La valutazione dell'esperienza duale nell'istruzione e formazione professionale
DOI: 10.1401/9788815371225/a1
Eventuali aspetti
ulteriori (positivi e/o problematici) rilevati
¶{p. 271}
Area |
Regione |
Risposte |
Citazioni |
Nord |
Piemonte |
Esperienze positive. Aspetto
problematico: «Oggi, la prima cosa che i nostri ragazzi chiedono è
che il posto di lavoro sia vicino a casa, che ci sia la possibilità
di avere tempo libero per gli amici; solo che, pensando al settore
agroalimentare, quasi tutte le professioni lavorano quando è momento
di festa per tutti gli altri, per cui c’è bisogno di grande
motivazione» |
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Lombardia |
Difficoltà di relazione tra tutor
e aziende, che spesso fraintendono l’obiettivo del rafforzamento
dell’alternanza scuola-lavoro con la disponibilità piena
dell’allievo |
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Lombardia |
Esiste il presentarsi di una
contraddizione relativa al fatto che il docente tradizionale è un
insegnante che ha l’assoluto controllo del programma. In un’attività
interdisciplinare come quella professionale il focus diventa proprio
l’attività professionale |
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Liguria |
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TAA |
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Veneto |
In alcuni casi il tutor formativo
non si è sentito o non ha voluto prendersi l’onere di fare un cambio
di passo nel dialogo con le aziende [...] soprattutto per quei tutor
che continuano a pensare che proporre i nostri ragazzi alle aziende,
sia come chiedere loro un favore |
||
Veneto |
Attraverso progetti Erasmus
dedicati agli allievi, ma soprattutto ai docenti, il tutor formativo
insieme ad altri insegnanti hanno avuto la possibilità di viaggiare
(Paesi Bassi e Germania) e di osservare e valutare i sistemi duali
di altri paesi nord-europei e quindi poter applicare anche in Italia
procedure mai applicate prima (ad es. libretto personale di
registrazione delle attività formative ovvero una modalità di
registrazione delle attività e di valutazione e
autovalutazione) |
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FVG |
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Emilia-R. |
|||
Emilia-R. |
Tutto ok |
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Centro |
Toscana |
Il nostro tutor è in grado di
autoapprendere costantemente perché in ogni corso deve fronteggiare
situazioni nuove e inaspettate. Quindi è una persona elastica, che
riesce a entrare nelle relazioni di gruppi diversi, riesce a
costruire i gruppi. Deve essere una persona che chiaramente ha delle
capacità relazionali innate, oltre a una
professionalità |
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Marche |
Tutto ok |
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Lazio |
All’inizio dell’esperienza le
difficoltà del corpo docente sono state abbastanza evidenti nel
riuscire ad adattarsi e abbracciare questo nuovo modo di fare
formazione [...] andando però avanti con l’esperienza la cosa è
migliorata e anzi, quello che prima era visto come un problema è
diventato un punto di forza e determinati aspetti e modi di fare
formazione specifici del duale stanno diventando anche fonte di
ispirazione per gli altri corsi di formazione non in duale; è
avvenuto un cambio di passo ma soprattutto un cambio di mentalità e
approccio al fare formazione |
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Lazio |
Insegnanti estremamente
disponibili |
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Sud |
Abruzzo |
Sia i formatori (quindi i nostri
insegnanti con tutta la buona fede del caso) sia le aziende non
hanno compreso fino in fondo la portata di questa sperimentazione, e
quindi hanno cercato un pochino – loro malgrado – di ricondurla ai
vecchi sistemi formativi. Dall’altro lato, anche l’istituzione
regionale ha commesso un po’ lo stesso errore: ha ricondotto tutto
questo nei vecchi schemi della formazione classica ricorrente,
invece è un’esperienza del tutto nuova, che andava gestita con una
logica diversa |
|
¶{p. 272} Molise |
La parte rilevante per noi è
sempre la formazione dei docenti, perché non chiediamo di insegnare
appena delle competenze: è un rapporto educativo che bisogna
instaurare coi ragazzi, nella relazione. Quest’anno ancora di più
perché durante il lockdown il fatto di non aver
avuto i ragazzi in presenza [ha determinato] che quando siamo
tornati a settembre coi laboratori, ci siamo accorti che la mancanza
della relazione aveva fatto regredire i ragazzi, per cui il fatto di
non averli avuti in presenza ha pesato tantissimo. |
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Campania |
Nessun aspetto negativo, anzi:
«abbiamo fatto anche una formazione dei docenti esperienziale di cui
sono molto contento» |
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Puglia |
Insegnanti estremamente
disponibili |
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Calabria |
C’è chi, indipendentemente
dall’età, fa più fatica ad adeguarsi ai cambiamenti [fra i
formatori, N.d.R.] |
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Sicilia |
Il compito di realtà ha portato a
questo, perché per esempio, simulando l’apertura di un negozio di
parrucchiere, hanno stabilito dove, hanno ipotizzato tanti elementi
(simulando) ma che costituiscono una reale progettazione. Ognuno di
loro ha ricoperto un ruolo all’interno del negozio o centro
benessere, per cui diventa molto più bello |
||
¶
Le istituzioni (regioni)
hanno ripensato la regolazione della IeFP in modo da facilitare e promuovere i
percorsi duali (se sì, in che modo; se no,
perché)?¶{p. 274}
Area |
Regione |
Risposte |
Citazioni |
Nord |
Piemonte |
Sì |
C’è molta sensibilità da parte
della regione e anche di sostegno, soprattutto come funzionari,
perché poi i politici si alternano, ci sono assessori più sensibili
perché vivono da vicino questa realtà |
Lombardia |
Sì |
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Lombardia |
? |
La Lombardia è un caso tipico,
perché non cambia mai la composizione politica... è sempre quella.
Noi avevamo l’assessore che ha fatto la legge del 2015, che aveva
una competenza (aveva fatto anche un’esperienza all’interno del
Ministero dell’Istruzione quando c’era ancora la Moratti); quindi
parlava di qualcosa che conosceva. L’attuale assessore, che è sempre
di Forza Italia, non ha un’esperienza di questo tipo, quindi ci si
affida sostanzialmente ai funzionari. Si rischia di voler
salvaguardare l’involucro e di non coglierne i contenuti e le
implicazioni |
|
Liguria |
Sì |
Questo assessore ha sicuramente
un’attenzione alle aziende più alta rispetto al precedente [...]
Poi, purtroppo, [...] la tecnostruttura ha [...] una tendenza a
irrigidirsi: da noi la dirigente non è proprio una «morbida», quindi
se tu non faciliti anche l’apprendistato, cioè se tu non trovi anche
degli alleggerimenti burocratici, un po’ tutta la formazione fa
fatica, anche quella a catalogo... cioè, se devi produrre diciotto
documenti per accedere a un corso, uno alla fine dice «vabbè, già
fare il corso è faticoso, perché son da solo ecc., se in più devo
lavorare due giorni per produrre la documentazione che mi chiedono,
lascio perdere» |
|
TAA |
? |
Noi siamo autonomi e siamo
piccoli. Da questo punto di vista non sono intervenute delle
disposizioni regionali o comunque non ancora. La provincia autonoma
scrive gli ordinamenti che la formazione professionale deve seguire,
codifica e decide poi come fare gli esami alla fine. Il sistema
appoggiato sul duale è esattamente quello che seguono i ragazzi del
percorso normale, ma nella prospettiva vi è la programmazione di un
ordinamento formativo che riguarda la formazione delle aziende e
sarebbe un passaggio importante perché toglierebbe molte carte e ci
sarebbe una codifica istituzionale. Basta che non si perda
flessibilità |
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Veneto |
? |
A mio avviso no, il problema è
questo così come ci è stato riportato dai consulenti regionali: la
Regione Veneto ha molto investito e crede molto in questa modalità
per valorizzare l’incontro tra domanda e offerta in modo moderno ed
efficace, ma si trova a confronto con le altre regioni (a parte la
Lombardia, l’Emilia-Romagna e in parte il Piemonte) che non hanno
questa logica e non sono riuscite ad arrivare a questi risultati.
Noi quindi risultiamo essere una minoranza |
|
Veneto |
Sì |
La Regione Veneto ha dato fin da
subito la possibilità di sperimentare all’interno delle IeFP. C’è
sempre stato uno scambio positivo tra la regione e gli enti di
formazione che venivano coinvolti nella fase prima della
progettazione per creare dei bandi che fossero idonei alle richieste
delle aziende e delle IeFP. La Regione Veneto è stata una delle
prime ad attivare questo tipo di percorsi e ha dato fin da subito la
possibilità agli studenti del sistema duale di attivarsi con il
sistema di apprendistato (circa il 50% degli studenti del quarto
anno sono apprendisti) |
|
FVG |
Sì |
La nostra regione ha spinto
tantissimo fin dall’inizio [...] per agevolare il duale, perché
comunque parliamo anche di aspetti economico-finanziari: il venir
meno di ore d’aula fa decrescere anche il contributo, quindi
l’attività di tutoraggio viene svolta e viene riconosciuta anche in
aggiunta, affinché l’ente possa garantire un servizio che sia quello
didatticamente migliore aggiungendo questo ulteriore riconoscimento
delle ore di tutoraggio in duale individuale sul ragazzo. Quindi,
direi che questa regione è particolarmente sensibile su questa
tematica, tant’è che l’ha normata e
istituzionalizzata |
|
¶{p. 275} Emilia-R. |
? |
Per l’apprendistato duale
purtroppo non ho particolari note. Avviare un apprendistato duale
con la Regione Emilia-Romagna è veramente faticoso: c’è una serie di
passaggi burocratici che ti fanno veramente faticare, tant’è che
nelle esperienze – pur essendo tra i primi ad averle messe in atto
in Emilia-Romagna – ci andiamo con i piedi di piombo, perché prima
di andarci ad avventurare nell’apprendistato duale valutiamo molto
se ne vale la pena, perché è molto faticoso da portare avanti.
Parlando dei progetti di Intrapresa, noi li abbiamo sempre
realizzati a prescindere che ci fosse un appoggio o meno della
regione. Paradossalmente l’emergenza sanitaria ha smosso alcune
dinamiche, perché, per riuscire a compensare le ore di stage che i
ragazzi non potevano fare, la regione ha pensato di introdurre i
percorsi chiamati «progetti di impresa» che vedono un’azienda
madrina patrocinare un progetto |
|
Emilia-R. |
Sì |
La nostra regione si sta avviando
a ripensare l’intera organizzazione e strutturazione delle IeFP,
oltre che a ragionare sull’esperienza duale, con ampio spazio a
nuovi bandi |
|
Centro |
Toscana |
No |
Abbiamo dovuto chiedere
insistentemente alla regione di equiparare, come è previsto dalla
normativa, le IeFP alle scuole medie superiori. Quindi anche lì c’è
stata una consultazione con il tavolo Stato-Regioni. Insomma, il
dialogo istituzionale c’è ed è proficuo in questa fase di Covid,
devo dire la verità |
Marche |
Sì |
La nostra regione ha abbracciato
questa modalità in modo piuttosto massivo |
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Lazio |
? |
La parte burocratica è stata ed è
tuttora molto pesante con la regione: si è snellita la parte della
progettazione, ma l’iter burocratico è molto rigido è pesante, è un
continuo dover comunicare le minime variazioni di calendario ecc. ed
è un lavoro costante di carte non indifferente. Hanno tentato di
semplificare nell’arco degli anni e in parte ci sono riusciti,
soprattutto nella parte finale di rendicontazione, ma c’è ancora
molta strada da fare |
|
Sud |
Abruzzo |
No |
Adattamento a quello che già
esisteva |
¶{p. 276} Molise |
No |
||
Campania |
No |
Manca un sistema di IeFP
regionale |
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Puglia |
? |
Qualche settimana fa la Regione
Puglia ha pubblicato un nuovo bando che permette agli enti di
scegliere se sin dal triennio poter utilizzare una modalità duale
attraverso l’alternanza rafforzata o l’apprendistato oppure
utilizzare la modalità tradizionale. Questo dà la possibilità di
poter creare una contestualità per il quarto anno. È la prima volta
che la Regione Puglia ha cercato di dare una sistematicità al
percorso |
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Calabria |
No |
Domanda di riserva...? Mentre il
tessuto produttivo ci chiede un adeguamento veloce e immediato, noi
abbiamo a che fare con delle istituzioni che sono «secolari» [...]
Noi ci siamo trovati anche nei periodi di pandemia, quando abbiamo
chiesto di trasformare alcune ore di stage in
project-working, ad avere delle «non
autorizzazioni a procedere» perché comunque non sono variate le
linee guida in questo periodo. Quindi chi si assume la
responsabilità? Un funzionario? Ce l’assumiamo noi. E noi, in
periodo di pandemia, in piena zona rossa, stiamo facendo realizzare
delle attività di alternanza a degli allievi con il «patema» che
abbiamo, ma non abbiamo altre possibilità |
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Sicilia |
No |
Manca un sistema di IeFP
regionale |
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