Note
  1. Delibera della Giunta regionale Friuli Venezia Giulia n. 1625/2019 «Linee guida per la promozione di forme sperimentali di abitare inclusivo»: https://disabilita.regione.fvg.it/export/sites/disabilita/it/schede/biblioteca/DGR-1625_2019.pdf#maincontent.
  2. Negli anni Sessanta e Settanta, Gorizia e Trieste sono diventate luoghi di sperimentazione per la riforma psichiatrica, cercando di superare il modello del manicomio e inventando una rete di servizi territoriali e strategie a sostegno delle persone nella loro vita quotidiana. Nel marzo 1980 Trieste ha chiuso il suo manicomio, diventando la prima città al mondo a farlo, grazie all’implementazione di una rete di servizi di salute mentale alternativi già attivi sul territorio. Questa esperienza ha anticipato e influenzato la stesura della legge n. 180 del 1978, la cosiddetta legge Basaglia, poi integrata nella riforma sanitaria di istituzione del Servizio Sanitario Nazionale (legge n. 833 del 1978), che ha riformato l’assistenza alle persone con sofferenza mentale in Italia. Trieste dal 1973 è centro di riferimento dell’OMS e ha continuato a sviluppare esperienze innovative e riconosciute a livello internazionale nel campo della salute mentale e della salute territoriale.
  3. Ciò che qualche anno dopo, nel 2006, verrà sancito nell’articolo 19 della CRPD (legge n. 18/2009).
  4. In questo caso, sono state redatte indicazioni normative che finanziavano la ristrutturazione da parte dell’Ente pubblico di immobili degradati da utilizzare nell’ambito di sperimentazioni di soluzioni abitative alternative alle case di riposo, finalizzate a contrastare l’istituzionalizzazione degli anziani. Princìpi che sono stati ripresi e sviluppati negli anni con norme successive e con atti di indirizzo che hanno delineato in forma sempre più definita i caratteri di queste sperimentazioni.
  5. L’articolo 55 del Codice del Terzo settore (decreto legislativo 3 luglio 2017, n. 117) richiama il principio di sussidiarietà affermata dall’articolo 118 della Costituzione favorendo un’alleanza tra enti pubblici e del Terzo settore per assicurare diritti e rispondere ai bisogni dei cittadini.
  6. La sentenza n. 131 del 2020 della Corte costituzionale riprende il Codice del Terzo settore e il principio di sussidiarietà, affermato con maggiore forza e stabilità che esiste una modalità differente di collaborazione tra Stato ed enti del Terzo settore, basato sulla coprogrammazione e coprogettazione degli interventi.
  7. Con il decreto n. 72/2021 del Ministero del lavoro e delle politiche sociali vengono stabilite le Linee guida sul rapporto tra Pubbliche Amministrazioni ed enti del Terzo settore negli articoli 55-57 del d.lgs. n. 117/2017.