Contrastare la dispersione scolastica
DOI: 10.1401/9788815413369/c4
Occorre pensare a modalità di
valutazione e validazione di percorsi e progetti, in modo da disseminare e mettere a
sistema le esperienze che si sono dimostrate efficaci. Ciò richiede un dialogo continuo
tra la scuola e la ricerca edu
¶{p. 92}cativa, con particolare attenzione
all’implementazione di metodi attivi e partecipativi e all’ascolto degli attori
coinvolti.
3. Approcci basati su evidenze per prevenire la dispersione
Per contrastare la dispersione
scolastica, sono necessarie strategie didattiche in grado sia di potenziare le
competenze degli studenti sia di incidere su fattori fondamentali per la riuscita
scolastica, come la motivazione, l’autoefficacia e l’autoregolazione dell’apprendimento.
Tra i metodi e gli approcci basati su evidenze che sembrano costituire un argine alla
dispersione, si possono annoverare, in modo non esaustivo:
– student
voice;
– lettura ad alta voce condivisa;
– didattica orientativa;
– valutazione formativa.
3.1. Student voice
Con il termine
student voice si fa riferimento a una corrente pedagogica
nata tra la fine degli anni Novanta e i primi anni Duemila, il cui approccio si basa
sull’ascolto delle prospettive degli studenti per leggere e interpretare i contesti
di apprendimento
[13]
. Questa corrente è caratterizzata da molteplici approcci accomunati da
principi comuni come l’ascolto, la
partecipazione e il rispetto, visti come
precondizioni per uno sguardo attento sui ragazzi. In quest’ottica, i giovani sono
visti non esclusivamente come destinatari dei processi di apprendimento, ma come
co-protagonisti e agenti di cambiamento degli stessi
[14]
.¶{p. 93}
Agli studenti viene offerta
l’opportunità di esprimere il loro punto di vista sulla realtà scolastica, di
sviluppare un maggiore senso di responsabilità nei confronti della propria comunità
di apprendimento e di creare azioni coerenti con i loro interessi e la loro visione
[15]
. Questo approccio ridefinisce il ruolo del docente: non più unico
detentore del diritto di parlare e di decidere, ma co-creatore dei processi di
apprendimento degli studenti.
In ottica di contrasto alla
dispersione scolastica, questo approccio consente di capire più a fondo la
percezione degli studenti in relazione al fallimento formativo e alle cause
percepite, evidenziando anche elementi discordanti tra le opinioni dei ragazzi e
quelle degli altri soggetti coinvolti
[16]
. Inoltre, permette di evidenziare quali azioni funzionano secondo la
prospettiva di chi le riceve
[17]
.
Se, come evidenziato, l’ascolto
attento e partecipato consente di comprendere meglio i protagonisti dei processi di
apprendimento e quindi progettare azioni di contrasto alla dispersione più efficaci,
il legame con le altre dimensioni fondative – rispetto e partecipazione –
dell’approccio student voice necessita di ulteriori
chiarimenti.¶{p. 94}
Il rispetto reciproco è una
precondizione per lo sviluppo di un clima sereno in classe, in grado di incidere
positivamente sulla motivazione degli studenti
[18]
. Eppure, alcune ricerche sottolineano come gli studenti percepiscano
bassi livelli di rispetto da parte dei loro insegnanti, con conseguenze sul loro
impegno e sulla loro percezione dell’insegnante come autorità legittima
[19]
. A ciò si aggiunge il fatto che il rapporto negativo con gli insegnanti
è spesso una delle cause che portano gli studenti ad abbandonare la scuola
[20]
.
La partecipazione, invece,
riguarda la possibilità per gli studenti di essere presi sul serio e ottenere
risposte che soddisfano i propri bisogni formativi, ma anche l’invito a essere
co-responsabili dei propri percorsi e agire con scelte non imposte dall’alto dagli adulti
[21]
. Questa prospettiva consente di rendere la scuola davvero democratica,
grazie alla possibilità di tutti i soggetti di decidere insieme riguardo ai processi
formativi e alla costruzione di un clima in classe di confronto aperto, rispettoso e partecipato
[22]
.¶{p. 95}
3.2. Lettura ad alta voce condivisa
La lettura ad alta voce
condivisa è un metodo didattico sperimentato in numerosi contesti, il cui fulcro è
costituito dalla lettura ad alta voce di storie da parte dell’insegnante in modo
quotidiano, intensivo, sistematico e progressivo
[23]
. Subito dopo la lettura, segue un momento di socializzazione in cui la
classe dialoga a partire dall’esperienza di lettura appena fatta. Durante questa
fase, è fondamentale che l’insegnante non ponga domande di verifica ma domande
«legittime», di cui cioè non conosce a priori la risposta
[24]
, per ascoltare e valorizzare le esperienze di tutti e attribuire
significati alla storia letta e all’esperienza condivisa
[25]
.
La lettura ad alta voce
condivisa è considerata una didattica autonoma che non richiede ulteriori
integrazioni o esercizi aggiuntivi, poiché l’esposizione quotidiana alla lettura di
storie consente il potenziamento «passivo» di numerose abilità ritenute strategiche
per il successo scolastico.
Le sperimentazioni condotte in
numerose aree del territorio nazionale evidenziano come questo metodo favorisca lo
sviluppo di competenze cognitive di base come l’attenzione, la pianificazione, la
comprensione del testo e l’intelligenza verbale
[26]
. Inoltre, le ricerche evidenziano il ruolo che la
let¶{p. 96}tura ad alta voce può avere anche in contesti ad alto
rischio di dispersione, come quelli caratterizzati da una condizione socioeconomica
svantaggiata o dalla massiccia presenza di studenti con background migratorio
[27]
.
In breve, le evidenze della
ricerca sottolineano come la lettura ad alta voce condivisa favorisca la democrazia
cognitiva all’interno del sistema d’istruzione. I benefici osservati sono, infatti,
trasversali a tutti i livelli di prestazione, contribuendo a ridurre le differenze
di rendimento all’interno delle classi e agendo quindi sul successo formativo in
modo equitativo, prevenendo la dispersione scolastica e garantendo agli studenti più
svantaggiati gli strumenti per ottenere il successo formativo.
3.3. Didattica orientativa
Nel panorama educativo degli
ultimi anni, l’orientamento ha assunto un ruolo strategico nel combattere la
dispersione scolastica a livello nazionale
[28]
. Dotare gli alunni, soprattutto i più fragili, della capacità di
scegliere e progettare il proprio futuro consente loro di inserirsi in percorsi
formativi significativi, specialmente quando le motivazioni per frequentare la
scuola risultano vaghe e indefinite
[29]
. Attraverso approcci formativi all’orientamento, è possibile aiutare gli
studenti a costruire e a progettare il proprio
Note
[13] J. Rudduck e J. Flutter, How to Improve Your School: Giving Pupils a Voice, London, Continuum Press, 2004; V. Grion e A. Cook-Sather (a cura di), Student Voice. Prospettive internazionali e pratiche emergenti in Italia, Milano, Guerini, 2013; E.R. du Mérac, S. Livi e P. Lucisano, Teens’ Voice 2018/2019. Percezioni di sé e della società. Opinioni e consigli per la scuola, Roma, Nuova Cultura, 2020.
[14] F. Michael, Students as Radical Agents of Change, in «Journal of Educational Change», 2, 2001, pp. 123-141; A. Serbati, V. Grion, J.E. Raffaghelli e B. Doria, Students’ Role in Academic Development: Patterns of Partnership in Higher Education, in F. Calabrò, L. Della Spina e M.J. Piñeira Mantiñán (a cura di), New Metropolitan Perspectives, Cham, Springer, 2022.
[15] J. Bron, N. Emerson e L. Kakonyi, Diverse Student Voice Approaches across Europe, in «European Journal of Education», 53, 3, 2018; P. Flynn e N. Hayes, Student Voice in Curriculum Reform: Whose Voices, Who’s Listening?, in D. Murchan e K. Johnston (a cura di), Curriculum Change within Policy and Practice, Dublin, Palgrave Macmillan, 2021.
[16] F. Batini e M. Bartolucci, Dispersione scolastica. Ascoltare i protagonisti per comprenderla e prevenirla, Milano, Franco Angeli, 2016; I.D.M. Scierri e M. Nitti, Dispersione scolastica: visioni a confronto. Indagine sulla percezione della dispersione tra studenti, insegnanti e genitori delle scuole secondarie umbre, in I.D.M. Scierri, R. Salvato e M. Bartolucci (a cura di), Lettura e dispersione, Milano, Franco Angeli, 2018.
[17] F. Passalacqua, Il diritto all’istruzione tra scuola e comunità: un progetto laboratoriale di prevenzione alla dispersione scolastica, in «Education Sciences and Society», 1, 2022, pp. 146-169; R. Rose e N.K. Bowen, The Effect on High School Drop-out of a Middle School Relevance Intervention, in «The Journal of Educational Research», 114, 6, 2021, pp. 526-536.
[18] M. Ksaradag, M. Bas e M. Yilmaz, The Relationship between Classroom Climate and Student Motivation, in «International Journal of Instruction», 12, 2, 2019, pp. 605-620.
[19] Y. Liu, J. Lu e W. Wang, Teacher Disrespect and Student Outcomes: Evidence from China, in «Teaching and Teacher Education», 94, 2020, pp. 1-10; J. Shi e Y. Wang, Student Perceptions of Teacher Support and Respect in China: A Mixed-method Study, in «Educational Research and Evaluation», 2, 1-2, 2019, pp. 1-17.
[20] S.C. Santos Nada, E. Macedo e H.C. Araújo, What Do Young Adults’ Educational Experiences Tell Us about Early School Leaving Processes?, in «European Educational Research Journal», 19, 5, 2020, pp. 463-481; J. Banks e E. Smyth, «We Respect Them, and They Respect Us»: The Value of Interpersonal Relationships in Enhancing Student Engagement, in «Educational Sciences», 11, Article 634, 2021.
[21] M.I. Pomar e C. Pinya, The Voice of Youths about School and Its Mark on Their Lives, in «Improving Schools», 18, 2, 2015, pp. 111-126; A. Niia, L. Almqvist, E. Brunnberg e M. Granlund, Student Participation and Parental Involvement in Relation to Academic Achievement, in «Scandinavian Journal of Educational Research», 59, 3, 2015, pp. 297-315; M. Fielding, Students as Radical Agents of Change, in «Journal of Educational Change», 2, 3, 2001, pp. 123-141.
[22] V. Grion e G. De Vecchi, Educazione alla cittadinanza: riflessioni su un’esperienza condotta in una scuola primaria italiana, in «Foro de Educación», 14, 20, 2016, pp. 327-338; C. Diera, Democratic Possibilities for Student Voice within Schools Undergoing Reform: A Student Counterpublic Case Study, in «Journal for Critical Education Policy Studies», 14, 2, 2016, pp. 217-235.
[23] F. Batini, La lettura ad alta voce condivisa. Un metodo in direzione dell’equità, Bologna, Il Mulino, 2023.
[24] H. Von Foerster, Sistemi che osservano, Roma, Astrolabio, 1987.
[25] F. Batini, V. Grion e E. Rubat Du Mérac, Ascoltare gli studenti per formare gli insegnanti?, in «Annali online della didattica e della formazione docente», 15, 25, 2023, pp. 40-54.
[26] F. Batini, B. D’Autilia, G. Barbisoni e G. Toti, Reading Aloud and the Use of CAS-2 Battery to Assess Cognitive Skills Improvement, in «Education Research International», Article 8868497, 2024; M. Bartolucci e F. Batini, Reading Aloud Narrative Material as a Means for the Student’s Cognitive Empowerment, in «Mind, Brain, and Education», 14, 3, 2020, pp. 235-242; F. Batini, M.E. De Carlo e G. Toti, Reading Aloud and Equity, in E. Morales Morgado (a cura di), Interculturalidad, inclusión y equidad en educación, Salamanca, Ediciones Universidad de Salamanca, 2023.
[27] F. Batini e M.E. De Carlo, Fighting Implicit early School Leaving through Reading Aloud/Contrastare la dispersione scolastica implicita con la lettura ad alta voce, in «QTimes – webmagazine», XIV, 2, 2022; F. Batini, G. Barbisoni e G. Marchetta, Shared Reading Aloud as a Tool to Improve Integration: An Experiment in Porta Palazzo (Turin, Italy), in «J – Reading Journal of Research in Didactics of Geography», 1, 2023, pp. 25-39.
[28] Fanno esplicito riferimento al contrasto alla dispersione scolastica le nuove Linee guida per l’orientamento del Ministero dell’Istruzione e del Merito, 2022.
[29] C. Bembich, Orientamento come strumento di contrasto alla dispersione: soft skills ed elaborazione del concetto di sé, in «Studium Education», 2, 2022, pp. 64-76.
[30] G. Guglielmini e F. Batini (a cura di), Orientarsi nell’orientamento, Bologna, Il Mulino, 2023.