Roberto Ricci
Le competenze digitali nella scuola
DOI: 10.1401/9788815412270/c3
3. valutare criticamente la credibilità e l’affidabilità delle risorse digitali e delle fonti da cui provengono;
{p. 219}
4. considerare le condizioni e le restrizioni che possono limitare l’uso e il riuso di una risorsa digitale (ad es. i diritti d’autore, il tipo di file, i requisiti tecnici, le disposizioni legali, l’accessibilità);
5. valutare la potenziale efficacia di una risorsa digitale in relazione agli obiettivi di apprendimento, ai livelli di competenza presenti nel gruppo degli studenti-fruitori e anche all’approccio pedagogico adottato.
Tutte cinque le attività sono estremamente rilevanti, ma alcune meritano un’attenzione particolare. La seconda sottolinea la capacità del docente di selezionare criticamente le risorse digitali in relazione alle proprie esigenze professionali ed educative. Ancora una volta appare evidente che la scelta deve essere preceduta da una mediazione pedagogica e l’aspetto tecnico deve essere funzionale a quest’ultima. La quarta attività insiste su una dimensione che sovente è poco considerata in ambito scolastico-formativo. La disponibilità di materiali in rete non significa necessariamente che questi possano essere usati senza alcun vincolo. Attraverso questa attività il docente, una volta che ne sia anche lui stesso veramente consapevole, può promuovere una consapevolezza negli studenti e nelle studentesse che ha anche una dimensione etica rilevante.
La quinta è l’esplicita presa in carico della dimensione pedagogica e didattica, con un’attenzione particolare alla specificità degli studenti e delle studentesse cui il docente si rivolge.
Il DigCompEdu prevede poi la scansione tassonomica dei diversi livelli di padronanza dell’aspetto 1 dell’area di competenza 2.
Le descrizioni della tabella 3.11 risultano molto utili per immaginare il profilo del docente adeguatamente competente per quanto riguarda l’aspetto 1 di quest’area. Se è fuori di dubbio che un docente con una preparazione adeguata debba raggiungere almeno il livello B2, per questo aspetto è auspicabile che un numero elevato di docenti raggiunga anche il C1, soprattutto perché a questo livello di competenza è in grado di «valutare l’affidabilità e l’idoneità dei contenuti secondo un insieme di criteri, fra cui l’accuratezza e la neutralità». {p. 220}Infatti, la valutazione dell’accuratezza e della neutralità sono dimensioni molto rilevanti. Soprattutto la prima presenta una forte correlazione con le competenze di base degli studenti e delle studentesse, quindi un docente che abbia sviluppato per sé questo livello di padronanza è in grado di trasporla anche nella sua prassi didattica, favorendo quindi una realizzazione trasversale e armonica del curricolo dello studente, dove la distinzione tra quello digitale e generale deve essere meramente classificatoria, ma non deve presentare alcuna soluzione di continuità nella pratica ordinaria.
Tab. 3.11. Progressione dell’aspetto 1 dell’area di competenza 2 del DigCompEdu
Livello
Descrizione
Dichiarazione del livello di competenza
A1 – Novizio
Conosce in modo limitato le possibilità offerte da Internet per reperire risorse digitali
Conosco, a livello generale, le possibilità per reperire le risorse didattiche da Internet ma lo uso solo raramente (o per niente)
A2 – Esploratore
Conosce le potenzialità delle tecnologie digitali per reperire risorse educative e ne fa un uso di base
Uso delle semplici strategie di ricerca in Internet per individuare contenuti digitali utili alla didattica
Conosco le piattaforme comunemente utilizzate per reperire risorse educative
B1 – Sperimentatore
Adotta criteri di base per identificare e valutare le risorse che meglio rispondano a una specifica esigenza
Adatto le mie strategie di ricerca in Internet in base ai risultati di ricerca che ottengo
Filtro i risultati generati per trovare delle risorse utili, applicando criteri appropriati
Valuto la qualità delle risorse digitali, applicando criteri di base (ad es. verificando la fonte e l’autore, nonché eventuali commenti e raccomandazioni di altri utenti)
Seleziono tipi di risorse (ad es. dei video) che possono risultare interessanti per gli studenti
B2 – Esperto
Adotta criteri avanzati per identificare e valutare le risorse che meglio rispondono a una specifica esigenza didattica
{p. 221}
Uso strategie di ricerca specifiche per individuare le risorse che posso modificare e adattare, ad es. cercando e filtrando per licenza d’uso, estensione del file, anno di pubblicazione, valutazioni di altri utenti. Individuo applicazioni e/o giochi che possono essere utili ai miei studenti
Valuto l’affidabilità delle risorse, nonché la loro adeguatezza rispetto al gruppo di studenti a cui sono destinate e agli obiettivi specifici da perseguire
Commento e fornisco raccomandazioni sulle risorse che utilizzo
C1 – Leader
Adotta criteri complessi per identificare e valutare le risorse adatte all’esigenza didattica, tenendo conto di tutti gli aspetti rilevanti
Oltre ai motori di ricerca, utilizzo una varietà di altre fonti (ad es. piattaforme collaborative, banche dati ufficiali, ecc.)
Valuto l’affidabilità e l’idoneità dei contenuti secondo un insieme di criteri, fra cui l’accuratezza e la neutralità
C2 – Pioniere
Promuove l’utilizzo delle risorse digitali nelle pratiche educative
Offro consigli ai colleghi su strategie efficaci per la ricerca e l’identificazione di archivi e risorse utili
Curo un archivio personale di (link a) risorse, catalogate e recensite in modo adeguato, e lo rendo disponibile ai colleghi
 
 
 
Nota: Grassetti del DigCompEdu, versione in lingua italiana.

2.2.1.2. Aspetto 2: creare e modificare le risorse digitali

Il DigCompEdu descrive il secondo aspetto dell’area 2 in modo piuttosto articolato e dettagliato ed è definito come la capacità di «modificare e rielaborare le risorse digitali selezionate laddove espressamente consentito (ad es. con licenza d’uso aperta). Creare – autonomamente o in collaborazione con altri colleghi – delle nuove risorse digitali per la didattica. Nella creazione delle risorse educative, considerare la progettazione del percorso didattico in cui queste verranno fruite, tenendo in considerazione gli obiettivi specifici di apprendimento, il contesto d’uso, l’approccio pedagogico e l’insieme degli studenti a cui sono destinate» [3]
.
Anche nella definizione dell’aspetto 2 si rimarca la dimensione didattico-pedagogica più che la cornice all’interno della quale si ascrivono competenze di natura più squisitamente tecnica. Pare quindi del tutto evidente, una volta ancora di più, come per il docente la tecnica e la tecnologia siano strumenti per la realizzazione di un compito a elevato contenuto pedagogico, esattamente come è sempre avvenuto, o sarebbe dovuto avvenire, nel passato.
Questo aspetto evidenzia alcune dimensioni particolarmente rilevanti per i docenti e i formatori e che talvolta non sono prese in debita considerazione, con conseguenze negative non solo sull’azione didattica in sé, ma anche sugli apprendimenti profondi delle studentesse e degli studenti:{p. 223}
– i limiti d’uso del materiale in rete. Sovente gli utilizzatori delle risorse in rete hanno scarsa consapevolezza dei limiti legali esistenti nell’uso di materiale esistente in rete, dell’obbligo e delle modalità di citazione delle fonti. Sovente il problema riguarda anche i docenti e questo limite rappresenta una perdita severa di opportunità di inserire espressamente nella loro azione didattica la dimensione dell’etica, della responsabilità e della correttezza dei comportamenti. Avere consapevolezza di questa dimensione non è solo necessario per non incorrere in problemi e difficoltà potenzialmente anche rilevanti, ma è anche un’occasione per promuovere un insegnamento efficace e autentico di competenze trasversali, non strettamente disciplinari, di estremo valore e importanza educativi;
– la collaborazione con gli altri colleghi. Questa dimensione la si può considerare come un elemento unificatore di tutto il DigCompEdu. È evidente la sottolineatura della competenza di lavorare in gruppo, ma anche per il gruppo, rafforzando quindi non solo il profilo collaborativo, ma anche quello più propriamente cooperativo;
– la progettazione. Le tecnologie digitali non sono un orpello decorativo da inserire nella lezione per renderla semplicemente più moderna, ma un elemento costitutivo, da prendere intenzionalmente ed esplicitamente in esame già in fase di progettazione per aumentare l’efficacia e la rilevanza dell’azione didattica;
– la dimensione pedagogico-didattica. Per il docente la tecnologia digitale non è mai un elemento avulso dal quadro di senso della sua azione pedagogica e didattica che costituisce sempre la cornice all’interno della quale tutto si deve collocare e svolgere.
L’aspetto 2 dell’area di competenza è esemplificato in sei attività che rendono più accessibile la sua comprensione e declinazione in attività concrete:
1. modificare risorse digitali esistenti, anche nei contenuti, laddove questo sia consentito;
2. combinare e integrare più risorse (anche parziali), laddove questo sia consentito;
3. creare delle risorse educative digitali ex novo;
{p. 224}
Note
[3] Corsivi dell’autore.