Viaggio nelle character skills
DOI: 10.1401/9788815366962/c10
Un secondo esempio
[25]
arriva sempre da un altro Istituto comprensivo di una valle trentina e
riguarda il tema della resilienza applicato a un’intera comunità, in forma di
analogia rispetto alla situazione attuale, cioè la comunità ebraica in Trentino dal
1400 ad oggi. Si tratta di un’attività proposta nell’ambito dell’insegnamento di
storia e ha lo scopo di far identificare agli studenti, attraverso un lavoro in
piccoli gruppi mediato dalle nuove tecnologie (video lezioni, e-mail, lavoro in
gruppo virtuale supportato dal docente) le pratiche di resilienza che la comunità
ebraica trentina ha sviluppato nel corso dei secoli per fronteggiare le continue
persecuzioni e i rischi della marginalità legate a queste. Nell’ottica dello
sviluppo delle competenze non cognitive si tratta delle conoscenze legate alla
resilienza. Il docente, attraverso un lavoro di circa un mese, guida gli studenti
nel raccogliere evidenze e tassonomie sui comportamenti adottati dalla comunità per
garantirsi una sopravvivenza nel tempo (ad es. rinforzare i legami di supporto al
proprio interno, dotarsi di attività professionali differenti per garantire un
accesso alle risorse economiche, avere un ruolo positivo all’interno della società
con attività filantropiche e di supporto civile, ecc.). Si tratta del cosiddetto
«fare» nello sviluppo delle competenze non cognitive, verso cui gli studenti sono
stati spinti per riflettere sulla situazione attuale: quali di queste strategie
possono essere utilizzate e adattate per affrontare le attuali sfide poste dal
Covid-19? Il progetto si conclude con la pianificazione di attività, riconducibili
all’educazione civica e alla cittadinanza, da parte degli studenti, su come
organizzare un eventuale ritorno alla didattica a distanza
¶{p. 278}nel prossimo anno scolastico, in modo tale da non
compromettere le capacità di resilienza della comunità di studenti e delle proprie
famiglie.
Questi due esempi molto
semplici ci fanno capire come è possibile adattare le proposte del progetto trentino
anche in una situazione di mancata presenza fisica in classe degli studenti. Il kit
scuola ad esempio può essere facilmente digitalizzato e reso disponibile su più
canali (ad es. sito della scuola, registro elettronico, piattaforma di condivisione
dei materiali didattici, canali social della scuola, ecc.). Gli stessi processi
proposti, sia lato docente con i seminari e le attività di progettazione assistita e
di coaching, sia lato studenti con le strategie e attività di
apprendimento, possono essere agevolmente adattati, seppur in via temporanea, in un
contesto di didattica a distanza, per fare in modo che nonostante le difficoltà e
l’ambiente di apprendimento cambiato, le competenze non cognitive possano continuare
a ricevere la giusta attenzione.
Note
[25] L’attività è stata proposta dal prof. Giovanni Casadoro dell’IC Fondo-Revò.