Viaggio nelle character skills
Negli ultimi anni la composizione delle
caratteristiche dei profili professionali, anche di quelli meno qualificati, si sono
modificate in profondità. La loro ibridazione vede le skills digitali
divenire sempre più pervasive e, anche nelle professioni maggiormente tecniche, mette al
centro il possesso delle competenze socioemotive. La domanda di lavoro richiede livelli di
istruzione più alti, sia per il patrimonio di conoscenze certificate dal titolo di studio,
sia per le character skills che nel corso di studi si acquisiscono e
che garantiscono effetti positivi durevoli nei percorsi sempre più discontinui delle
carriere lavorative e nella possibilità di governare con percorsi di lifelong
learning le numerose transizioni della vita adulta. Si impone quindi una
concezione multidimensionale del processo educativo che riesca ad attivare, anche favorendo
un processo di empowerment, tutte le potenzialità degli studenti.
L’Italia ha il primato negativo di Neet
¶{p. 307}e dispersi espliciti e
impliciti. La prospettiva del lifelong
learning e il consolidamento delle character skills
richiede un ecosistema educativo, una comunità educante. Nessuna agenzia educativa da sola
(la scuola, il volontariato sociale, la famiglia, le imprese, la parrocchia,
l’associazionismo...) è in grado di realizzare una simile progettualità. La collaborazione
con i territori e le aziende aiuta a creare le condizioni adatte, di spazi e opportunità per
i giovani, per realizzare percorsi più solidi di sviluppo che non lascino indietro nessuno e
permettano la presa in carico delle potenzialità di tutti. Percorsi che affinino le
competenze anche attraverso l’esperienza, perché soprattutto quelle socioemotive richiedono
di essere apprese e consolidate anche attraverso la dimensione emotiva ed esperienziale.
Over the past few years the make-up of
the characteristics of the professional profiles, even the less qualified ones, has changed
deeply. Their hybridisation sees digital skills become ever more pervasive and, also in the
prevalently technical professions, puts the possession of socio-emotional skills at the
heart of the matter. The demand for work requires higher levels of education, both in terms
of the wealth of knowledge certified by educational qualifications, and for the so-called
character skills that have been acquired in the course of the
studies and that guarantee positive lasting effects in the increasingly discontinuous
pathways of the working careers and in the possibility to control the numerous transitions
of adult life thanks to lifelong learning pathways. A multidimensional conception of the
educational process thus takes over that succeeds in activating all the students’ potential,
also by fostering a process of empowerment. Italy has the negative record for Neets and the
explicit as well as implicit dropouts. The prospect of lifelong
learning and the consolidation of character skills calls for an educational ecosystem, an
educating community. No educational agency on its own (i.e. school, social volunteering,
family, companies, the parish, associations…) is capable of engendering a similar venture.
Collaboration with the territories and the companies helps to create suitable conditions,
spaces and opportunities for young people, to create more solid development pathways that
leave no one behind and allow for everyone’s potential to be harnessed. Pathways that hone
the competencies also by way of experience, because above all socio-emotional skills need to
be learned and consolidated also via the emotional and experiential dimension.
¶{p. 308}
Anna Maria Poggi, «Non
cognitive skills», cittadinanza ed educazione civica
Per quanto riguarda la dimensione
giuridica delle character skills occorre interpretare i testi normativi
verso soluzioni più aderenti all’impostazione che emerge a livello internazionale, e che
vede nell’educazione civica la fonte strutturante «comportamenti», modi diversi di pensare e
di concepire sé stesse e sé stessi in relazione agli altri.
Per far ciò è dal concetto di
cittadinanza che occorre prendere le mosse, nel senso fatto proprio dal costituzionalismo
moderno. In questo, infatti, «due sono gli elementi fondamentali cui fare riferimento: vi è
una dimensione verticale che lega l’individuo allo Stato attraverso un rapporto di
soggezione e una orizzontale che fa del cittadino il membro di una comunità politica».
«Soggezione» e «partecipazione» sono, in sostanza, i due elementi costitutivi della
cittadinanza, universalmente riconosciuti.
È dunque sul nesso diritti-doveri come
costitutivo di ogni forma di cittadinanza (statale, europea, globale) che occorrerebbe
incentrare l’insegnamento dell’educazione civica. In particolare occorrerebbe sviluppare con
maggiore analiticità la dimensione dei doveri, almeno come vengono individuati nella Parte
prima della Costituzione Diritti e doveri dei cittadini e cioè, negli
articoli: 4; 30, comma 1; 32; 34, comma 2; 48, comma 2; 52, commi 1 e 2; 53 e 54.
As regards the legal dimension of
character skills, it is necessary to interpret the regulatory texts towards solutions that
are more consistent with the approach that emerges at an international level, and which sees
civic education as the structuring source of «behaviors», different ways of thinking and
conceiving oneself and themselves in relation to others.
To do this, it is from the concept of
citizenship that we need to start, in the sense made by modern constitutionalism. In this,
in fact, there are two fundamental elements to refer to: there is a vertical dimension that
binds the individual to the state through a relationship of subjection and a horizontal one
that makes the citizen a member of a political community. «Subjection» and «participation»
are essentially the two constituent elements of citizenship, universally recognized.
It is therefore on the link between
rights and duties as constitutive of every form of citizenship (state, European,
glob¶{p. 309}al) that the teaching of civic education should be centered. In
particular, the dimension of duties should be developed more analytically, at least as they
are identified in the First Part of the Constitution «Citizens’ rights and duties», that is,
in the articles: 4; 30, paragraph 1; 32; 34, paragraph 2; 48, paragraph 2; 52, paragraphs 1
and 2; 53 and 54.