Contrastare la dispersione scolastica
DOI: 10.1401/9788815413369/p3
Attraverso i dati PISA e i dati INVALSI
è oggi possibile effettuare una stima, per quanto provvisoria e non definitiva, della
dispersione scolastica implicita
[5]
. I risultati di queste rilevazioni evidenziano che una parte significativa degli
studenti, l’8,7% nel 2023, ottiene il diploma senza
¶{p. 18}aver raggiunto i
livelli minimi di competenze previsti. Si tratta quindi di un fenomeno preoccupante perché
implica che molti giovani non sono adeguatamente preparati per affrontare le sfide del mondo
del lavoro e della vita adulta che li attende. A questo aspetto, si aggiunge la riduzione
rilevante nel tempo di allievi e di allieve che raggiungono risultati di elevato livello.
In questo contesto, il ruolo della
pedagogia è certamente cruciale. Una riflessione pedagogica e didattica approfondita può
aiutare a identificare le pratiche educative più efficaci per migliorare le competenze di
base degli studenti. Allo stesso tempo, la sociologia può fornire una comprensione delle
dinamiche sociali che influenzano l’apprendimento, mentre l’economia può aiutare a valutare
l’efficacia degli investimenti nell’istruzione. Le scienze politiche e giuridiche possono
contribuire a sviluppare politiche educative più efficaci, e la statistica può fornire gli
strumenti per una misurazione accurata delle competenze.
In sintesi, affrontare il problema dei
livelli inadeguati di competenze di base richiede una collaborazione tra diverse discipline.
Solo così sarà possibile sviluppare soluzioni efficaci per migliorare la qualità
dell’istruzione e garantire che tutti gli studenti e tutte le studentesse abbiano le
competenze necessarie per avere successo nella vita.
Sebbene sia necessario affrontare la
povertà educativa a qualsiasi età, le politiche scolastiche e formative devono partire dal
sostegno ai bambini e alle bambine fin dai primi mesi di vita. La fragilità educativa è
ancora fortemente influenzata dal contesto socioeconomico-culturale di origine
dell’individuo. Nonostante i progressi, la trasmissione sociale di questa fragilità rimane
significativa. È necessario capire perché il contesto di provenienza continua a essere così
determinante. È sempre più ragionevole pensare che la causa di questo legame sia da
ricercare nella mancanza di sviluppo di competenze socioemotive già a partire dalla prima
infanzia. Per contrastare efficacemente la fragilità educativa, è quindi fondamentale
investire nella scuola dalla primissima infanzia, concentrando sforzi e risorse sin dalle
fasi iniziali della vita.¶{p. 19}
La maggiore disponibilità di dati, lo
sviluppo di nuove teorie scientifiche e l’evoluzione tecnologica possono consentire di
imprimere una svolta al contrasto della dispersione scolastica. Si tratta di un problema che
richiede l’uso delle migliori energie del paese, ma soprattutto l’esercizio di un concreto
senso di responsabilità che si realizza principalmente nell’individuazione di soluzioni
praticabili e sostenibili, da molteplici punti di vista.
In ultima analisi, è forse giunto il
momento di riconoscere che il contrasto alla dispersione scolastica, in tutte le sue forme,
passa attraverso un significativo aumento di coerenza all’interno del sistema educativo e
scolastico nazionale. È ormai ora di riconoscere che non ci può essere una vera riduzione
della povertà educativa, conseguenza ultima della dispersione scolastica, se non si
riconosce che i livelli di apprendimento devono essere sostenuti e possibilmente elevati per
tutti e per ciascuno, senza cercare scorciatoie, senza pensare che i processi siano più
importanti degli esiti, che sia sufficiente perseguire un’inclusione più formale che
sostanziale. È forse giunto il momento di definire collettivamente e democraticamente quali
sono i livelli minimi di competenze di base ai quali puntare e sostenere tutti i giovani per
raggiungerli. Il vero contrasto alla dispersione scolastica e alla povertà educativa passa
necessariamente attraverso l’individuazione di traguardi comuni essenziali rispetto ai quali
l’individuazione di modalità centrate sulla persona trovano una giustificazione nella
ricerca del percorso più adeguato, ma che non possono tradursi in una pericolosa deriva di
abbassamento degli obiettivi perseguiti. Si tratterebbe di un’inclusione di valore limitato
e non generativa della crescita individuale e collettiva.
In questa prospettiva la promozione
delle competenze socioemotive è un passaggio fondamentale, intesa non come un ripiego dal
disciplinare che non si riesce più a sostenere a livelli adeguati, ma come la rimozione
degli ostacoli profondi, sovente determinati da fattori socioeconomici, che impediscono ai
singoli di trovare la strada per raggiungere livelli di apprendimento, latamente inteso,
adeguati e appropriati. La ricerca mostra in modo chiaro che queste competenze
¶{p. 20}sono in grado di rimuovere molti ostacoli all’apprendimento
scolastico e renderlo più ricco e più coerente con l’idea di cittadino che dovrà abitare la
società del domani.
In tutto questo anche la tecnologia
svolge un ruolo importante, soprattutto mettendo a disposizione della scuola strumenti
predittivi dell’insuccesso che spesso si traduce in dispersione scolastica e in povertà
educativa. Oggi la scuola, in tutte le sue componenti, dispone di strumenti finora
sconosciuti per conoscere in anticipo elementi che con alta probabilità potrebbero portare
alla dispersione scolastica, ampiamente intesa. Si tratta di iscrivere questa enorme
potenzialità analitica in un quadro di senso profondamente pedagogico e umanistico. La sfida
è enorme e ineludibile. Probabilmente si è perso del tempo e molte persone si sono
allontanate dalla scuola e sono andate ad aumentare i numeri della fragilità educativa, ma,
parafrasando Confucio, se è vero che il momento migliore per piantare un albero era
vent’anni fa, il secondo momento migliore è ora.
Roberto
Ricci
Presidente di INVALSI
Note
[5] European Commission, Directorate-General for Education, Youth, Sport and Culture, The Twin Challenge of Equity and Excellence in Basic Skills in the EU – An EU Comparative Analysis of the PISA 2022 Results, Publications Office of the European Union, 2024, https://data.europa.eu/doi/10.2766/881521; R. Ricci, La dispersione scolastica: un concetto da approfondire, in «Dirigenti Scuola», 41, 2023, pp. 14-33.