Character skills e didattica digitale
DOI: 10.1401/9788815374615/c1
I risultati offerti dalla ricerca sono
stati ricchi e complessi. I vari capitoli del volume costituiscono un itinerario di analisi
che identifica e connette i «messaggi» principali che è possibile estrarne. Il capitolo
secondo esamina l’esito delle interviste con i dirigenti scolastici e dei focus
groups con gli insegnanti. Vengono illuminate le reazioni alla crisi da parte di
questi attori, la loro rappresentazione dei principali problemi sorti con essa e le loro
rappresentazioni reciproche. Con ciò viene illustrato un tratto fondamentale del clima
scolastico e delle caratteristiche del corpo insegnante negli istituti che abbiamo studiato.
Ne risulta anche un quadro {p. 41}introduttivo circa l’atteggiamento degli
insegnanti rispetto alla crisi, qualificato in base alla loro resilienza, alla resistenza al
cambiamento o viceversa alla volontà creativa con cui hanno vissuto l’esperienza della DAD e
tutta la situazione a essa legata. Nel capitolo terzo si presentano gli esiti delle narrazioni
scritte dagli studenti. Le loro rappresentazioni del periodo vissuto con la scuola a distanza
– organizzate, come si è detto, attorno ai tre poli temporali del passato, del presente e
della proiezione futura – sono state analizzate a due livelli. In primo luogo, in termini di
classica analisi del contenuto, le storie scritte hanno permesso di cogliere i tratti
essenziali del modo in cui gli adolescenti intervistati attribuiscano un senso all’esperienza
e il primo impatto di tale esperienza sulla loro capacità d’immaginare e progettare la loro
vita futura. Le narrazioni raccolte, inoltre, si sono prestate alla lettura attraverso i
«modi» della riflessività personale, a cui abbiamo accennato sopra. Quest’analisi ha aperto
ulteriori piste interpretative, poiché tali modi sono sistematicamente connessi all’emergere
dell’identità personale e sociale, alla capacità d’identificare e selezionare delle «premure»
(concern), o interessi intrinseci su cui investire sé stessi, e di
«dare forma» alla propria vita. Il capitolo quarto è dedicato agli esiti del gioco online. Qui
la strategia d’analisi ha comportato anzitutto l’interpretazione del gioco stesso in termini
di SES. In esso si spiega come le dinamiche d’interazione e le strategie seguite dai giocatori
rivelino alcune loro caratteristiche riguardanti la capacità cooperativa, la resistenza allo
stress e la passione per gli obiettivi. Un interesse collaterale, di carattere metodologico, è
consistito nel comparare questi esiti con le risposte al questionario sulle SES annesso al
gioco, che ha permesso di constatare la convergenza – benché non totale – tra i risultati
ottenuti con due tecniche di rilevazione molto diverse. Tale parziale, ma abbastanza
consistente convergenza rafforza l’interesse per le innovazioni tecnico-metodologiche. Infine,
l’esito in termini di SES è stato correlato alla riflessività. Nel capitolo quinto viene
sviluppata quest’analisi e si delinea così un profilo degli alunni studiati. Le loro
caratteristiche sono, dunque, messe in relazione con vari fattori, come
¶{p. 42}sarà esposto dettagliatamente. Una sola considerazione si deve qui
anticipare: al di là dell’adeguatezza della dotazione tecnologica, che rimane ovviamente
importante, i nostri risultati mostrano la prevalente rilevanza della relazione con insegnanti
motivati all’innovazione, cioè pronti a volgere la situazione dell’insegnamento a distanza in
una opportunità, una potenzialità di sviluppo di nuove modalità didattiche. Pur non intendendo
affatto allinearci con coloro che pensano – con una forte dose d’ingenuità o con una visione
dell’educazione tutta da spiegare – che la didattica a distanza rappresenti di per sé sola il
futuro della scuola, tale esito spinge a promuovere forme e strumenti innovativi
d’insegnamento, e più in generale a una rinnovata volontà di raccogliere le sfide educative
del tempo attuale in modo non meramente difensivo.
Note