Giorgio Chiosso, Anna Maria Poggi, Giorgio Vittadini (a cura di)
Viaggio nelle character skills
DOI: 10.1401/9788815366962/p3

Introduzione

Nella prima parte del volume si è documentato come, nei decenni recenti, in letteratura e in numerosi casi di studio, sia maturata una classificazione condivisa delle competenze non cognitive (non cognitive skills, NCS). In secondo luogo, si è messa in luce la loro importanza sia per lo sviluppo delle capacità cognitive (cognitive skills, CS), sia per la maturazione dei tratti di personalità che favoriscono il percorso di studio, la carriera lavorativa e la vita sociale [1]
. In terzo luogo, è stato evidenziato che lo sviluppo delle NCS inizia già nei primi anni di vita, in forza di dinamiche educative in famiglia, continua nel periodo scolastico-universitario e non si interrompe mai nell’intero ciclo di vita della persona. Infine, si è mostrato che le NCS sono suscettibili di essere migliorate attraverso opportuni programmi educativi.
È a questo punto importante verificare se le conclusioni raggiunte dalla letteratura e dalle ricerche internazionali risultino valide anche in Italia.
La scelta territoriale non è casuale; la Provincia Autonoma di Trento (PAT) è area di particolare sviluppo economico, omogenea sotto il profilo sociale e demografico e gli studenti delle sue scuole medie raggiungono i risultati più elevati in Italia nel test internazionale OECD-PISA e tra i più elevati in assoluto nell’ambito dell’OECD stesso. Per queste ragioni sono minori i fattori di «disturbo» dovuti {p. 208}a caratteristiche particolari degli studenti (ad es., povertà educativa e devianze sociali) che possono inficiare i risultati. Inoltre, nella PAT sono in atto da anni progetti per lo sviluppo delle competenze non cognitive degli studenti al termine del primo ciclo di istruzione.
La popolazione di riferimento di tale campione è di oltre 5.000 giovani, ossia l’insieme degli studenti delle 58 scuole trentine che nel 2017-2018 frequentavano la terza media.
Due sono le domande di ricerca.
a) Le NCS determinano un miglioramento delle CS, misurate dai risultati scolastici?
b) Si può affermare in termini causali che opportuni programmi educativi incrementino le NCS?
I due capitoli di cui si compone questa parte cercano di rispondere a questi quesiti.
Il primo capitolo presenta i risultati della ricerca Lo sviluppo delle competenze cognitive e non cognitive negli studenti trentini effettuata sugli studenti delle scuole medie della PAT.
La ricerca si basa su una prima indagine svolta nel maggio-giugno 2018 su studenti di terza media dell’anno scolastico in corso (2017-2018), volta a valutare l’impatto delle NCS sulle CS e l’efficacia di attività realizzate negli anni scolastici 2015-2018 con lo scopo di migliorare il livello delle NCS. L’indagine è stata svolta su oltre 5.000 giovani, ossia l’insieme degli studenti delle 58 scuole trentine che nel 2017-2018 frequentavano la terza media.
Si è poi svolta una seconda indagine basata su due interviste, in dicembre 2018 e nel maggio-giugno 2019, su studenti di terza media dell’anno scolastico 2018-2019 inerente l’esito sulle NCS di programmi educativi predisposti ad hoc nell’ambito della ricerca.
Dopo una breve ripresa della letteratura che riprende quanto detto nella prima parte del volume e che presenta le ricerche più rilevanti nel panorama internazionale inerenti i legami tra NCS e CS (par. 1), si descrive il progetto di ricerca iniziato nel 2017 per le scuole della PAT (par. 2).
Particolare enfasi viene posta sui criteri di costruzione {p. 209}del database, ottenuto mediante matching di dati INVALSI, dati amministrativi della PAT e un’indagine diretta sul campione di studenti (par. 3). Il paragrafo 4 descrive la metodologia statistica applicata, mentre nel paragrafo 5 sono riportati risultati e commenti. Infine, le conclusioni evidenziano gli sviluppi ulteriori dei risultati della ricerca, in termini sia di analisi dei sistemi educativi che di policy (par. 6). La descrizione delle modalità con cui, a partire dalle informazioni ottenute dai questionari somministrati durante la ricerca, sono state rilevate e quantificate le NCS considerate nell’analisi e scelti i programmi educativi atti a migliorarle viene riportata nelle appendici.
Il secondo capitolo Educare alle competenze non cognitive in Provincia di Trento. Analisi delle pratiche delle scuole e sviluppo delle attività all’interno del progetto ha un duplice scopo.
Innanzitutto analizza le pratiche messe in atto dalle scuole nell’ambito di specifici programmi educativi per lo sviluppo delle competenze non cognitive degli studenti. Inoltre descrive la sperimentazione di un particolare modello didattico, realizzato in classe con il coinvolgimento dei docenti, per lo sviluppo di tali competenze non cognitive al termine del primo ciclo di istruzione in Trentino.
Il capitolo si conclude con una riflessione sulle attività realizzate nell’ultimo anno per fronteggiare l’emergenza didattica causata dal Covid-19.
Note
[1] Vedi J.J. Heckman, J. Stixrud e S. Urzua, The Effects of Cognitive and Noncognitive Abilities on Labor Market Outcomes and Social Behavior, in «Journal of Labor Economics», 24, 3, 2006, pp. 411-482; F. Cunha e J.J. Heckman, Formulating, Identifying and Estimating the Technology of Cognitive and Noncognitive Skill Formation, in «Journal of Human Resources», 43, 4, 2008; OECD, Skills for Social Progress: The Power of Social and Emotional Skills, OECD Skills Studies, Paris, OECD Publishing, 2015.