Orientarsi nell'orientamento
DOI: 10.1401/9788815411648/c6
Le Raccomandazioni del
Consiglio dell’Unione europea sui percorsi per il successo scolastico,
adottate il 28 novem
¶{p. 152}bre 2022, disegnano nuove priorità di
intervento per il perseguimento del successo scolastico per tutti gli studenti, a
prescindere dalle caratteristiche personali e dall’ambito familiare, culturale e
socio-economico.
L’orientamento formativo diventa
quindi un dispositivo che, a pieno titolo nei percorsi per il successo personale e
scolastico, mobilita rinnovate risorse di capacitazione e fa emergere nuove possibilità
per tutti/e gli/le alunni/e.
Con la pubblicazione formale
dell’Atto di indirizzo che ai sensi della legge 107/2015, comma 1, deve essere inviato
al Collegio docenti, è possibile, ogni anno, esplicitare e rafforzare la necessità di
acquisire conoscenze, capacità e competenze per poter lavorare in modo efficace
soprattutto con i discenti a rischio di esclusione, al fine di avviare nuove strategie
didattiche orientative e garantire l’individuazione precoce dei gruppi a rischio di
abbandono.
Certamente sarà indispensabile
accompagnare le attività di prevenzione su tutto il personale scolastico e sulle
famiglie per evitare fenomeni di stigmatizzazione, terribile «profilazione», effetti
distorsivi dell’effetto Pigmalione.
In fase di progettazione delle
attività di orientamento formativo può essere interessante utilizzare
l’Universal Design for Learning (UDL) come un approccio che,
incardinato nell’ambito delle cornici concettuali del Paradigma dei diritti – espresso
dalla Convenzione ONU per i diritti delle persone con disabilità – e del Paradigma
bio-psico-sociale dell’International Classification of Functioning, Disability
and Health (ICF), implementa una metodologia flessibile ed efficace.
L’idea di fondo è che l’UDL
permetta di strutturare ambienti di apprendimento che prevedono l’utilizzo delle nuove
tecnologie per l’istruzione e la comunicazione attraverso una classificazione che ne
considera la valenza cognitiva ed emotiva tramite esemplificazioni, identificazione di
software e dispositivi di assistenza artificiale utili alla realizzazione di mediatori
didattici inclusivi adattati e coinvolgenti: un innovativo paradigma di progettazione
transdisciplinare adatto a tutte le possibili esigenze in classe e quindi altamente non
escludente.¶{p. 153}
4. PTOF
L’impianto normativo e procedurale
permette di suddividere l’azione dirigenziale in fasi e blocchi successivi al fine di
dare coerenza all’implementazione di un nuovo paradigma educativo e didattico
dell’orientamento nei contesti formali come la scuola.
Sono presenti nei cronoprogrammi
delle azioni, ma anche nella successione coerente della predisposizione dell’offerta
formativa e del Piano delle attività per il personale docente da parte degli organi
preposti, Collegio dei docenti e Consiglio di istituto, alcuni snodi a cui prestare
attenzione.
Il Piano dell’offerta formativa è
introdotto dall’art. 3 del d.p.r. 275/1999:
1) Ogni istituzione scolastica predispone, con la partecipazione di tutte le sue componenti, il Piano dell’offerta formativa. Il Piano è il documento fondamentale costitutivo dell’identità culturale e progettuale delle istituzioni scolastiche ed esplicita la progettazione curricolare, extracurricolare, educativa ed organizzativa che le singole scuole adottano nell’ambito della loro autonomia.2) Il Piano dell’offerta formativa è coerente con gli obiettivi generali ed educativi dei diversi tipi e indirizzi di studi determinati a livello nazionale a norma dell’articolo 8 e riflette le esigenze del contesto culturale, sociale ed economico della realtà locale, tenendo conto della programmazione territoriale dell’offerta formativa. Esso comprende e riconosce le diverse opzioni metodologiche, anche di gruppi minoritari, e valorizza le corrispondenti professionalità.
Inoltre, grazie all’autonomia
didattica, organizzativa e di ricerca, sperimentazione e sviluppo, è possibile per ogni
istituzione scolastica definire il proprio curricolo, come previsto dall’art. 8:
1) Le istituzioni scolastiche determinano, nel Piano dell’offerta formativa il curricolo obbligatorio per i propri alunni in modo da integrare, a norma del comma 1, la quota definita a livello nazionale con la quota loro riservata che comprende le discipline e le attività da esse liberamente scelte. […].2) Nell’integrazione tra la quota nazionale del curricolo e quella riservata alle scuole è garantito il carattere unitario del ¶{p. 154}sistema di istruzione ed è valorizzato il pluralismo culturale e territoriale, nel rispetto delle diverse finalità della scuola dell’obbligo e della scuola secondaria superiore.3) La determinazione del curricolo tiene conto delle diverse esigenze formative degli alunni concretamente rilevate, della necessità di garantire efficaci azioni di continuità e di orientamento, delle esigenze e delle attese espresse dalle famiglie, dagli enti locali, dai contesti sociali, culturali ed economici del territorio. Agli studenti e alle famiglie possono essere offerte possibilità di opzione.
Il Piano dell’offerta formativa si
trasforma in Piano triennale dell’offerta formativa con la legge 107/2015, che va ad
ampliare e dare forza a quanto già previsto dalla normativa. Per un’istituzione
scolastica alcuni commi appaiono particolarmente significativi, quando si appresta a
definire non solo il PTOF, ma soprattutto il proprio curricolo.
Comma 1Per affermare il ruolo centrale della scuola nella società della conoscenza e innalzare i livelli di istruzione e le competenze delle studentesse e degli studenti, rispettandone i tempi e gli stili di apprendimento, per contrastare le diseguaglianze socio-culturali e territoriali, per prevenire e recuperare l’abbandono e la dispersione scolastica, in coerenza con il profilo educativo, culturale e professionale dei diversi gradi di istruzione, per realizzare una scuola aperta, quale laboratorio permanente di ricerca, sperimentazione e innovazione didattica, di partecipazione e di educazione alla cittadinanza attiva, per garantire il diritto allo studio, le pari opportunità di successo formativo e di istruzione permanente dei cittadini, la presente legge dà piena attuazione all’autonomia delle istituzioni scolastiche di cui all’articolo 21 della legge 15 marzo 1997, n. 59, e successive modificazioni, anche in relazione alla dotazione finanziaria.Comma 3La piena realizzazione del curricolo della scuola e il raggiungimento degli obiettivi di cui ai commi da 5 a 26, la valorizzazione delle potenzialità e degli stili di apprendimento nonché della comunità professionale scolastica con lo sviluppo del metodo cooperativo, nel rispetto della libertà di insegnamento, la collaborazione e la progettazione, l’interazione con le famiglie e il territorio ¶{p. 155}sono perseguiti mediante le forme di flessibilità dell’autonomia didattica e organizzativa […] e in particolare attraverso: […]s) definizione di un sistema di orientamento.
Il PTOF, quindi, viene redatto
triennalmente e ogni anno può essere rivisto entro il mese di ottobre, anche se negli
ultimi anni la revisione è stata posticipata alla data di apertura delle iscrizioni.
Comma 14[…] Art. 3 (Piano triennale dell’offerta formativa).[…] Il piano è il documento fondamentale costitutivo dell’identità culturale e progettuale delle istituzioni scolastiche ed esplicita la progettazione curricolare, extracurricolare, educativa e organizzativa che le singole scuole adottano nell’ambito della loro autonomia.Il piano è coerente con gli obiettivi generali ed educativi dei diversi tipi e indirizzi di studi, […], e riflette le esigenze del contesto culturale, sociale ed economico della realtà locale, tenendo conto della programmazione territoriale dell’offerta formativa. […]Il piano è elaborato dal collegio dei docenti sulla base degli indirizzi per le attività della scuola e delle scelte di gestione e di amministrazione definiti dal dirigente scolastico. Il piano è approvato dal consiglio d’istituto.Ai fini della predisposizione del piano, il dirigente scolastico promuove i necessari rapporti con gli enti locali e con le diverse realtà istituzionali, culturali, sociali ed economiche operanti nel territorio; tiene altresì conto delle proposte e dei pareri formulati dagli organismi e dalle associazioni dei genitori e, per le scuole secondarie di secondo grado, degli studenti.Comma 16Il Piano triennale dell’offerta formativa assicura l’attuazione dei principi di pari opportunità promuovendo nelle scuole di ogni ordine e grado l’educazione alla parità tra i sessi, la prevenzione della violenza di genere e di tutte le discriminazioni, […].
Ad oggi la predisposizione del PTOF
avviene, anche se non obbligatoriamente, utilizzando il format predisposto dal Ministero
dell’Istruzione e del Merito, la cui struttura viene mostrata in tabella 2.
Il format permette una stesura del
PTOF coerente e completa. ¶{p. 156}
La scuola e il suo
contesto |
– Introduzione |
– Analisi del contesto e dei
bisogni del territorio |
|
– Caratteristiche principali della
scuola |
|
– Ricognizione attrezzature e
infrastrutture materiali |
|
– Risorse
professionali |
|
Scelte
strategiche |
– Introduzione |
– Aspetti
generali |
|
– Priorità desunte dal
RAV |
|
– Obiettivi formativi prioritari
(art. 1, comma 7, legge 107/2015) |
|
– Piano di
miglioramento |
|
– Principali elementi di
innovazione |
|
– Iniziative previste in relazione
alla Missione 1.4 – Istruzione del PNRR |
|
Offerta
formativa |
– Introduzione |
– Aspetti
generali |
|
– Traguardi attesi in
uscita |
|
– Insegnamenti e quadri
orario |
|
– Curricolo di
istituto |
|
– Iniziative di ampliamento
dell’offerta formativa |
|
– Attività previste per favorire
la transizione ecologica e culturale |
|
– Attività previste in relazione
al Piano nazionale scuola digitale (PNSD) |
|
– Valutazione degli
apprendimenti |
|
– Azioni della scuola per
l’inclusione scolastica |
|
– Piano per la didattica digitale
integrata |
|
Organizzazione
|
– Introduzione |
– Aspetti
generali |
|
– Modello
organizzativo |
|
– Organizzazione uffici e modalità
di rapporto con l’utenza |
|
– Reti e convenzioni
attivate |
|
– Piano di formazione del
personale docente |
|
– Piano di formazione del
personale ATA |
|
Le sezioni si aprono con una
Introduzione e con la definizione degli Aspetti generali, il che consente di riflettere
su quanto si va a progettare e descrivere, in modo che le sezioni successive siano
coerenti e congruenti con le finalità che l’istituzione scolastica si è data. È questa
la fase in cui la scuola descrive la propria cornice generale di azione, ha
¶{p. 157}la possibilità di definire il proprio sistema di
orientamento e di verificare se quanto progettato può perseguire la
finalità di scuola orientativa, cioè una scuola che mette al centro
la persona, offre occasioni di crescita e riflessione personale, favorisce
l’empowerment dei propri studenti e studentesse, lavora per
competenze.
Note