Il soggiorno obbligato
DOI: 10.1401/9788815412584/c8
Secondo il report dell’OMS
Global Status Report on the Public Health Response to Dementia
il 49% dei casi di demenza sono in uno stadio lieve, il 27% in una condizione moderata e
il 24% in una severa. Se si applicano queste frequenze al contesto italiano 563.839
pazienti si trovano in una forma lieve, 310.687 in una moderata e 276.166 in una severa
[WHO 2021].
¶{p. 202}
Il fenomeno dei disturbi
comportamentali è definito nell’ambito della demenza con il termine BPSD (Behavioral and
Psychological Symptoms in Dementia) ed è presente prevalentemente nella forma
moderata-severa di malattia. Si stima in letteratura che il 40% dei casi di demenza non
ha BPSD, il 30% li presenta in forma lieve, il 20% in forma moderata e il 10% in
condizioni severe [Brodaty et al. 2003]. Ciò implica che in Italia
è possibile stimare in 230.138 i pazienti che presentano una condizione moderata di BPSD
e in 115.069 quelli che li hanno in forma severa per un totale di 345.207 persone con
demenza.
Nella Regione Marche a fronte di
32.458 casi stimati di demenza, probabilmente 16.554 pazienti si trovano nella fase
moderata-severa di malattia e di questi circa 9.737 presentano BPSD di tipo
moderato-severo.
5. Discussione
Da quanto riportato nei paragrafi
precedenti si possono proporre alcune riflessioni e considerazioni.
- La carenza in Italia di un sistema informativo integrato socio-sanitario delle strutture residenziali, così come rilevato da tempo in analisi specifiche condotte nel settore [Longo et al. 2022], impedisce di rilevare con esattezza le presenza delle persone con demenza in questo setting assistenziale. Il decreto ministeriale del 17 dicembre 2008 emanato dal Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali, ha però istituito la «Banca dati finalizzata alla rilevazione delle prestazioni residenziali e semiresidenziali» per anziani («G.U.» Serie Generale n. 6 del 9 gennaio 2009). Il decreto ha attivato questa rilevazione e ha previsto che le Regioni predisponessero un Piano di adeguamento per la messa a regime della rilevazione prevista per l’anno 2011, secondo le specifiche tecniche del decreto. In particolare, questo flusso informativo delle prestazioni residenziali e semiresidenziali (flusso FAR), inserito all’interno del Nuovo Sistema Informativo Nazionale (NSIS), prevede nel tracciato record relativo alla caratterizzazione della prestazione una valutazione dell’area cognitiva e dei disturbi comportamentali dell’assistito [flusso informativo delle prestazioni residenziali e semiresidenziali 2012]. Non sono disponibili dati pubblici del flusso FAR, popolato in modo diverso dalle Regioni e probabilmente in gran parte incompleto per tutte le informazioni previste dall’allegato tecnico del decreto. Per tali ragioni sarebbe auspicabile che la rilevazione condotta nella Regione Marche nei mesi di aprile-maggio 2023 venisse condotta anche in tutte le altre Regioni per conoscere il quadro complessivo del fenomeno della presenza delle persone con demenza nelle strutture residenziali socio-sanitarie. ¶{p. 203}
- Le stime dei casi di demenza con disturbi comportamentali di grado moderato-severo presenti nella Regione Marche (n = 9.737) in rapporto al numero di pazienti con demenza presenti nelle strutture residenziali (n = 2.587) della stessa Regione evidenzia che circa il 74% dei pazienti vive a casa con una gestione della situazione clinica a carico della famiglia e auspicabilmente con il coinvolgimento degli altri setting assistenziali. Dei pazienti presenti nelle strutture residenziali nella Regione Marche solo il 25,5% (659 su 2.587) è ospite in strutture dedicate specificatamente all’assistenza delle persone con demenza.
- Il fenomeno dell’istituzionalizzazione impropria delle persone con demenza presenta probabilmente differenze territoriali rilevanti se si considera che il 65% dell’offerta residenziale in Italia è localizzato nelle Regioni del Nord dove vive però il 48,6% delle persone con demenza. Ciò implica la necessità di caratterizzare il fenomeno in tutte le Regioni in considerazione delle specificità dei singoli sistemi socio-sanitari.
- I posti letto stimati nelle strutture R2D in Italia (n = 49.764) sono circa il 43% del numero di casi di demenza stimati con BPSD di forma severa (n = 115.069). I casi di demenza con BPSD moderati probabilmente sono assistiti anche in un sottogruppo di strutture R3 dedicate alla demenza come nella Regione Marche (R3D).
- Il tema dell’istituzionalizzazione impropria delle persone con demenza fa emergere la questione dell’inosservanza delle prestazioni assistenziali così come definite dalla Commissione per la definizione e l’aggiornamento dei Livelli essenziali di assistenza istituita dal Ministero della salute nel maggio del 2007 in termini di assistenza globale, medica e infermieristica. Si sottolinea che «gli standard qualificanti del servizio attengono alla caratterizzazione delle prestazioni assumendo che il servizio debba essere erogato secondo criteri di professionalità e nel rispetto degli effettivi bisogni assistenziali dei singoli pazienti. L’individuazione di specifici standard per i diversi livelli prestazionali è coerente con la logica della differenziazione delle prestazioni in “cure intensive ed estensive” e “assistenza e mantenimento”, così come definite nel DPCM 29 novembre 2001».
- Sarebbe importante caratterizzare il fenomeno dell’istituzionalizzazione impropria delle persone con demenza anche per le 6.378 «Unità di servizio» che svolgono prevalentemente funzione di tipo socio-assistenziale per un totale di 93.070 posti letto. In questo specifico setting vi sono probabilmente ospiti con disturbi cognitivi già presenti al momento dell’ingresso o probabilmente insorti successivamente [Cesca e Falanga 2022; Frapporti et al. 2019].¶{p. 204}