Cecilia Tomassini, Marco Albertini, Carlo Lallo (a cura di)
Avanzare insieme nella società anziana
DOI: 10.1401/9788815413086/c2

2. Caratteristiche, organizzazione e fruibilità delle fonti statistiche sull’assistenza agli anziani in Italia
di Carlo Lallo, Caterina del Balso e Cecilia Tomassini

Notizie Autori
Carlo Lallo ricercatore a tempo determinato, Università degli Studi del Molise.
Notizie Autori
Caterina Del Balso borsista di ricerca, Università degli Studi del Molise.
Notizie Autori
Cecilia Tomassini professoressa ordinaria di Demografia, Università degli Studi del Molise.
Abstract
Nel presente capitolo viene effettuata unʼampia panoramica delle fonti statistiche ufficiali che trattano lʼassistenza. Lʼanalisi evidenzia subito i passi in avanti fatti negli ultimi ventʼanni nellʼambito della rilevazione dellʼassistenza, sia formale che informale. Lʼinsufficienza e la frammentarietà delle misurazioni, tuttavia, incidono ancora in maniera considerevole sulla possibilità di cogliere i cambiamenti in atto nella società italiana in termini di assistenza.

1. Introduzione

L’assistenza agli anziani e alle persone non-autosufficienti è una tematica che ha occupato una posizione sempre più centrale nel nostro paese, a cominciare dagli anni Ottanta del secolo scorso. Le trasformazioni demografiche nella società e nel mercato del lavoro hanno compromesso vecchi equilibri consolidati nella cultura e nelle consuetudini sociali dei secoli passati, generando nuove domande di assistenza sociale pubblica, e quindi anche nuove necessità di conoscenza, sia da parte del decisore pubblico che degli agenti privati del mercato.
Fino alla metà del secolo scorso, la cura dei minori, degli anziani e dei cittadini non-autosufficienti era soddisfatta in Italia quasi interamente all’interno del perimetro familiare, coerentemente con il modello di stato sociale conservatore, come tutta l’Europa mediterranea [Esping-Andersen 1990; Ferrera et al. 2012]. Gli equilibri sociali ed economici generati da questo modello sono però entrati in crisi con il cambiamento delle strutture familiari, diffusosi anche nel sud Europa, che ha visto una crescente partecipazione delle donne al mercato del lavoro. Diversamente dalle economie caratterizzate da uno stato sociale con un disegno fortemente universalistico come nel nord Europa, in Italia l’impegno delle donne nel mercato del lavoro retribuito, necessario allo sviluppo del paese, si è aggiunto anziché sostituirsi progressivamente al precedente impegno di cura familiare, compromettendo sempre di più l’eguaglianza sostanziale, gli equilibri e la qualità della vita di tutti i cittadini [1]
.{p. 46}
La crisi dei vecchi equilibri ha quindi imposto nell’agenda pubblica la necessità di riorganizzare la cura degli anziani e delle persone non-autosufficienti al di fuori del perimetro familiare, e quindi nell’ambito di politiche sanitarie e di assistenza pubbliche. In quest’ottica la Repubblica italiana nelle sue articolazioni centrali e locali ha messo in campo nel tempo diversi strumenti, non sempre coordinati tra loro, nel tentativo di creare un nuovo equilibrio. Questi strumenti hanno spaziato dai trasferimenti monetari (ad es. l’«assegno di invalidità» o il più recente «assegno unico») all’offerta di assistenza professionale (ad es. l’Assistenza domiciliare integrata, ADI, oppure il Servizio di assistenza domiciliare, SAD) [2]
.
Parallelamente all’aumento della sua rilevanza nell’agenda pubblica, la ricerca statistica e demografica ha sviluppato progressivamente nuove fonti dati e strumenti di analisi volti a rilevare il fenomeno dell’invecchiamento della popolazione e le connesse esigenze di cura, nella convinzione che la conoscenza oggettiva di un fenomeno debba sempre essere il punto di partenza per ogni intervento pubblico di investimento in spesa sociale, orientato a principi di efficienza ed efficacia, specie in condizione di scarsità di risorse disponibili. In questo capitolo offriremo una panoramica organizzata delle fonti statistiche disponibili e delle loro potenzialità per la comprensione della realtà, la progettazione di nuove politiche o il miglioramento di politiche esistenti. Al contempo, fare il punto oggi permetterà in futuro di delineare e proporre nuovi sviluppi che tarino gli obiettivi di indagine alle esigenze conoscitive dei decisori politici pubblici e degli agenti privati del mercato [3]
.
In questa ricognizione si è ristretto il campo di ricerca alle sole fonti dati che includono almeno una variabile collegata alla domanda o all’offerta di assistenza agli anziani non-autosufficienti, e che: 1) offrano un campionamento nazionale uniforme e una rappresentatività almeno di ripartizione pluriregionale (NUTS-1) delle variabili rilevate, 2) offrano la possibilità di individuare la popolazione anziana tramite variabili demografiche, {p. 47}3) offrano un flusso dati periodico, quindi escludendo indagini una tantum, 4) risultino attive e potenzialmente immediatamente fruibili per esigenze di ricerca al 2024. Le limitazioni sono dettate dallo scopo di individuare una serie di basi statistiche utili a comprendere l’evoluzione dell’assistenza agli anziani nel tempo a livello nazionale e locale, sia dal lato della domanda che dell’offerta, in modo da comprendere il fenomeno attuale analizzando la sua traiettoria e potendo quindi prevedere la sua evoluzione. Inoltre, sono state considerate solo le variabili riguardanti le caratteristiche dei rispondenti e non quelle che riportano le caratteristiche di altri componenti familiari o del nucleo convivente. Considerando le domande sulla non-autosufficienza, ad esempio, non sono state considerate le domande che chiedevano le condizioni dei genitori o dei figli e nipoti, ma solo le domande che riguardavano le eventuali condizioni di non-autosufficienza del rispondente. Questa scelta è dettata da ragioni di robustezza statistica e comparabilità: sebbene siano possibili elaborazioni legate alle domande sui genitori o sui nonni, solo le caratteristiche relative ai rispondenti (e al nucleo familiare) possono essere collegate direttamente alla rappresentatività del campione selezionato e quindi comparabili ad altre indagini o a rilevazioni amministrative, come la presenza di ospedali o altri servizi di assistenza. D’altro canto usare le domande relative ai genitori per stimare le caratteristiche degli anziani non-autosufficienti rischia di consegnare una rappresentazione distorta rispetto a quella frazione non più trascurabile di persone senza figli, la cui rete sociale di supporto potrebbe quindi rivelarsi differente (cfr. infra, cap. 3).
Le diverse banche dati e il relativo spettro di variabili rilevate saranno classificate per cinque caratteristiche principali: 1) tipologia della rilevazione, 2) raggruppamento delle variabili lungo nove possibili dimensioni della domanda di assistenza degli anziani, 3) rappresentatività minima territoriale del dato, 4) periodicità della rilevazione, 5) accessibilità della banca dati da parte dell’utenza (scientifica, pubblica e privata). Le variabili che saranno considerate in questa ricognizione sono solo quelle che concorrono a indagare direttamente o indirettamente l’assistenza agli anziani, e sono poi suddivise in nove gruppi per la tipologia di informazione che contengono. Nelle tabelle 2.1 e 2.2 si riportano le fonti dati individuate e classificate secondo le dimensioni definite in questa ricognizione.{p. 48}
Tab. 2.1. Domanda di assistenza ad anziani, classificazione delle fonti statistiche considerate e distribuzione delle variabili rilevate per tipologia (prima parte)
Fonte dati
Tipologia di rilevazione
Variabili totali
Variabili specifiche
Unità terr. minima
Periodicità
Accesso
Salute e stili di vita
Non-auto-
sufficienza
Servizi sanitari pubblici e privati
Servizi pubblici di cura formale non sanitaria
Servizi privati di cura formale non sanitaria
Aiuto informale interno alla famigliab
Aiuto informale esterno alla famigliab
Soddisfazione
(sanitaria e non)
Posizione demo- socio-economica
(ISTAT) IMF-FSS
Campionaria (32.000 famiglie)
39
2
(5%)
1
(3%)
3
(8%)
3
(8%)
4
(10%)
5
(13%)
21
(54%)
Regionale
Ogni 5 anni, dal 1998a
Micro
(ISTAT)IMF-TUS
Campionaria (34.000 famiglie)
23
2
(9%)
1
(4%)
20
(87%)
Regionale
Ogni 5 anni, dal 2002
Micro
(ISTAT) IMF-AVQ
Campionaria (25.000 famiglie)
90
44
(49%)
2
(2%)
9
(10%)
2
(2%)
7
(8%)
26
(29%)
Regionale
Annuale, dal 1993
Micro
(ISTAT) ISF
Campionaria (28.000)
54
4
(7%)
10
(19%)
4
(7%)
36
(67%)
Regionale
Annuale, dal 2014
Micro
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
a La terza wave è stata condotta con un anno di ritardo (2009 anziché 2008), la quarta con 2 anni di ritardo (2016, anziché 2014), vedi https://www.istat.it/it/dati-analisi-e-prodotti/microdati#standard, ultimo accesso: 22.10.2023.
b Sono considerate le domande poste al non-autosufficiente sull’aiuto ricevuto.
Fonte: Nostre elaborazioni sui metadati delle indagini considerate.
Tab. 2.2. Domanda di assistenza ad anziani, classificazione delle fonti statistiche considerate e distribuzione delle variabili rilevate per tipologia (seconda parte)
Fonte dati
Tipologia di rilevazione
Variabili totali
Variabili specifiche
Unità terr. minima
Periodicità
Accesso
Salute e stili di vita
Non-auto-
sufficienza
Servizi sanitari pubblici e privati
Servizi pubblici di cura formale non sanitaria
Servizi privati di cura formale non sanitaria
Aiuto informale interno alla famigliaa
Aiuto informale esterno alla famigliaa
Soddisfazione
(sanitaria e non)
Posizione demo- socio-economica
(ISTAT)EU-SILC
Campionaria (42.000 famiglie)
109
13 (12%)
2 (2%)
94 (86%)
Regionale
Annuale al 2004
{p. 49}
Micro
(ISTAT)
EHIS
Campionaria (30.000 famiglie)
171
61
(36%)
25
(15%)
32
(19%)
1
(<1%)
8
(5%)
2
(1%)
5
(3%)
8
(5%)
29
(17%)
Regionale
Ogni 6 anni, dal 2015
Micro
SHARE
Campionaria (2.400 individui)
197
70
(36%)
32
(16%)
14
(7%)
2
(1%)
12
(6%)
3
(2%)
7
(4%)
3
(2%)
54
(27%)
Pluri-regionale
Biennale, dal 2005
Micro
ESS
Campionaria (1.500
individui)
54
6
(11%)
1
(2%)
3
(6%)
44
(81%)
Pluri-regionale
Biennale, dal 2016
Micro
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
a Sono considerate le domande poste al non-autosufficiente sull’aiuto ricevuto.
Fonte: Nostre elaborazioni sui metadati delle indagini considerate.
Note
[1] La seconda parte di questo volume tratterà più dettagliatamente questo processo secolare.
[2] Per una panoramica degli strumenti e delle politiche di assistenza agli anziani disponibili oggi in Italia si rimanda al capitolo precedente.
[3] Sul confronto con le richieste degli stakeholders si rimanda al capitolo 9. Nel capitolo 4 si offrirà un primo esempio di sviluppo di nuovi strumenti di analisi.