La lettura ad alta voce condivisa
DOI: 10.1401/9788815410238/c7
Capitolo settimo
Pratiche di lettura ad alta voce: una prospettiva
multilivellodi Giovanni Moretti e Arianna L. Morini. Frutto del lavoro congiunto dei due autori, i paragrafi 1, 2 e 5 sono stati redatti da G. Moretti, i paragrafi 3 e 4 da A.L. Morini
Notizie Autori
Giovanni Moretti è professore ordinario nell’Università degli Studi Roma
Tre, Dipartimento di Scienze della Formazione e titolare degli insegnamenti
di Didattica della lettura, Organizzazione didattica e processi valutativi e
Leadership educativa e organizzazione didattica. È direttore del Master
universitario di II livello in Leadership e management in educazione. Le
principali linee di ricerca riguardano: i processi di
insegnamento-apprendimento, la progettazione didattico-educativa e la
valutazione degli apprendimenti con riferimento alle competenze di lettura,
l’esercizio della leadership educativa e lo sviluppo del sistema integrato
di educazione e di istruzione 0-6.
Notizie Autori
Arianna L. Morini è ricercatrice (RTD-b, settore M-PED/03) nel Dipartimento
di Scienze della Formazione, Università degli Studi Roma Tre, e titolare
dell’insegnamento di Didattica generale del CdL in Scienze dell’educazione
per educatori e formatori, curriculum Educatore. Si occupa in particolare di
tematiche legate alla promozione della lettura, all’uso integrato delle
nuove tecnologie nella didattica e allo sviluppo professionale dei docenti.
Abstract
I principali motivi della scarsa efficacia di molte attività di promozione
della lettura e del piacere di leggere, specie di quelle realizzate nel contesto
scolastico, dipendono dall’abitudine errata di distinguere in modo rigido sino a
contrapporre tra loro alcune dimensioni e pratiche fondamentali relative alla
lettura e ai formati di testo, che invece dovrebbero essere integrate in modo
appropriato le une alle altre. In particolare a livello di microsistema può essere
introdotta nei contesti educativi e scolastici una pluralità di strategie didattiche
e di pratiche di lettura. A livello di mesosistema, è opportuno promuovere la
lettura attraverso varie iniziative che in maniera continuativa possono proporsi al
territorio come «eventi culturali» stabili [Cerri 2007], così come si è cercato di
operare nel corso degli anni mediante la progettazione della Mostra e iniziative
sulla lettura e letteratura per l’infanzia. Le azioni a livello di macrosistema sono
più complesse e di per sé non sono alla portata delle singole scuole o degli
insegnanti, tuttavia sono individuabili, indirettamente, nelle retroazioni e nei
feedback che i livelli micro e meso possono generare. Tra le strategie orali che
possono essere introdotte con sistematicità nel contesto scolastico, che
incoraggiano la pratica di lettura ad alta voce, troviamo il gioco di simulazione
chiamato il «Commesso viaggiatore». Si tratta di un dispositivo didattico articolato
in fasi di gioco in cui il lettore è chiamato ad assumere la postura di un Commesso
viaggiatore (Cv), da cui prende il nome l’attività. A livello di macrosistema, una
delle azioni indirette della ricerca in educazione è quella di diffondere strumenti
validi e affidabili per rilevare informazioni sui profili dei lettori in grado di
contribuire ad arricchire la riflessione della comunità scientifica e di tutti i
soggetti coinvolti sul tema del piacere della lettura e della condivisione anche
orale di storie e racconti.
1. Un modello integrato di educazione alla lettura
Gli esiti più rilevanti della ricerca
empirica e l’esigenza di rinnovare e potenziare l’educazione alla lettura in modo da
rispondere alle sfide educative più recenti, che rappresentano evidenti criticità
diffuse riguardo alla pratica della lettura, suggeriscono di adottare un modello
integrato e sistemico di educazione alla lettura [Moretti 2017; Morini 2021]. La
prospettiva è quella di qualificare la proposta didattica complessiva e di evitare di
circoscrivere gli interventi al contesto aula. In questo senso tutti gli attori in vario
modo coinvolti nelle attività di promozione della lettura (educatori, insegnanti,
genitori, famiglie, bibliotecari, ricercatori) dovrebbero assumere uno sguardo sistemico
e diacronico per riflettere sulle traiettorie seguite dai lettori, dalla prima infanzia
sino al periodo in cui da giovani adulti la scelta autonoma di esperienze di lettura
preferite per alcuni, si accompagna al calo della lettura in tanti altri.
I principali motivi della scarsa
efficacia di molte attività di promozione della lettura e del piacere di leggere, specie
di quelle realizzate nel contesto scolastico, dipendono dall’abitudine errata di
distinguere in modo rigido sino a contrapporre tra loro alcune dimensioni e pratiche
fondamentali relative alla lettura e ai formati di testo, che invece dovrebbero essere
integrate in modo appropriato le une alle altre.
In considerazione del valore
predittivo riconosciuto alla capacità di comprendere testi e a quella di mantenere nel
¶{p. 168}tempo un impegno personale nei confronti della lettura si
ritiene indispensabile proporre un modello integrato e sistemico di educazione alla
lettura perché maggiormente in grado di formare lettori forti e consapevoli che abbiano
acquisito specifiche strategie cognitive e metacognitive [Levorato 1988; De Beni e
Pazzaglia 1993; 2003; Cornoldi 2000; Lumbelli 2009] senza dimenticare di sviluppare le
componenti affettive ed emotive che concorrono a stimolare la curiosità, l’interesse per
le storie e il piacere di leggere [Levorato 2000; Cesmer 2015; Cometa 2017].
La tabella 1 evidenzia
sinteticamente alcune delle dimensioni e pratiche connesse alla lettura e ai differenti
formati di testo che dovrebbero essere integrate in modo consapevole attraverso una
progettazione partecipata e trasversale a tutte le discipline, che non coinvolga solo le
materie di ambito linguistico, al fine di valorizzare le attività di lettura e
qualificare l’offerta formativa complessiva. Nella tabella si distingue tra dimensioni,
pratiche o formati di testo «tradizionali» e «innovativi». Tale distinzione risponde non
tanto all’esigenza di stabilire la priorità di un polo rispetto all’altro, quanto a
quella di connotare le dimensioni, le pratiche e i formati di testo afferenti al primo
polo come più familiari e noti o maggiormente presenti nelle attività di educazione alla
lettura svolte dagli insegnanti rispetto a quelli afferenti al secondo polo, che sono
poco diffusi o perseguiti con minore frequenza e consapevolezza. Ciò chiarito, va detto
che la peculiarità del modello proposto è da ricercare nella scelta di considerare i due
poli come posizioni complementari che si collocano agli estremi di una medesima linea di
continuità.
Il modello da una parte ribadisce il
valore della dimensione cognitiva della pratica della lettura, e dall’altra
l’arricchisce integrandola con la dimensione affettiva ed emotiva, oggi sempre più
ritenuta importante in relazione ai processi di costruzione del sé, allo sviluppo
dell’empatia, della capacità di immedesimazione e della capacità di assumere punti di
vista differenti o di coltivare il «benessere personale» [Levorato 2000; Mikics 2015].
Nella stessa direzione i molteplici aspetti connessi alla comprensione linguistica e
alla necessità di sottoporla ad attività formali e informali di monitoraggio
¶{p. 169}e verifica [Leslie e Caldwell 2009; Lucisano e Intraversato
2013], non possono essere distinti o persino contrapposti alla comprensione
prelinguistica e al piacere di leggere, che rappresentano aspetti vitali e generativi
implicati nel desiderio di praticare con sistematicità la lettura e connessi alla gioia
di rileggere più volte un testo.
Dimensioni, pratiche e formati da integrare |
|
Dimensioni, pratiche e formati di
testo tradizionali |
Dimensioni, pratiche e formati di
testo innovativi |
Dimensione
cognitiva |
Dimensione affettiva ed
emotiva |
Comprensione
linguistica |
Comprensione prelinguistica e
piacere di leggere |
Libri a stampa |
Libri digitali e altri
formati |
Lettura scolastica (obbligata,
intensiva) |
Lettura extrascolastica (libera,
estensiva) |
Realtà |
Rappresentazione,
finzione |
Imparare a
leggere |
Leggere per
imparare |
Didattica della
lettura |
Animazione e promozione del libro
e della lettura |
Allo stesso modo l’adozione del
modello integrato e sistemico di educazione alla lettura prevede sia l’integrazione tra
libri a stampa e libri digitali, superando la sterile contrapposizione tra i due formati
[Morini 2017], sia estendendo tale integrazione a tutti i formati disponibili (audio,
audiovideo, Braille, di stoffa, sonori ecc.). Un esempio emblematico in questa direzione
è rappresentato dai Prelibri di Munari [2002], capolavoro di
ingegno e di creatività nella scelta e nell’uso espressivo dei materiali che compongono
l’oggetto libro (carte, cartoni, stoffe, legno, plastiche) destinato ai lettori più
piccoli.
Il modello integrato di educazione
alla lettura (tab. 1) suggerisce di avvicinare la lettura scolastica (obbligata,
intensiva, considerata da molti come noiosa e poco motivante) con quella extrascolastica
spesso connotata come attività libera, estensiva, avvincente e motivante. Questo
significa da una parte favorire al massimo la continuità educativa e
¶{p. 170}didattica tra nido, scuola dell’infanzia, scuole del primo e
del secondo ciclo di istruzione e le famiglie, nella prospettiva di consolidare i
comportamenti di lettura, indipendentemente dai luoghi della formazione o dai contesti
di vita in cui si manifestano.
La maggiore efficacia di un modello
didattico integrato trova conferma nel suo essere coerente con approcci sistemici e
multilivello che ci consentono di rappresentare la scuola come un’organizzazione
articolata al suo interno e aperta al territorio, proponendosi come nodo di una più
ampia rete di prossimità [Moretti 2021; 2022]. Tali rappresentazioni, sistemiche e
multilivello, ci consentono di farci carico della complessità dei fenomeni e
dell’ampiezza delle variabili e delle relazioni in gioco. La postura suggerita ci aiuta
a riflettere sulla lettura e allo stesso tempo a capire come affrontare le future sfide
educative e le situazioni di incertezza che caratterizzeranno anche il periodo
post-emergenziale.
2. Un approccio sistemico e multilivello
Il modello integrato di lettura
proposto implica un approccio sistemico e multilivello in grado di stabilire una
continuità tra le varie esperienze di lettura e di far convergere nella medesima
direzione le azioni svolte ai vari livelli (macro, meso e micro).
In particolare a livello di
microsistema può essere introdotta nei contesti educativi e scolastici una pluralità di
strategie didattiche e di pratiche di lettura. Per promuovere il piacere di leggere è
possibile avvalersi di diverse strategie didattiche e pratiche di lettura sia autonome,
sia condivise o congiunte. Si tratta di strategie scritte, come ad esempio i diari
personali, l’utilizzo di questionari o la produzione di testi, di strategie orali, tra
cui la discussione tra pari, la lettura ad alta voce [Batini 2021] e il gioco del
«Commesso viaggiatore», e di strategie multimediali, in cui rientrano la
drammatizzazione del testo o l’utilizzo degli e-book illustrati e interattivi che
valorizzano varie risorse multimediali tra cui la narrazione audio, i suoni, le musiche
e la possibilità ¶{p. 171}di interagire attivamente con la storia
[Moretti e Morini 2014; Morini 2017].
A livello di mesosistema, è
opportuno promuovere la lettura attraverso varie iniziative che in maniera continuativa
possono proporsi al territorio come «eventi culturali» stabili [Cerri 2007], così come
si è cercato di operare nel corso degli anni mediante la progettazione della
Mostra e iniziative sulla lettura e letteratura per l’infanzia
[1]
. Si tratta di una manifestazione che si caratterizza per la co-progettazione
in rete tra numerosi soggetti – università, editoria, scuole, associazioni, illustratori
e scrittori – e che si svolge continuativamente da numerosi anni integrando una
pluralità di interventi finalizzati a dare valore alla lettura [Moretti 2010;
Pasqualini, Valente e Gargano 2021]. La cultura della condivisione in rete ha
contraddistinto nel tempo l’iniziativa, che è diventata un appuntamento atteso dai
bambini, dai ragazzi, dai docenti e dalle famiglie, rappresentando anche un’opportunità
per il territorio. Nell’ambito della rete viene promossa la ricerca educativa come
strumento per migliorare la qualità delle azioni progettuali svolte, per attivare
esperienze di confronto e sviluppare sinergie con i soggetti interessati. Nell’ultima
edizione, nella prospettiva di potenziare il piacere di leggere e la dimensione
dell’engagement è stata valorizzata la dimensione della sfida
mediante l’organizzazione di una challenge virtuale [Moretti e
Morini 2022].
Le azioni a livello di macrosistema
sono più complesse e di per sé non sono alla portata delle singole scuole o degli
insegnanti, tuttavia sono individuabili, indirettamente, nelle retroazioni e nei
feedback che i livelli micro e meso possono generare. La tabella 2 rappresenta
sinteticamente l’applicazione dell’approccio integrato di educazione alla
¶{p. 172}lettura, nei suoi aspetti multilivello, sistemico e
multiattore, alle pratiche di lettura ad alta voce. Dalla tabella si evince che la
ricerca empirica in ambito educativo rappresenta il principale elemento che consente al
micro e al mesosistema di retroagire positivamente sul macrosistema, favorendo l’innesco
di traiettorie condivise quali: la diffusione degli esiti di ricerca, lo sviluppo
dell’atteggiamento scientifico e la promozione di posture professionali riflessive.
Note
[1] La manifestazione si colloca nell’ambito delle attività svolte da una rete interistituzionale di biblioteche scolastiche multimediali territoriali che dal 1999 opera nella zona Est di Roma supportando processi di collaborazione per qualificare, arricchire e integrare l’offerta formativa del territorio. Sul sito Librincontrosimostra è possibile conoscere il comitato scientifico e le linee guida, approfondire la storia dell’iniziativa, fruire delle mostre virtuali, dei laboratori e di tutte le attività connesse.