L'era dell'interlegalità
DOI: 10.1401/9788815370334/c12
Le principali conclusioni sono tre.
Anzitutto, le situazioni di interlegalità non si presentano, in questa fase del processo
regolatorio, sempre allo stesso modo: piuttosto, variano in base al tipo di rapporto che
ciascun ordinamento prevede tra i modi di attuazione di una propria politica e quelli
all’opera in altri ordinamenti per politiche equivalenti o collegate. In secondo luogo,
le situazioni di interlegalità sono mobili e dinamiche, perché il senso e i modi della
rilevanza del diritto composito cambiano con il mutare delle scelte regolatorie o
riflettono le loro ambiguità e le contraddizioni. Ogni situazione di interlegalità,
dunque, va compresa non solo per i suoi caratteri statici ma anche (e soprattutto) nella
sua dinamica e nelle sue evoluzioni. La terza e ultima conclusione è, come si è detto,
un’ipotesi: quella per cui l’interlegalità possa rappresentare un meta-criterio capace
di informare l’insieme dei principi e delle regole specifiche attraverso le quali le
amministrazioni di un determinato ordinamento danno attuazione alle politiche pubbliche,
in
¶{p. 363}funzione del pieno riconoscimento della ricchezza e della
complessità delle situazioni di interlegalità. Se questa ipotesi sia fondata o meno,
spetta ai prossimi passaggi della ricerca sulla interlegalità verificarlo.
Note