Roberto Ricci
Le competenze digitali nella scuola
DOI: 10.1401/9788815412270/c3
Gli aspetti dell’area 3 hanno una valenza che va oltre quelli più propriamente legati alle tecnologie digitali. Essi divengono lo strumento per indicare e raccomandare modalità didattiche che sono ritenute appropriate per una scuola al passo con i tempi. Le tecnologie digitali divengono uno strumento estremamente prezioso per attuare realmente la personalizzazione dell’insegnamento. Essa è stata da tempo identificata come una modalità importante e opportuna per cogliere e valorizzare tutti gli stili di apprendimento, per definizione plurimi e diversi tra di loro. Questa modalità d’insegnamento ha sempre trovato un riscontro positivo da parte della maggior parte dei soggetti interessati, ma si è nei fatti scontrata con vincoli operativi e ostacoli difficilmente superabili e determinati principalmente dalla rigidità organizzativa della classe. È quindi accaduto ciò che succede sempre in ambito pedagogico e didattico, ossia se lo sviluppo teorico di metodi e approcci non si fa carico della dimensione della
{p. 234}sostenibilità effettiva delle soluzioni proposte, esse rimangono nei fatti inapplicate o, forse ancora peggio, adottate solo formalmente, senza coglierne le opportunità e le potenzialità. Nell’ambito della personalizzazione le risorse digitali possono rappresentare un’opportunità straordinaria, poiché esse permettono al docente di attuare realmente la personalizzazione, ma in un modo gestibile e sostenibile. Il digitale aiuta il docente in una serie di compiti particolarmente onerosi (osservazione degli studenti, raccolta di dati, valutazioni formative puntuali, ecc.) che possono essere automatizzati e assolti in modo molto più veloce e agile. Inoltre, le tecnologie digitali consentono ai docenti di disporre di dati di processo, già analizzati dalle diverse piattaforme, che sono una risorsa formidabile per capire come lo studente si relaziona con l’oggetto di apprendimento, qual è il suo stile di apprendimento e quindi il docente può intervenire puntualmente nelle diverse situazioni, apportando un contributo alla crescita dell’allievo e dell’allieva veramente rilevante [Cecconi e Palmiero 2019].
Le tecnologie digitali sono viste come lo strumento e il mezzo attraverso i quali il docente è in grado di interagire con lo studente in modo rapido, superando la distinzione ormai sfumata e labile tra contesti formali e non formali, tra il dentro e il fuori dalla scuola. Ancora una volta, però, sono i docenti che sono chiamati a stabilire la cornice pedagogico-educativa all’interno della quale queste relazioni debbano avvenire per garantire tempi e modi adatti alla vita di ciascuno, docenti inclusi.
Il DigCompEdu esemplifica le indicazioni fornite nella definizione dell’aspetto 2 attraverso la proposta di alcune attività significative e rilevanti:
1. utilizzare gli strumenti di comunicazione digitale per rispondere tempestivamente alle domande e ai dubbi degli studenti, ad esempio nello svolgimento delle consegne a casa;
2. predisporre attività d’apprendimento in ambienti digitali, tenendo conto anche delle necessità di offrire supporto agli studenti, e poi rispondere adeguatamente a tale necessità;
3. interagire con gli studenti attraverso ambienti digitali collaborativi;{p. 235}
4. monitorare l’attività degli studenti in aula utilizzando le tecnologie digitali e offrire supporto quando necessario;
5. utilizzare le tecnologie digitali per monitorare a distanza l’attività degli studenti, intervenendo dove necessario ma senza condizionare, tuttavia, la loro capacità di autoregolazione;
6. sperimentare e sviluppare nuove modalità e formati per offrire una guida e un supporto agli studenti, utilizzando le tecnologie digitali.
Le predette attività danno sostanza alla definizione dell’aspetto e forniscono importanti indicazioni non solo di tipo didattico, ma anche organizzativo e ordinamentale. È infatti del tutto evidente che per sostenere nei fatti e nella realtà un approccio didattico serve rivedere anche aspetti organizzativi, modalità di lavoro degli insegnanti, il loro inquadramento contrattuale, ecc. È infatti molto importante avere ben chiaro che l’attuazione effettiva del DigCompEdu richiede una visione organica e complessiva del modo di fare scuola oggi e domani e il tema non può essere adeguatamente affrontato se non con soluzioni organiche, coerenti e sostenibili per tutti e per ciascuno, discenti e docenti.
Le caratteristiche principali di questo aspetto possono essere ancora meglio comprese e attuate attraverso la tassonomia dei livelli di padronanza (tab. 3.16).
Come per l’aspetto 1, anche per il 2 il livello C1 sembra il più appropriato per il docente che opera e agisce in un ambiente digitale. L’uso intenzionale (mirato) e strategico delle tecnologie digitali diviene un tratto caratterizzante del docente/formatore che è appunto in grado di progettare le proprie attività didattiche già pensando a momenti di interazione sincronica e diacronica per supportare gli studenti e le studentesse in base alle loro necessità di apprendimento, magari provando a tipizzarle in modo dinamico e flessibile. Il docente C1 è inoltre in grado di progettare le proprie attività didattiche in modo da poter monitore in modo sistematico e intenzionale il progresso o le difficoltà di tutti e di ciascuno.{p. 236}
Tab. 3.16. Progressione dell’aspetto 2 dell’area di competenza 3 del DigCompEdu
Livello
Descrizione
Dichiarazione del livello di competenza
A1 – Novizio
Conosce e usa (ma solo in modo limitato) le tecnologie digitali per interagire con gli studenti
Conosco a livello generale alcuni strumenti digitali per comunicare come l’e-mail, ma li uso molto raramente (o per niente) con gli studenti
A2 – Esploratore
Usa strategie digitali di base per interagire con gli studenti
Uso le tecnologie digitali (e-mail, chat, ...) per rispondere alle domande o ai dubbi degli studenti (ad es. in relazione alle consegne a casa)
B1 – Sperimentatore
Usa le tecnologie digitali per migliorare le interazioni con gli studenti
Uso un canale digitale comune di comunicazione per rispondere alle domande e ai dubbi degli studenti
Sono spesso in contatto con gli studenti, ascolto i loro problemi e rispondo alle loro domande
B2 – Esperto
Usa le tecnologie digitali per migliorare il monitoraggio e il supporto
Interagisco con gli studenti all’interno degli ambienti digitali collaborativi che utilizzo, monitorando il loro comportamento e offrendo indicazioni e supporto individuale, dove necessario
Sperimento nuove modalità e formati per offrire supporto agli studenti tramite le tecnologie digitali
C1 – Leader
Usa le tecnologie digitali in modo strategico e mirato per offrire supporto
Quando predispongo le attività d’apprendimento in ambienti digitali, prevedo la necessità di offrire supporto agli studenti e agisco in tal senso (ad es. inserendo una sezione «Supporto del docente», creando una lista di domande frequenti, oppure realizzando un video tutoriale)
Quando implemento le attività didattiche digitali in aula, mi assicuro di essere in grado di monitorare (digitalmente) il comportamento degli studenti, in modo da poter offrire supporto quando necessario
C2 – Pioniere
Usa le tecnologie digitali per innovare le modalità di supporto
Sviluppo nuove modalità e formati per offrire supporto agli studenti, utilizzando le tecnologie digitali
 
 
 
Nota: Grassetti del DigCompEdu, versione in lingua italiana.

2.2.2.3. Aspetto 3: apprendimento collaborativo

Questo aspetto si concentra su un’altra dimensione molto importante dell’apprendimento nel mondo di oggi e soprattutto di domani: la dimensione collaborativa. Il mondo nel quale viviamo richiede sempre di più che ciascuno sia in grado di apprendere e di costruire conoscenza in un contesto sociale dove ciò che conta non è tanto quello che sa e apprende l’individuo, ma ciò che le persone riescono a fare insieme. Non si tratta di un semplicistico auspicio, ma di una competenza che va coltivata e promossa in modo intenzionale, rigoroso ed efficace.
Il DigCompEdu definisce l’aspetto 3 come la capacità di «usare le tecnologie digitali per favorire e ottimizzare la collaborazione fra gli studenti. Rendere gli studenti capaci di utilizzare le tecnologie digitali sia per realizzare consegne collaborative, sia per migliorare la loro comunicazione, collaborazione e creazione condivisa di conoscenza».
Le tecnologie digitali devono quindi essere finalizzate a creare ambienti nei quali gli studenti e le studentesse imparano non solamente come individui, ma anche in una prospettiva collettiva e collaborativa, avendo cura di sviluppare la comunicazione come parte integrante e non secondaria del loro apprendimento. Ma qui emerge ancora una volta il legame inscindibile tra il curricolo digitale e quello generale. Lo sviluppo delle competenze comunicative, siano esse espresse in forma digitale o più tradizionali, richiede il possesso di competenze di base solide e avanzate, pensiero critico, capacità di valutare opzioni alternative, capacità di assumere il punto di vista di soggetti diversi, e così via. Ancora una volta si evidenzia che le competenze digitali richiedono nei fatti competenze di base ancora più solide e avanzate di quanto fosse necessario in passato. Si apre quindi la sfida per recuperare quel terreno che la scuola ha perso negli ultimi decenni, per non parlare del grande tema della popolazione adulta che in quote molto considerevoli ha difficoltà a leggere e comprendere testi anche molto semplici o a compiere operazioni matematiche banali.
Le attività connesse all’aspetto 3 lo caratterizzano e ne chiariscono la definizione:{p. 238}
{p. 239}1. predisporre attività di apprendimento collaborativo che utilizzano strumenti e risorse digitali, o strategie di informazione digitale;
Note