Il soggiorno obbligato
DOI: 10.1401/9788815412584/c11
L’attenzione alla relazione sulla
quale insistono le teorie critiche del diritto, invece, invita a ripensare il binomio
libertà e responsabilità in termini non oppositivi. Alla luce dell’eguaglianza, non vi
possono essere soggetti più liberi di altri, e dunque, nemmeno soggetti più responsabili
¶{p. 271}di altri. Le responsabilità che caratterizzano le relazioni
umane vanno distribuite tra i soggetti in relazione e non accumulate solamente in capo
ad alcuni/e.
Allo stesso modo, esse non possono
gravare esclusivamente sui singoli e sulle loro capacità individuali di farvi fronte,
demandando tutto all’ambito privato/commerciale. La sfera pubblica e le istituzioni
devono essere investite di tali responsabilità, esattamente come (e poiché) sono
investite dalle garanzie della libertà
[32]
, concorrendo alla loro distribuzione e realizzazione.
Solamente attraverso le garanzie
che le istituzioni possono prevedere ed attuare in tal senso sarà difatti possibile per
tutte le persone godere in egual misura della libertà e delle sue virtù. L’elaborazione
delle strategie contemporanee dell’emancipazione [Garcès 2019] dalle forme neoliberali
di asservimento, sfruttamento, segregazione e controllo passa necessariamente dalla
redistribuzione (pubblica e privata) delle responsabilità.
Note
[32] Nell’accezione classica, la libertà è tendenzialmente rappresentata quale aspettativa negativa, dunque quale situazione soggettiva alla quale corrisponde un’astensione. Ma come sottolineato dalla letteratura teorico-giuridica, anche le libertà, in ragione della loro natura complessa, per la loro concretizzazione, necessitano di prestazioni e doveri. Cfr. ad esempio quanto sostenuto in proposito in Barberis [2011] in tema di «macro-diritti».