriali [ISTAT 2021a].
[7] In linea generale, per autorizzazione si intende quel provvedimento che permette a un Ente di svolgere una funzione di erogatore di specifici servizi – come i servizi socio-assistenziali o socio-sanitari –, mentre per accreditamento si intende quel provvedimento che permette a un Ente di erogare il medesimo servizio per conto e nell’ambito del Servizio pubblico.
[8] A titolo di esempio, sia l’EUROSTAT che l’OCSE fissano la soglia di anzianità a 65 anni.
[9] Nel testo si userà anche il termine «Presidio residenziale» che viene così individuato nell’ambito delle Rilevazioni dell’ISTAT: «struttura pubblica o privata che eroga servizi residenziali (ospitalità assistita con pernottamento) di tipo socio-assistenziale e/o socio-sanitario a persone in stato di bisogno, univocamente determinata dalla coppia denominazione della struttura e indirizzo della struttura» [ISTAT 2022].
[10] Questa soglia stabilmente al di sopra del 20 può rappresentare un elemento fondamentale anche per differenziare questo tipo di strutture. Se si pensa alle indicazioni del Nomenclatore degli Interventi e dei Servizi Sociali, vi si indica la soglia della residenzialità di tipo comunitaria in un numero di posti di norma superiore a 6-10. E la maggior parte delle strutture che si occupano di minori o di salute mentale in genere hanno un numero di posti ben al di sotto del 20 [CISIS 2013].
[11] Su questo punto, basta vedere i dati disponibili nella Indagine sugli interventi e i servizi sociali dei comuni singoli e associati condotta dall’ISTAT annualmente e anche l’aumento della spesa diretta delle famiglie per l’assistenza: «Nel 2021, la spesa sanitaria direttamente a carico delle famiglie è stata pari a 36,5 miliardi, con un aumento in media annua dell’1,7% osservato nel periodo 2012-2021 (+2,1% dal 2012 al 2019); la spesa era scesa a circa 34 miliardi nel 2020, ma è poi risalita nel 2021, tornando ai livelli del 2019. Le principali spese sanitarie sostenute direttamente dalle famiglie riguardano l’assistenza ambulatoriale per cura e riabilitazione (il 36,5%), l’acquisto di prodotti farmaceutici e altri presidi medici non durevoli (29,3%), l’assistenza (sanitaria) residenziale e ospedaliera di lunga durata e l’acquisto di apparecchi terapeutici ed altri presidi medici durevoli (per entrambe queste ultime due voci l’incidenza è pari al 10,4%)» [ISTAT 2023].
[13] Il testo del Secondo programma di azione biennale per la promozione dei diritti e l’integrazione delle persone con disabilità, approvato con decreto del Presidente della Repubblica del 12 ottobre 2017, è disponibile al seguente link: https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2017/12/12/17A08310/SG.