La lettura ad alta voce condivisa
DOI: 10.1401/9788815410238/c7
Se invece si riscontra una media
bassa nel fattore Condivisione e socialità, sarà possibile progettare con sistematicità
attività di lettura ad alta voce condivisa, per coltivare il senso di appartenenza alla
comunità, educare all’ascolto e condividere lo stesso libro. Introdurre nel contesto
scolastico strumenti che possono essere utilizzati in autonomia dai docenti, consentendo
agilmente di rilevare informazioni
¶{p. 182}affidabili sul profilo dei
lettori, concorre a sviluppare un atteggiamento scientifico e a promuovere una postura
professionale riflessiva.
Il gruppo di ricerca è attualmente
impegnato nella validazione di un nuovo strumento per la fascia di età di giovani adulti
con l’obiettivo di monitorare sul piano diacronico la maturazione dei lettori nel corso
degli anni più critici, quelli in cui le indagini nazionali registrano il calo più
significativo, e cercando di individuare azioni positive di contrasto al fenomeno della
disaffezione nei confronti della lettura.
5. Considerazioni conclusive
Nel complesso le argomentazioni
presentate in questo contributo confermano che la promozione della lettura e lo sviluppo
della capacità di comprendere ciò che si legge sono due obiettivi ambiziosi, e necessari
per aiutare le persone a diventare cittadini consapevoli e aperti al confronto; tuttavia
dalle stesse considerazioni emerge altresì che il raggiungimento degli obiettivi tanto
agognati sia possibile soprattutto facendo leva sulla sistematica alimentazione del
piacere di leggere e sulla coltivazione dell’impegno nella lettura
(engagement). In questo senso si è ritenuto opportuno assumere
uno sguardo sistemico e diacronico, in modo da abbracciare il percorso del lettore
dall’infanzia all’età in cui diventa giovane adulto, quella individuata dai dati
statistici come vera e propria soglia critica, da cui ha inizio il calo della lettura.
Tutto ciò non può lasciarci indifferenti, perché se la lettura non è ritenuta
necessaria, non lo saranno neanche la familiarità con il libro in quanto fonte di
conoscenza e neppure la capacità di comprendere testi. In questo modo corriamo il
rischio di restringere quello che possiamo definire come l’ambito più stimolante,
accessibile e sicuro, di cui può disporre il cittadino per sviluppare la consapevolezza
di sé e delle relazioni sociali. In questo contesto assai incerto, che porta alcuni
autori a problematizzare il futuro del libro e della trasmissione del sapere,
richiamando anche l’idea della possibile scomparsa della civiltà del libro [Darnton
2009; ¶{p. 183}Piper 2012], riteniamo che molto ci sia ancora da fare.
Per questo appare ingiustificabile il sostanziale immobilismo che caratterizza
l’individuazione di politiche attive nei confronti della lettura (ad esempio: supporto
alle biblioteche scolastiche e sviluppo di spazi innovativi di prossimità in cui la
lettura sia co-generatrice di progetti di ricerca, azioni civiche legate all’ambiente e
al territorio, itinerari di conoscenza emotiva e benessere psico-fisico, amicizie e
circoli di pensiero, produzioni artistiche condivise, performance teatrali, educazione
alla genitorialità e alla comunicazione intergenerazionale). Pur apprezzando il dato
positivo che vede i giovani leggere più degli adulti, occorre capire in che modo
intervenire in ambito educativo e scolastico, ma anche a livello territoriale e sociale,
per evitare che a partire dai 19 anni a conclusione del periodo scolastico, i
comportamenti di lettura si riducano progressivamente.
A tale riguardo, il presente
contributo ha messo in evidenza un’ampia gamma di traiettorie condivise connesse
all’applicazione del modello integrato di educazione alle pratiche di lettura ad alta
voce, che sono al centro delle attività del gruppo di ricerca di Roma Tre, Dipartimento
di Scienze della Formazione. Tali traiettorie condivise a livello sistemico (micro, meso
e macro) convergono nella direzione della progettazione consapevole, dell’impegno
diacronico e della raccolta sistematica di evidenze empiriche. Riguardo alla dimensione
multiattore, l’applicazione del modello si caratterizza per la promozione della
responsabilità diffusa, per lo sviluppo del senso di appartenenza a una comunità e per
l’attenzione dedicata alla ricerca partecipativa (ricerca-azione e ricerca-formazione).
Le evidenze raccolte e le riflessioni sviluppate, da una parte confermano la solidità
esplicativa e orientativa del modello integrato di lettura proposto e dall’altra
convergono nella direzione di adottare un approccio multidimensionale e multilivello di
promozione della lettura e di sviluppo del piacere di leggere; multidimensionale, ovvero
in grado di progettare azioni volte a integrare il piacere di leggere e di comprendere,
a mobilitare insieme le dimensioni dell’oralità, della scrittura e della multimedialità;
multilivello, in quanto orientato a ¶{p. 184}operare e cooperare tra
differenti contesti, costruendo ponti e relazioni tra scuole, servizi educativi e
territori [Moretti 2022] e generando retroazioni positive in grado di supportare i
processi decisionali in corso a livello di macrosistema.
Note