Character skills e didattica digitale
DOI: 10.1401/9788815374615/c4
Rispetto al secondo punto, ossia la
strategia adottata rispetto ai diamanti non raccolti, i dati mostrano andamenti eterogenei sia
tra scuole sia tra partite. Possiamo prima di tutto individuare due tendenze: l’una
caratterizzata dalla propensione al rischio e l’altra connotata dall’avversione al rischio.
Accanto a esse possiamo riscontrare due andamenti: uno fluttuante, di partita in partita e di
squadra in squadra; e uno stabile che sembra non risentire di questi elementi. La propensione
al rischio sembra, osservando l’interazione
¶{p. 128}tra giocatori durante le
partite, associata alla presenza di giocatori con qualità di leader che a prescindere dal
ruolo assunto coordinano la partita e motivano la squadra; viceversa, laddove il gruppo
squadra si struttura in modo maggiormente paritario tra i giocatori, più difficilmente vengono
prese iniziative d’azzardo. L’andamento fluttuante/stabile potrebbe invece essere
riconducibile alle variazioni nel livello di difficoltà del gioco e alle dinamiche interne
alle squadre che di partita in partita vengono composte.¶{p. 129}
Prima Partita |
Seconda Partita |
Terza Partita |
Quarta Partita |
|
Scuola Azzurra |
31,905 |
9,316 |
10,105 |
26,667 |
Scuola Bianca |
5,667 |
13,417 |
25,700 |
25,667 |
Scuola Blu |
28,069 |
26,379 |
33,345 |
18,414 |
Scuola Gialla |
34,800 |
31,400 |
25,300 |
35,300 |
Scuola Rossa |
36,000 |
19,893 |
17,286 |
20,667 |
Scuola Verde |
26,571 |
25,429 |
17,071 |
24,000 |
Totale media numero diamanti |
28,986 |
22,059 |
21,522 |
24,132 |
Prima Partita |
Seconda Partita |
Terza Partita |
Quarta Partita |
|
Scuola Azzurra |
13,667 |
23,368 |
28,947 |
18,667 |
Scuola Bianca |
20,750 |
15,750 |
11,500 |
2,500 |
Scuola Blu |
13,931 |
13,897 |
10,103 |
20,241 |
Scuola Gialla |
10,400 |
9,600 |
14,300 |
11,700 |
Scuola Rossa |
7,286 |
4,964 |
17,143 |
18,148 |
Scuola Verde |
9,250 |
12,750 |
16,786 |
10,741 |
Totale media diamanti non raccolti |
11,674 |
12,676 |
16,373 |
15,207 |
3. Le competenze socio-emozionali degli studenti: i risultati del questionario
Alla fine di ogni partita gli studenti
dovevano rispondere alle domande di un questionario, costruito attraverso delle scale Likert
[1]
a cinque gradienti («per niente d’accordo», «poco d’accordo», «d’accordo»,
«abbastanza d’accordo» e «molto d’accordo»), con l’obiettivo di rilevare le SES degli
studenti. Le domande sono state costruite cercando di rilevare le tre competenze socio-emotive
rilevanti per la ricerca: Resistenza allo stress,
Cooperazione, Motivazione al raggiungimento degli
obiettivi. E all’interno di queste macrocategorie è stata articolata una serie di
items, che riportiamo di seguito nella tabella 4.11.
Come osserviamo dalla tabella,
nell’area riferita alla Resistenza allo stress gli studenti dovevano
rispondere a items relativi alla gestione della tensione (a scuola, a
casa, con i coetanei ecc.), alla risoluzione di conflitti o problematicità o alla
capacità/incapacità di gestire le proprie paure. Gli items relativi alla
Cooperazione sono stati costruiti per rilevare in che modo gli studenti
siano collaborativi, empatici e altruisti con gli altri compagni di scuola, se abbiano
problemi di socializzazione o se siano presenti situazioni di disagio che possono comportare
scontri e litigi con i compagni di classe. Infine, l’ultima macrocategoria relativa alla
Passione per gli obiettivi è composta da items
volti a rilevare la capacità degli studenti di essere autonomi e indipendenti nel
raggiungimento dei propri obiettivi, osservarne le motivazioni e l’impegno necessario (come
per esempio fare i compiti a casa e prendere bei voti).
Ai fini di questa ricerca i singoli
items (dopo precise operazioni di ricodifica) di
ogni macrocategoria sono stati sommati all’interno di un unico indice; a tal proposito si
parla di indice additivo
[2]
. Inoltre, dato che l’indice creato è una ¶{p. 130}variabile metrica
[3]
, ai fini della nostra ricerca la scala è stata trasformata in categorie (con
modalità: alto, medio, basso).
Resistenza allo stress |
Cooperazione |
Motivazione al raggiungimento degli obiettivi |
1.a Sono rilassato e gestisco bene lo stress |
1.b Mi piace aiutare gli altri |
1.c Tendo a essere pigro |
2.a Vado facilmente in panico |
2.b Sono pronto ad aiutare chiunque |
2.c Cerco sempre di migliorarmi |
3.a Resto calmo anche in situazioni tese e
difficili |
3.b Sono sempre disposto ad aiutare i miei compagni di
classe |
3.c Voglio sempre fare le cose per bene |
4.a Mi spavento facilmente |
4.b Lavoro bene con le altre persone |
4.c Faccio del mio meglio per prendere bei
voti |
5.a Mi sento agitato quando si avvicinano le prove a
scuola |
5.b Non sono disposto ad aiutare gli altri |
5.c Faccio volentieri compiti per casa in più quando
serve |
6.a Spesso sono preoccupato per qualcosa |
6.b Litigo molto |
6.c Accetto di fare cose impegnative |
7.a Spesso mi sento agitato |
7.b Vado d’accordo con gli altri |
7.c Dedico poco tempo e impegno ai compiti per
casa |
8.a Mi agito facilmente |
8.b Sono io che inizio a litigare con gli
altri |
8.c Mi piacciono le sfide |
9.a Mi preoccupo per molte cose |
9.b Tratto gli altri con rispetto |
9.c Non mi piace lavorare sodo |
10.a Ho paura di molte cose |
10.b Sono pronto ad aiutare chiunque |
10.c Sono efficiente e finisco le cose che
inizio |
11.b Sono educato e cortese con gli altri |
||
¶
L’indice così costruito ha consentito
di svolgere molteplici analisi. I principali risultati, ottenuti incrociando tale indice con
altre variabili importanti per la nostra analisi, sono riportati nelle tabelle seguenti.
Arriveremo in seguito a considerare la convergenza o divergenza di questi esiti rispetto a
quanto si può trarre dalle dinamiche del gioco.
Il primo risultato importante da
osservare è in che modo i diversi indici creati si distribuiscono – e che tipo di risultati
producono – considerando le scuole che hanno partecipato alla ricerca (tab. 4.12).
Per quanto riguarda la distribuzione
dell’indice Resistenza allo stress tra le diverse scuole
[4]
, osserviamo come siano soprattutto gli studenti della scuola Bianca a presentare
un basso livello di resistenza allo stress (addirittura 75%). A seguire, con percentuali più
contenute, ci sono gli studenti della scuola Blu (32%) e della scuola Gialla (28,6%), mentre
una resistenza allo stress mediamente gestibile si osserva tra gli studenti della scuola Verde
(72,2%) e della scuola Gialla (64,3%). Un livello alto di gestione dello stress ottiene
percentuali molto basse in quasi tutte le scuole. La scuola Rossa è l’unica che presenti un
valore «alto» in una percentuale significativa (30,4%). Comunque, nel complesso si osserva una
gestione allo stress che si colloca in una posizione mediana (52,4%). Evidentemente, il dato
¶{p. 132}è sensibile alle diverse rappresentazioni degli studenti nelle
diverse scuole in merito ai fattori di stress: l’approccio prestazionale tipico dei licei può
avere un’influenza su questi risultati. Ma analogamente potrebbe avere un ruolo anche la
dimensione extrascolastica (la qualità e quantità di altre esperienze formative ma anche
competitive), che a sua volta potrebbe favorire i liceali rispetto agli studenti di altre
filiere. Infine, potrebbe esserci anche un effetto istituto, che andrebbe in parte a
compensare la filiera: le policies di istituto, lo stile del corpo
docente, il tipo di leadership della dirigenza potrebbero svolgere un ruolo a loro volta.
Anche nel caso della
Cooperazione osserviamo in tabella 4.13 come le scuole si collochino in
una posizione mediana (44%). Nello specifico, osserviamo un basso livello di cooperazione tra
gli studenti della scuola Gialla (57,1%), mentre un livello di cooperazione «medio» lo
osserviamo soprattutto nella scuola Verde (50%) e nella Blu (48%). Un alto livello di
cooperazione è registrato soprattutto tra gli studenti della scuola Bianca (75%).
In questo caso, i risultati potrebbero
essere influenzati dagli stili didattici, dai modi in cui i docenti stanno in aula, dai metodi
che adottano all’interno dei percorsi di insegnamento/apprendimento. Da questo punto di vista,
gli istituti tecnici e professionali sono costitutivamente più orientati, per la stessa
struttura del curricolo, al lavoro cooperativo; mentre i licei incoraggiano una visione
maggiormente individualistica dello studio, con un accento sulla
performance.
Infine, per quanto riguarda l’ultimo
indice, quello relativo al Raggiungimento degli obiettivi, osserviamo
dalla tabella successiva (tab. 4.14), come gli studenti delle scuole Gialla (35,7%) e Verde
(33,3%) abbiano un indice basso, mentre al livello medio troviamo le scuole Blu (60%) e Rossa
(52,2%); a un livello più alto c’è la scuola Bianca (50%). È comunque da osservare anche in
questo caso, da parte degli studenti, una collocazione mediana all’interno dell’indice. Le
spiegazioni di questo andamento sono riconducibili alle argomentazioni già esposte sopra.
Da questi risultati risulta evidente
che le diverse scuole presentano una distribuzione di potenziali fattori
¶{p. 133}di fragilità rispetto alle SES e richiedono di conseguenza interventi
specifici a supporto. Il fatto di collocarsi anche in una posizione intermedia non significa
che non ci siano studenti all’interno delle singole classi che non presentano delle
problematicità. Più in dettaglio, possiamo dire che il fatto che la modalità intermedia sia
prevalente per tutte le scuole e tutti gli indici non elimina le polarità. I risultati
presentati sono infatti aggregati per scuola; ne consegue che ogni riflessione riguarda il
gruppo classe ma al contempo può fornire strumenti al corpo docente per una riflessione
individualizzata, a partire da una serie d’informazioni sul singolo studente, così da agire in
modo puntale rispetto a fattori di debolezza e criticità all’interno delle proprie classi.
Bisognerebbe quindi prestare molta attenzione alle richieste degli studenti e a rafforzare
quelle competenze verso le quali presentano più lacune, in modo da evitare ripercussioni in
futuro. Sappiamo che competenze di questo tipo sono utili in un contesto scolastico, ma
assumono notevole e fors’anche maggiore importanza in altri contesti futuri, come quello
lavorativo (nel quale le SES sono fortemente richieste). Per questo motivo, preparare gli
alunni a un futuro lavorativo meno problematico nell’affrontare compiti stressanti o
facilitarli nella capacità di collaborare con i colleghi o di raggiungere i propri obiettivi
sono aspetti che vanno coltivati quotidianamente. La scuola in questo caso può esercitare un
ruolo di guida, come già evidenziato nel capitolo primo.
Note
[1] Per ulteriori approfondimenti metodologici/tecnici si rimanda all’appendice del volume (p. 193).
[2] Per ulteriori approfondimenti metodologici/tecnici si rimanda all’appendice del volume (p. 195).
[3] Il termine variabile fa riferimento a una caratteristica (carattere o proprietà) rilevata su una o più unità statistiche appartenenti a una popolazione o a un campione di riferimento, che può presentarsi in forme diverse e assumere stati diversi (modalità). Ad esempio, la variabile «titolo di studio» può presentare diverse modalità: «senza titolo», «licenza elementare», «licenza media», «diploma» e «laurea» [Corbetta 2014].
[4] In questa tabella, come nelle successive, si osservano molte celle vuote: questo è dovuto al fatto che in alcune scuole non tutti gli studenti hanno compilato il questionario e per tale ragione abbiamo avuto alcuni dati mancanti. A riguardo, nelle tabelle, è assente la scuola Azzurra: proprio per la presenza di molte celle vuote non è stato possibile calcolare l’indice per questo caso. Abbiamo comunque ritenuto necessario riportare questo dato, poiché può essere utile alle scuole che hanno bisogno di un riscontro sulla partecipazione alla ricerca.