Roberto Ricci
Le competenze digitali nella scuola
DOI: 10.1401/9788815412270/c3
– utilizza le tecnologie digitali in vari contesti e con diverse finalità, in modo creativo e in tutte le sue pratiche didattiche;
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– è in fase di apprendimento per capire quali tecnologie siano più efficaci in determinati contesti e per raggiungere specifici obiettivi di apprendimento;
– è uno sperimentatore riflessivo e collabora con i propri colleghi per condividere e diffondere pratiche didattiche efficaci e appropriate.
I livelli di progressione del DigCompEdu possono essere usati in una prospettiva autovalutativa, ma data la rilevanza di queste competenze è necessario che a livello di scuola e di sistema siano messi in atto sistemi quantomeno di incentivazione che consentano il raggiungimento generalizzato di almeno il livello B1 per tutti i docenti.
I livelli di progressione possono essere usati anche come prerequisiti per l’accesso ad alcune posizioni strategiche per lo sviluppo e la crescita di ciascuna scuola e di sistema. Nel medio termine pare del tutto opportuno e auspicabile che un docente che aspira ad assumere la responsabilità di sistema all’interno della propria scuola debba possedere le competenze digitali per l’educazione a livello B1, mentre l’animatore o l’animatrice digitale vedano il livello B2 come requisito per l’assunzione dell’incarico all’interno della propria scuola. Questa scelta avrebbe il duplice vantaggio di elevare le competenze digitali all’interno delle scuole e di promuovere un sistema di attestazione di competenze che favorisce la trasparenza nell’attribuzione degli incarichi all’interno della scuola.
Pare del tutto ragionevole e auspicabile che i responsabili della formazione a livello di scuola o di sistema raggiungano il livello C1 o C2, a secondo del grado di responsabilità assunto.
Infine, ma non da ultimo, se una delle dimensioni caratterizzanti la società di oggi è l’apprendimento permanente, tale aspetto è ancora più importante nel mondo del digitale dove tende a scomparire la distinzione tra i momenti di apprendimento e quelli in cui tali apprendimenti sono utilizzati. È sempre più importante immaginare l’apprendimento digitale, soprattutto per i docenti, come una sorta di anello in cui il punto di approdo di un determinato traguardo formativo costituisce il punto di partenza per l’anello successivo che si poggia, almeno in buona parte, su quello precedente.{p. 200}

2.1. Parte 1: le competenze professionali del docente/formatore

Le competenze professionali del docente/formatore nell’era digitale sono fondamentali per fornire a tutti e a ciascuno un’istruzione di qualità e preparare gli studenti e le studentesse per un mondo sempre più orientato alla tecnologia [Pagani et al. 2016]. Queste competenze si basano su una combinazione di conoscenze, abilità e atteggiamenti che consentono ai docenti di utilizzare in modo efficace gli strumenti digitali e sfruttare appieno le opportunità offerte dalla tecnologia nell’ambito dell’istruzione. La rilevanza e la complessità di queste competenze porta immediatamente a escludere che esse si possano sviluppare spontaneamente e senza una progettazione precisa e strutturata. È quindi necessario che i docenti, soprattutto le nuove generazioni, abbiano all’interno del loro portfolio queste competenze, in buona parte come esito di un processo formativo iniziale e in servizio strutturato, organico e coerente. Tra le conoscenze, abilità e competenze professionali fondamentali per un docente dell’era digitale, quindi già di oggi, si possono annoverare certamente:
– competenza tecnologica;
– alfabetizzazione mediatica e digitale;
– flessibilità e disponibilità all’apprendimento continuo;
– dimensione pedagogico-educativa dei temi legati all’etica digitale e alla cittadinanza digitale.
Questi elementi devono costituire il riferimento delle competenze professionali di un docente e il primo parametro di riferimento per chi deve formarli e selezionarli.

2.1.1. Area 1: coinvolgimento e valorizzazione professionale

Il coinvolgimento e la valorizzazione professionale nel DigCompEdu sono fondamentali e determinanti per garantire che i docenti e i formatori sviluppino e mantengano nel tempo competenze digitali rilevanti per l’istruzione, contribuendo così a migliorare l’esperienza di apprendimento degli studenti e delle studentesse e a prepararli per un mondo sempre più digitalizzato e interconnesso. Il possesso delle {p. 201}competenze digitali da parte dei docenti/formatori non è importante solo per migliorare e potenziare la capacità d’insegnamento, ma anche per garantire l’effettiva capacità di svolgere funzioni particolarmente rilevanti sotto il profilo educativo e professionale:
Tab. 3.5. Livelli di competenza del DigCompEdu per l’area di competenza 1
Livello
Descrizione
Traguardo per
Requisito per
A1 – Novizio
Conoscenza di base
Uso limitato
Docente in servizio al termine della prima annualità di formazione
A2 – Esploratore
Esplorare soluzioni digitali
Docente in servizio al termine della seconda annualità di formazione
B1 – Sperimentatore
Ampliare la propria pratica professionale
Docente in servizio al termine della terza annualità di formazione
Docente neo-assunto
B2 – Esperto
Migliorare la propria pratica professionale
Figura di sistema
Animatore digitale
C1 – Leader
Discutere e aggiornare la propria pratica professionale
Responsabile d’istituto della formazione digitale
C2 – Pioniere
Innovare la pratica professionale
Responsabile di sistema della formazione digitale
 
 
 
 
– interazione professionale con i colleghi, con gli studenti, con le famiglie e con altri soggetti coinvolti nel processo d’insegnamento/apprendimento. La transizione digitale richiede sempre di più, in misura decisamente maggiore e più rilevante del passato, di operare e cooperare professionalmente e questa competenza non può essere lasciata alla spontaneità delle attitudini o delle inclinazioni personali, ma soprattutto nelle professioni educative deve essere oggetto {p. 202}essa stessa di un’azione esplicita e intenzionale d’insegnamento, sia durante il percorso di formazione iniziale sia durante la formazione continua in servizio;
– crescita personale e professionale. Le competenze digitali non sono solo un fine, ma anche un mezzo per continuare ad apprendere durante tutto il proprio percorso di vita. Anche questo aspetto necessita di un’azione esplicita e intenzionale di apprendimento, soprattutto in ambito professionale;
– contributo al miglioramento proprio, dei colleghi, delle studentesse e degli studenti. Ancora una volta serve acquisire una forma mentis appropriata affinché essa divenga una cifra costitutiva della professione del docente/formatore.
L’area 1 del DigCompEdu è declinata secondo il modello di progressione della tabella 3.5.
A sua volta l’area di competenza 1 si articola in quattro aspetti: 1) comunicazione organizzativa; 2) collaborazione professionale; 3) pratiche riflessive; 4) crescita professionale.

2.1.1.1. Aspetto 1: comunicazione organizzativa

Il DigCompEdu definisce il primo aspetto dell’area 1 come la capacità di «usare le tecnologie digitali per ottimizzare la comunicazione con gli studenti, le famiglie e con altri attori dell’organizzazione educativa in cui si opera. Contribuire, in modo collaborativo, allo sviluppo e al miglioramento delle strategie di comunicazione a tutti i livelli dell’organizzazione».
Relativamente a questo aspetto le tecnologie digitali sono finalizzate alle diverse forme comunicative necessarie a un docente/formatore per tutte le interazioni sociali che caratterizzano la sua professione. Inoltre, è sottolineata la dimensione collaborativa di questo aspetto, dimensione che caratterizza tutti i quadri di riferimento sulle competenze digitali predisposti dalla Commissione europea negli ultimi anni.
Sposando un disegno che sarà ripreso anche nei documenti successivi al DigCompEdu, come ad esempio la versione 2.2 del DigComp, ogni elemento costitutivo del quadro è accompagnato da elementi esemplificativi o illustrativi che {p. 203}forniscono all’intero quadro la capacità di essere tradotto abbastanza facilmente in indicazioni operative e applicative.
L’aspetto 1 è esemplificato in otto attività che lo rendono molto più facilmente comprensibile e operazionalizzabile:
1. utilizzare le tecnologie digitali per ampliare la gamma di risorse didattiche e di informazioni messe a disposizione degli studenti (e dei genitori o di altri soggetti interessati);
2. utilizzare le tecnologie digitali per comunicare le procedure organizzative (ad es. appuntamenti, eventi) agli studenti (e ai genitori o altri soggetti interessati);
3. utilizzare le tecnologie digitali per le comunicazioni individuali con gli studenti e i genitori relative ai progressi scolastici e a eventuali criticità;
4. utilizzare le tecnologie digitali per comunicare con i colleghi e i propri pari sia all’interno che all’esterno dell’organizzazione educativa in cui si opera;
5. utilizzare le tecnologie digitali per comunicare con parti terze coinvolte nell’attuazione nel progetto educativo, ad esempio per invitare esperti o per organizzare visite esterne;
6. comunicare tramite il sito web della propria organizzazione educativa o attraverso le piattaforme o i servizi di comunicazione commerciali (con licenza d’uso);
7. rendere disponibili i propri contenuti per arricchire il sito web e/o l’ambiente di apprendimento virtuale della propria organizzazione educativa;
8. contribuire in modo collaborativo allo sviluppo e all’ottimizzazione delle strategie comunicative della propria organizzazione educativa.
Le prime sei attività di questo aspetto riguardano l’utilizzo della tecnologia con diverse finalità didattico-comunicative. Esse hanno quindi una caratterizzazione più propriamente tecnica, quindi non presentano particolari difficoltà di acquisizione e risultano facilmente realizzabili per un professionista dell’educazione, anche nel caso in cui abbia iniziato il proprio percorso professionale in un periodo molto lontano rispetto a quello in cui è iniziata la transizione digitale.
Le ultime due attività attengono invece la dimensione della collaborazione e della capacità di operare in un con
{p. 204}testo cooperativo. Tale dimensione è una costante di tutti i documenti della Commissione europea sulle competenze digitali ed è particolarmente rilevante nel contesto educativo poiché essa rappresenta una sorta di circolo che si autofertilizza tra l’aspetto professionale dell’attività del docente/formatore e l’azione formativa ed educativa che egli compie costantemente. In altre parole, attraverso la cooperazione il docente diviene un professionista migliore poiché impara di più e meglio, ma anche un educatore più efficace poiché trasmette questo modus operandi, si dovrebbe dire abito mentale, ai propri discenti, favorendone quindi la crescita e lo sviluppo. È quindi del tutto evidente che la transizione digitale determina il tramonto definitivo del docente immaginato come una sorta di monade chiusa nell’insegnamento della propria disciplina e promuove, invece, la crescita del singolo attraverso quella della comunità di appartenenza.
Note