Cecilia Tomassini, Marco Albertini, Carlo Lallo (a cura di)
Avanzare insieme nella società anziana
DOI: 10.1401/9788815413086/c1
Per ovviare a questo inconveniente, Robine e colleghi [2002; 2003; 2010] hanno proposto uno strumento per misurare la non-autosufficienza in grado di catturare il nucleo dello schema dell’ICF, bilanciando parsimonia ed efficacia: il Global Activity Limitation Index (GALI). Il GALI consiste di una singola domanda: «Negli ultimi 6 mesi in che misura ti sei sentito limitato nelle attività che le persone fanno di solito, a causa di problemi di salute?» [4]
e ricorda per modalità e obiettivi gli indici per misurare la salute autopercepita (SHR) [5]
. La domanda è costruita per cogliere gli aspetti centrali dell’ICF: 1) le performance finali anche grazie al richiamo temporale (gli ultimi 6 mesi), 2) entrambi gli aspetti delle attività e della partecipazione, oltre alle aspettative sociali dell’ambiente circostante (le attività che fanno di solito le persone), inoltre 3) ricollega le limitazioni a problemi di salute, quindi alla struttura e funzioni del corpo (a causa di problemi di salute). Servendo obiettivi di parsimonia, il GALI non prevede misurazioni oggettive, osservazioni dirette o test, e le misure della non-autosufficienza basate unicamente sulla percezione dell’intervistato risentono ovviamente degli {p. 30}stessi limiti esposti in precedenza per le misure SHR della salute globale, sebbene Van Oyen e colleghi [2018], similmente a quanto fatto da Egidi e Spizzichino [2006] per le misure SHR, abbiano verificato una buona capacità predittiva del GALI relativamente alle misurazioni oggettive della salute, spesa sanitaria, o della mortalità.

3. L’assistenza agli anziani non-autosufficienti in Italia: un quadro generale

L’ambiente circostante, gli aiuti ricevuti e le altre condizioni personali giocano un ruolo importante nella domanda di assistenza dell’anziano, come evidenziato nell’ICF e in quelle misurazioni della non-autosufficienza ispirate al suo modello concettuale. È quindi importante offrire un quadro generale delle modalità di assistenza offerte agli anziani in Italia, ad oggi [6]
. La schematizzazione sintetica rappresentata qui fungerà da base per i successivi capitoli. I servizi di assistenza possono essere divisi per tipologia di professionalità del personale che offre cura e assistenza: «formale» se offerta da professionisti retribuiti (ad es. medici, infermieri, assistenti sociali, assistenti personali e domiciliari), «informale», se offerta da persone senza specifiche competenze e senza retribuzione (ad es. parenti, familiari conviventi, volontari, amici e vicini di casa). L’offerta formale può a sua volta dividersi in «pubblica» (se offerta da enti pubblici, prevalentemente gratuita), oppure «privata» (se fornita sul mercato privato, prevalentemente a pagamento, oppure offerta da associazioni di volontariato).{p. 31}
L’offerta formale pubblica include [7]
:
A) Servizi di assistenza sanitaria:
1. assistenza primaria (medico generico, medici di famiglia che garantiscono a ogni cittadino le visite ambulatoriali e domiciliari, la prescrizione dei farmaci, di analisi cliniche e di altri esami di supporto alla diagnosi, di visite specialistiche e di ricovero in ospedale. Al medico generico è anche assegnato il compito di avviare i percorsi per l’accesso all’assistenza domiciliare continua per non-autosufficienti, tramite stesura di un Progetto di assistenza individuale, PAI o di un Progetto riabilitativo individuale, PRI);
2. assistenza ospedaliera per acuzie ed emergenza (pronto soccorso, diagnostica e terapia, strutture organizzative ospedaliere deputate a effettuare in emergenza-urgenza stabilizzazione clinica, procedure diagnostiche, trattamenti terapeutici, ricovero oppure trasferimento urgente al Dipartimento di emergenza e accettazione (DEA) di livello superiore di cura);
3. assistenza domiciliare integrata (ADI) regionale-ASL (prestazioni socio-assistenziali e sanitarie, cure mediche o specialistiche, infermieristiche, riabilitative, erogate a domicilio, a persone non-autosufficienti o di recente dimissione ospedaliera, per evitare ricoveri impropri e mantenere il paziente nel suo ambiente di vita);
4. assistenza residenziale (Residenze sanitarie assistenziali (RSA), Case protette (CP), Centri di riabilitazione, strutture di accoglienza e pronta accoglienza atte a fornire ospitalità temporanea o permanente, servizi di carattere assistenziale, prestazioni sanitario-riabilitative, rivolte a persone non-autosufficienti, persone affette da disturbi fisici o mentali disabilitanti o dipendenze patologiche).{p. 32}
B) Servizi di cura non sanitaria:
1. servizi di assistenza domiciliare (SAD) comunale (servizi svolti da addetti socio-sanitari a domicilio, rivolti a persone con ridotta autonomia, o a rischio di emarginazione, che richiedono interventi di cura e di igiene della persona, di aiuto nella gestione della propria abitazione, di sostegno psicologico, di assistenza sociale);
2. servizi semiresidenziali (centri diurni, centri sociali di tipo aperto, che svolgono attività di sostegno, socializzazione e recupero per persone con disabilità e anziani);
3. servizi residenziali (case di riposo, strutture di accoglienza destinate agli anziani che sono, almeno in parte, ancora autosufficienti. Garantiscono all’ospite il servizio completo alberghiero, terapie conservative e attività ricreative).
C) Trasferimenti monetari [8]
:
1. indennità di accompagnamento (gestita dall’Istituto nazionale della previdenza sociale (INPS), prestazione economica, erogata a domanda, a favore dei soggetti mutilati o invalidi totali per i quali è stata accertata l’impossibilità di deambulare senza l’aiuto di un accompagnatore oppure l’incapacità di compiere gli atti quotidiani della vita. Spetta a tutti i cittadini in possesso dei requisiti sanitari residenti in forma stabile in Italia, indipendentemente dal reddito personale annuo e dall’età. Al momento è pari a circa 527 euro, ed è soggetta a periodico aggiornamento per tenere conto dell’inflazione. Per i ciechi assoluti è pari a 959 euro);
2. trasferimenti dei comuni (in base a disponibilità economica e a discrezione dell’ente):
i) voucher (provvidenza economica a favore di anziani non-{p. 33}autosufficienti e disabili, versata solo nel caso in cui le prestazioni siano erogate da caregivers professionali);
ii) assegno di cura (incentivazione economica finalizzata a garantire a soggetti anziani non-autosufficienti e a disabili gravi o gravissimi, la permanenza nel nucleo familiare o nell’ambiente di appartenenza, evitando il ricovero in strutture residenziali; sono normati a livello regionale ma erogati dai comuni con fondi propri o trasferiti dalle regioni);
iii) buono socio-sanitario (sostegno economico a favore di persone in difficoltà erogato nel caso in cui l’assistenza sia prestata da un caregiver familiare o appartenente alle reti di solidarietà informali);
iv) assegnazioni per progetti (sostegno economico finalizzato alla vita indipendente o alla promozione dell’autonomia personale).
L’offerta privata include:
A) Servizi di assistenza sanitaria:
1. servizio sanitario privato (diagnostica);
2. servizio sanitario privato (terapia).
B) Servizi di cura non sanitaria:
1. addetti privati all’assistenza personale (assistenti familiari, badanti, personale che assiste a domicilio dietro retribuzione le persone anziane, in convalescenza, disabili, in condizione transitoria o permanente di non-autosufficienza o con problemi affettivi, aiuta a svolgere le normali attività quotidiane, a curarsi e a mantenere livelli accettabili di qualità della vita) [9]
;
2. servizi residenziali (case di riposo).
L’offerta informale include:
1. aiuto fornito da familiari conviventi (gli aiuti informali
{p. 34}includono: fare compagnia, accompagnare o dare ospitalità, espletamento di pratiche burocratiche, attività domestiche, sostegno economico, donazione di cibo e vestiario, cura di minori o adulti, aiuto sanitario come fare iniezioni, medicazioni, ecc., aiuto allo studio e piccole commissioni extradomestiche) [Meli e Allegra 2022];
Note
[4] In inglese: «For at least the past 6 months, to what extent have you been limited because of a health problem on activities people usually do?», cui l’intervistato può rispondere: 1) severely limited, 2) limited but not severely, 3) not limited at all. La versione è ripresa da Robine et al. [2010]. Questa domanda è parte del Minimum European Health Module (MEHM), inserito nelle principali indagini statistiche europee e nei moduli italiani collegati (EHIS, SILC, SHARE).
[5] Non è un caso. Il GALI discende infatti anche da riflessioni sulla parsimonia e l’efficacia che avevano già interessato la salute psico-fisica. Gli indici SHR hanno rappresentato quindi un punto di partenza per il GALI. Vedi Verbrugge, Merrill e Liu [1999].
[6] Al momento in cui il presente volume è dato alle stampe, è in corso un processo di riforma retto dalla legge delega Deleghe al Governo in materia di politiche in favore delle persone anziane. Tra gli obiettivi ambiziosi di questa riforma sono previsti investimenti per maggiori servizi domiciliari pubblici, il sostegno alla cura informale familiare e la creazione di una direzione nazionale che integri e razionalizzi i vari servizi offerti a livello territoriale. Al momento tuttavia la maggior parte delle innovazioni previste sono allo stato puramente progettuale. Vedi legge 33, 23 marzo 2023, https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2023/03/30/23G00041/sg. Per approfondire, vedi Patto per un nuovo welfare sulla non-autosufficienza, https://www.pattononautosufficienza.it/, ultimo accesso: 7.11.2023. Vedi anche infra, capitolo 9.
[7] Le definizioni di questo volume sono riprese e adattate da ISTAT [2021b; 2022b]. Sulle case di riposo vedi anche d.m. n. 308 del 21 maggio 2001. Sui trasferimenti dell’INPS vedi anche https://www.inps.it/it/it/dettaglio-approfondimento.schede-informative.indennit-di-accompagnamento-agli-invalidi-civili.html, ultimo accesso: 7.11.2023. Sui servizi sanitari pubblici vedi anche https://www.salute.gov.it/portale/lea/homeLea.jsp., selezionando i blocchi «Assistenza socio-sanitaria» e «Assistenza ospedaliera», ultimo accesso: 7.11.2023.
[8] Sono stati esclusi alcuni trasferimenti come l’assegno sociale perché legati all’età ma non alla condizione di disabilità, oppure la pensione di invalidità perché diretta solo alle persone con età compresa tra i 18 e i 67 anni. Sull’assegno sociale vedi https://www.inps.it/it/it/dettaglio-scheda.schede-servizio-strumento.schede-servizi.assegno-sociale-50184.assegno-sociale.html, ultimo accesso: 7.11.2023. Sulla pensione di invalidità vedi https://www.inps.it/it/it/dettaglio-approfondimento.schede-informative.pensione-di-inabilit-agli-invalidi-civili.html, ultimo accesso: 7.11.2023. Sugli aiuti informali vedi anche Meli e Allegra [2022].
[9] La definizione è ripresa dalla nomenclatura ufficiale dell’ISTAT che usa la classificazione per livelli delle professioni CP2021. Vedi https://professioni.istat.it/sistemainformativoprofessioni/cp2011/. Algoritmo di navigazione tra i livelli: «Professioni qualificate nelle attività commerciali e nei servizi», «Professioni qualificate nei servizi alla persona», «Professioni qualificate nei servizi personali e assimilati», «Addetti all’assistenza personale».