La valutazione dell'esperienza duale nell'istruzione e formazione professionale
DOI: 10.1401/9788815371225/a1
– Gli enti possono
pensarsi non solo come soggetto formativo, ma anche come «agenzia del lavoro»
(orientamento, accompagnamento e collocamento)?
¶{p. 311}
Area |
Regione |
Risposte |
Citazioni |
Nord |
Piemonte |
Sì |
Creando questo servizio al lavoro
proprio per cercare di unire le richieste dell’azienda, che magari
cerca una persona da far crescere, e allo stesso tempo la nostra
utenza ha bisogno di trovare lavoro |
Lombardia |
Sì |
Necessitano tuttavia di personale
formato e impegnato esclusivamente per quel fine |
|
Lombardia |
Sì |
L’idea che noi abbiamo, anche con
il sistema duale è che la finalità ultima sia l’inserimento
all’interno del mondo lavorativo, non l’esame
finale |
|
Liguria |
Sì |
Noi il percorso di accreditamento
lo avevamo già iniziato e a maggior ragione quest’esperienza
sicuramente ha rafforzato questa idea, anche in una logica che va
oltre la categoria, più legata al duale |
|
TAA |
No |
Per noi è difficile. Gli enti non
hanno fatto un passo verso l’essere anche agenzia per il lavoro, non
diventano delle identità di intermediazione |
|
Veneto |
? |
Temo che se diventassimo o ci
ripensassimo solo agenzia per il lavoro perderemmo tutta la
componente formativa |
|
Veneto |
Sì |
Operiamo già come agenzia del
lavoro perché da anni abbiamo attivato all’interno del nostro corpo
salesiano (a livello nazionale) strutture che si chiamano SAL
(sportello al lavoro) e ogni scuola ha un proprio sportello. Noi
abbiamo uno sportello dedicato, con un programma specifico, difatti
noi siamo agenzia intermediaria perché abbiamo anche l’abilitazione
e i nostri allievi o le aziende che si iscrivono vengono
abbinati |
|
FVG |
Sì |
Noi facciamo
placement sistematicamente perché, essendo
coloro i quali formano quelle competenze, le aziende ce lo chiedono
[...] anche sul nostro sito c’è la possibilità di fare incrocio
domanda-offerta. Però non è un’attività chiamiamola «economica» per
noi, è un’attività che sta nell’essere ente di formazione che lavora
su quel tipo di professionalità, quindi a contatto con le aziende,
ma sul placement non c’è intermediazione, non
c’è quel ruolo di incrocio, cioè c’è ma non è un ruolo che in questo
momento è istituzionalizzato, si andrebbe a invadere un campo
diverso |
|
Emilia-R. |
Sì |
Abbiamo, sia come AECA sia come
CNOS-FAP, un ufficio dedicato al collocamento lavorativo; quindi
avvia anche tirocini |
|
Emilia-R. |
Sì |
Sotto certi aspetti fungiamo
proprio da agenzia del lavoro |
|
Centro |
Toscana |
Sì |
Noi siamo anche accreditati come
agenzia per il lavoro, perché dopo aver formato una persona poi in
fondo ci mancava l’ultimo tassello, cioè l’incrocio domanda-offerta
lavorativa |
Marche |
Sì |
Di fatto noi siamo diventati una
sorta di agenzia per il lavoro, non andiamo a intaccare una parte di
lavoro svolto ovviamente dalle agenzie competenti |
|
Lazio |
Sì |
Stiamo aprendo nei nostri centri
degli sportelli di servizio al lavoro con personale che stiamo
qualificando proprio per questo tipo di servizio, sia rivolto al
singolo [...], sia rivolto alle aziende |
|
Lazio |
Sì |
||
Sud |
Abruzzo |
Sì |
Possono pensarsi così ma c’è
bisogno che la normativa, anche quella regionale, sostenga questo
percorso |
Molise |
Abbiamo creato una Aps, ovvero un
dipartimento del nostro centro accreditata per i servizi al lavoro
con cui attiviamo tirocini formativi [...] Anche il collocamento è
un aspetto importante su cui noi stiamo lavorando |
||
¶{p. 312} Campania |
Sì |
Un percorso del genere si misura
sull’inclusione socio-lavorativa. Per questo noi stiamo mettendo in
piedi una cooperativa sociale |
|
Puglia |
Sì |
Sono servizi per il lavoro che
operano separatamente dai percorsi di formazione
professionale |
|
Calabria |
Sì |
Noi siamo accreditati per i
servizi del lavoro [...] Questa era già una realtà prima, a maggior
ragione lo è ora. Non tanto perché la nostra
mission è quella del collocamento ma la
nostra mission è quella di facilitare
l’ingresso nel mondo del lavoro dei giovani [...] tra gli
stakeholder importanti ci sono le APL,
perché l’interazione più regolare con le APL che condividono la
nostra mission ci permette di realizzare dei
servizi che in altro modo non si potrebbero
realizzare |
|
Sicilia |
Sì |
I miracoli li facciamo. Non sempre
ci riusciamo ma li facciamo, e questa è la cosa principale, proprio
per la missione che abbiamo [...] noi ci siamo
buttati anche nell’APL perché uscire da un percorso triennale serve
poi per immetterci nel mercato del lavoro; quindi, proviamo a
continuare a fare un percorso, tant’è che probabilmente diventeremo
anche CAF; faremo consulenze ai ragazzi o a chi vuole aprire
un’attività. E poi, dobbiamo prendere quei canali di finanziamento
diversi dai finanziamenti stessi pubblici, che ci permettano di
sopravvivere |
|
¶
– Ritiene che l’offerta
formativa dell’ente nella forma duale si debba aprire anche ad altre fasce di
popolazione come i giovani post-diploma, lavoratori adulti, disoccupati,
...?¶{p. 314}
Area |
Regione |
Risposte |
Citazioni |
Nord |
Piemonte |
No |
Non lo vedo tanto bene per
lavoratori adulti o disoccupati perché il loro obiettivo è trovare
lavoro, fare dei corsi brevi che diano competenze spendibili
immediatamente. In un percorso duale, per degli adulti che devono
guadagnare e mantenere una famiglia, lo vedo un po’ difficile da
raggiungere. Per un adulto mi aspetto più un percorso breve che dia
competenze necessarie oggi per poter essere inserito e trovare
lavoro |
Lombardia |
Sì |
||
Lombardia |
Il problema non è la capacità
dell’ente di offrire o meno questi percorsi, ma c’è una carenza di
finanziamento. Oggi vediamo che c’è una fortissima prevalenza di
politiche passive del lavoro, anche per effetto delle spinte
sindacali e di protezione, piuttosto che un’offerta di politiche
attive del lavoro |
||
Liguria |
Sì |
Il duale inteso come logica e come
visione credo che potrebbe essere utilissimo in percorsi diversi,
dovrebbe assolutamente essere inserito anche in altri
percorsi |
|
TAA |
Sì |
Toglierei il limite di età. Molti
sono scettici a essere apprendisti a 40-50 anni, ma non ha senso
perché si è sempre apprendisti in tanti ambiti di vita. Se stai
facendo una riqualificazione vuol dire che stai apprendendo nuove
competenze. Anche per gli adulti e anche l’ITS dovrebbe essere fatto
solamente in apprendistato. Si dovrebbe fare a prescindere, non è
una questione tecnica, ma di cultura |
|
Veneto |
Gli adulti disoccupati farebbero
fatica ad aderire a questo tipo di realtà e alle regole del
gioco |
||
Veneto |
Sì |
||
FVG |
Sì |
Sui disoccupati se si prova con
una formazione strettamente collegata all’apprendistato di secondo
livello sì, assolutamente sì, perché permette l’inserimento nel
mondo del lavoro, ma anche di poter avere un sostegno al
reddito |
|
Emilia-R. |
Dipende dal duale: se parliamo
dell’apprendistato duale per un disoccupato che magari ha già
superato i 40 anni, si fa fatica a dare una motivazione adeguata
all’azienda per attivare quel tipo di percorso |
||
Emilia-R. |
Sì |
||
Centro |
Toscana |
Sì |
|
Marche |
Sì |
||
Lazio |
Sì |
||
Lazio |
Sì |
||
Sud |
Abruzzo |
Sì |
|
Molise |
Sì |
Noi abbiamo visto che per alcune
fasce di utenza, ad esempio persone molto adulte, il tipo di
impostazione duale potrebbe esser molto interessante, proprio per
una riqualificazione delle competenze. Di fatto, anche per i giovani
diplomati potrebbe essere interessante aprire l’esperienza del
duale |
|
Campania |
Sì |
||
Puglia |
Sì |
||
Calabria |
(vedi risposta
precedente) |
||
Sicilia |
Sì |
||
¶
4. Istituzioni e policy:
– State utilizzando
altri strumenti/iniziative in modo complementare (ad es. assegno di collocamento per
seguire i giovani dopo l’uscita dai percorsi, utilizzo fondi privati, ...) per dare
maggiore efficacia all’azione di inserimento
lavorativo?
¶{p. 316}