Le competenze digitali nella scuola
DOI: 10.1401/9788815412270/c2
Assumendo la prospettiva dell’istruzione e della formazione, ciascuna area di competenza merita di essere descritta e analizzata, fermo restando che vi sono anche altre dimensioni (sociale, lavorativa, ecc.) che, per quanto indissolubilmente
¶{p. 49}intrecciate con l’istruzione, non sono prese in esame in questa trattazione.
In linea del tutto generale è possibile dividere le cinque aree di competenza in due gruppi:
1. le aree 1, 2 e 3 che riguardano competenze sostanzialmente afferenti attività e utilizzi specifici, quindi più facilmente riconducibili agli insegnamenti disciplinari, per quanto non strettamente ascrivibili a una sola disciplina scolastica;
2. le aree 4 e 5 trovano invece applicazione in qualsiasi attività svolta attraverso gli strumenti digitali. Esse sono pertanto trasversali a tutti gli insegnamenti e assumono un valore estremamente generale e ampio.
Ogni area di competenza è definita e descritta rispetto a diversi elementi e tutte hanno un’importanza notevole per il mondo dell’istruzione e della formazione. In particolare, è cruciale cercare di mettere in relazione i contenuti del DigComp 2.2 con i traguardi e gli obiettivi delle Indicazioni nazionali e delle Linee guida. Nel corso del presente lavoro si cercherà infatti di collegare i contenuti del DigComp 2.2 con i profili di uscita dalla scuola primaria e secondaria di primo e secondo grado e di individuare, almeno per quanto riguarda le conoscenze e le abilità di base, un legame con le soglie di accettabilità degli esiti al termine del secondo ciclo di istruzione. Per quanto questo approccio sia necessario se si vuole permettere al sistema scolastico di operare in modo coerente nell’insegnamento delle discipline tradizionali e nella promozione delle competenze digitali, nel caso italiano si pone immediatamente il problema che il nostro ordinamento non individua standard in base ai quali stabilire se i traguardi raggiunti siano da considerarsi almeno a un livello accettabile, con la sola eccezione dell’insegnamento delle lingue straniere. Nei fatti questa situazione rende decisamente più difficile realizzare una politica nazionale di promozione delle competenze digitali che abbia un minimo di uniformità, profilandosi il rischio tutt’altro che remoto di creare un’ulteriore sorgente di iniquità nel sistema scolastico nazionale.
Pur con i limiti che saranno di volta in volta evidenziati, è possibile superare, almeno in parte, il problema appena evidenziato, ricorrendo a un’altra fonte di informazione circa ¶{p. 50}i livelli di preparazione di base raggiunti dalle studentesse e dagli studenti delle scuole italiane. Dal 2019 tutti gli allievi dell’ultimo anno della scuola secondaria di secondo grado sostengono una prova standardizzata di Italiano (comprensione di testi scritti e funzionamento della lingua italiana) e di Matematica, corretta centralmente e secondo procedure uniformi e riproducibili
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. Pur con i limiti di una prova standardizzata che si svolge in un determinato e preciso momento della carriera degli studenti e delle studentesse, rendendo più complessa la valutazione del loro percorso di apprendimento, queste prove forniscono esiti comparabili tra scuole, tra territori e nel tempo. In questa sede si cerca quindi di proporre un provvisorio legame tra i livelli di risultato delle prove di Italiano e di Matematica di Invalsi e le competenze digitali per capire in quale misura la preparazione di base degli studenti sia di reale aiuto e supporto all’acquisizione delle competenze digitali. Più precisamente, si cercherà di mettere in evidenza che senza raggiungere i livelli minimi indicati da Invalsi è del tutto inimmaginabile conseguire livelli di competenza digitale accettabili, pur nella consapevolezza della necessità di intendere questa relazione come un primo passo verso una definizione di standard più ampia e generale. L’importanza di questo passaggio travalica ampiamente il tema dello sviluppo e della promozione delle competenze digitali e permette di gettare le fondamenta di una valutazione formativa realmente praticata [Ricci 2023b]. Inoltre, la definizione di standard condivisi può rappresentare un presidio molto forte verso derive di abbassamento dei traguardi attesi che si stanno riscontrando negli ultimi anni, forse decenni. Tali derive devono essere contrastate indipendentemente dal tema delle competenze digitali, ma anche rispetto a queste ultime un abbassamento dei livelli generali di apprendimento è in aperta contraddizione con quanto previsto e descritto nel DigComp 2.2 che richiede esplicitamente livelli di competenze di base decisamente elevati e di qualità.¶{p. 51}
Livello
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Ultimo anno della scuola secondaria di secondo grado
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1
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Risultato molto debole, corrispondente ai traguardi di apprendimento in uscita dalla terza della scuola secondaria di primo grado
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2
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Risultato debole, non in linea con i traguardi di apprendimento posti al termine del secondo ciclo di istruzione
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3
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Adeguato
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4
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Risultato buono
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5
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Risultato molto buono
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Prendendo in considerazione l’ultimo anno della scuola secondaria di secondo grado, gli esiti delle prove nazionali Invalsi di Italiano e Matematica sono espressi su una scala a cinque livelli legati ai traguardi delle Indicazioni nazionali e della Linee guida [Ricci 2021].
In un contesto in cui il legislatore non fissa i riferimenti per stabilire se i traguardi di apprendimento siano stati raggiunti, non fissa cioè quelli che in letteratura sono chiamati criteri, l’operazione attraverso la quale un livello di risultato è ritenuto adeguato è in una certa qual misura soggettiva [Barbaranelli e Natali 2005; Desimoni 2018]. Ciò non significa però che non si possa proporre una soglia di adeguatezza, a condizione però che la scelta effettuata sia resa trasparente e sottoposta allo scrutinio del dibattito e del confronto scientifico pubblico.
La costruzione di percorsi didattici concreti per promuovere le competenze digitali passa attraverso un’approfondita riflessione sul rapporto che esse hanno con le abilità e le competenze tradizionalmente sviluppate dalla scuola. Questo passaggio è fondamentale per evitare che siano adottate soluzioni solo formali o, forse peggio ancora, siano intrapresi percorsi che portino ad allentare la focalizzazione didattico-metodologica sui presidi fondamentali per la promozione degli apprendimenti e delle abilità di base. Si vuole quindi tracciare una linea di congiunzione tra questi ultimi e le competenze digitali, illustrando la ragione perché il livello 3 della scala degli esiti delle prove Invalsi di Italiano e Mate¶{p. 52}matica rappresenti una sorta di prerequisito per rispondere positivamente alle istanze poste dal DigComp 2.2.
Tralasciando gli aspetti tecnico-scientifici alla base della costruzione dei livelli di risultato delle prove Invalsi di Italiano e Matematica, è necessario analizzare la loro descrizione sintetica
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in relazione ai traguardi delle Indicazioni nazionali al termine del secondo ciclo di istruzione.¶{p. 53}
Livello 1. L’allievo/a risponde a domande su testi in prevalenza dal contenuto concreto e familiare, dalla struttura lineare e dal lessico abituale. Individua informazioni esplicite, in parti circoscritte e indicate di un testo, quando non siano presenti informazioni che potrebbero essere confuse con quelle richieste. Riconosce un’informazione quando è riformulata con parole familiari e vicine a quelle usate nel testo. Ricava dal contesto il significato di parole o di espressioni di uso abituale in parti di testo indicate, e compie semplici deduzioni collegando un numero limitato di informazioni esplicite. Ricostruisce il significato del testo, o di sue parti, riconoscendone una sintesi che contiene parole chiave. Coglie il punto di vista dell’autore e lo scopo di un testo se questi sono chiaramente espressi e ripetuti in più punti. Svolge compiti grammaticali che, sulla base del contesto, richiedono di individuare il significato e la funzione di elementi linguistici fondamentali (ad es. singole parole, espressioni, frasi)
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Livello 2. L’allievo/a risponde a domande su testi in prevalenza di contenuto concreto e familiare, caratterizzati da struttura lineare e da un lessico non solo di uso abituale, ma anche specialistico. Individua in maniera autonoma le informazioni richieste, date in più punti del testo, anche quando siano presenti altre informazioni che possono essere confuse con quelle da ritrovare. Ricava dal testo il significato di parole o espressioni, anche di uso non frequente, o di carattere tecnico-specialistico. Ricostruisce il significato di parti del testo collegando più informazioni e coglie il tema o l’argomento principale di testi di diverso genere. Se guidato, coglie il senso del testo, ad esempio scegliendo tra formulazioni sintetiche alternative. Riconosce il tono (ironico, polemico, ecc.) di frasi o parole e il valore espressivo di alcune scelte stilistiche dell’autore in passaggi significativi del testo. Svolge compiti grammaticali che richiedono il ricorso alla propria esperienza linguistica e alla conoscenza di elementi di base della grammatica (ad es. forme di collegamento tra frasi o tra diverse parti di un testo)
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Livello 3. L’allievo/a risponde a domande su testi di contenuto anche astratto ma vicino alla sua esperienza e alle sue conoscenze, caratterizzati in prevalenza da una struttura lineare, e dall’uso di un lessico anche settoriale o figurato. Individua più informazioni richieste con parole differenti rispetto a quelle utilizzate nel testo, e distribuite in punti diversi. Ricava dal testo il significato di espressioni figurate o caratterizzate da un particolare tono (ironico, polemico, ecc.) o che appartengono a un linguaggio tecnico-specialistico. Ricostruisce il significato dell’intero testo o di sue parti, anche molto ricche di informazioni. Coglie il modo in cui il testo è organizzato e strutturato. Riconosce il significato o la funzione di alcune scelte stilistiche dell’autore. Coglie il senso di un testo al di là del suo significato letterale. Svolge compiti grammaticali che richiedono il ricorso alla conoscenza spontanea della lingua e alla pratica dei testi unite a una sicura conoscenza di forme e strutture grammaticali fondamentali
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Livello 4. L’allievo/a risponde a domande su testi anche dal contenuto astratto, caratterizzati da una struttura non lineare, da una costruzione complessa delle frasi e da un lessico non abituale. Individua informazioni relative a criteri presentati, in modi e codici diversi, nell’intero testo. Riconosce il significato di parole e di espressioni poco note anche ricorrendo all’insieme delle proprie conoscenze. Ricostruisce informazioni implicite ma centrali nel testo, mettendo in relazione informazioni lontane tra loro. Coglie il senso del testo collegando definizioni, esempi concreti e concetti. Riconosce le relazioni tra le parti che costituiscono il testo: titolo, capoversi, paragrafi. Comprende gli effetti comunicativi delle scelte stilistiche dell’autore. Riconosce gli elementi del discorso argomentativo, anche attraverso il confronto di testi, e identifica le fondamentali strategie dell’argomentazione. Svolge compiti su fenomeni grammaticali relativamente complessi, che richiedono una buona capacità di analisi e una sicura conoscenza delle forme e delle strutture della lingua con relativa terminologia
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Livello 5. L’allievo/a risponde a domande su testi anche di contenuto astratto o lontano dalla sua esperienza, caratterizzati da una struttura non lineare, da una costruzione complessa delle frasi e da una varietà di linguaggi. Individua in maniera autonoma informazioni secondarie, anche espresse in riformulazioni che sono distanti dalla forma in cui sono rese nel testo. Coglie il senso complessivo di un testo anche attraverso la ricostruzione di significati non espressi in maniera esplicita. Ricostruisce l’ordine di argomenti ed eventi che nel testo non seguono l’ordine logico o cronologico. Distingue in un testo argomenti a favore o contro una tesi data. Riconosce le caratteristiche stilistiche di vari tipi di testo, in prosa e in poesia, e i diversi registri linguistici (dal colloquiale al formale), anche quando si alternano all’interno dello stesso testo. Svolge compiti su fenomeni grammaticali complessi, anche in passaggi testuali molto densi di informazioni e particolarmente elaborati dal punto di vista linguistico
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Nota: Corsivi dell’autore.
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Attraverso i corsivi (dell’autore) si comprende perché la soglia di accettabilità è stata fissata al terzo livello e non al secondo. In via preliminare è necessario precisare che la prova di Italiano è così denominata per ovvie ragioni di
¶{p. 54}semplicità, ma essa è in realtà una prova di comprensione del testo scritto e di conoscenza di alcuni elementi di base del funzionamento della lingua italiana, così come espressamente richiamato dal Quadro di riferimento per la valutazione di Invalsi [2018]. La predetta precisazione non è un elemento di poco conto poiché sottolinea la forte connessione dell’oggetto di osservazione della prova con tutte le discipline di insegnamento, non solo con l’Italiano, e con le competenze trasversali, in primis quella digitale. Non a caso si parla di apprendimenti e di abilità di base, spesso di competenze di base in un’accezione non strettamente tecnica. La comprensione della lettura è fondamentale per qualsiasi ambito di apprendimento; pertanto, ci si deve attendere che dopo un percorso di tredici anni di scuola gli allievi abbiano acquisito un livello di competenza adeguato per inserirsi proficuamente e autonomamente nella società, specie in quella digitale.
Note
[3] In questa sede non sono considerate le prove di Inglese (lettura e ascolto) poiché verificano competenze legate in modo meno diretto a quelle digitali.
[4] Sia per Italiano, sia per Matematica esistono una descrizione sintetica e una analitica dei livelli di risultato. La prima fornisce una descrizione generale di ciò che sa fare un allievo che si colloca a un determinato livello, mentre la seconda fornisce informazioni molto più tecniche e specifiche di ogni livello. Per maggiori dettagli si veda https://invalsi-areaprove.cineca.it/index.php?get=static&pag=g13_descrittori_qualitatitvi.