La lettura ad alta voce condivisa
DOI: 10.1401/9788815410238/c2
Dato che l’obiettivo era
promuovere la lettura ricreativa all’interno e all’esterno della scuola, è inoltre
significativo riportare che gli Insegnanti che Leggono sono stati determinanti nel
trasformare la lettura ad alta voce in lettura volitiva. Lo hanno fatto condividendo
letture che si ricollegavano al testo che stavano leggendo, consigliando libri dello
stesso autore o illustratore o altri che trattavano lo stesso tema o i cui
protagonisti condividevano alcune caratteristiche. Occasionalmente, gli Insegnanti
che Leggono hanno invitato i giovani lettori a contribuire ai consigli
bibliografici. Sebbene questo fosse piuttosto diffuso, non faceva comunque parte di
ogni esperienza di lettura ad alta voce e non è diventata una pratica
routinaria.
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6. Conclusioni
Attraverso il processo di
riflessione continua, gli Insegnanti che Leggono nella nostra ricerca si sono spesso
chiesti fino a che punto una «versione scolastica» della lettura stesse prendendo il
sopravvento nelle loro classi. Se gli insegnanti hanno concezioni limitate o scolastiche
dell’alfabetizzazione e della lettura, la pratica che ne risulta potrebbe limitare il
coinvolgimento e lo sviluppo delle identità di lettori degli studenti e studentesse
[Hall 2012; Hempel-Jorgensen et al. 2018]. Al contrario, gli
insegnanti che riconoscono la lettura come uno strumento per creare e negoziare
significati e imparare a pensare e comprendere il mondo, probabilmente offriranno agli
studenti e alle studentesse opportunità sociali più autentiche per impegnarsi nella
lettura e nella lettura ad alta voce. Attualmente, il contributo di un approccio
progressivo alla lettura ad alta voce condivisa nelle scuole italiane, sta rivelando un
ampio ventaglio di benefici [Batini, Bartolucci e Timpone 2018; Batini et
al. 2020; 2021]; si sta inoltre prestando attenzione al fatto che ciò si
traduca in una lettura ricreativa più orientata alla scelta anche a casa. Le variabili
chiave in questo lavoro includono la fedeltà all’approccio (che comprende
l’interazione), la scelta dei testi e l’insegnante. S’intravede quindi in questo lavoro
del potenziale nell’esplorazione di sinergie con il concetto di Insegnanti che Leggono.
Con il dovuto supporto, insegnanti
ed educatori possono riposizionarsi come compagni di lettura, sviluppare un
apprezzamento estetico e una conoscenza profonda della letteratura per l’infanzia e
impegnarsi a conoscere loro stessi e i bambini come lettori. Nel tempo, questo può
aiutarli ad aprirsi a considerazioni più ampie sulla lettura personale e sul suo
carattere agentivo, affettivo e relazionale. Con una più ampia e sfaccettata conoscenza
dei lettori e della lettura, gli Insegnanti che Leggono vanno molto oltre il semplice
modellare il loro coinvolgimento; di fatto modellano e inquadrano la loro pratica in
modo diverso insegnando cioè dal punto di vista di un lettore.¶{p. 95}
Per idee pratiche su come diventare un Insegnante che Legge e per favorire lo sviluppo della lettura per piacere, si veda: https://ourfp.org/finding/reading-teachers-teachers-who-read-and-readers-who-teach/.