Giulia Guglielmini, Federico Batini (a cura di)
Orientarsi nell'orientamento
DOI: 10.1401/9788815411648/c6
Le Raccomandazioni del Consiglio dell’Unione europea sui percorsi per il successo scolastico, adottate il 28 novem
{p. 152}bre 2022, disegnano nuove priorità di intervento per il perseguimento del successo scolastico per tutti gli studenti, a prescindere dalle caratteristiche personali e dall’ambito familiare, culturale e socio-economico.
L’orientamento formativo diventa quindi un dispositivo che, a pieno titolo nei percorsi per il successo personale e scolastico, mobilita rinnovate risorse di capacitazione e fa emergere nuove possibilità per tutti/e gli/le alunni/e.
Con la pubblicazione formale dell’Atto di indirizzo che ai sensi della legge 107/2015, comma 1, deve essere inviato al Collegio docenti, è possibile, ogni anno, esplicitare e rafforzare la necessità di acquisire conoscenze, capacità e competenze per poter lavorare in modo efficace soprattutto con i discenti a rischio di esclusione, al fine di avviare nuove strategie didattiche orientative e garantire l’individuazione precoce dei gruppi a rischio di abbandono.
Certamente sarà indispensabile accompagnare le attività di prevenzione su tutto il personale scolastico e sulle famiglie per evitare fenomeni di stigmatizzazione, terribile «profilazione», effetti distorsivi dell’effetto Pigmalione.
In fase di progettazione delle attività di orientamento formativo può essere interessante utilizzare l’Universal Design for Learning (UDL) come un approccio che, incardinato nell’ambito delle cornici concettuali del Paradigma dei diritti – espresso dalla Convenzione ONU per i diritti delle persone con disabilità – e del Paradigma bio-psico-sociale dell’International Classification of Functioning, Disability and Health (ICF), implementa una metodologia flessibile ed efficace.
L’idea di fondo è che l’UDL permetta di strutturare ambienti di apprendimento che prevedono l’utilizzo delle nuove tecnologie per l’istruzione e la comunicazione attraverso una classificazione che ne considera la valenza cognitiva ed emotiva tramite esemplificazioni, identificazione di software e dispositivi di assistenza artificiale utili alla realizzazione di mediatori didattici inclusivi adattati e coinvolgenti: un innovativo paradigma di progettazione transdisciplinare adatto a tutte le possibili esigenze in classe e quindi altamente non escludente.{p. 153}

4. PTOF

L’impianto normativo e procedurale permette di suddividere l’azione dirigenziale in fasi e blocchi successivi al fine di dare coerenza all’implementazione di un nuovo paradigma educativo e didattico dell’orientamento nei contesti formali come la scuola.
Sono presenti nei cronoprogrammi delle azioni, ma anche nella successione coerente della predisposizione dell’offerta formativa e del Piano delle attività per il personale docente da parte degli organi preposti, Collegio dei docenti e Consiglio di istituto, alcuni snodi a cui prestare attenzione.
Il Piano dell’offerta formativa è introdotto dall’art. 3 del d.p.r. 275/1999:
1) Ogni istituzione scolastica predispone, con la partecipazione di tutte le sue componenti, il Piano dell’offerta formativa. Il Piano è il documento fondamentale costitutivo dell’identità culturale e progettuale delle istituzioni scolastiche ed esplicita la progettazione curricolare, extracurricolare, educativa ed organizzativa che le singole scuole adottano nell’ambito della loro autonomia.
2) Il Piano dell’offerta formativa è coerente con gli obiettivi generali ed educativi dei diversi tipi e indirizzi di studi determinati a livello nazionale a norma dell’articolo 8 e riflette le esigenze del contesto culturale, sociale ed economico della realtà locale, tenendo conto della programmazione territoriale dell’offerta formativa. Esso comprende e riconosce le diverse opzioni metodologiche, anche di gruppi minoritari, e valorizza le corrispondenti professionalità.
Inoltre, grazie all’autonomia didattica, organizzativa e di ricerca, sperimentazione e sviluppo, è possibile per ogni istituzione scolastica definire il proprio curricolo, come previsto dall’art. 8:
1) Le istituzioni scolastiche determinano, nel Piano dell’offerta formativa il curricolo obbligatorio per i propri alunni in modo da integrare, a norma del comma 1, la quota definita a livello nazionale con la quota loro riservata che comprende le discipline e le attività da esse liberamente scelte. […].
2) Nell’integrazione tra la quota nazionale del curricolo e quella riservata alle scuole è garantito il carattere unitario del {p. 154}sistema di istruzione ed è valorizzato il pluralismo culturale e territoriale, nel rispetto delle diverse finalità della scuola dell’obbligo e della scuola secondaria superiore.
3) La determinazione del curricolo tiene conto delle diverse esigenze formative degli alunni concretamente rilevate, della necessità di garantire efficaci azioni di continuità e di orientamento, delle esigenze e delle attese espresse dalle famiglie, dagli enti locali, dai contesti sociali, culturali ed economici del territorio. Agli studenti e alle famiglie possono essere offerte possibilità di opzione.
Il Piano dell’offerta formativa si trasforma in Piano triennale dell’offerta formativa con la legge 107/2015, che va ad ampliare e dare forza a quanto già previsto dalla normativa. Per un’istituzione scolastica alcuni commi appaiono particolarmente significativi, quando si appresta a definire non solo il PTOF, ma soprattutto il proprio curricolo.
Comma 1
Per affermare il ruolo centrale della scuola nella società della conoscenza e innalzare i livelli di istruzione e le competenze delle studentesse e degli studenti, rispettandone i tempi e gli stili di apprendimento, per contrastare le diseguaglianze socio-culturali e territoriali, per prevenire e recuperare l’abbandono e la dispersione scolastica, in coerenza con il profilo educativo, culturale e professionale dei diversi gradi di istruzione, per realizzare una scuola aperta, quale laboratorio permanente di ricerca, sperimentazione e innovazione didattica, di partecipazione e di educazione alla cittadinanza attiva, per garantire il diritto allo studio, le pari opportunità di successo formativo e di istruzione permanente dei cittadini, la presente legge dà piena attuazione all’autonomia delle istituzioni scolastiche di cui all’articolo 21 della legge 15 marzo 1997, n. 59, e successive modificazioni, anche in relazione alla dotazione finanziaria.
Comma 3
La piena realizzazione del curricolo della scuola e il raggiungimento degli obiettivi di cui ai commi da 5 a 26, la valorizzazione delle potenzialità e degli stili di apprendimento nonché della comunità professionale scolastica con lo sviluppo del metodo cooperativo, nel rispetto della libertà di insegnamento, la collaborazione e la progettazione, l’interazione con le famiglie e il territorio {p. 155}sono perseguiti mediante le forme di flessibilità dell’autonomia didattica e organizzativa […] e in particolare attraverso: […]
s) definizione di un sistema di orientamento.
Il PTOF, quindi, viene redatto triennalmente e ogni anno può essere rivisto entro il mese di ottobre, anche se negli ultimi anni la revisione è stata posticipata alla data di apertura delle iscrizioni.
Comma 14
[…] Art. 3 (Piano triennale dell’offerta formativa).
[…] Il piano è il documento fondamentale costitutivo dell’identità culturale e progettuale delle istituzioni scolastiche ed esplicita la progettazione curricolare, extracurricolare, educativa e organizzativa che le singole scuole adottano nell’ambito della loro autonomia.
Il piano è coerente con gli obiettivi generali ed educativi dei diversi tipi e indirizzi di studi, […], e riflette le esigenze del contesto culturale, sociale ed economico della realtà locale, tenendo conto della programmazione territoriale dell’offerta formativa. […]
Il piano è elaborato dal collegio dei docenti sulla base degli indirizzi per le attività della scuola e delle scelte di gestione e di amministrazione definiti dal dirigente scolastico. Il piano è approvato dal consiglio d’istituto.
Ai fini della predisposizione del piano, il dirigente scolastico promuove i necessari rapporti con gli enti locali e con le diverse realtà istituzionali, culturali, sociali ed economiche operanti nel territorio; tiene altresì conto delle proposte e dei pareri formulati dagli organismi e dalle associazioni dei genitori e, per le scuole secondarie di secondo grado, degli studenti.
Comma 16
Il Piano triennale dell’offerta formativa assicura l’attuazione dei principi di pari opportunità promuovendo nelle scuole di ogni ordine e grado l’educazione alla parità tra i sessi, la prevenzione della violenza di genere e di tutte le discriminazioni, […].
Ad oggi la predisposizione del PTOF avviene, anche se non obbligatoriamente, utilizzando il format predisposto dal Ministero dell’Istruzione e del Merito, la cui struttura viene mostrata in tabella 2.
Il format permette una stesura del PTOF coerente e completa. {p. 156}
Tab. 2. Struttura del format per la predisposizione del PTOF
La scuola e il suo contesto
– Introduzione
– Analisi del contesto e dei bisogni del territorio
– Caratteristiche principali della scuola
– Ricognizione attrezzature e infrastrutture materiali
– Risorse professionali
Scelte strategiche
– Introduzione
– Aspetti generali
– Priorità desunte dal RAV
– Obiettivi formativi prioritari (art. 1, comma 7, legge 107/2015)
– Piano di miglioramento
– Principali elementi di innovazione
– Iniziative previste in relazione alla Missione 1.4 – Istruzione del PNRR
Offerta formativa
– Introduzione
– Aspetti generali
– Traguardi attesi in uscita
– Insegnamenti e quadri orario
– Curricolo di istituto
– Iniziative di ampliamento dell’offerta formativa
– Attività previste per favorire la transizione ecologica e culturale
– Attività previste in relazione al Piano nazionale scuola digitale (PNSD)
– Valutazione degli apprendimenti
– Azioni della scuola per l’inclusione scolastica
– Piano per la didattica digitale integrata
Organizzazione
– Introduzione
– Aspetti generali
– Modello organizzativo
– Organizzazione uffici e modalità di rapporto con l’utenza
– Reti e convenzioni attivate
– Piano di formazione del personale docente
– Piano di formazione del personale ATA
 
Le sezioni si aprono con una Introduzione e con la definizione degli Aspetti generali, il che consente di riflettere su quanto si va a progettare e descrivere, in modo che le sezioni successive siano coerenti e congruenti con le finalità che l’istituzione scolastica si è data. È questa la fase in cui la scuola descrive la propria cornice generale di azione, ha
{p. 157}la possibilità di definire il proprio sistema di orientamento e di verificare se quanto progettato può perseguire la finalità di scuola orientativa, cioè una scuola che mette al centro la persona, offre occasioni di crescita e riflessione personale, favorisce l’empowerment dei propri studenti e studentesse, lavora per competenze.
Note