Orientarsi nell'orientamento
DOI: 10.1401/9788815411648/c6
Le sezioni si aprono con una
Introduzione e con la definizione degli Aspetti generali, il che consente di riflettere
su quanto si va a progettare e descrivere, in modo che le sezioni successive siano
coerenti e congruenti con le finalità che l’istituzione scolastica si è data. È questa
la fase in cui la scuola descrive la propria cornice generale di azione, ha
¶{p. 157}la possibilità di definire il proprio sistema di
orientamento e di verificare se quanto progettato può perseguire la
finalità di scuola orientativa, cioè una scuola che mette al centro
la persona, offre occasioni di crescita e riflessione personale, favorisce
l’empowerment dei propri studenti e studentesse, lavora per
competenze.
Va, inoltre, osservato che il
format viene implementato e modificato in base alle novità normative. Nell’anno
scolastico 2022/2023, anno in cui è stata prevista la stesura del PTOF per il triennio
2023/2025, sono state introdotte alcune voci significative strettamente collegate al
PNRR:
- Iniziative previste in relazione alla Missione 1.4 – Istruzione del PNRR, che ha consentito alle scuole, beneficiarie dei finanziamenti per le azioni di prevenzione e contrasto della dispersione scolastica in attuazione della linea di investimento 1.4, di presentare le azioni e i percorsi organizzati:
- percorsi di mentoring e orientamento;
- percorsi di potenziamento delle competenze di base, di motivazione e accompagnamento;
- percorsi di orientamento per le famiglie;
- percorsi formativi e laboratoriali extracurriculari.
- Attività previste per favorire la transizione ecologica e culturale, che ha consentito di mettere a sistema e rendere coerenti le attività formative che già si attuano nelle scuole con la finalità di creare un nuovo modello di società attraverso l’attivazione di stili di vita in equilibrio con la natura: educazione alla sostenibilità, educazione ambientale, educazione alla salute, ecc.
- Piano per la didattica digitale integrata, che ha consentito, ora che è terminata l’emergenza sanitaria, di riflettere sull’importanza degli ambienti di lavoro digitali che possono implementare la regolare attività didattica e formativa e renderla più efficace.
Ad oggi sono previste per il
triennio delle scuole secondarie di secondo grado le indicazioni operative di attuazione
delle Linee guida per l’orientamento relative alla riforma 1.4,
Riforma del sistema di orientamento, nell’ambito della Missione
4 – Componente 1 – del Piano nazionale di ripresa e ¶{p. 158}resilienza,
finanziato dall’Unione europea, Next Generation EU (decreto
328/2022), ma sarebbe comunque opportuno che gli istituti comprensivi e le scuole
secondarie di secondo grado iniziassero una riflessione più ampia e profonda, in
funzione di
[…] rafforzare il raccordo tra il primo ciclo di istruzione e il secondo ciclo di istruzione e formazione, per una scelta consapevole e ponderata, che valorizzi le potenzialità e i talenti degli studenti, nonché di contribuire alla riduzione della dispersione scolastica e di favorire l’accesso alle opportunità formative dell’istruzione terziaria.
È di fondamentale importanza che
ogni scuola inizi a dare senso a quanto indicato nel comma 4 per poi procedere alla
progettazione dei moduli curricolari di orientamento nella scuola secondaria, ma anche
ad azioni che coinvolgano negli istituti comprensivi i bambini e le bambine della scuola
dell’infanzia e della scuola primaria, in modo da non perdere il filo rosso della
continuità verticale; occorre riflettere sul significato della certificazione delle
competenze in chiave orientativa e predisporre un e-portfolio orientativo dello
studente. La parola chiave diventa, allora, curricolo: per una
scuola orientativa, per un PTOF che la descriva, è necessario predisporre un curricolo
orientativo o meglio «un curricolo di orientamento formativo verticale, dalla scuola
dell’infanzia fino all’università [Giusti 2023].
Il valore educativo dell’orientamento delle Linee guida4.1. La persona necessita di continuo orientamento e ri-orientamento rispetto alle scelte formative, alle attività lavorative, alla vita sociale. I talenti e le eccellenze di ogni studente, quali che siano, se non costantemente riconosciute ed esercitate, non si sviluppano, compromettendo in questo modo anche il ruolo del merito personale nel successo formativo e professionale. L’orientamento costituisce perciò una responsabilità per tutti gli ordini e gradi di scuola, per i docenti, per le famiglie e i diversi attori istituzionali e sociali con i quali lo studente interagisce.4.2. L’attività didattica in ottica orientativa è organizzata a partire dalle esperienze degli studenti, con il superamento della sola dimensione trasmissiva delle conoscenze e con la valorizza¶{p. 159}zione della didattica laboratoriale, di tempi e spazi flessibili, e delle opportunità offerte dall’esercizio dell’autonomia.4.3. L’orientamento inizia, sin dalla scuola dell’infanzia e primaria, quale sostegno alla fiducia, all’autostima, all’impegno, alle motivazioni, al riconoscimento dei talenti e delle attitudini, favorendo anche il superamento delle difficoltà presenti nel processo di apprendimento.
5. Curricolo
Il concetto di orientamento è
strettamente collegato agli ambiti disciplinari e alle discipline.
La normativa scolastica ha fornito
sempre indicazioni relative all’importanza del valore orientativo delle discipline, ha
dato valore alla funzione orientativa della scuola e ha sottolineato l’importanza di una
didattica orientativa.
L’esercizio dell’autonomia
didattica, dell’autonomia organizzativa e dell’autonomia di ricerca, sperimentazione e
sviluppo (d.p.r. 275/1999, art. 8) ha consentito alle scuole di organizzare il proprio
curricolo in modo che la visione di scuola orientativa diventi l’asse portante
dell’azione educativa e ha permesso di rivoluzionare l’impostazione didattica e
metodologica, dal momento che si passa dalla logica dei programmi alle
Indicazioni nazionali per ogni ordine di scuola, sia del primo
ciclo che della secondaria di secondo grado. Le Indicazioni
nazionali consentono a ogni istituzione scolastica di definire un proprio
curricolo d’istituto da inserire nel piano dell’offerta formativa.
Il curricolo verticale diventa,
quindi, il cuore della progettualità scolastica.
Si tratta di costruire, negli
istituti comprensivi per gli studenti e le studentesse dai 3 ai 14 anni e nella scuola
secondaria di secondo grado dai 14 ai 19 anni, un percorso con una logica di continuità
verticale, di creare un itinerario di lavoro che individui un filo conduttore orientante
che garantisca la piena consapevolezza di sé e delle proprie competenze.
Ecco che il nodo della questione
diventano le competenze. Un approccio per competenze mette al centro il soggetto, si
focalizza sugli obiettivi di apprendimento che dovrebbe
¶{p. 160}conseguire e cerca le azioni didattiche appropriate. Al tempo
stesso crea le condizioni per consentire a ogni studente di realizzare pienamente le
proprie capacità dimostrando, attraverso i comportamenti adottati, ciò che realmente ha
imparato a fare, a pensare e a dire nel percorso formativo dalla scuola dell’infanzia.
Ma come si costruisce un curricolo
verticale orientativo?
È di fondamentale importanza
lavorare tutti insieme: non un compito affidato a un piccolo gruppo di docenti, ma un
compito per tutto il Collegio dei docenti. Quindi docenti che lavorano suddivisi per
dipartimenti disciplinari in verticale: tutti coinvolti nel percorso e nel processo,
tutti responsabili del prodotto.
In un istituto comprensivo, per
esempio, i vari ordini e gradi di scuola, pur nella diversità, sono strettamente
connessi l’un l’altro.
Per ogni disciplina, partendo dai
traguardi di competenza, possono essere definiti gli obiettivi di apprendimento dai tre
anni della scuola dell’infanzia alla classe terza della scuola secondaria di primo
grado, tenendo presente due elementi fondamentali:
- rispetto degli obiettivi di apprendimento già definiti dalle Indicazioni nazionali;
- costruzione di un percorso in continuità.
Il curricolo verticale fissa gli
obiettivi di apprendimento e i traguardi di competenze per ogni annualità in un’ottica
di sviluppo progressivo e verticale che attraversa le dimensioni nelle quali si
struttura la conoscenza e propone un percorso curricolare condiviso, unitario, graduale,
coerente, continuo e progressivo:
Infanzia – Campi di esperienza
Scuola primaria – Ambiti
disciplinari
Scuola secondaria di I grado –
Discipline
Si tratta di individuare linee
culturali comuni per giungere alla definizione di veri e propri obiettivi
cerniera su cui lavorare in modo coordinato, rispettando le differenze di
ogni ordine e grado di scuola.¶{p. 161}
La scelta degli obiettivi per
competenze, come complesso processo delle tappe e delle scansioni dell’apprendimento, è
una parte essenziale del curricolo. La loro natura prenderà in considerazione le
metodologie innovative che i docenti sapranno mettere in campo, individuando strumenti
ed ambienti adeguati.
È necessario superare la logica
delle programmazioni disciplinari a favore di una progettazione organica e integrata,
che si struttura a più livelli e che opera secondo una didattica a
spirale, in modo che i concetti vengano ripresi e approfonditi negli
anni. Si tratta di progettare percorsi sulla base di criteri di gradualità rispetto ai
bisogni formativi individuali, che abbiano elementi di continuità trasversale e
longitudinale.
6. Piano annuale delle attività
Il Piano annuale delle attività,
piano programmatorio che contiene gli obblighi di lavoro dei docenti sia di carattere
collegiale, sia funzionali alle attività di insegnamento, va predisposto e deliberato
all’inizio dell’anno scolastico, prima dell’avvio delle lezioni.
È l’art. 28, comma 4, del CCNL
2007, confermato dal Contratto 2016/2018, a disciplinare la procedura, ribadita anche
dal nuovo Contratto 2019/2021: esso prevede che formazione dei docenti e riunioni del
GLO entrino a far parte delle attività funzionali all’insegnamento. La novità
dell’ipotesi del CCNL scuola sulle attività funzionali all’insegnamento riguarda il
monte orario massimo previsto. Come si legge nell’art. 44, comma 4, del Contratto:
Fermo restando che le ore di cui alle lettere a) e b) del comma 3 sono prioritariamente destinate alle attività collegiali ivi indicate, le ore non utilizzate a tal fine sono destinate, nei limiti di cui alle lettere a) e b), alle attività di formazione programmate annualmente dal Collegio docenti con il PTOF.
Al fine di renderlo funzionale ed
efficace nella comunicazione, il Piano può contenere una interessante
classi
¶{p. 162}ficazione linguistica e contenutistica a livello di
istituzione scolastica delle attività e delle azioni collegate direttamente o
indirettamente all’orientamento, classificandole, a partire dai significati lessicali
che tradizionalmente vivono nelle scuole, in orientamento informativo-orientamento
formativo-accompagnamento.
Note