Giulia Guglielmini, Federico Batini (a cura di)
Orientarsi nell'orientamento
DOI: 10.1401/9788815411648/c6
8) sviluppare nuovi modelli di didattica (outdoor education…): nell’anno in cui i modelli tradizionali sono stati messi in discus
{p. 172}sione dalla pandemia, si profila l’occasione di ripensare alcune modalità di educazione che probabilmente vanno anche nella direzione di un profondo cambiamento socio-culturale. L’avvio della progettazione di due aule didattiche all’aperto può diventare modello pilota di un nuovo modello educativo che dall’età della prima infanzia arrivi fino all’età adulta.
Un Patto educativo di comunità diventa essenziale in una situazione complessa, in cui l’orientamento permanente, volto ad accompagnare le persone lungo tutto l’arco della vita, in una società caratterizzata da rapidi cambiamenti, è assolutamente indispensabile e cruciale, a qualsiasi età e in qualsiasi momento della vita, soprattutto nelle transizioni: è importante che le competenze orientative vengano acquisite a scuola, quando si è di fronte alla scelta di un percorso formativo, quando si è alla ricerca di un lavoro, quando si lotta per l’inclusione sociale (ad es. in caso di abbandono scolastico o dopo un lungo periodo di disoccupazione/inattività).
La co-progettazione è elemento fondante di un Patto educativo di comunità: è un percorso, scritto a più mani, che permette a soggetti diversi, con mansioni diverse, rappresentanti di enti diversi (Centro per l’impiego, Scuola statale, Terzo settore, Ente di formazione), di intervenire in rete per soddisfare le diverse necessità orientative di un singolo utente in modo più completo.
Co-progettare percorsi di orientamento, come previsto dalle nuove Linee guida, significa sostenere:
  • la centralità dell’individuo;
  • la centralità della collaborazione e cooperazione tra servizi;
  • il potenziamento della dimensione orientativa della scuola.

8. Contrattazione integrativa di istituto

 
Il dirigente scolastico, nella sua funzione di leader e di responsabile dell’organizzazione scolastica, deve tenere presente e riconoscere l’impegno del personale scolastico nello svolgimento delle proprie attività, con particolare attenzione {p. 173}a quanto svolto oltre la funzione docente, oltre l’ordinario. Due sono gli strumenti istituzionali che possono essere utilizzati per perseguire questa finalità: il Fondo integrativo di istituto e la Contrattazione integrativa di istituto.
Il Fondo integrativo di istituto è costituito da un finanziamento che ogni istituzione scolastica riceve ogni anno con la finalità di riconoscere economicamente le attività aggiuntive del personale docente e ATA.
Per il personale docente generalmente sono retribuiti progetti che prevedono:
  • ore di progettazione e di insegnamento oltre l’orario di servizio;
  • attività di collaborazione col dirigente scolastico;
  • compensi per ogni altra attività deliberata dal Consiglio di istituto nell’ambito del PTOF;
  • ore eccedenti per la sostituzione dei docenti.
Per il personale ATA sono retribuibili:
  • l’indennità di direzione del DSGA;
  • la sostituzione del DSGA;
  • l’intensificazione per maggior carico di lavoro;
  • compensi per ogni altra attività deliberata dal Consiglio di istituto nell’ambito del PTOF.
Infine è possibile retribuire:
  • le funzioni strumentali;
  • le ore per la pratica sportiva;
  • l’indennità di bilinguismo e trilinguismo;
  • le aree a rischio;
  • le risorse dell’ex bonus docenti, che ad oggi non sono più destinate alla valorizzazione dei docenti, ma sono distribuite tra il personale docente, educativo e ATA.
Tutto questo viene negoziato attraverso la Contrattazione di istituto. Il Contratto collettivo nazionale di lavoro per il triennio 2016/2018, ad oggi ancora in vigore, e l’Ipotesi di Contratto collettivo nazionale di lavoro per il triennio 2019/2021, regolamento all’art. 4, le Relazioni sindacali.
La Contrattazione integrativa, quindi, ha il compito di stabilire i criteri che consentono, in un’ottica di miglioramento continuo, all’istituzione scolastica di incrementare l’efficacia e l’efficienza dei servizi prestati a vantaggio della
collettività
, quindi degli stakeholders, e, al tempo stesso, di valorizzare la crescita professionale e favorire l’aggiornamento del personale, nonché i processi di innovazione organizzativa.
Tab. 5. Tabella comparativa degli obiettivi e strumenti del Contratto collettivo nazionale di lavoro per il triennio 2016/2018 e dell’Ipotesi del Contratto collettivo nazionale di lavoro per il triennio 2019/2021, regolamento all’art. 4
CCNL 2016/18
Ipotesi CCNL 2019/21
Art. 4. Obiettivi e strumenti
Art. 4. Obiettivi e strumenti
1) Il sistema delle relazioni sindacali è lo strumento per costruire relazioni stabili tra amministrazioni pubbliche e soggetti sindacali, improntate alla partecipazione attiva e consapevole, alla correttezza e trasparenza dei comportamenti, al dialogo costruttivo, alla reciproca considerazione dei rispettivi diritti ed obblighi, nonché alla prevenzione e risoluzione dei conflitti
1) Il sistema delle relazioni sindacali è lo strumento per costruire relazioni stabili tra amministrazioni pubbliche e soggetti sindacali, improntate alla partecipazione attiva e consapevole, alla correttezza e trasparenza dei comportamenti, al dialogo costruttivo, alla reciproca considerazione dei rispettivi diritti ed obblighi, nonché alla prevenzione e risoluzione dei conflitti
2) Attraverso il sistema delle relazioni sindacali:
– si persegue l’obiettivo di contemperare il miglioramento delle condizioni di lavoro dei dipendenti con l’esigenza di incrementare l’efficacia e l’efficienza dei servizi prestati;
– si migliora la qualità delle decisioni assunte;
– si sostengono la crescita professionale e l’aggiornamento del personale, nonché i processi di innovazione organizzativa
2) Attraverso il sistema delle relazioni sindacali:
– si persegue l’obiettivo di contemperare il miglioramento delle condizioni di lavoro dei dipendenti con l’esigenza di incrementare l’efficacia e l’efficienza dei servizi prestati a vantaggio della collettività;
– si migliora la qualità delle decisioni assunte;
– si sostengono la crescita professionale, la valorizzazione e l’aggiornamento del personale, nonché i processi di innovazione organizzativa;
– si attua la garanzia di sicure condizioni di lavoro
3) Nel rispetto dei distinti ruoli e responsabilità delle amministrazioni pubbliche e dei soggetti sindacali, le relazioni sindacali presso le amministrazioni si articolano nei seguenti modelli relazionali:
a) partecipazione, da svolgere al livello istituzionale competente per materia;
b) contrattazione integrativa, secondo le discipline di sezione, ove prevista anche di livello nazionale e regionale, ivi compresa l’interpretazione autentica dei contratti integrativi, di cui all’art. 7
3) Nel rispetto dei distinti ruoli e responsabilità delle amministrazioni pubbliche e dei soggetti sindacali, le relazioni sindacali presso le amministrazioni si articolano nei seguenti modelli relazionali:
a) partecipazione, da svolgere al livello istituzionale competente per materia;
b) contrattazione collettiva integrativa, secondo le discipline delle specifiche sezioni, ove prevista anche di livello nazionale e regionale, ivi compresa l’interpretazione autentica dei contratti collettivi integrativi, di cui all’art. 8 (Contrattazione collettiva integrativa)
4) La partecipazione è finalizzata ad instaurare forme costruttive di dialogo tra le parti, su atti e decisioni di valenza generale delle amministrazioni, in materia di organizzazione o aventi riflessi sul rapporto di lavoro ovvero a garantire adeguati diritti di informazione sugli stessi; si articola, a sua volta, in:
a) informazione;
b) confronto;
c) organismi paritetici di partecipazione
{p. 175}
4) La partecipazione è finalizzata ad instaurare forme costruttive di dialogo tra le parti, su atti e decisioni di valenza generale delle amministrazioni, in materia di organizzazione o aventi riflessi sul rapporto di lavoro ovvero a garantire adeguati diritti di informazione sugli stessi. Essa si articola, a sua volta, in:
a) informazione;
b) confronto;
c) organismi paritetici di partecipazione
5) Le clausole del presente CCNL sostituiscono integralmente tutte le disposizioni previste dai precedenti CCNL che riguardano gli obiettivi e gli strumenti delle relazioni sindacali, i modelli relazionali, i livelli, i soggetti, le materie, i tempi e le relative procedure, nonché le clausole di raffreddamento
5) Le clausole del presente CCNL sostituiscono integralmente tutte le disposizioni previste dai precedenti CCNL che riguardino obiettivi e strumenti delle relazioni sindacali, modelli relazionali, livelli, soggetti, materie, tempi, procedure e modalità, nonché clausole di raffreddamento
6) Alle organizzazioni sindacali sono garantite, ove ne ricorrano i presupposti, tutte le forme di accesso previste dalla disciplina legislativa in materia di trasparenza, nei limiti e con le modalità dalle stesse previste
7) Il presente articolo abroga l’art. 4 del CCNL 19/04/2018
 
 
{p. 176} Nel quadro di una scuola orientativa si può pensare che, nell’organizzazione generale, svolga un ruolo significativo la «funzione strumentale per l’orientamento», che a volte nelle scuole diventa orientamento in ingresso e in uscita, e un gruppo di lavoro o una commissione di riferimento.
Con le Linee guida per l’orientamento, oltre ad essere ripensato il processo orientativo messo in atto da ogni scuola, sarà necessario anche ripensare l’organizzazione e la gestione dei percorsi. Da una parte, sarà necessario progettare i moduli di orientamento formativo e questo richiederà l’attivazione di gruppi di lavoro; dall’altra, dovrà essere garantita la presenza di un orientatore in ciascuna istituzione scolastica e dovranno essere individuati i docenti con funzione di tutor per gruppi di studenti, che:
[…] in un dialogo costante con lo studente, la sua famiglia e i colleghi, svolgeranno due attività:
1) aiutare ogni studente a rivedere le parti fondamentali che contraddistinguono ogni e-portfolio personale e cioè:
a) il percorso di studi compiuti, anche attraverso attività che ne documentino la personalizzazione;
b) lo sviluppo documentato delle competenze in prospettiva del proprio personale progetto di vita culturale e professionale. Trovano in questo spazio collocazione, ad esempio, anche le competenze sviluppate a seguito di attività svolte nell’ambito dei progetti finanziati con fondi europei, per gli studenti della Scuola Secondaria di secondo grado, dei percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento (PCTO);
c) le riflessioni in chiave valutativa, autovalutativa e orientativa sul percorso svolto e, soprattutto, sulle sue prospettive;
d) la scelta di almeno un prodotto riconosciuto criticamente dallo studente in ciascun anno scolastico e formativo come il proprio «capolavoro»;
2) costituirsi «consigliere» delle famiglie, nei momenti di scelta dei percorsi formativi e/o delle prospettive professionali, anche alla luce dei dati territoriali e nazionali, delle informazioni contenute nella piattaforma digitale unica per l’orientamento di
{p. 177}cui al punto 10, avvalendosi eventualmente del supporto della figura di cui al punto 10.2.
Note