La Repubblica di Weimar: democrazia e modernità

A causa del suo esito tragico, la storia della Repubblica di Weimar è stata spesso ricostruita all’ombra del suo fallimento. Il volume offre uno spaccato della riflessione storiografica critica sulla parabola weimariana e ne illustra le molte sfaccettature. I saggi qui raccolti danno conto di un complessivo mutamento di prospettiva che ha portato la ricerca storica a prendere le distanze dalle narrazioni teleologiche e a riconsiderare le ragioni della crisi della prima repubblica tedesca: la cesura della guerra mondiale, le fratture sociali prodotte dal capitalismo, le culture politiche, le implicazioni della globalizzazione e i condizionamenti del contesto europeo e internazionale. Vengono analizzate le dinamiche fondamentali della vicenda storica di Weimar ed esplorate prospettive analitiche che permettono di gettare nuova luce sui complessi nessi di relazione tra l’esperimento weimariano e la storia della democrazia e della modernità europea.
Il presente volume è pubblicato con il contributo della Provincia autonoma di Trento

è professore di Storia contemporanea presso l’Università di Francoforte sul Meno e dal 2017 direttore dell’Istituto Storico Italo-Germanico della Fondazione Bruno Kessler. I suoi principali ambiti di ricerca riguardano la storia dell’Europa nel XIX e XX secolo, la storia della storiografia e la storia della cultura della memoria.

è ricercatore di Storia contemporanea presso il Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale dell’Università di Trento e affiliated fellow presso l’Istituto Storico Italo-Germanico della Fondazione Bruno Kessler. I suoi principali ambiti di ricerca riguardano la storia europea e internazionale del XX secolo e la storia dei sistemi politici di Italia e Germania.

Editore: Il Mulino

Pubblicazione online: 2021
Isbn edizione digitale: 9788815370228
DOI: 10.978.8815/370228
Licenza: CC BY-NC-ND

Pubblicazione a stampa: 2021
Isbn edizione a stampa: 9788815294098
Collana: Annali dell'Istituto storico italo-germanico in Trento
Pagine: 304

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I CAPITOLI

DOI | 10.1401/9788815370228/p1

La Repubblica di Weimar: democrazia e modernità

«Siamo a un punto di svolta», così scriveva il corrispondente da Berlino della «Frankfurter Zeitung» Rudolf Kircher il 1° gennaio 1933. E aggiungeva che in Germania erano in atto rivolgimenti profondi che interessavano tutti i principali ambiti della società: l’economia, la politica interna, la politica estera e più in generale lo spirito del tempo. La sua analisi portava Kircher a concludere che «niente è più sbagliato che dichiarare morto lo spirito della democrazia liberale» [1] . Le considerazioni del corrispondente della «Frankfurter Zeitung» ci fanno intendere che ancora nel gennaio 1933 i ben informati non ritenevano per nulla scontata la presa del potere da parte dei nazionalsocialisti. Kircher non era l’unico a pensarla in questo modo. Alla fine del 1932, anche un influente scienziato politico come Carl Joachim Friedrich sostenne che la Germania sarebbe rimasta saldamente ancorata alla sua moderna Costituzione democratica. Del resto, in quel periodo la riflessione sulla...
Pagine | 7 - 26
DOI | 10.1401/9788815370228/c1

La Costituzione di Weimar tra svolta democratica e cultura del ricordo

Vengono qui ripercorse le brevi e travagliate vicende che hanno segnato il passaggio dallo Stato nazionale tedesco alla Repubblica di Weimar, con un particolare occhio di riguardo nei confronti di quella svolta che ha determinato l’abbandono della forma monarchica in favore di un ordinamento politico di natura democratica. Nello specifico si considerano i principali argomenti del dibattito politico-costituzionale che da un lato hanno portato alla nascita della nuova repubblica e che hanno, di contro, anche successivamente determinato l’ascesa al potere del Reich nazista. Weimar rappresenta quindi un importante esempio “negativo” che ha inciso profondamente sul modo di concepire, sia da parte della Repubblica di Bonn che da parte della Germania riunificata, una struttura politica democratica efficace.
Pagine | 31 - 47
DOI | 10.1401/9788815370228/c2

Rivoluzione senza consenso. La storia della rivoluzione di novembre e delle sue interpretazioni controverse

Si considera qui la totalità degli eventi che hanno concretamente condotto alla nascita della Repubblica di Weimar il 10 novembre del 1918, mostrando anzitutto le principali posizioni di consenso e di dissenso e l’eterogeneità delle opinioni di chi da un lato ha interpretato tale mutamento dell’ordinamento politico come una semplice transizione e chi, invece, ha giustamente visto in esso un potenziale evento estremamente rivoluzionario e non privo di ripercussioni. Il passaggio alla democrazia è stato, infatti, contrassegnato da numerosi episodi di violenza talvolta sfociati in sanguinose guerre civili, special modo a causa di una mancata attenzione nei confronti di riforme sociali, necessarie per il passaggio alla democrazia liberal-parlamentare.
Pagine | 49 - 67
DOI | 10.1401/9788815370228/c3

Liberalizzazione e militarizzazione: la società postbellica della Repubblica di Weimar

Si affrontano qui due tematiche chiave relative al percorso di rinnovamento di cui la Repubblica di Weimar rappresenta l’inizio, ovvero quella della liberalizzazione e della militarizzazione del neonato governo, affrontati a partire dalla inconsueta portata storica di tale evento. Se, infatti, Weimar viene spesso considerata nei termini di una realtà politica e sociale che ha posto le basi per l’affermarsi del nazionalsocialismo, e quindi come un fenomeno storico pre-bellico, è altresì vero che storicamente essa rappresenta in primo luogo un evento post-bellico, sorto dalla volontà di reindirizzare il percorso politico tedesco successivamente alle devastazioni della prima guerra mondiale e alla conseguente perdita di un’autorità politica di riferimento.
Pagine | 71 - 90
DOI | 10.1401/9788815370228/c4

Le celebrazioni della giornata della Costituzione nella Repubblica di Weimar

Il capitolo è dedicato ad alcune riflessioni che hanno come oggetto della loro analisi l’eterogeneità delle posizioni in merito alle modalità con cui la nuova costituzione venne presentata ai tedeschi. Le difficoltà con cui il governo di Weimar dovette fare i conti riguardo all’utilizzo di una simbologia consona riflettevano le problematiche che in generale la repubblica dovette affrontare in merito alle sue modalità di autorappresentazione, la quale doveva essere attrattiva e soprattutto funzionale alla ricostruzione identitaria del paese. Nello specifico viene qui trattato il modo in cui le celebrazioni siano state nel corso del tempo strumentalizzate a seconda delle diverse esigenze politiche.
Pagine | 91 - 115
DOI | 10.1401/9788815370228/c5

L’interconnessione globale dell’economia di Weimar. De-globalizzazione o mutamento della globalizzazione economica?

Nel tentativo di ricostruire il quadro complessivo delle dinamiche che hanno condotto la Repubblica di Weimar alla crisi economica, e pertanto al suo successivo tracollo, spesso si fa riferimento ad una presunta mancanza di interconnessione economica globale, una “de-globalizzazione“ che sarebbe scaturita dal venir meno dei tradizionali rapporti di scambio tra le nazioni antecedentemente alla prima guerra mondiale. In questo capitolo si tenterà di mostrare come in realtà si debba più propriamente parlare, in riferimento agli anni tra le due guerre, di un semplice mutamento di forma dei rapporti globali stessi, e non di un loro abbandono. Sulla base dell’analisi dei dati sul commercio estero, infatti, si mostrerà come non le nazioni, bensì le singole imprese dei settori bancario, siderurgico e chimico siano state le responsabili della creazione di canali di scambio diversi da quelli del commercio estero.
Pagine | 119 - 142
DOI | 10.1401/9788815370228/c6

La politica agraria nella Repubblica di Weimar

Nel periodo immediatamente successivo alla prima guerra mondiale la Germania si ritrova costretta a far fronte ad una importante crisi agraria, la quale era già ben sentita anche nel periodo pre-bellico e che con la Repubblica di Weimar ritorna ad essere uno tra i principali argomenti del dibattito politico. A seguito di numerose rivolte e proteste, nel 1920 viene istituito il Ministero per l’Alimentazione e l’Agricoltura sotto il controllo dell’SPD, il quale si fa carico delle questioni agricole non senza una buona dose di problematiche derivate dalla forte instabilità del nuovo governo. Il capitolo cerca di sottolineare come un elemento di fondamentale importanza per comprendere il contesto sociale tedesco di quegli anni sia proprio la questione agraria, successivamente ripresa anche da Hitler per la creazione di una propaganda cosiddetta “rurale”.
Pagine | 143 - 169
DOI | 10.1401/9788815370228/c7

Le aspirazioni all’autonomia individuale

Se da un lato è vero che la breve esperienza della Repubblica di Weimar ha avuto come conseguenza l’accentuazione della dimensione collettiva, la quale giungendo alle estreme conseguenze dei concetti di classe e società darà origine ad una società di massa che ha rappresentato il fondamento dello stesso potere nazista, è altresì vero che alla nascita del nuovo governo è possibile osservare come in quegli stessi anni i temi della tutela individuale e della libera scelta ritornino ad essere argomenti centrali del dibattito politico dopo il periodo della crisi bellica. L’autore mette qui in luce come tale aspirazione all’autonomia individuale sia stata strumentalizzata, successivamente, anche da parte di movimenti politici apertamente collettivisti, nazionalsocialismo e comunismo su tutti.
Pagine | 173 - 190
DOI | 10.1401/9788815370228/c8

Il dibattito sulla parità di diritti delle donne nella Repubblica di Weimar

La Costituzione del 1918 rappresenta una tappa estremamente importante nel percorso verso l’uguaglianza di genere nella Germania post-bellica, ma allo stesso tempo essa è caratterizzata da un aspetto paradossale. Da un lato si mostra come un passo in avanti per ciò che riguarda l’ampliamento dell’uguaglianza pubblica e politica al mondo femminile, ma contemporaneamente riafferma l’essenza conservatrice della società tedesca weimeriana, per il fatto che tale uguaglianza non viene posta anche sul piano sociale, e quindi in merito alla dimensione privata. Si tenta qui di mostrare i principali argomenti di dibattito che accompagnano la stesura della nuova costituzione da parte dell’Assemblea nazionale.
Pagine | 191 - 205
DOI | 10.1401/9788815370228/c9

Considerazioni sulla dimensione globale della Repubblica di Weimar

Il capitolo si propone di offrire una particolare prospettiva sulla storia culturale e politica tedesca durante il periodo della Repubblica di Weimar tale da metterne in luce gli aspetti transnazionali, e che quindi la consideri all’interno in un ambito di riflessione globale. Spesso, infatti, rispetto alla spinta globalista che caratterizza il Reich fondato nel 1871, Weimar è da sempre interpretata come una realtà fortemente de-globalizzata, con una politica estera oscillante e soprattutto ripiegata nel suo isolamento. Si tenta qui di ricostruire le cause di tale de-globalizzazione proprio a partire da fenomeni di natura globale, nel tentativo di ricondurre la Repubblica all’interno di una interconnessione transnazionale dalla quale è spesso sottratta dalla storiografia.
Pagine | 209 - 220
DOI | 10.1401/9788815370228/c10

Per l’Europa e per la repubblica? Idee e movimenti europeistici nella Repubblica di Weimar

Il seguente capitolo prende in esame l’insieme delle organizzazioni e dei movimenti politici “europeisti” sorti durante l’esperienza weimeriana, i quali concentrarono la loro attenzione al ruolo che il mondo tedesco poteva in quegli anni ricoprire sia in ambito europeo che mondiale, con un approccio sostanzialmente diverso da quello che tradizionalmente appartiene alla politica estera. Il discorso qui messo a tema si svolge secondo tre prospettive, una relativa al dibattito storiografico sul complesso di idee sull’Europa borghese e sui gruppi concretamente attivi, un’altra che considera tali idee nel quadro dell’ordinamento europeo nel mondo borghese tra il 1919 e il 1933, l’ultima che mette in stretta relazione tali idee al complessivo ordinamento politico e alla dimensione storica specifici della Repubblica di Weimer, tale da rendere difficile interpretare tale europeismo secondo le odierne direttive dell’integrazione europea.
Pagine | 221 - 236
DOI | 10.1401/9788815370228/c11

L’eredità problematica della sociologia weimariana

Di contro al carattere fortemente deterministico dei numerosi tentativi di spiegare storicamente le cause che hanno condotto al crollo della Repubblica di Weimar e successivamente al nazionalsocialismo si pone qui, con gli stessi intenti, particolare attenzione nei confronti di elementi interni alla società tedesca stessa, che consentono di gettare uno sguardo differente sulle dinamiche interne al paese. A tal proposito è di estrema utilità ricostruire le riflessioni del mondo sociologico di quegli anni, il quale sebbene mostri una certa eterogeneità di opinioni e una incapacità di fondo nel comprendere i nefasti risvolti del governo di Weimar, mostra alquanto esplicitamente una volontà riformista e un sostrato concettuale riconducibile al pensiero sociologico di Max Weber.
Pagine | 239 - 257
DOI | 10.1401/9788815370228/c12

Il freddo vento di Weimar. Considerazioni sulla nuova attualità del confronto con la prima democrazia tedesca

Per molto tempo l’esperienza della Repubblica di Weimar è stata considerata nei termini di un semplice punto di passaggio tra le due guerre mondiali, e ciò ha determinato il suo essere passata in secondo piano sia a livello prettamente storiografico che per ciò che riguarda la generale memoria collettiva. In questo capitolo si riflette sui modi con cui la breve e fragile repubblica è stata interpretata nel complesso della storia della Germania da parte della Repubblica Federale Tedesca, della DDR, e nel periodo successivo alla riunificazione del paese, con l’obiettivo di comprendere le motivazioni che hanno eliminato Weimar dalla memoria e che le consentono oggi di essere nuovamente un fenomeno significativo per la storia e per la politica.
Pagine | 259 - 277