Character skills e didattica digitale
Verso nuove relazioni educative?
Le ricerche sulla condizione di bambini e adolescenti in tempo di pandemia hanno spesso concentrato l'attenzione sulla scuola come ambito in cui l'impatto della crisi è stato particolarmente rilevante e problematico, sottolineandone soprattutto gli effetti negativi sull'apprendimento e sulla motivazione degli alunni. Questo volume esplora la connessione della digitalizzazione obbligata della scuola in tempo di pandemia con alcuni aspetti chiave dello sviluppo umano degli alunni, colti attraverso le competenze sociali ed emotive (o character skills) degli studenti quindicenni di alcune scuole dell'area torinese. In che modo le caratteristiche personali hanno inciso sulla reazione creativa dei giovani alla crisi? Come sono state a loro volta condizionate dalla trasformazione dell'ambiente educativo scolastico? Il libro risponde a queste e ad altre domande basandosi sui risultati di una ricerca sul campo, da cui si deduce che le esperienze educative digitali non sono soltanto un limite o un problema, ma rappresentano anche una risorsa per l'indagine e per la formazione stessa. La loro valenza dipende in gran parte dal fatto che siano impiegate nel contesto di idee e pratiche di educazione come capacità di relazione sensata. Le indagini qui presentate mostrano che dalle character skills i sistemi educativi possono aspettarsi non una "nuova" fonte che fondi il senso delle cose, ma una risorsa pratica per dischiudere tale senso. Conoscere meglio le capacità socio-emozionali degli alunni, entrare in sintonia con esse, stimolarne lo sviluppo, può servire a mediare l'accesso ai contenuti, ai significati, all'insieme del mondo naturale, sociale e pratico con cui le persone non possono – per ragioni di senso e di sopravvivenza – non entrare in relazione.
I CAPITOLI
DOI | 10.1401/9788815374615/c1
Capitolo primo
Pandemia, crisi dei sistemi d’istruzione e «generazione covid»: la posizione del problema
Il discorso educativo sulle competenze sociali ed emozionali (SES), o character
skills, appare sempre più diffuso a livello internazionale ed è recentemente entrato nel
dibattito accademico e pubblico italiano. Parlare di SES significa parlare di qualità e
capacità umane importanti, perché descrivono dimensioni rilevanti del modo in cui le persone
si relazionano con sé stesse, con gli altri e con il mondo, e inoltre perché sono correlate
a esiti importanti in varie sfere della vita sociale. Il capitolo tratta di come vengano
diversamente tematizzate, ricevendo declinazioni specifiche legate agli interessi e agli
approcci dei singoli autori. Al di là della varietà semantica, il punto che viene messo in
evidenza è che lo sviluppo di questo tema corrisponde a determinate pressioni culturali e
strutturali della società globale ed è quasi sempre riferito ai giovani, alla loro
condizione e formazione.
Pagine | 7 - 42
DOI | 10.1401/9788815374615/c2
Capitolo secondo
Le pratiche di didattica digitale e la difficile resilienza delle scuole
Se è indubbio che la DAD e la pandemia abbiano sconvolto la scuola sia a livello
organizzativo, sia didattico, sia educativo, sarebbe però riduttivo appiattire la
complessità di questa possibile transizione su un unico modello esplicativo. Nel capitolo
vengono mostrati diversi piani rispetto ai quali tale transizione può essere analizzata: il
primo riguarda le intersezioni tra livelli (micro, meso e macro); il secondo riguarda il
significato attribuito al cambiamento (che può essere di segno opposto: positivo o negativo
per i diversi attori coinvolti); il terzo si riferisce al venir meno o alla variazione di
una determinata scansione temporale. Tutti e tre i piani, che abbiamo già in parte discusso
nel capitolo primo, s’intersecano tra loro e con le operazioni educative della scuola come
istituzione, delle singole scuole come organizzazioni e delle singole classi come comunità
di apprendimento.
Pagine | 43 - 72
DOI | 10.1401/9788815374615/c3
Capitolo terzo
Appassionarsi al mondo, nonostante tutto
La narrazione prevalente, all’interno dei media e delle istituzioni, che parla
della condizione giovanile nel quadro della «società malata», è tutta centrata sul
disorientamento e sul disagio, psicologico e relazionale; ciò non esclude tuttavia
che possano esistere altre narrazioni, talora meno diffuse, ma che contribuiscono a
disegnare un profilo ben più articolato e meno monolitico. Le narrazioni a cui poco
si pensa, a cui si dà poca evidenza, perché non sono oggetto di una rappresentazione
mediatica, sono proprio quelle dei protagonisti diretti della didattica digitale:
gli studenti. In questo capitolo vengono esaminati gli scritti dei giovani alunni,
intrecciando tra loro diverse prospettive analitiche, che offrono chiavi di lettura
e di approfondimento differenti. L’analisi attraverso il software Alceste
consentirà, poi, di raffinare alcune interpretazioni e identificare sfumature
particolari.
Pagine | 73 - 111
DOI | 10.1401/9788815374615/c4
Capitolo quarto
Giocando s’impara. Competenze caratteriali e didattica digitale: un gioco cooperativo
Come è stato anticipato nel capitolo primo, studiare le competenze socio-emotive
degli adolescenti in un momento complesso come la seconda ondata della pandemia di Covid-19
ha reso necessario un adeguamento creativo delle tecniche di rilevazione. In tempi di
contagi, distanziamento fisico, classi a intermittenza e ad assetto variabile per numerosità
consentite, due elementi sono stati essenziali: in primo luogo, individuare tecniche
«sostenibili» anche in tempi di DAD e DDI, ossia concretamente applicabili in assenza del
ricercatore nell’aula scolastica; in secondo luogo, pensare a tecniche accattivanti, capaci
di stimolare l’interesse e la partecipazione degli adolescenti. È da queste motivazioni che
ha preso forma l’idea di un “serious game”. Il presente capitolo è dedicato all’esposizione
dei risultati derivanti dall’adozione di questa tecnica.
Pagine | 113 - 139
DOI | 10.1401/9788815374615/c5
Capitolo
quinto
Adolescenti di carattere: un profilo emergente
In questo capitolo si articola – in termini necessariamente
esplorativi – una visione sintetica rispetto alle SES, alla
riflessività dei giovani studiati e a ciò che a esse si correla,
primariamente in rapporto all’esperienza scolastica. L’idea
fondamentale è che la riflessività personale si svolga attraverso
una sorta di «operatore» che è la conversazione interiore: con
questa espressione si fa riferimento a tutte quelle forme silenziose
con cui i soggetti umani «parlano» dentro di sé, dando forma verbale
alle proprie riflessioni su sé stessi in relazione al mondo e sul
mondo in relazione a sé, alla propria esperienza di vita, a ciò che
si vuole essere e diventare. Questo tipo di analisi è volto a
offrire interpretazioni più comprensive delle traiettorie di vita
personali nella loro particolare curvatura, che non si spiegherebbe
esclusivamente in base ai fattori condizionanti.
Pagine | 141 - 170
DOI | 10.1401/9788815374615/c6
Conclusioni
La ricerca basata su studi di caso non ha, normalmente, l’obiettivo di acquisire conoscenze generalizzabili. Così è anche per il nostro studio. Esso, tuttavia, ha prodotto dati che permettono di trarre alcune conclusioni di carattere interlocutorio, soprattutto generando ipotesi di lavoro e identificando punti cruciali su cui focalizzare l’attenzione per ulteriori ricerche. È dunque possibile concludere questo libro con tre ordini di considerazioni: la prima riguarda l’esperienza scolastico-educativa vissuta dagli adolescenti, i suoi significati e alcuni tratti distintivi che i giovani alunni hanno manifestato. La seconda riguarda l’impatto della DAD/DDI e il ruolo degli insegnanti. La terza concerne gli spunti che emergono per un approfondimento degli studi. Per quanto riguarda l’esperienza scolastica nel periodo pandemico da parte degli alunni, la nostra indagine ha incontrato adolescenti sicuramente toccati dalla crisi in atto, soprattutto perché hanno percepito un contesto...
Pagine | 171 - 177
DOI | 10.1401/9788815374615/a1
Appendice metodologica
In questa nota conclusiva rendiamo conto più dettagliatamente di alcune scelte metodologico-tecniche operate nell’indagine su cui si basa il presente volume. Nel capitolo primo si è già detto della complessità dei modelli relativi alla concettualizzazione delle competenze socio-emozionali e dei criteri di scelta che sono stati adottati in questa ricerca. In merito, un tema cruciale (e ancora in parte irrisolto), a prescindere dai risultati di questa ricerca, è quello della valutazione di tali competenze e del loro sviluppo: il panorama attuale spazia tra metodi sperimentali e tecniche di ispirazione psicometrica. Va tenuto presente quindi che il campo delle competenze socio-emotive è attraversato da diverse correnti di pensiero, anche in aspro contrasto tra loro, con forti ripercussioni operative sulla strumentazione utilizzata per la quantificazione e la misurazione. Proprio queste ultime due dimensioni operative sono poi oggetto di frequenti revisioni tecniche, che rendono ancora...
Pagine | 181 - 194