Roberto Ricci
Le competenze digitali nella scuola
DOI: 10.1401/9788815412270/c3

2.2.2. Area 3: pratiche di insegnamento e apprendimento

Indipendentemente dal modello pedagogico adottato, il DigCompEdu sottolinea l’importanza dell’uso consapevole e integrato delle risorse digitali. Una particolare enfasi è posta sul fatto che la dimensione digitale debba entrare in tutte le fasi dell’insegnamento che si potrebbero elencare, in estrema sintesi, in progettare, implementare, verificare, pensandole ovviamente in una relazione di mutua interazione, non necessariamente lineare e consequenziale. Attraverso tutte le competenze di quest’area l’attenzione è spostata sulla centralità dello studente e della studentessa, puntando alla sua autonomia e responsabilizzazione. Si tratta di un obiettivo {p. 230}educativo di enorme valore e che travalica le dimensioni propriamente digitali e si colloca in una prospettiva molto più ampia e rilevante. Tuttavia, il docente necessita di adeguate competenze, anche digitali, per tenere sotto controllo possibili e probabili fenomeni che tendono addirittura ad ampliare le differenze in seguito all’introduzione delle tecnologie digitali nel processo di insegnamento/apprendimento.
Tab. 3.14. Livelli di competenza del DigCompEdu per l’area di competenza 3
Livello
Descrizione
Traguardo per
Requisito per
A1 – Novizio
Conoscenza di base
Uso limitato
Docente in servizio al termine della prima annualità di formazione
A2 – Esploratore
Esplorare risorse digitali per l’insegnamento e l’apprendimento
Docente in servizio al termine della seconda annualità di formazione
B1 – Sperimentatore
Usare le risorse digitali in modo significativo
Docente in servizio al termine della terza annualità di formazione
Docente neo-assunto
B2 – Esperto
Ottimizzare le attività di insegnamento e apprendimento
Figura di sistema
Animatore digitale
C1 – Leader
Aggiornare in modo mirato le pratiche di insegnamento
Responsabile d’istituto della formazione digitale
C2 – Pioniere
Innovare le pratiche di insegnamento
Responsabile di sistema della formazione digitale
 
 
 
 
L’area 3 del DigCompEdu è declinata secondo il modello di progressione della tabella 3.14.
A sua volta l’area di competenza 3 si articola in quattro aspetti: 1) pratiche di insegnamento; 2) guida e supporto agli studenti; 3) apprendimento collaborativo; 4) apprendimento autoregolato.

2.2.2.1. Aspetto 1: pratiche di insegnamento

Questo aspetto si caratterizza per l’uso consapevole e strutturato di diverse risorse digitali nelle pratiche di insegnamento ordinarie con lo scopo di renderle più efficaci e incisive, anche in un’ottica innovativa e di sperimentazione. Il DigCompEdu definisce questo aspetto come la capacità di «progettare e integrare l’uso di strumenti e risorse digitali nei processi di insegnamento, al fine di rendere più efficace l’intervento educativo. Gestire e orchestrare gli interventi didattici digitali in modo appropriato. Sperimentare e sviluppare nuove pratiche educative e approcci pedagogici». La capacità di introdurre le risorse digitali nelle pratiche di insegnamento consente alla scuola e ai suoi valori pedagogici ed educativi di rimanere rilevanti per i giovani. L’aspetto 1 è esemplificato in sette attività estremamente indicative e rilevanti per comprenderne le caratteristiche essenziali:
1. utilizzare le tecnologie digitali (lavagne interattive multimediali (LIM), dispositivi mobili, ecc.) a supporto del processo di insegnamento;
2. organizzare gli interventi educativi in modo che le diverse attività digitali (condotte dal docente/formatore o dagli studenti) contribuiscano, insieme, a raggiungere l’obiettivo di apprendimento;{p. 231}
3. predisporre interventi, attività e interazioni didattiche in un ambiente digitale;
4. strutturare e gestire contenuti, collaborazioni e interazioni in un ambiente digitale;
5. considerare come gli interventi digitali guidati dal docente/formatore (sia in presenza che in un ambiente digitale) possano facilitare il raggiungimento degli obiettivi educativi;
6. riflettere sull’efficacia e l’appropriatezza delle strategie didattiche digitali adottate; essere flessibile nel modificare opportunamente metodi e approcci;
7. sperimentare e sviluppare nuovi formati e metodi educativi (ad es. il flipped classroom) [5]
.
Ancora una volta il DigCompEdu subordina tutte le dimensioni (tecnica, tecnologica, digitale) alla progettazione pedagogico-didattica e alla coerenza con gli obiettivi di apprendimento prescelti. È questo un elemento distintivo che dovrebbe guidare la progettazione, la stesura e la realizzazione del curricolo digitale di scuola e di sistema.
Le caratteristiche principali di questo aspetto possono essere ancora meglio evidenziate attraverso la tassonomia dei livelli di padronanza (tab. 3.15).
L’aspetto 1 riguarda competenze strettamente connesse, anzi connaturate, con il ruolo di docente/formatore, quindi nel profilo del futuro insegnante è opportuno immaginare come livello di padronanza attesa il C1 e non solamente il B2. Nel medio periodo tutti i docenti dovrebbero essere in {p. 232}grado di orchestrare, monitorare e adattare in modo flessibile l’uso delle tecnologie digitali, esattamente come recita la descrizione del livello C1 per questo aspetto.
Tab. 3.15. Progressione dell’aspetto 1 dell’area di competenza 3 del DigCompEdu
Livello
Descrizione
Dichiarazione del livello di competenza
A1 – Novizio
Conosce e usa (ma solo in modo molto limitato) le tecnologie digitali per l’istruzione/formazione
Conosco, a livello generale, alcuni contenuti e dispositivi digitali per l’insegnamento/la formazione ma li uso raramente (o quasi mai)
A2 – Esploratore
Fa un uso di base delle tecnologie digitali messe a disposizione per l’istruzione/formazione
Uso le tecnologie che ho a disposizione per le attività didattiche (lavagne interattive multimediali (LIM), proiettori, computer)
Scelgo le tecnologie digitali in base agli obiettivi di apprendimento e al contesto educativo
B1 – Sperimentatore
Integra in modo significativo le tecnologie digitali nel processo educativo
Organizzo e gestisco l’integrazione delle tecnologie digitali nel processo educativo (ad es. gli strumenti per l’utilizzo in aula, i dispositivi degli studenti)
Gestisco l’integrazione di contenuti digitali (ad es. video ed elementi interattivi) nei processi di insegnamento e apprendimento
B2 – Esperto
Utilizza le tecnologie digitali in modo mirato per arricchire le strategie didattiche
Quando integro delle tecnologie digitali nella didattica, considero gli aspetti sociali e le modalità di interazione più opportune
Uso le tecnologie digitali per avere una maggiore varietà metodologica nei processi di insegnamento
Predispongo attività di apprendimento (o altre interazioni) in un ambiente digitale
C1 – Leader
Orchestra, monitora e adatta in modo flessibile l’uso delle tecnologie digitali per arricchire le strategie didattiche
Organizzo gli interventi educativi in modo che le diverse attività digitali (condotte dal docente/formatore o dagli studenti) contribuiscano insieme a raggiungere gli obiettivi di apprendimento
Organizzo e gestisco contenuti, contributi e interazioni in un ambiente digitale
Valuto continuamente l’efficacia delle strategie digitali per l’insegnamento e aggiorno di conseguenza la mia pratica
C2 – Pioniere
Utilizza le tecnologie digitali per innovare le strategie di insegnamento
Predispongo moduli didattici e interi corsi erogati in un ambiente digitale
Sperimento e sviluppo nuovi formati e metodi didattici per l’istruzione/la formazione
 
 
 
Nota: Grassetti del DigCompEdu, versione in lingua italiana.

2.2.2.2. Aspetto 2: guida e supporto agli studenti

Questo aspetto vede lo spostamento dell’attenzione dal contesto più propriamente didattico e di insegnamento a quello del supporto, ampiamente inteso, agli studenti e alle studentesse durante tutto il loro percorso di apprendimento, compresi i momenti non formali e informali. Il DigCompEdu definisce l’aspetto 2 come la capacità di «usare gli strumenti e i servizi digitali per migliorare le interazioni del docente/formatore con gli studenti, individualmente e collettivamente, sia all’interno che all’esterno del contesto formale di apprendimento. Usare le tecnologie digitali per guidare gli studenti e offrire loro un supporto tempestivo e personalizzato. Sperimentare e sviluppare nuove forme e modalità per offrire tale supporto e consulenza» [6]
.
Gli aspetti dell’area 3 hanno una valenza che va oltre quelli più propriamente legati alle tecnologie digitali. Essi divengono lo strumento per indicare e raccomandare modalità didattiche che sono ritenute appropriate per una scuola al passo con i tempi. Le tecnologie digitali divengono uno strumento estremamente prezioso per attuare realmente la personalizzazione dell’insegnamento. Essa è stata da tempo identificata come una modalità importante e opportuna per cogliere e valorizzare tutti gli stili di apprendimento, per definizione plurimi e diversi tra di loro. Questa modalità d’insegnamento ha sempre trovato un riscontro positivo da parte della maggior parte dei soggetti interessati, ma si è nei fatti scontrata con vincoli operativi e ostacoli difficilmente superabili e determinati principalmente dalla rigidità organizzativa della classe. È quindi accaduto ciò che succede sempre in ambito pedagogico e didattico, ossia se lo sviluppo teorico di metodi e approcci non si fa carico della dimensione della
{p. 234}sostenibilità effettiva delle soluzioni proposte, esse rimangono nei fatti inapplicate o, forse ancora peggio, adottate solo formalmente, senza coglierne le opportunità e le potenzialità. Nell’ambito della personalizzazione le risorse digitali possono rappresentare un’opportunità straordinaria, poiché esse permettono al docente di attuare realmente la personalizzazione, ma in un modo gestibile e sostenibile. Il digitale aiuta il docente in una serie di compiti particolarmente onerosi (osservazione degli studenti, raccolta di dati, valutazioni formative puntuali, ecc.) che possono essere automatizzati e assolti in modo molto più veloce e agile. Inoltre, le tecnologie digitali consentono ai docenti di disporre di dati di processo, già analizzati dalle diverse piattaforme, che sono una risorsa formidabile per capire come lo studente si relaziona con l’oggetto di apprendimento, qual è il suo stile di apprendimento e quindi il docente può intervenire puntualmente nelle diverse situazioni, apportando un contributo alla crescita dell’allievo e dell’allieva veramente rilevante [Cecconi e Palmiero 2019].
Note
[5] Il flipped classroom è un modello di insegnamento che inverte la tradizionale dinamica della lezione in aula. In un’aula tradizionale, un insegnante presenta nuovi concetti o informazioni durante la lezione in classe, e gli studenti lavorano su compiti o esercizi a casa. Nel modello del flipped classroom, questo processo viene invertito. Infatti, gli studenti ricevono il materiale didattico in anticipo, spesso sotto forma di video o altri materiali multimediali, che possono studiare a casa o in autonomia. Durante il tempo in classe, l’insegnante si concentra sull’approfondimento dei concetti, rispondendo alle domande degli studenti, incoraggiando la discussione e fornendo supporto individuale. Il flipped classroom mira a favorire l’attiva partecipazione degli studenti, l’apprendimento collaborativo e la comprensione approfondita dei concetti. Questo approccio può essere particolarmente utile in situazioni in cui l’accesso alle risorse online è possibile e in cui si desidera massimizzare l’interazione in classe.
[6] Corsivi dell’autore.