Contrastare la dispersione scolastica
DOI: 10.1401/9788815413369/c25
Capitolo venticinquesimo
Una nuova governance per il contrasto alla dispersione scolastica
di Ezio Delfino, presidente dell’Associazione professionale DiSAL (Dirigenti Scuole Autonome e Libere)
Abstract
Questo capitolo indaga le attività di “DiSAL” (Dirigenti Scuole Autonome e
Libere), un’associazione di dirigenti di scuole statali e non statali mirata a
favorire le condizioni che permettano l’attuarsi di esperienze educative da parte di
docenti, genitori e giovani. Vengono analizzati i progetti che negli ultimi anni
hanno affrontato il fenomeno della dispersione scolastica - il progetto “Il mondo in
classe: plurilinguismo e approcci inclusivi”, “La sfida dell’educazione civica”, i
percorsi di “Academy of Distinction”, la sperimentazione “AI4S: Artificial
Intelligence for School” - i risultati ottenuti e il ruolo che ha l’associazionismo
professionale. In conclusione, si danno informazioni sull’ente DiSAL.
1. I progetti realizzati e l’importanza delle sinergie
Il fenomeno della dispersione scolastica è non solo un’emergenza, ma un dato strutturale di sistema che solo un’azione sinergica di tutte le forze coinvolte può mirare a ridurre. La dispersione opera, infatti, su due livelli; da una parte il soggetto che si disperde, dall’altra il sistema che produce dispersione. Se l’obiettivo è il cambiamento dei destini educativi delle fasce più fragili e degli stranieri che ormai stabilmente frequentano (e vivificano) il nostro sistema scolastico, quello che serve è l’ideazione e il potenziamento di alleanze che generino un reale miglioramento non solo della capacità di accoglienza e delle metodologie educative e didattiche, ma, soprattutto, del modo di incidere sui processi della riuscita scolastica utilizzando azioni di rete. Occorre da parte delle scuole una visione ampia che potenzi percorsi di studio con un’offerta formativa dinamica e il coinvolgimento di più attori consapevoli e intenzionati nel co-progettare percorsi innovativi non solo in termini di metodi di insegnamento e di apprendimento, ma anche di scrittura di curricoli adatti agli standard educativi degli alunni.
Da diversi anni assistiamo, in questa prospettiva, al consolidarsi di esperienze, progetti e reti che realizzano un nuovo modello di collaborazione tra istituzioni scolastiche, famiglie e territori, esperienze che hanno denominazioni e caratteristiche diverse, pur condividendo il medesimo obiettivo. Sono percorsi partecipativi alla governance dell’istruzione e che attuano principi di sussidiarietà, solidarietà e corresponsabilità educativa affrontando le problematiche con percorsi di coinvolgimento attivo tra i diversi soggetti: ¶{p. 320}nuovi dispositivi che stanno introducendo modalità innovative di collaborazione tra le diverse agenzie educative, ripensando gli spazi, il tempo, la didattica, la formazione dei docenti, l’introduzione di innovazioni tecnologiche, il tutto per promuovere apprendimenti più efficaci. Sono reti di soggetti che stanno diventando uno degli strumenti di aiuto al contrasto delle disuguaglianze educative perché offrono competenze, idealità, proposte innovative e, quindi, supporto efficace alla progettazione formativa, collaborando a un’istruzione di qualità, inclusiva ed equa.
L’Associazione DiSAL ha offerto in questi ultimi anni molte occasioni progettuali ai dirigenti e ai docenti delle autonomie scolastiche con l’obiettivo di affrontare il fenomeno della dispersione scolastica e di offrire alcune proposte di collaborazione, di formazione e di co-progettazione formativa per il suo contrasto.
Significativo ad esempio il progetto Il mondo in classe: plurilinguismo e approcci inclusivi, un percorso di formazione per dirigenti scolastici, docenti ed educatori con approfondimenti e momenti di ricerca-azione, mirato ad affrontare il problema dell’integrazione degli studenti stranieri secondo una prospettiva globale che tenga conto degli aspetti culturali e linguistici e della capacità delle scuole di rispondere alle situazioni di plurilinguismo di natura migratoria con strategie che includano un lavoro crosslinguistico e cognitivo.
Particolarmente efficace, poi, la proposta formativa pensata da DiSAL dal titolo La sfida dell’educazione civica, che ha visto la partecipazione di centinaia di team formativi di tante scuole e che ha offerto approfondimenti culturali e metodologici come strumento per incidere sulla responsabilità degli alunni verso i propri diritti e doveri.
Importanti, ancora, i percorsi di approfondimento promossi insieme ad Academy of Distinction per la promozione delle eccellenze e per lo sviluppo dei talenti, ideati per arricchire l’offerta formativa delle scuole offrendo, con il supporto di docenti universitari, attività di arricchimento e potenziamento a studenti segnalati dagli insegnanti per i loro interessi e predisposizioni in alcuni ambiti disciplinari per promuoverne lo sviluppo del potenziale.¶{p. 321}
Molte anche le iniziative di co-progettazione con le autonomie scolastiche e con i dirigenti scolastici mirate a fornire servizi e progetti per l’orientamento e facilitare l’integrazione e la cooperazione con i diversi stakeholders dell’ecosistema scuola finalizzati a favorire una scelta consapevole e sicura per il percorso di studi e di lavoro dei ragazzi.
AI4S: Artificial Intelligence for School è, infine, una sperimentazione attualmente in corso con una trentina di scuole di ogni ordine e grado promossa da DiSAL in collaborazione con il Dipartimento di Pedagogia dell’Università di Bologna che vede l’introduzione di strumenti di AI nei curricoli didattici, al fine di valutarne l’impatto sia nella progettazione didattica – nel grado di incidenza sulla motivazione alla ricerca e approfondimento in classe – sia nella lettura e analisi dei dati (anche della dispersione) in chiave predittiva.
Per contrastare il fenomeno della dispersione scolastica è significativa, infine, l’importanza dei fondi del PNRR utilizzati per potenziare azioni mirate al successo formativo: DiSAL si è fatta promotrice con le scuole di proposte multilivello che agiscono contemporaneamente sugli allievi, sui docenti, sulle famiglie e sui territori.
2. I risultati e il ruolo dell’associazionismo professionale
Nello scenario sopra richiamato si rivela molto importante il ruolo dell’associazionismo professionale della scuola che, da sempre, e ora in modo innovativo e sistemico, vive una fase di riconoscimento e di presenza perché adatto a intercettare i bisogni delle autonomie scolastiche, ricco del legame con il mondo della ricerca educativa e agile nel corrispondere con proposte innovative alla domanda di aiuto che il mondo scolastico esprime.
L’associazionismo professionale è un soggetto in grado di offrire alle scuole un qualificato approccio ai problemi, visioni integrative dei fenomeni apprenditivi, conoscenze pedagogiche e didattiche, strumentalità innovative per i docenti, cataloghi di proposte a servizio delle scuole. È un ¶{p. 322}associazionismo moderno, attrezzato a interpretare positivamente e con maggior flessibilità le finalità e gli obiettivi delle direttive ministeriali, in grado di mettere in circolazione esperienze e buone prassi, pronto a offrire alle scuole percorsi progettuali informali e non formali utili a ingaggiare attivamente ragazze e ragazzi ai temi della difesa dei diritti, della legalità, della tutela dell’ambiente, della partecipazione alla cittadinanza e alla sostenibilità ambientale e a coinvolgerli nello studio e nell’esercizio dei loro talenti.
In questo contesto, le iniziative avviate dall’Associazione DiSAL sono esemplificative, nel contrasto alla dispersione scolastica, delle potenzialità delle collaborazioni tra soggetti per l’innovazione scolastica e per la formazione. Sono iniziative che, nello scenario di una governance multilivello, hanno permesso di sostenere strategie e attivare processi di innovazione grazie alla costituzione di policy networks o partnership in cui le autonomie scolastiche hanno svolto il ruolo di attivatori, chiedendo ad altri attori di agire in una logica collaborativa.
In particolare, nei progetti realizzati da DiSAL sono normalmente coinvolte singole scuole o gruppi di esse insieme a esperti del mondo accademico e della ricerca e dirigenti e docenti esperti in materia di contrasto alla dispersione. Una modalità di partnership che ha come principale obiettivo quello di supportare il corpo docente nel prevenire il fenomeno della dispersione perseguendo livelli più alti di successo formativo degli studenti. Gli esperti esterni e i docenti lavorano insieme in progetti di innovazione curricolare, didattico-metodologica e organizzativa, realizzando laboratori per gli studenti e percorsi di formazione per i docenti. Tali interventi, una volta codificati, diventano «buone pratiche» per la prevenzione della dispersione nelle scuole coinvolte e diventano anche modelli da trasferire in altre realtà scolastiche con problemi analoghi. La verifica, poi, degli effetti delle scelte, delle azioni e dei percorsi attuati dai vari soggetti (scuola, associazioni professionali, soggetti istituzionali, ...) aiuta a valorizzare e a migliorare alcune dimensioni della collaborazione: la natura della partnership, la caratterizzazione delle relazioni al suo interno, la capacità ¶{p. 323}di affrontare situazioni complesse, lo scenario di governance in cui si opera, traguardando a nuove consapevolezze, a modelli di innovazione e a buone pratiche da diffondere in un’ottica sistemica.
Gli interventi di DiSAL sopradescritti sono stati calibrati sulla necessità – ineludibile – di rafforzare le competenze del personale scolastico (personale direttivo, docenti, amministrativi, educatori), aspetto questo che costituisce la precondizione per poter ottenere un’offerta formativa sempre più tarata sugli obiettivi di questa attuale fase storica che richiede di fornire – proprio al fine di ridurre la dispersione esplicita e implicita – conoscenze e competenze avanzate e, comunque, personalizzate rispetto ai bisogni dei singoli studenti.
Il coinvolgimento di tutti gli attori sociali che a vario titolo sono interessati al fenomeno della dispersione diventa, come si è visto, fattore decisivo per contribuire al suo contrasto e conferma che lo sviluppo di reti di scuole e di soggetti del territorio è un modello efficace per azioni sinergiche di contrasto al fallimento formativo. Le partnership delle autonomie scolastiche con il Terzo settore e con l’associazionismo professionale della scuola rappresentano una sinergia e un presidio capillare sui territori e nelle aree più fragili e periferiche del paese: sono alleanze preziose e strumento di impatto nel contrasto alla povertà educativa e alla dispersione scolastica. Uniti si vince.
3. Informazioni sull’ente. DiSAL: una compagnia professionale al lavoro
DiSAL (Dirigenti Scuole Autonome e Libere) è un’associazione di dirigenti di scuole statali e non statali di ogni ordine e grado nata per sostenere l’esercizio di una professione direttiva attenta alla totalità dei fattori della vita di una scuola e mirata a favorire le condizioni che permettano l’attuarsi di esperienze educative da parte di docenti, genitori e giovani. Fin dagli inizi la novità culturale e professionale dell’Associazione si è raccolta attorno a poche e importanti convinzioni:
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