«Anche là è Roma»
DOI: 10.1401/9788815410559/c3
Desidero che venga affrontato subito con ogni decisione lo sgombero di tutte le famiglie arabe dalla necropoli nord et che sia ripulita da tutte le sporcizie et mai più abitata da chicchessia stop Annetto a questa questione la stessa importanza che do alla sconfitta di un dor [termine utilizzato per designare i villaggi dei ribelli] poiché si tratta di eliminare una manifestazione di barbarie che ci ucciderebbe di fronte agli escursionisti stranieri che giungeranno tra poco et ai moltissimi altri che intendo fare affluire at Cirene stop Nessuna difficoltà dunque di alcun genere et al lavoro immediato [71] .¶{p. 139}
La stessa presenza di «famiglie
arabe» nel luogo della nobile città greca è quindi considerata una «manifestazione
di barbarie» cui bisogna mettere rapidamente fine. Sono quelli gli anni in cui la
pratica di trasferimenti coatti e violenti di intere comunità presenti nella regione
era divenuta una vera e propria tattica bellica, utilizzata da Graziani per
schiacciare la resistenza. Dal momento che anche l’archeologia rientrava fra le
forme di occupazione del territorio, se ne favorì lo sviluppo attraverso un
dispositivo militare di sicuro successo. Secondo la tragica alacrità dimostrata da
Graziani nello svolgere certo genere di compiti, già il 2 gennaio poteva essere
disposto il trasferimento di tutte le «tende beduine» e lo sgombero di «tutte le
grotte», senza distinzione «fra nomadi e sedentari». Gli abitanti erano trasferiti
ad Apollonia e le truppe italiane a Feidia. «Questo mio programma – sentenziò
perentorio Graziani – deve applicarsi decisamente et senza difficoltà che dovranno
essere tutte superate stop Cirene deve diventare archeologica stop il che sarà
frutto di guadagno per la colonia et lustro per l’Italia fascista». Risuona fosco il
monito di Graziani a «superare tutte le difficoltà»
[72]
, ma Oliverio fu entusiasta di tale efficienza e il 20 gennaio annunciò a
De Sanctis «il trionfo di Cirene archeologica». La necropoli era quasi completamente
sgomberata e ripulita. «Mi sembra di sognare» esclamò l’archeologo che vedeva
realizzarsi il tanto sospirato desiderio.
Note
[71] Accame, Halbherr e De Sanctis pionieri, pp. 216-217; cfr. pp. 228-229 e Id., Nuove lettere, pp. 214-216.
[72] Un riferimento alle modalità impiegate in quel frangente sembra darlo Oliverio in una lettera a De Sanctis del 20 gennaio (ibidem, p. 216, da cui proviene anche la citazione che segue nel testo). Con tono ammiccante l’archeologo scrive: «La volontà del Gen. Graziani trionfa contro tutti, e Cirene riprende la sua veste di una volta. Contro gli interessi dei numerosi rivendiglioli il Generale mette avanti la propria… volontà. E si fila senza discussione». Cosa si debba intendere dietro quei puntini di sospensione si può supporre.