Note
  1. Cfr. supra, capitolo 2. Nel capitolo si evidenzia la necessità di dati sull’assistenza agli anziani a livello almeno sub-regionale.
  2. Per i concetti di salute, salute funzionale, disabilità, ADL e non-autosufficienza, utilizzati anche nelle pagine successive, si rimanda supra, capitolo 1.
  3. Con una differenza notevole dalla Provincia autonoma di Bolzano ad esempio, che può disporre di circa 500 euro pro capite.
  4. La definizione di «area interna» sarà ripresa e approfondita nei paragrafi successivi.
  5. Per approfondire, vedi supra, capitolo 2.
  6. Vedi il modello concettuale ICF, supra, capitolo 1.
  7. La struttura ospedaliera sede di Dipartimento di emergenza e accettazione di I livello esegue tutti gli interventi previsti per l’ospedale sede di pronto soccorso e svolge funzioni di accettazione in emergenza/urgenza per patologie di maggiore complessità, con le funzioni di osservazione e breve degenza, di rianimazione. Contemporaneamente, devono essere garantiti interventi diagnostico-terapeutici di medicina generale, chirurgia generale, ortopedia e traumatologia, cardiologia con UTIC (Unità di Terapia intensiva cardiologica). Sono inoltre assicurate le prestazioni di laboratorio di analisi chimico-cliniche e microbiologiche, di diagnostica per immagini, e trasfusionali. Per approfondire, vedi: https://www.salute.gov.it/portale/prontoSoccorso/dettaglioContenutiProntoSoccorso.jsp?lingua=italiano&id=1190&area=118%20Pronto%20Soccorso&menu=vuoto, ultimo accesso: 6.12.2023.
  8. Categoria che comprende impianti di dimensioni medio/piccole caratterizzati da frequentazioni consistenti (meno di 2.500 frequentatori medi/giorno circa) e servizi per la lunga, media e breve percorrenza [cfr. ISTAT 2022a].
  9. Vedi supra, capitolo 1.
  10. I sette indicatori erano: 1) incidenza percentuale delle famiglie monogenitoriali giovani (età del genitore inferiore a 35 anni) o adulte (età del genitore compresa fra 35 e 64 anni) sul totale delle famiglie; 2) incidenza percentuale delle famiglie con 6 e più componenti; 3) incidenza percentuale della popolazione di età compresa fra 25 e 64 anni analfabeta e alfabeta senza titolo di studio; 4) incidenza percentuale delle famiglie con potenziale disagio assistenziale, a indicare la quota di famiglie composte solo da anziani (65 anni e oltre) con almeno un componente ultraottantenne; 5) incidenza percentuale della popolazione in condizione di affollamento grave, data dal rapporto percentuale tra la popolazione residente in abitazioni con superficie inferiore a 40 mq e più di 4 occupanti o in 40-59 mq e più di 5 occupanti o in 60-79 mq e più di 6 occupanti, e il totale della popolazione residente in abitazioni occupate; 6) incidenza percentuale di giovani (15-29 anni) fuori dal mercato del lavoro e dalla formazione scolastica; 7) incidenza percentuale delle famiglie con potenziale disagio economico, a indicare la quota di famiglie giovani o adulte con figli nelle quali nessuno è occupato o percettore di pensione per precedente attività lavorativa.
  11. L’ICF comprende 12 indicatori elementari: 1) incidenza percentuale della superficie delle aree con pericolosità da frane elevata e molto elevata; 2) incidenza percentuale del suolo consumato; 3) indice di accessibilità ai servizi essenziali (tecnica SNAI); 4) tasso di motorizzazione ad alta emissione per 100 abitanti; 5) raccolta indifferenziata dei rifiuti urbani per abitante; 6) incidenza percentuale della superficie comunale coperta da aree naturali protette terrestri incluse nell’Elenco ufficiale delle aree protette (EUAP); 7) indice di dipendenza della popolazione; 8) incidenza percentuale della popolazione di età compresa fra 25 e 64 anni con bassi livelli di istruzione; 9) tasso di occupazione 20-64 anni; 10) tasso di incremento della popolazione; 11) densità delle unità locali dell’industria e dei servizi per 1.000 abitanti; 12) incidenza percentuale degli addetti delle unità locali a bassa produttività nominale del lavoro di settore.
  12. Ad esempio, la scelta di usare la metodologia AMPI nella costruzione dell’IVSMe dell’ICF, derivava da esigenze di armonizzazione dei dati tra diverse edizioni dei Censimenti, e dall’assunzione di non sostituibilità delle diverse componenti, ossia l’impossibilità di compensare il valore di un indicatore elementare con quello di un altro. Nel caso dell’ICCP invece, l’assunzione è che le componenti possano compensarsi a vicenda.
  13. All’opposto, la Campania. Pur presentando una percentuale consistente di comuni in alta criticità potenziale (8,7%), conta anche il 54,9% di comuni privi di criticità potenziali.