Francesca Biondi Dal Monte, Simone Frega (a cura di)
Contrastare la dispersione scolastica
DOI: 10.1401/9788815413369/c4
Occorre pensare a modalità di valutazione e validazione di percorsi e progetti, in modo da disseminare e mettere a sistema le esperienze che si sono dimostrate efficaci. Ciò richiede un dialogo continuo tra la scuola e la ricerca edu
{p. 92}cativa, con particolare attenzione all’implementazione di metodi attivi e partecipativi e all’ascolto degli attori coinvolti.

3. Approcci basati su evidenze per prevenire la dispersione

Per contrastare la dispersione scolastica, sono necessarie strategie didattiche in grado sia di potenziare le competenze degli studenti sia di incidere su fattori fondamentali per la riuscita scolastica, come la motivazione, l’autoefficacia e l’autoregolazione dell’apprendimento. Tra i metodi e gli approcci basati su evidenze che sembrano costituire un argine alla dispersione, si possono annoverare, in modo non esaustivo:
student voice;
– lettura ad alta voce condivisa;
– didattica orientativa;
– valutazione formativa.

3.1. Student voice

Con il termine student voice si fa riferimento a una corrente pedagogica nata tra la fine degli anni Novanta e i primi anni Duemila, il cui approccio si basa sull’ascolto delle prospettive degli studenti per leggere e interpretare i contesti di apprendimento [13]
. Questa corrente è caratterizzata da molteplici approcci accomunati da principi comuni come l’ascolto, la partecipazione e il rispetto, visti come precondizioni per uno sguardo attento sui ragazzi. In quest’ottica, i giovani sono visti non esclusivamente come destinatari dei processi di apprendimento, ma come co-protagonisti e agenti di cambiamento degli stessi [14]
.{p. 93}
Agli studenti viene offerta l’opportunità di esprimere il loro punto di vista sulla realtà scolastica, di sviluppare un maggiore senso di responsabilità nei confronti della propria comunità di apprendimento e di creare azioni coerenti con i loro interessi e la loro visione [15]
. Questo approccio ridefinisce il ruolo del docente: non più unico detentore del diritto di parlare e di decidere, ma co-creatore dei processi di apprendimento degli studenti.
In ottica di contrasto alla dispersione scolastica, questo approccio consente di capire più a fondo la percezione degli studenti in relazione al fallimento formativo e alle cause percepite, evidenziando anche elementi discordanti tra le opinioni dei ragazzi e quelle degli altri soggetti coinvolti [16]
. Inoltre, permette di evidenziare quali azioni funzionano secondo la prospettiva di chi le riceve [17]
.
Se, come evidenziato, l’ascolto attento e partecipato consente di comprendere meglio i protagonisti dei processi di apprendimento e quindi progettare azioni di contrasto alla dispersione più efficaci, il legame con le altre dimensioni fondative – rispetto e partecipazione – dell’approccio student voice necessita di ulteriori chiarimenti.{p. 94}
Il rispetto reciproco è una precondizione per lo sviluppo di un clima sereno in classe, in grado di incidere positivamente sulla motivazione degli studenti [18]
. Eppure, alcune ricerche sottolineano come gli studenti percepiscano bassi livelli di rispetto da parte dei loro insegnanti, con conseguenze sul loro impegno e sulla loro percezione dell’insegnante come autorità legittima [19]
. A ciò si aggiunge il fatto che il rapporto negativo con gli insegnanti è spesso una delle cause che portano gli studenti ad abbandonare la scuola [20]
.
La partecipazione, invece, riguarda la possibilità per gli studenti di essere presi sul serio e ottenere risposte che soddisfano i propri bisogni formativi, ma anche l’invito a essere co-responsabili dei propri percorsi e agire con scelte non imposte dall’alto dagli adulti [21]
. Questa prospettiva consente di rendere la scuola davvero democratica, grazie alla possibilità di tutti i soggetti di decidere insieme riguardo ai processi formativi e alla costruzione di un clima in classe di confronto aperto, rispettoso e partecipato [22]
.{p. 95}

3.2. Lettura ad alta voce condivisa

La lettura ad alta voce condivisa è un metodo didattico sperimentato in numerosi contesti, il cui fulcro è costituito dalla lettura ad alta voce di storie da parte dell’insegnante in modo quotidiano, intensivo, sistematico e progressivo [23]
. Subito dopo la lettura, segue un momento di socializzazione in cui la classe dialoga a partire dall’esperienza di lettura appena fatta. Durante questa fase, è fondamentale che l’insegnante non ponga domande di verifica ma domande «legittime», di cui cioè non conosce a priori la risposta [24]
, per ascoltare e valorizzare le esperienze di tutti e attribuire significati alla storia letta e all’esperienza condivisa [25]
.
La lettura ad alta voce condivisa è considerata una didattica autonoma che non richiede ulteriori integrazioni o esercizi aggiuntivi, poiché l’esposizione quotidiana alla lettura di storie consente il potenziamento «passivo» di numerose abilità ritenute strategiche per il successo scolastico.
Le sperimentazioni condotte in numerose aree del territorio nazionale evidenziano come questo metodo favorisca lo sviluppo di competenze cognitive di base come l’attenzione, la pianificazione, la comprensione del testo e l’intelligenza verbale [26]
. Inoltre, le ricerche evidenziano il ruolo che la let{p. 96}tura ad alta voce può avere anche in contesti ad alto rischio di dispersione, come quelli caratterizzati da una condizione socioeconomica svantaggiata o dalla massiccia presenza di studenti con background migratorio [27]
.
In breve, le evidenze della ricerca sottolineano come la lettura ad alta voce condivisa favorisca la democrazia cognitiva all’interno del sistema d’istruzione. I benefici osservati sono, infatti, trasversali a tutti i livelli di prestazione, contribuendo a ridurre le differenze di rendimento all’interno delle classi e agendo quindi sul successo formativo in modo equitativo, prevenendo la dispersione scolastica e garantendo agli studenti più svantaggiati gli strumenti per ottenere il successo formativo.

3.3. Didattica orientativa

Nel panorama educativo degli ultimi anni, l’orientamento ha assunto un ruolo strategico nel combattere la dispersione scolastica a livello nazionale [28]
. Dotare gli alunni, soprattutto i più fragili, della capacità di scegliere e progettare il proprio futuro consente loro di inserirsi in percorsi formativi significativi, specialmente quando le motivazioni per frequentare la scuola risultano vaghe e indefinite [29]
. Attraverso approcci formativi all’orientamento, è possibile aiutare gli studenti a costruire e a progettare il proprio
{p. 97}futuro, evitando che rimangano vittime della loro condizione socioeconomica [30]
.
Note
[13] J. Rudduck e J. Flutter, How to Improve Your School: Giving Pupils a Voice, London, Continuum Press, 2004; V. Grion e A. Cook-Sather (a cura di), Student Voice. Prospettive internazionali e pratiche emergenti in Italia, Milano, Guerini, 2013; E.R. du Mérac, S. Livi e P. Lucisano, Teens’ Voice 2018/2019. Percezioni di sé e della società. Opinioni e consigli per la scuola, Roma, Nuova Cultura, 2020.
[14] F. Michael, Students as Radical Agents of Change, in «Journal of Educational Change», 2, 2001, pp. 123-141; A. Serbati, V. Grion, J.E. Raffaghelli e B. Doria, Students’ Role in Academic Development: Patterns of Partnership in Higher Education, in F. Calabrò, L. Della Spina e M.J. Piñeira Mantiñán (a cura di), New Metropolitan Perspectives, Cham, Springer, 2022.
[15] J. Bron, N. Emerson e L. Kakonyi, Diverse Student Voice Approaches across Europe, in «European Journal of Education», 53, 3, 2018; P. Flynn e N. Hayes, Student Voice in Curriculum Reform: Whose Voices, Who’s Listening?, in D. Murchan e K. Johnston (a cura di), Curriculum Change within Policy and Practice, Dublin, Palgrave Macmillan, 2021.
[16] F. Batini e M. Bartolucci, Dispersione scolastica. Ascoltare i protagonisti per comprenderla e prevenirla, Milano, Franco Angeli, 2016; I.D.M. Scierri e M. Nitti, Dispersione scolastica: visioni a confronto. Indagine sulla percezione della dispersione tra studenti, insegnanti e genitori delle scuole secondarie umbre, in I.D.M. Scierri, R. Salvato e M. Bartolucci (a cura di), Lettura e dispersione, Milano, Franco Angeli, 2018.
[17] F. Passalacqua, Il diritto all’istruzione tra scuola e comunità: un progetto laboratoriale di prevenzione alla dispersione scolastica, in «Education Sciences and Society», 1, 2022, pp. 146-169; R. Rose e N.K. Bowen, The Effect on High School Drop-out of a Middle School Relevance Intervention, in «The Journal of Educational Research», 114, 6, 2021, pp. 526-536.
[18] M. Ksaradag, M. Bas e M. Yilmaz, The Relationship between Classroom Climate and Student Motivation, in «International Journal of Instruction», 12, 2, 2019, pp. 605-620.
[19] Y. Liu, J. Lu e W. Wang, Teacher Disrespect and Student Outcomes: Evidence from China, in «Teaching and Teacher Education», 94, 2020, pp. 1-10; J. Shi e Y. Wang, Student Perceptions of Teacher Support and Respect in China: A Mixed-method Study, in «Educational Research and Evaluation», 2, 1-2, 2019, pp. 1-17.
[20] S.C. Santos Nada, E. Macedo e H.C. Araújo, What Do Young Adults’ Educational Experiences Tell Us about Early School Leaving Processes?, in «European Educational Research Journal», 19, 5, 2020, pp. 463-481; J. Banks e E. Smyth, «We Respect Them, and They Respect Us»: The Value of Interpersonal Relationships in Enhancing Student Engagement, in «Educational Sciences», 11, Article 634, 2021.
[21] M.I. Pomar e C. Pinya, The Voice of Youths about School and Its Mark on Their Lives, in «Improving Schools», 18, 2, 2015, pp. 111-126; A. Niia, L. Almqvist, E. Brunnberg e M. Granlund, Student Participation and Parental Involvement in Relation to Academic Achievement, in «Scandinavian Journal of Educational Research», 59, 3, 2015, pp. 297-315; M. Fielding, Students as Radical Agents of Change, in «Journal of Educational Change», 2, 3, 2001, pp. 123-141.
[22] V. Grion e G. De Vecchi, Educazione alla cittadinanza: riflessioni su un’esperienza condotta in una scuola primaria italiana, in «Foro de Educación», 14, 20, 2016, pp. 327-338; C. Diera, Democratic Possibilities for Student Voice within Schools Undergoing Reform: A Student Counterpublic Case Study, in «Journal for Critical Education Policy Studies», 14, 2, 2016, pp. 217-235.
[23] F. Batini, La lettura ad alta voce condivisa. Un metodo in direzione dell’equità, Bologna, Il Mulino, 2023.
[24] H. Von Foerster, Sistemi che osservano, Roma, Astrolabio, 1987.
[25] F. Batini, V. Grion e E. Rubat Du Mérac, Ascoltare gli studenti per formare gli insegnanti?, in «Annali online della didattica e della formazione docente», 15, 25, 2023, pp. 40-54.
[26] F. Batini, B. D’Autilia, G. Barbisoni e G. Toti, Reading Aloud and the Use of CAS-2 Battery to Assess Cognitive Skills Improvement, in «Education Research International», Article 8868497, 2024; M. Bartolucci e F. Batini, Reading Aloud Narrative Material as a Means for the Student’s Cognitive Empowerment, in «Mind, Brain, and Education», 14, 3, 2020, pp. 235-242; F. Batini, M.E. De Carlo e G. Toti, Reading Aloud and Equity, in E. Morales Morgado (a cura di), Interculturalidad, inclusión y equidad en educación, Salamanca, Ediciones Universidad de Salamanca, 2023.
[27] F. Batini e M.E. De Carlo, Fighting Implicit early School Leaving through Reading Aloud/Contrastare la dispersione scolastica implicita con la lettura ad alta voce, in «QTimes – webmagazine», XIV, 2, 2022; F. Batini, G. Barbisoni e G. Marchetta, Shared Reading Aloud as a Tool to Improve Integration: An Experiment in Porta Palazzo (Turin, Italy), in «J – Reading Journal of Research in Didactics of Geography», 1, 2023, pp. 25-39.
[28] Fanno esplicito riferimento al contrasto alla dispersione scolastica le nuove Linee guida per l’orientamento del Ministero dell’Istruzione e del Merito, 2022.
[29] C. Bembich, Orientamento come strumento di contrasto alla dispersione: soft skills ed elaborazione del concetto di sé, in «Studium Education», 2, 2022, pp. 64-76.
[30] G. Guglielmini e F. Batini (a cura di), Orientarsi nell’orientamento, Bologna, Il Mulino, 2023.