Giulia Guglielmini, Federico Batini (a cura di)
Orientarsi nell'orientamento
DOI: 10.1401/9788815411648/c6
Le sezioni si aprono con una Introduzione e con la definizione degli Aspetti generali, il che consente di riflettere su quanto si va a progettare e descrivere, in modo che le sezioni successive siano coerenti e congruenti con le finalità che l’istituzione scolastica si è data. È questa la fase in cui la scuola descrive la propria cornice generale di azione, ha
{p. 157}la possibilità di definire il proprio sistema di orientamento e di verificare se quanto progettato può perseguire la finalità di scuola orientativa, cioè una scuola che mette al centro la persona, offre occasioni di crescita e riflessione personale, favorisce l’empowerment dei propri studenti e studentesse, lavora per competenze.
Va, inoltre, osservato che il format viene implementato e modificato in base alle novità normative. Nell’anno scolastico 2022/2023, anno in cui è stata prevista la stesura del PTOF per il triennio 2023/2025, sono state introdotte alcune voci significative strettamente collegate al PNRR:
  • Iniziative previste in relazione alla Missione 1.4 – Istruzione del PNRR, che ha consentito alle scuole, beneficiarie dei finanziamenti per le azioni di prevenzione e contrasto della dispersione scolastica in attuazione della linea di investimento 1.4, di presentare le azioni e i percorsi organizzati:
  1. percorsi di mentoring e orientamento;
  2. percorsi di potenziamento delle competenze di base, di motivazione e accompagnamento;
  3. percorsi di orientamento per le famiglie;
  4. percorsi formativi e laboratoriali extracurriculari.
  • Attività previste per favorire la transizione ecologica e culturale, che ha consentito di mettere a sistema e rendere coerenti le attività formative che già si attuano nelle scuole con la finalità di creare un nuovo modello di società attraverso l’attivazione di stili di vita in equilibrio con la natura: educazione alla sostenibilità, educazione ambientale, educazione alla salute, ecc.
  • Piano per la didattica digitale integrata, che ha consentito, ora che è terminata l’emergenza sanitaria, di riflettere sull’importanza degli ambienti di lavoro digitali che possono implementare la regolare attività didattica e formativa e renderla più efficace.
Ad oggi sono previste per il triennio delle scuole secondarie di secondo grado le indicazioni operative di attuazione delle Linee guida per l’orientamento relative alla riforma 1.4, Riforma del sistema di orientamento, nell’ambito della Missione 4 – Componente 1 – del Piano nazionale di ripresa e {p. 158}resilienza, finanziato dall’Unione europea, Next Generation EU (decreto 328/2022), ma sarebbe comunque opportuno che gli istituti comprensivi e le scuole secondarie di secondo grado iniziassero una riflessione più ampia e profonda, in funzione di
[…] rafforzare il raccordo tra il primo ciclo di istruzione e il secondo ciclo di istruzione e formazione, per una scelta consapevole e ponderata, che valorizzi le potenzialità e i talenti degli studenti, nonché di contribuire alla riduzione della dispersione scolastica e di favorire l’accesso alle opportunità formative dell’istruzione terziaria.
È di fondamentale importanza che ogni scuola inizi a dare senso a quanto indicato nel comma 4 per poi procedere alla progettazione dei moduli curricolari di orientamento nella scuola secondaria, ma anche ad azioni che coinvolgano negli istituti comprensivi i bambini e le bambine della scuola dell’infanzia e della scuola primaria, in modo da non perdere il filo rosso della continuità verticale; occorre riflettere sul significato della certificazione delle competenze in chiave orientativa e predisporre un e-portfolio orientativo dello studente. La parola chiave diventa, allora, curricolo: per una scuola orientativa, per un PTOF che la descriva, è necessario predisporre un curricolo orientativo o meglio «un curricolo di orientamento formativo verticale, dalla scuola dell’infanzia fino all’università [Giusti 2023].
Il valore educativo dell’orientamento delle Linee guida
4.1. La persona necessita di continuo orientamento e ri-orientamento rispetto alle scelte formative, alle attività lavorative, alla vita sociale. I talenti e le eccellenze di ogni studente, quali che siano, se non costantemente riconosciute ed esercitate, non si sviluppano, compromettendo in questo modo anche il ruolo del merito personale nel successo formativo e professionale. L’orientamento costituisce perciò una responsabilità per tutti gli ordini e gradi di scuola, per i docenti, per le famiglie e i diversi attori istituzionali e sociali con i quali lo studente interagisce.
4.2. L’attività didattica in ottica orientativa è organizzata a partire dalle esperienze degli studenti, con il superamento della sola dimensione trasmissiva delle conoscenze e con la valorizza{p. 159}zione della didattica laboratoriale, di tempi e spazi flessibili, e delle opportunità offerte dall’esercizio dell’autonomia.
4.3. L’orientamento inizia, sin dalla scuola dell’infanzia e primaria, quale sostegno alla fiducia, all’autostima, all’impegno, alle motivazioni, al riconoscimento dei talenti e delle attitudini, favorendo anche il superamento delle difficoltà presenti nel processo di apprendimento.

5. Curricolo

Il concetto di orientamento è strettamente collegato agli ambiti disciplinari e alle discipline.
La normativa scolastica ha fornito sempre indicazioni relative all’importanza del valore orientativo delle discipline, ha dato valore alla funzione orientativa della scuola e ha sottolineato l’importanza di una didattica orientativa.
L’esercizio dell’autonomia didattica, dell’autonomia organizzativa e dell’autonomia di ricerca, sperimentazione e sviluppo (d.p.r. 275/1999, art. 8) ha consentito alle scuole di organizzare il proprio curricolo in modo che la visione di scuola orientativa diventi l’asse portante dell’azione educativa e ha permesso di rivoluzionare l’impostazione didattica e metodologica, dal momento che si passa dalla logica dei programmi alle Indicazioni nazionali per ogni ordine di scuola, sia del primo ciclo che della secondaria di secondo grado. Le Indicazioni nazionali consentono a ogni istituzione scolastica di definire un proprio curricolo d’istituto da inserire nel piano dell’offerta formativa.
Il curricolo verticale diventa, quindi, il cuore della progettualità scolastica.
Si tratta di costruire, negli istituti comprensivi per gli studenti e le studentesse dai 3 ai 14 anni e nella scuola secondaria di secondo grado dai 14 ai 19 anni, un percorso con una logica di continuità verticale, di creare un itinerario di lavoro che individui un filo conduttore orientante che garantisca la piena consapevolezza di sé e delle proprie competenze.
Ecco che il nodo della questione diventano le competenze. Un approccio per competenze mette al centro il soggetto, si focalizza sugli obiettivi di apprendimento che dovrebbe {p. 160}conseguire e cerca le azioni didattiche appropriate. Al tempo stesso crea le condizioni per consentire a ogni studente di realizzare pienamente le proprie capacità dimostrando, attraverso i comportamenti adottati, ciò che realmente ha imparato a fare, a pensare e a dire nel percorso formativo dalla scuola dell’infanzia.
Ma come si costruisce un curricolo verticale orientativo?
È di fondamentale importanza lavorare tutti insieme: non un compito affidato a un piccolo gruppo di docenti, ma un compito per tutto il Collegio dei docenti. Quindi docenti che lavorano suddivisi per dipartimenti disciplinari in verticale: tutti coinvolti nel percorso e nel processo, tutti responsabili del prodotto.
In un istituto comprensivo, per esempio, i vari ordini e gradi di scuola, pur nella diversità, sono strettamente connessi l’un l’altro.
Per ogni disciplina, partendo dai traguardi di competenza, possono essere definiti gli obiettivi di apprendimento dai tre anni della scuola dell’infanzia alla classe terza della scuola secondaria di primo grado, tenendo presente due elementi fondamentali:
  1. rispetto degli obiettivi di apprendimento già definiti dalle Indicazioni nazionali;
  2. costruzione di un percorso in continuità.
Il curricolo verticale fissa gli obiettivi di apprendimento e i traguardi di competenze per ogni annualità in un’ottica di sviluppo progressivo e verticale che attraversa le dimensioni nelle quali si struttura la conoscenza e propone un percorso curricolare condiviso, unitario, graduale, coerente, continuo e progressivo:
Infanzia – Campi di esperienza
Scuola primaria – Ambiti disciplinari
Scuola secondaria di I grado – Discipline
Si tratta di individuare linee culturali comuni per giungere alla definizione di veri e propri obiettivi cerniera su cui lavorare in modo coordinato, rispettando le differenze di ogni ordine e grado di scuola.{p. 161}
La scelta degli obiettivi per competenze, come complesso processo delle tappe e delle scansioni dell’apprendimento, è una parte essenziale del curricolo. La loro natura prenderà in considerazione le metodologie innovative che i docenti sapranno mettere in campo, individuando strumenti ed ambienti adeguati.
È necessario superare la logica delle programmazioni disciplinari a favore di una progettazione organica e integrata, che si struttura a più livelli e che opera secondo una didattica a spirale, in modo che i concetti vengano ripresi e approfonditi negli anni. Si tratta di progettare percorsi sulla base di criteri di gradualità rispetto ai bisogni formativi individuali, che abbiano elementi di continuità trasversale e longitudinale.

6. Piano annuale delle attività

Il Piano annuale delle attività, piano programmatorio che contiene gli obblighi di lavoro dei docenti sia di carattere collegiale, sia funzionali alle attività di insegnamento, va predisposto e deliberato all’inizio dell’anno scolastico, prima dell’avvio delle lezioni.
È l’art. 28, comma 4, del CCNL 2007, confermato dal Contratto 2016/2018, a disciplinare la procedura, ribadita anche dal nuovo Contratto 2019/2021: esso prevede che formazione dei docenti e riunioni del GLO entrino a far parte delle attività funzionali all’insegnamento. La novità dell’ipotesi del CCNL scuola sulle attività funzionali all’insegnamento riguarda il monte orario massimo previsto. Come si legge nell’art. 44, comma 4, del Contratto:
Fermo restando che le ore di cui alle lettere a) e b) del comma 3 sono prioritariamente destinate alle attività collegiali ivi indicate, le ore non utilizzate a tal fine sono destinate, nei limiti di cui alle lettere a) e b), alle attività di formazione programmate annualmente dal Collegio docenti con il PTOF.
Al fine di renderlo funzionale ed efficace nella comunicazione, il Piano può contenere una interessante classi
{p. 162}ficazione linguistica e contenutistica a livello di istituzione scolastica delle attività e delle azioni collegate direttamente o indirettamente all’orientamento, classificandole, a partire dai significati lessicali che tradizionalmente vivono nelle scuole, in orientamento informativo-orientamento formativo-accompagnamento.
Note