Roberto Ricci
Le competenze digitali nella scuola
DOI: 10.1401/9788815412270/c5
{p. 329}I profili delineati nella figura 5.4 sono certamente molto sfidanti e impegnativi, ma qualsiasi deriva facilistica è l’anticamera di inclusione ed equità solo formali e quindi, nei fatti, cause di esclusione e marginalità. Lasciare questa scelta così strategica alla singola scuola può essere molto pericoloso, c’è il rischio concreto che ognuna intraprenda, anche con le migliori intenzioni, la strada più breve, ma non per questa ragione la migliore. È necessaria una riflessione di altissimo livello per stabilire i profili in uscita. L’accademia, la politica, le rappresentanze dei principali corpi sociali devono concorrere a disegnare un’ipotesi di profilo di competenza digitale, senza la quale a breve, ma forse già ora, sarà impossibile essere cittadini in senso pieno, con evidenti problemi per i singoli, ma anche per l’intera collettività. Anche sul piano educativo, la transizione digitale impone un ripensamento del concetto di autonomia che deve continuare a mantenere i suoi punti di forza, ma richiede nuovi equilibri tra indiscutibili esigenze di sussidiarietà, da un lato, e di unitarietà, dall’altro, senza però ritornare a vecchie forme di centralismo che non hanno certo prodotto effetti positivi nel passato più o meno recente.
Note