Viaggio nelle character skills
DOI: 10.1401/9788815366962/c3
Gradevolezza.
La gradevolezza spiega il grado di fiducia sociale posta negli altri. Essa riflette la
tendenza ad avere condotte altruistiche e prosociali opposte a comportamenti antagonisti
e antisociali. Nel contesto scolastico, la gradevolezza aiuta gli studenti a stabilire
relazioni positive che
¶{p. 72}potenzialmente possono facilitare
l’apprendimento. Il fattore è correlato con la motivazione estrinseca: gli studenti più
gradevoli tendono a dare valore a ciò che si «deve fare» piuttosto che a ciò che «piace
fare». Tali studenti a) si impegnano nei compiti a casa;
b) gestiscono bene il tempo dello studio;
c) amano cooperare con i compagni sotto la guida degli
insegnanti; d) hanno il senso del dovere.
Dimensione
generale |
Sottodimensioni |
Descrizione (polarità
positiva) |
Estroversione |
• Dinamismo •
Dominanza |
La persona è amichevole,
entusiasta, ama parlare e stare in compagnia |
Amicalità (o gradevolezza
sociale) |
• Cooperatività/Empatia
• Cordialità/Atteggiamento amichevole |
La persona è gentile, affettuosa,
corretta, altruista, accomodante |
Coscienziosità |
• Scrupolosità •
Perseveranza |
La persona è diligente, impegnata,
fiduciosa, rispettosa |
Stabilità
emotiva |
• Controllo delle emozioni
• Controllo degli impulsi |
La persona è spesso calma,
positiva, e stabile dal punto di vista emotivo |
Apertura mentale |
• Apertura alla cultura
• Apertura all’esperienza |
La persona è curiosa, creativa,
aperta intellettualmente |
Estroversione.
L’estroversione e il suo contrario, l’«introversione», colgono il grado di chiusura e
apertura sociale di una persona. Tale fattore correla bene con aspetti temperamentali
quali la scarsa inibizione, la ricerca di novità e di compagnia, l’impulsività,
l’attivismo.
Stabilità
emotiva. La stabilità emotiva ha a che fare con la gestione della rabbia
e dell’ansia, comunque con la tendenza ad avere un approccio positivo nei confronti
della realtà e degli altri, mentre il suo opposto, il nevroticismo è la tendenza a
reagire a certi stimoli con intense emozioni negative (ad es. ansia). Una bassa
stabilità emotiva (quindi un alto nevroticismo) è correlata con una bassa disponibilità
ad imparare dagli errori. Un’alta stabilità emotiva aiuta gli studenti a concentrarsi
sui compiti, a portarli a termine, ad ottenere dei buoni risultati
scolastici.¶{p. 73}
Coscienziosità.
La coscienziosità è collegata teoricamente e praticamente con la capacità di «controllo
dello sforzo». Le funzioni esecutive del cervello dedicate all’attenzione e una serie di
marcatori genetici costituiscono le basi organiche della coscienziosità. Più
semplicemente, essa riguarda la disponibilità della persona a fare bene i compiti che le
sono stati assegnati o le attività che ha scelto di svolgere. Per gli studenti
coscienziosi essere impegnati nello studio è aspetto cruciale della loro riuscita
scolastica. Che cosa fanno questi studenti: a) pianificano lo
studio; b) elaborano strategicamente i contenuti;
c) gestiscono lo stress modificando i loro obiettivi (risultati
versus apprendimento); d) lavorano sui
dettagli; e) limitano le fonti di distrazione;
f) revisionano il lavoro al fine di individuare gli errori. In
sintesi autoregolano l’apprendimento e hanno un approccio strategico allo studio.
Apertura
mentale. L’apertura mentale riflette due componenti:
a) l’interesse per l’arte, l’estetica, l’immaginazione, la
fantasia e la creatività; b) l’impegno in attività intellettuali
caratterizzate da ricerca, curiosità, astrazione, ragionamento. Questo secondo aspetto
si collega alle misure sull’intelligenza. Gli studenti che dimostrano apertura mentale
sono: a) motivati dalla curiosità; b)
desiderano accrescere le loro qualità; c) si focalizzano
sull’apprendimento piuttosto che sui voti; d) cercano la
comprensione accurata di ciò che hanno studiato piuttosto che imparare a memoria;
e) sviluppano punti di vista personali; f)
amano leggere. Sovente l’apertura mentale si correla con l’uso di strategie
metacognitive, il pensiero critico, la gestione del tempo e la regolazione dello sforzo.
Recenti studi e metanalisi hanno
evidenziato il ruolo dei fattori di personalità nell’apprendimento
[16]
. Considerando i Big Five, si osserva che la personalità
può avere un’influenza bassa, moderata e alta sul rendimento scolastico. I bambini della
scuola primaria fanno registrare, in genere, correlazioni più elevate nei cinque fattori
di personalità. Questa tendenza ¶{p. 74}non si osserva negli altri gradi
di istruzione. Nel passaggio dalla scuola primaria alla secondaria le correlazioni
subiscono una sorta di «declino evolutivo»: la crescita riduce l’intensità del legame
tra fattori e rendimento scolastico.
3. Capitale psicologico
Il capitale psicologico è costituito
da un insieme di caratteristiche psicologiche positive dell’individuo. Sono
relativamente stabili, ma nello stesso tempo sensibili alle esperienze (successo e
fallimento) e alle caratteristiche del contesto. Si tratta di dimensioni derivate dalla
cosiddetta «psicologia positiva» che si focalizza sull’individuazione di fattori di
successo e sulle risorse individuali che favoriscono la riuscita sociale, il benessere e
la piena realizzazione di sé. Alcune delle dimensioni individuate dal modello di Luthans
e colleghi
[17]
si rifanno a concetti provenienti da altre teorie, come ad esempio il
costrutto banduriano di self-efficacy (la percezione di essere
capace di...) o il concetto molto in uso oggi di resilienza.
Il modello proposto da Luthans e
colleghi, denominato anche PSYCAP o HERO (riprendendo le iniziali di ciascuna componente
in lingua inglese) prende in considerazione quattro dimensioni (quattro tipi di
risorse), sintetizzate nella tabella 2.
Vediamo le caratteristiche delle
singole dimensioni di capitale psicologico considerate dal modello.
Speranza. Nel
modello di Snyder e colleghi
[18]
viene definita come uno stato motivazionale positivo basato sull’interazione
tra agenticità e pianificazione per raggiungere gli obiettivi.¶{p. 75}
L’agenticità si riferisce alla determinazione sia nell’iniziare a perseguire un
obiettivo sia nel portarlo a termine mentre il focus sugli obiettivi fa riferimento alla
capacità di elaborare diversi percorsi e strategie possibili per raggiungerli: insieme
quindi permettono di generare più alternative per riuscire a portare a termine ciò che
ci si è prefissato, di scegliere la strada più efficace e di essere in grado di cambiare
la stessa strada in corso d’opera nel caso in cui quella iniziale non sia più adatta. In
poche parole, lo studente con alti livelli di speranza è colui che riesce a immaginarsi,
e poi effettivamente realizzare, un percorso di studio in preparazione, ad esempio,
all’esame di stato, fatto di step intermedi e di costanza e perseveranza nel
raggiungerli. Vede dunque con più facilità la strada per il successo
[19]
.
Dimensione
generale |
Descrizione |
Speranza |
La persona è determinata e
orientata verso il raggiungimento di un obiettivo, pianificandone il
percorso |
Autoefficacia
percepita |
La persona ha fiducia nelle
proprie capacità di raggiungere un obiettivo specifico in una
situazione specifica |
Resilienza |
La persona affronta le avversità o
il disagio, ed è in grado di recuperare dallo stress, di superare i
conflitti, i fallimenti, i cambiamenti e di far fronte a un aumento
della responsabilità |
Ottimismo |
La persona rende interne
attribuzioni fisse e globali per eventi positivi e attribuzioni
esterne e specifiche a eventi negativi |
Autoefficacia.
Luthans e colleghi riprendono questo concetto dalla teoria di Bandura e lo definiscono
come la fiducia delle persone nella loro capacità di raggiungere un obiettivo specifico
in una situazione specifica. Le persone autoefficaci sono capaci di organizzare e di
eseguire le azioni richieste per raggiungere i loro obiettivi e
tendono a scegliere ¶{p. 76}compiti più difficili e obiettivi più sfidanti perché hanno la
convinzione di riuscire a portare a termine il compito con successo: una volta che ci
riescono, hanno una maggiore fiducia in loro stessi e di conseguenza la convinzione che
li spinge cresce ancora come anche la capacità di superare gli ostacoli, instaurando un
circolo virtuoso. Questa modalità di sviluppo dell’autoefficacia è solo una delle
quattro proposte originariamente nel modello di Bandura: troviamo infatti anche
l’apprendimento vicario, in cui la propria autoefficacia può aumentare osservando e
studiando un modello che porta a termine quel compito (più esso è simile e importante
per la persona, più sarà efficace); la possibilità di essere persuasi da qualcuno di
rilevante ad avere più fiducia in sé stessi; e infine l’influenza
dell’arousal psicologico, fisiologico, emotivo e del benessere
sui livelli della propria autoefficacia
[20]
. Lo studente dunque diventa autoefficace anche in base ai modelli scolastici
(ad es. i docenti) e il feedback che ne riceve, e più è forte l’impatto di tali modelli,
maggiore sarà l’impegno e la costanza nel portare a termine un compito.
Resilienza.
Nella sua applicazione legata al mondo del lavoro e delle organizzazioni, Luthans e colleghi
[21]
la definiscono come la capacità di resistere alle avversità, di superare gli
ostacoli, di rialzarsi più forti di prima in seguito ad esperienze negative (malattie,
infortuni, sconfitte, esclusioni, ecc.) perseverando nell’obiettivo di riuscire. Una
persona resiliente quindi è in grado, di fronte alle avversità, di recuperare
velocemente e anche di crescere, mentre invece chi non lo è (o lo è poco) tenderà ad
abbattersi facilmente e a sentirsi bloccato. Una particolarità di questa risorsa
psicologica è il fatto che si sviluppa in modo autonomo nel tempo mano a mano che sfide
e difficoltà si presentano e permette di reagire a esse con una forza sempre maggiore:
si può quindi diventare più resilienti e migliorare di
conseguenza la propria
¶{p. 77}performance di fronte a ostacoli e problemi. Nel contesto
educativo e formativo questo significa riuscire in caso di situazioni stressanti o
cambiamenti non solo a recuperare rapidamente ma anche a incrementare la propria
prestazione e crescere. Può essere il caso degli studenti che, dopo un percorso di
apprendimento non efficace nella scuola primaria, riescono ad aumentare il rendimento
scolastico nella scuola secondaria
[22]
.
Note
[16] A.E. Poropat, Beyond the Shadows. The Role of Personality and Temperament in Learning, in L. Corno e E.M. Anderman (a cura di), Handbook of Educational Psychology, New York, Routledge, 2016, 3a ed.
[17] F. Luthans, J.B. Avey, B.J. Avolio e S.J. Peterson, The Development and Resulting Performance Impact of Positive Psychological Capital, in «Human Resource Development Quaterly», 21, 1, 2010, pp. 41-67.
[18] C.R. Snyder, C. Harris, J.R. Anderson, S.A. Holleran, L.M. Irving, S.T. Sigmon, L. Yoshinobu, J. Gibb, C. Langelle e P. Harney, The Will and the Ways: Development and Validation of an Individual-differences Measure of Hope, in «Journal of Personality and Social Psychology», 60, 4, 1991, pp. 570-585.
[19] C. Consiglio e V. La Mura, Lo PsyCap secondo Luthans, in A. Rolandi (a cura di), Capitale psicologico. Un asset chiave del terzo millennio, Milano, Franco Angeli, 2016.
[20] F. Luthans, J.B. Avey, B.J. Avolio e S.J. Peterson, The Development and Resulting Performance Impact of Positive Psychological Capital, cit., pp. 41-67.
[21] F. Luthans, B.J. Avolio, J.B. Avey e S.M. Norman, Positive Psychological Capital: Measurement and Relationship with Performance and Satisfaction, cit., pp. 541-572.
[22] C. Consiglio e V. La Mura, Lo PsyCap secondo Luthans, cit.