Francesca Biondi Dal Monte, Simone Frega (a cura di)
Contrastare la dispersione scolastica
DOI: 10.1401/9788815413369/p3
Attraverso i dati PISA e i dati INVALSI è oggi possibile effettuare una stima, per quanto provvisoria e non definitiva, della dispersione scolastica implicita [5]
. I risultati di queste rilevazioni evidenziano che una parte significativa degli studenti, l’8,7% nel 2023, ottiene il diploma senza
{p. 18}aver raggiunto i livelli minimi di competenze previsti. Si tratta quindi di un fenomeno preoccupante perché implica che molti giovani non sono adeguatamente preparati per affrontare le sfide del mondo del lavoro e della vita adulta che li attende. A questo aspetto, si aggiunge la riduzione rilevante nel tempo di allievi e di allieve che raggiungono risultati di elevato livello.
In questo contesto, il ruolo della pedagogia è certamente cruciale. Una riflessione pedagogica e didattica approfondita può aiutare a identificare le pratiche educative più efficaci per migliorare le competenze di base degli studenti. Allo stesso tempo, la sociologia può fornire una comprensione delle dinamiche sociali che influenzano l’apprendimento, mentre l’economia può aiutare a valutare l’efficacia degli investimenti nell’istruzione. Le scienze politiche e giuridiche possono contribuire a sviluppare politiche educative più efficaci, e la statistica può fornire gli strumenti per una misurazione accurata delle competenze.
In sintesi, affrontare il problema dei livelli inadeguati di competenze di base richiede una collaborazione tra diverse discipline. Solo così sarà possibile sviluppare soluzioni efficaci per migliorare la qualità dell’istruzione e garantire che tutti gli studenti e tutte le studentesse abbiano le competenze necessarie per avere successo nella vita.
Sebbene sia necessario affrontare la povertà educativa a qualsiasi età, le politiche scolastiche e formative devono partire dal sostegno ai bambini e alle bambine fin dai primi mesi di vita. La fragilità educativa è ancora fortemente influenzata dal contesto socioeconomico-culturale di origine dell’individuo. Nonostante i progressi, la trasmissione sociale di questa fragilità rimane significativa. È necessario capire perché il contesto di provenienza continua a essere così determinante. È sempre più ragionevole pensare che la causa di questo legame sia da ricercare nella mancanza di sviluppo di competenze socioemotive già a partire dalla prima infanzia. Per contrastare efficacemente la fragilità educativa, è quindi fondamentale investire nella scuola dalla primissima infanzia, concentrando sforzi e risorse sin dalle fasi iniziali della vita.{p. 19}
La maggiore disponibilità di dati, lo sviluppo di nuove teorie scientifiche e l’evoluzione tecnologica possono consentire di imprimere una svolta al contrasto della dispersione scolastica. Si tratta di un problema che richiede l’uso delle migliori energie del paese, ma soprattutto l’esercizio di un concreto senso di responsabilità che si realizza principalmente nell’individuazione di soluzioni praticabili e sostenibili, da molteplici punti di vista.
In ultima analisi, è forse giunto il momento di riconoscere che il contrasto alla dispersione scolastica, in tutte le sue forme, passa attraverso un significativo aumento di coerenza all’interno del sistema educativo e scolastico nazionale. È ormai ora di riconoscere che non ci può essere una vera riduzione della povertà educativa, conseguenza ultima della dispersione scolastica, se non si riconosce che i livelli di apprendimento devono essere sostenuti e possibilmente elevati per tutti e per ciascuno, senza cercare scorciatoie, senza pensare che i processi siano più importanti degli esiti, che sia sufficiente perseguire un’inclusione più formale che sostanziale. È forse giunto il momento di definire collettivamente e democraticamente quali sono i livelli minimi di competenze di base ai quali puntare e sostenere tutti i giovani per raggiungerli. Il vero contrasto alla dispersione scolastica e alla povertà educativa passa necessariamente attraverso l’individuazione di traguardi comuni essenziali rispetto ai quali l’individuazione di modalità centrate sulla persona trovano una giustificazione nella ricerca del percorso più adeguato, ma che non possono tradursi in una pericolosa deriva di abbassamento degli obiettivi perseguiti. Si tratterebbe di un’inclusione di valore limitato e non generativa della crescita individuale e collettiva.
In questa prospettiva la promozione delle competenze socioemotive è un passaggio fondamentale, intesa non come un ripiego dal disciplinare che non si riesce più a sostenere a livelli adeguati, ma come la rimozione degli ostacoli profondi, sovente determinati da fattori socioeconomici, che impediscono ai singoli di trovare la strada per raggiungere livelli di apprendimento, latamente inteso, adeguati e appropriati. La ricerca mostra in modo chiaro che queste competenze {p. 20}sono in grado di rimuovere molti ostacoli all’apprendimento scolastico e renderlo più ricco e più coerente con l’idea di cittadino che dovrà abitare la società del domani.
In tutto questo anche la tecnologia svolge un ruolo importante, soprattutto mettendo a disposizione della scuola strumenti predittivi dell’insuccesso che spesso si traduce in dispersione scolastica e in povertà educativa. Oggi la scuola, in tutte le sue componenti, dispone di strumenti finora sconosciuti per conoscere in anticipo elementi che con alta probabilità potrebbero portare alla dispersione scolastica, ampiamente intesa. Si tratta di iscrivere questa enorme potenzialità analitica in un quadro di senso profondamente pedagogico e umanistico. La sfida è enorme e ineludibile. Probabilmente si è perso del tempo e molte persone si sono allontanate dalla scuola e sono andate ad aumentare i numeri della fragilità educativa, ma, parafrasando Confucio, se è vero che il momento migliore per piantare un albero era vent’anni fa, il secondo momento migliore è ora.
Roberto Ricci
Presidente di INVALSI
Note
[5] European Commission, Directorate-General for Education, Youth, Sport and Culture, The Twin Challenge of Equity and Excellence in Basic Skills in the EU – An EU Comparative Analysis of the PISA 2022 Results, Publications Office of the European Union, 2024, https://data.europa.eu/doi/10.2766/881521; R. Ricci, La dispersione scolastica: un concetto da approfondire, in «Dirigenti Scuola», 41, 2023, pp. 14-33.