Note
  1. Hirsch-Weber, Politik als Interessenkonflikt, Stuttgart, 1969, pp. 152 ss., 210 s.
  2. Offe, Lo Stato nel capitalismo maturo, Milano, 1977, pp. 44 ss.
  3. Cfr., da ultimo, Fisichella, Gruppi di interesse e gruppi di pressione nella democrazia moderna, in «Riv. it. sc. pol.», 1980, pp. 62 ss.
  4. Questa definizione risale a C. Schmitt, Der Hüter der Verfassung,Tübingen, 1931, p. 71.
  5. Habermas, Storia e critica dell’opinione pubblica, Bari, 1977, p. 179.
  6. Dahrendorf, Classi e conflitto di classe nella società industriale,Bari, 1970, p. 326.
  7. Per questo concetto v. Habermas, La crisi di razionalità nel capitalismo maturo, Bari, 1976, pp. 5 ss.
  8. Cfr. Wolff, Al di là della tolleranza, in Wolff e altri, Critica della tolleranza, Torino, 1965, p. 27.
  9. Calamandrei, Significato costituzionale del diritto di sciopero, in «Riv. giur. lav.», 1952, I, pp. 221 ss.
  10. Offe, Lo Stato nel capitalismo maturo, cit., p. 40.
  11. Cfr. Habermas, Storia e critica dell’opinione pubblica, cit., p. 172.
  12. Cfr. Belligni, Governi privati nel capitalismo maturo, in «Diritto e democrazia», 1979, p. 569.
  13. Hintze, Gesammelte Abhandlungen, vol. I, Staat und Verfassung, Gottingen, 19622, p. 492.
  14. Cfr. il programma economico approvato dalla legge n. 675/67, cap. IV, n. 51.
  15. Pizzorno, I soggetti del pluralismo, Bologna, 1980, p. 229.
  16. Dal punto di vista organizzativo questo mutamento ha provocato una crisi dell’identità associativa del sindacato, nel senso di una fluidificazione delle strutture associative nelle forme di organizzazione di massa espresse dalla base. Cfr. Pizzorno, op. cit., p. 240, il quale nota che la struttura sindacale «non ha ancora stabilito le regole della sua identità. Non sa, cioè, se è associativa o di classe». V. pure il mio studio I diritti e le funzioni dei sindacati e dei rappresentanti sindacali nelle imprese, in «Jus», 1974, pp. 391 ss., 400 ss. supra, pp. 221 ss., 234 ss.).
  17. Cfr. Dahrendorf, Classi e conflitto di classe, cit., p. 406.
  18. Ibidem, pp. 380, 417 ss.
  19. Pizzorno, I soggetti del pluralismo, cit., p. 133.
  20. Offe, Lo Stato nel capitalismo maturo, cit., p. 152.
  21. Cfr. Regini, Stato e sindacato nel sistema economico, in «Giornale di dir. lav. e rel. ind.», 1979, pp. 51 ss.; Pirzio Ammassari, Relazioni industriali e scienza politica, ivi, 1979, pp. 383 ss.; Belligni, Governi privati nel capitalismo maturo, in «Diritto e democrazia», 1979, pp. 555 ss., e qui ampia bibliografia; Bolaffi, Sindacato, Governo, neocorporativismo, ivi, 1979, pp. 573 ss.; Ornaghi, «Interesse» e «gruppi corporativi». Introduzione allo studio del fenomeno corporativo,in «Il Politico», 1980, pp. 221 ss.; Schmitter, Modalità di mediazione degli interessi e mutamento sociale in Europa occidentale, in «Il Mulino», 1976, pp. 889 ss.
  22. V. supra, pp. 303 ss.
  23. Cfr. Pirzio Ammassati, Relazioni industriali e scienza politica, cit., pp. 397, 399.
  24. Il giudizio è di Treu, Il ruolo del sindacato nel governo dell’economia, in «Aggiornamenti sociali», 1981, p. 11.
  25. Cfr. Barbash, L’ideologia americana delle relazioni industriali, in «Giornale di dir. lav. e rel. ind.», 1981, pp. 33 ss.
  26. Cfr. Aaron, Arbitration and the Rote of Courts: the Administration of Justice in Labor Law, in «Recht der Arbeit», 1978, p. 274. È la relazione generale al congresso dell’Associazione intemazionale di diritto del lavoro e della sicurezza sociale, tenuto a Monaco di Baviera nel 1978. Fra i 21 rapporti nazionali pervenuti al relatore generale mancava significativamente il rapporto italiano.
  27. Cfr. Giugni, Conflitto di lavoro e sistema di composizione nelle società industriali, in «Industria e sindacato», 1979, suppl. al n. 21, pp. 21 ss.
  28. Sull’«Advisory Conciliation and Arbitration Service» (ACAS) v. Rideout, in Adam-Schmitt-Rideout, Il conflitto di lavoro in Francia, Svezia e Gran Bretagna, Isedi, Milano, 1978, pp. 285 ss.
  29. Si allude specialmente al protocollo Intersind-Asap del 5 luglio 1962, che introdusse la contrattazione articolata nel settore delle aziende metalmeccaniche a prevalente partecipazione statale.
  30. L’adozione di questo criterio è raccomandata nelle conclusioni della Commissione parlamentare d’inchiesta sulla cosiddetta giungla retributiva, presieduta dal sen. Coppo (e v. ora il punto 13 dell’accordo 22 gennaio 1983).
  31. Cfr. Habermas, La crisi di razionalità, cit., p. 121.
  32. Così Galgano, Gestione dell’economia e pluralismo sociale, in «Democrazia e diritto», 1976, p. 304.
  33. L’incongruenza della pretesa di “contrattualizzare” i temi afferenti alle strategie di investimento delle imprese e l’inidoneità delle attuali rappresentanze sindacali aziendali a funzioni di concertazione e di organizzazione del consenso intorno agli indirizzi concertati, sono dimostrate da Amato, Democrazia industriale: gli equivoci della vita italiana,in «Mondoperaio», 1978, n. 5, pp. 17 ss.
  34. Il problema di un supporto ideologico più adeguato al sistema economico della libera impresa è stato posto agli americani da Maritain in un ciclo di conferenze tenute nel novembre 1956 all’Università di Chicago e raccolte in un piccolo libro, Réflexions sur l’Amérique, Paris, 1958. Si legga specialmente il cap. XIII («Trop de modestie. Nécessité d’une philosophie esplicite»). Da allora il problema ha prodotto una cospicua letteratura. Mi limito a ricordare, nella filosofia del diritto, Rawls, Theory of Justice, Oxford o.J., 1971 (al pensiero di questo autore, alternativo al tradizionale pensiero utilitaristico, la rivista «Biblioteca della libertà» ha dedicato tutto il fascicolo 65/66 dell’anno 1977); nella letteratura sociologica e politica, Bell, The Cultural Contradictions of Capitalism, New York, 1976; Democracy and Mediating Structures. A Theological Inquiry, a cura di Novak Washington, 1980 (v. spec. i saggi di Johnson e dello stesso Novak, pp. 49 ss., 180 ss.).
  35. L’espressione è di Schumpeter, Capitalismo Socialismo Democrazia, Milano, 1964, p. 61. Il riferimento è naturalmente alla grande impresa. La piccola impresa, invece, è «oggetto di nostalgia sociale» (Galbraith, I grandi problemi, Milano, 1968, p. 124).
  36. Bell, The Cultural Contradictions, cit., p. 84.
  37. Cfr. Leo, Materia economica e forme giuridiche, Milano, 1979 (ed. provv.), p. 17.
  38. Cfr. Watrin, Eine liberale Interpretation der Idee der sozialen Gerechtigkeit, in «Hamburger Jahrb. für Wirtschafts-und Gesellschaftspolitik», 1976, pp. 46 ss.
  39. Heidegger, Sentieri interrotti, Firenze, 1977, pp. 199 ss.
  40. Cfr. van der Ven, Gerechtigkeit und Interessen, in Interessenjurisprudenz, a cura di Ellscheid e Hassemer, Darmstadt, 1974, pp. 452 ss.
  41. Cfr. Lombardi Vallauri, I presupposti culturali del processo di industrializzazione, in Atti del 48° Corso di aggiornamento dell’Università cattolica, Milano, 1979, p. 69.
  42. Nietzsche, Considerazioni inattuali, Torino, 1981, p. 84.
  43. Novak, in Democracy and Mediating Structures, cit., p. 188.
  44. N. Hartmann, Etica, I (Fenomenologia dei costumi), Napoli, 1969, p. 124.
  45. Cfr. Trimarchi, Il giurista nella società industriale, in «Riv. dir. civ.», 1980, n. 1, p. 45 ss.
  46. Cfr. Bell, The Cultural Contradictions, cit., pp. 269 ss.
  47. Ibidem, pp. 22, 223 ss.
  48. Arrow, Le dimensioni dello svantaggio, in «Biblioteca della libertà», 1977, n. 65/66, p. 287.
  49. Maritain, Réflexions, cit., p. 120.