Character skills e didattica digitale
DOI: 10.1401/9788815374615/c4
Da questi risultati risulta evidente
che le diverse scuole presentano una distribuzione di potenziali fattori
¶{p. 133}di fragilità rispetto alle SES e richiedono di conseguenza interventi
specifici a supporto. Il fatto di collocarsi anche in una posizione intermedia non significa
che non ci siano studenti all’interno delle singole classi che non presentano delle
problematicità. Più in dettaglio, possiamo dire che il fatto che la modalità intermedia sia
prevalente per tutte le scuole e tutti gli indici non elimina le polarità. I risultati
presentati sono infatti aggregati per scuola; ne consegue che ogni riflessione riguarda il
gruppo classe ma al contempo può fornire strumenti al corpo docente per una riflessione
individualizzata, a partire da una serie d’informazioni sul singolo studente, così da agire in
modo puntale rispetto a fattori di debolezza e criticità all’interno delle proprie classi.
Bisognerebbe quindi prestare molta attenzione alle richieste degli studenti e a rafforzare
quelle competenze verso le quali presentano più lacune, in modo da evitare ripercussioni in
futuro. Sappiamo che competenze di questo tipo sono utili in un contesto scolastico, ma
assumono notevole e fors’anche maggiore importanza in altri contesti futuri, come quello
lavorativo (nel quale le SES sono fortemente richieste). Per questo motivo, preparare gli
alunni a un futuro lavorativo meno problematico nell’affrontare compiti stressanti o
facilitarli nella capacità di collaborare con i colleghi o di raggiungere i propri obiettivi
sono aspetti che vanno coltivati quotidianamente. La scuola in questo caso può esercitare un
ruolo di guida, come già evidenziato nel capitolo primo.
Scuola Bianca |
Scuola Blu |
Scuola Gialla |
Scuola Rossa |
Scuola Verde |
Totale |
Totale v.a. |
|
Basso |
75,0% |
32,0% |
28,6% |
21,7% |
27,8% |
29,8% |
25 |
Medio |
25,0% |
40,0% |
64,3% |
47,8% |
72,2% |
52,4% |
44 |
Alto |
0,0% |
28,0% |
7,1% |
30,4% |
0,0% |
17,9% |
15 |
Totale |
100,0% |
100,0% |
100,0% |
100,0% |
100,0% |
100,0% |
84 |
Scuola Bianca |
Scuola Blu |
Scuola Gialla |
Scuola Rossa |
Scuola Verde |
Totale |
Totale v.a. |
|
Basso |
0,0% |
16,0% |
57,1% |
30,4% |
27,8% |
28,6% |
24 |
Medio |
25,0% |
48,0% |
42,9% |
39,1% |
50,0% |
44,0% |
37 |
Alto |
75,0% |
36,0% |
0,0% |
30,4% |
22,2% |
27,4% |
23 |
Totale |
100,0% |
100,0% |
100,0% |
100,0% |
100,0% |
100,0% |
84 |
Scuola Bianca |
Scuola Blu |
Scuola Gialla |
Scuola Rossa |
Scuola Verde |
Totale |
Totale v.a. |
|
Basso |
25,0% |
12,0% |
35,7% |
26,1% |
33,3% |
25,0% |
21 |
Medio |
25,0% |
60,0% |
35,7% |
52,2% |
33,3% |
46,4% |
39 |
Alto |
50,0% |
28,0% |
28,6% |
21,7% |
33,3% |
28,6% |
24 |
Totale |
100,0% |
100,0% |
100,0% |
100,0% |
100,0% |
100,0% |
84 |
¶
Vista la distribuzione delle SES per
scuola, possiamo perseguire la nostra strategia di analisi, che focalizza l’attenzione su
vari, ulteriori punti chiave. Un primo punto consiste nell’osservare come i singoli indici
variano incrociandoli con la variabile genere. In che modo le e gli studenti si collocano tra
i diversi indici? È possibile affermare che la dimensione di genere svolga un ruolo?
Cominciamo con l’osservare i risultati riportati nella tabella 4.15, che considerano il genere
in relazione alla Resistenza allo stress.
Osserviamo come nello specifico le
studentesse abbiano livelli di resistenza allo stress bassi o medi (45,2% su ciascuna modalità
di risposta). Per quanto riguarda gli studenti maschi, invece, notiamo una percentuale di
resistenza allo ¶{p. 135}stress che si colloca in una modalità intermedia
(59,5% dei casi), ma osserviamo anche una percentuale abbastanza consistente nella modalità
alta, specie se paragonata al valore riferito alle femmine (26,2% i ragazzi contro il 9,5%
delle ragazze). Ricordando quanto è emerso negli storytelling, le ragazze
mostrano livelli di sensibilità, capacità introspettiva e riflessività superiore ai coetanei;
questi aspetti le rendono maggiormente critiche, mature e responsabili, ma al contempo le
espongono in misura superiore ad alcune fragilità, derivanti da incertezze, dubbi,
temporeggiamenti. I fattori di stress vengono quindi fronteggiati meglio dai ragazzi, in
quanto dotati di maggiori capacità di semplificazione e riduzione della complessità, mentre le
ragazze insistono sulla decifrazione analitica di ogni componente di una situazione sfidante o
critica.
Femmina |
Maschio |
Totale |
Totale v.a. |
|
Basso |
45,2% |
14,3% |
29,8% |
25 |
Medio |
45,2% |
59,5% |
52,4% |
44 |
Alto |
9,5% |
26,2% |
17,9% |
15 |
Totale |
100,0% |
100,0% |
100,0% |
84 |
Per quanto riguarda l’indice relativo
alla Cooperazione, osserviamo nella tabella 4.16 un andamento simile
all’indice precedente.
Le studentesse mostrano delle
percentuali di cooperazione che si collocano nella modalità «medio» (50%) oppure «basso»
(28,6%); mentre gli studenti, anche in questo caso, si collocano tra una modalità di risposta
intermedia (38,1%) e una «alta» (33,3%). Il dato sembra confermare quello che una parte
significativa della letteratura sugli studi organizzativi denuncia in merito alle dinamiche
dentro il mercato del lavoro: la capacità di fare team è tipicamente maschile, mentre le donne
si presentano come maggiormente individualiste e in competizione tra loro.
Infine, andiamo a osservare i
risultati relativi all’ultimo indice, quello relativo alla Passione per gli
obiettivi (tab. 4.17).¶{p. 136}
Femmina |
Maschio |
Totale |
Totale v.a. |
|
Basso |
28,6% |
28,6% |
28,6% |
24 |
Medio |
50,0% |
38,1% |
44,0% |
37 |
Alto |
21,4% |
33,3% |
27,4% |
23 |
Totale |
100,0% |
100,0% |
100,0% |
84 |
Femmina |
Maschio |
Totale |
Totale v.a. |
|
Basso |
23,8% |
26,2% |
25,0% |
21 |
Medio |
42,9% |
50,0% |
46,4% |
39 |
Alto |
33,3% |
23,8% |
28,6% |
24 |
Totale |
100,0% |
100,0% |
100,0% |
84 |
In questo caso, la situazione cambia
leggermente. Le studentesse mostrano delle percentuali che si collocano nella modalità «medio»
(42,9%) e «alto» (33,3%), mentre gli studenti presentano percentuali più elevate nelle
modalità «medio» (50%) e «basso» (26,2%). In questo caso, le ragazze mostrano una più alta
motivazione e propensione al raggiungimento degli obiettivi rispetto ai ragazzi, un dato
questo che è del tutto coerente con i risultati di altre parti della ricerca, nonché con
l’opinione espressa dai docenti. Le studentesse hanno maggiori capacità di perseverare,
sopportano meglio la fatica e sono dotate di maggiore capacità di sacrificio. Sono
estremamente determinate all’interno del percorso che si prefiggono, avendo spesso una
maggiore chiarezza anche rispetto a quali siano gli obiettivi da raggiungere e a come
identificarli.
Occorre a questo punto portare questi
risultati a contatto con l’analisi del serious game. A completamento
dell’argomentazione svolta, possiamo qui soltanto esaminare un aspetto fondamentale, relativo
alla relazione tra i singoli indici e il ruolo svolto dagli studenti durante le quattro
partite che hanno giocato. C’interessa in questo modo osservare come variano i diversi indici
nel corso delle partite ¶{p. 137}giocate e se ci siano differenze tra chi
ricopre il ruolo di Esploratore/trice e quello di Guida. Osserviamo dunque le tabelle 4.18,
4.19 e 4.20.
Possiamo subito notare che i valori
percentuali in base alle partite giocate non variano molto rispetto al ruolo ricoperto. Ad
esempio, nella prima partita tra Esploratore/trice e Guida l’indice di Resistenza
allo stress si colloca soprattutto all’interno della modalità «medio» e tra i due
ruoli c’è una variazione di circa tre punti percentuali. Lo stesso scenario, con variazioni
percentuali leggermente differenti, si osserva anche nelle altre partite. Nel caso della
seconda partita gli Esploratori/trici e le Guide hanno addirittura lo stesso livello di stress
(«medio» 52,4%). È importante osservare come una forma di resistenza allo stress «alta»
presenti in tutti i ruoli e in tutte le partite percentuali davvero basse; quindi, questo vuol
dire che la gestione dello stress durante le partite, per entrambi i ruoli, è stata più o meno
sufficiente, aspetto questo già messo in evidenza nel precedente paragrafo.
Con il secondo indice, relativo alla
Cooperazione, abbiamo osservato qualche variazione rispetto al primo.
In questo caso, osserviamo nella prima partita un livello di cooperazione «alto» per chi ha
ricoperto il ruolo di Guida (38,5%) rispetto agli Esploratori/trici, che si collocano invece
lungo la modalità «medio» (53,3%). Anche durante la terza partita si osserva (con punti
percentuali differenti) la stessa situazione, con le Guide che presentano alti livelli di
cooperazione (35,9%). Questo potrebbe indicare che il ruolo di Guida preveda più
responsabilità, oneri di gestione del gruppo, coordinamento e condivisione e porti gli
studenti che hanno ricoperto quel ruolo a sentire tali responsabilità e a essere quindi più
cooperativi con i propri compagni di squadra.
Infine, quanto all’ultimo indice,
relativo al Raggiungimento degli obiettivi, abbiamo rilevato una
situazione analoga a quella relativa alla resistenza allo stress. Non ci sono molte differenze
tra un ruolo e l’altro e tra le diverse partite. La maggioranza si colloca all’interno della
modalità «medio» (46,4%); ciò significa che anche in questo caso il raggiungimento degli
obiettivi, che nel caso del gioco era
¶{p. 138}raccogliere più diamanti nel
minor tempo possibile, è stato sufficientemente gestito dagli studenti. Da segnalare comunque
un 28,6% all’interno della modalità «alto».
Note