Francesca Biondi Dal Monte, Simone Frega (a cura di)
Contrastare la dispersione scolastica
DOI: 10.1401/9788815413369/c1
Nell’ambito di uno studio preliminare finalizzato alla conduzione di una systematic review sul tema della disper
{p. 28}sione scolastica in Italia e in Europa, a partire dagli anni Duemila, è emersa la presenza di una vasta letteratura in merito che risulta diversificata tra documenti pubblicati da istituzioni nazionali ed europee, e studi accademici disciplinari riconducibili a studiosi in ambito psicologico, pedagogico e sociologico e transdisciplinari [14]
. Si è così constatata l’esistenza di molteplici ricerche empiriche condotte nei vari contesti europei che forniscono una mole di dati molto significativi per ricostruire l’evoluzione del fenomeno nel tempo e nello spazio geografico europeo.
È il caso, ad esempio, del lavoro di una équipe multidisciplinare dislocata in nove Stati membri dell’UE (Austria, Belgio-Fiandre, Ungheria, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Spagna, Svezia e Regno Unito) che, nell’ambito del progetto finanziato dall’UE, Reducing Early School Leaving in Europe, ha pubblicato il volume Comparative Perspectives on Early School Leaving in the European Union [15]
, dove sono raccolti gli esiti di una ricerca che non si è limitata all’analisi della diffusione del fenomeno dispersione, ma si è proposta di individuare i fattori di rischio e di protezione e le misure messe in atto per contrastarlo.
Gli autori sottolineano l’importanza dell’intreccio tra il livello micro, relativo alle storie dei giovani e l’analisi della loro dimensione sociale, con il livello macro, inerente al sistema educativo e delle politiche scolastiche, e il livello meso, che riguarda le istituzioni sociali (relazioni all’interno della famiglia, della scuola, del quartiere e della comunità). Nella ricerca si sottolinea, in particolare, la situazione svedese che evidenzia l’importanza del livello meso in quanto le relazioni sociali influenzano il complesso processo di abbandono scolastico nelle aree urbane emarginate della Svezia.
Tali temi caratterizzanti il fenomeno dispersione sono affrontati anche nel rapporto sulla governance dell’istru{p. 29}zione scolastica in Europa, che è stato pubblicato dalla Commissione europea (2018) con il titolo European Ideas for Better Learning: The Governance of School Education Systems. Il volume contiene la relazione finale e i risultati presentati dal gruppo di lavoro ET2020 Working Group School (2016-2018), ed è incentrato sulla necessità di adottare approcci innovativi nell’insegnamento-apprendimento e nella governance dei sistemi di istruzione scolastica, così che le scuole possano far fronte a una serie di richieste educative in continua evoluzione da parte degli studenti, della società e del mercato del lavoro [16]
.
La relazione del gruppo di lavoro ET2020 sulle scuole rappresenta un esempio cogente del lavoro e delle collaborazioni che, a livello europeo, sono posti in atto per individuare soluzioni a sfide comuni. Per questo la Commissione europea è certa che si tratti di un modo fondamentale per sostenere e ispirare lo sviluppo delle politiche attuali e future.
Il gruppo di esperti ha sviluppato idee e condiviso pratiche di policy making relative alla governance dei sistemi educativi scolastici per promuovere l’equità e l’eccellenza, con particolare attenzione al sostegno dello sviluppo della scuola e degli insegnanti. Pur concentrandosi sui processi di elaborazione delle politiche, gli esiti del lavoro di ricerca evidenziano che l’azione a qualsiasi livello dovrebbe essere orientata verso l’obiettivo finale di migliorare il processo e i risultati di apprendimento di tutti i giovani. Il gruppo di lavoro ET2020 [17]
propone inoltre un ampio approccio alla governance che i sistemi di istruzione scolastica dovrebbero perseguire. Sono enucleati punti d’attenzione offerti come guida ai decisori politici, primo fra tutti il costante interesse verso una chiara visione della qualità dell’istruzione, con valori condivisi riguardanti lo sviluppo della scuola, degli insegnanti e degli studenti. Occorre, infatti, mantenere un {p. 30}approccio decisionale incentrato sul discente, al fine di creare esperienze e ambienti di apprendimento significativi che contribuiscano allo sviluppo degli alunni e degli studenti nella loro interezza; processi decisionali collaborativi, che coinvolgano la fiducia e il dialogo sostenuto di una serie di stakeholders a tutti i livelli del sistema, e che promuovano un senso di appartenenza, responsabilità e condivisione. In tal modo, le istituzioni scolastiche di ogni grado possono risultare organizzazioni di apprendimento che sostengono un processo decisionale efficace, divenendo contesti di indagine e sviluppo continuo a livello locale. In questa ottica sono auspicate politiche che supportino comunità professionali altamente competenti, riconoscendo gli insegnanti e i dirigenti scolastici come agenti chiave del cambiamento, promuovendo la leadership condivisa, la collaborazione e l’innovazione e investendo nello sviluppo di capacità che motivino il loro continuo sviluppo per garantire un insegnamento e un apprendimento di alta qualità.
In questo senso, occorre sostenere un approccio costante alla ricerca per generare e utilizzare diversi tipi di dati che possano aiutare a identificare meglio i punti di forza e le aree da migliorare, e a elaborare politiche tempestive tali da rispondere direttamente alle esigenze in evoluzione del sistema, con processi di attuazione mirati e di durata adeguata, e una coerenza con le altre politiche in corso, per un cambiamento duraturo e rinnovato.

3. Il contrasto alla dispersione scolastica e gli obiettivi dell’Agenda 2030

Questa sintesi dei principali temi caratterizzanti il dibattito europeo sulla dispersione scolastica, espresso attraverso documenti guida messi a punto da vari gruppi di ricerca facenti capo alla Commissione europea, non poteva tralasciare l’importanza che la prevenzione e il contrasto della dispersione scolastica rivestono nell’ambito degli Obiettivi per lo sviluppo sostenibile (OSS) dell’Agenda 2030. In particolare, l’OSS 4 «Garantire un’istruzione di qualità inclusiva ed equa {p. 31}e promuovere opportunità di apprendimento continuo per tutti» che, come primo traguardo, pone proprio la necessità di «Garantire entro il 2030 a ogni ragazza e ragazzo libertà, equità e qualità nel completamento dell’educazione primaria e secondaria che porti a risultati di apprendimento adeguati e concreti» [18]
. A questo proposito, è importante citare il sesto Rapporto di monitoraggio Eurostat sugli Obiettivi di sviluppo sostenibile Sustainable Development in the European Union. Monitoring Report on Progress towards the SDGs in an EU Context [19]
. Questo fornisce una valutazione quantitativa dei progressi dell’Unione europea verso il raggiungimento dei Sustainable Development Goals (SDGs) basandosi su un insieme di circa cento indicatori che sono stati selezionati tenendo conto della loro rilevanza politica dal punto di vista dell’UE, nonché della loro disponibilità, copertura dei paesi e qualità dei dati. Il set di indicatori SDGs dell’UE è allineato, seppur con alcuni distinguo, all’elenco di indicatori SDGs globali delle Nazioni Unite. In particolare, il monitoraggio dell’SDG 4 «Istruzione di qualità» nel contesto europeo si concentra sull’istruzione di base (comprende le prime fasi del percorso educativo del bambino, che va dall’educazione della prima infanzia all’istruzione primaria e secondaria), sull’istruzione universitaria, l’apprendimento degli adulti e l’acquisizione delle competenze digitali [20]
.
Il Rapporto Eurostat [21]
indica come l’OSS 4 sia caratterizzato da sviluppi divergenti tra gli indicatori che monitorano la partecipazione all’istruzione e quelli che monitorano i risultati in termini di performance degli studenti. Per quanto riguarda la partecipazione all’istruzione, i paesi europei sono sulla buona strada per raggiungere gli obiettivi fissati {p. 32}per il 2030 in materia di abbandono dell’istruzione e della formazione.
Eurostat sottolinea come l’abbandono scolastico sia legato a disoccupazione, esclusione sociale, povertà e cattiva salute. Pertanto, è nell’interesse delle società nel loro complesso, oltre che degli individui stessi, assicurarsi che tutti completino l’istruzione e la formazione [22]
.

4. Conclusioni

Nello spazio europeo, il contrasto all’abbandono precoce è stato individuato come una priorità, dapprima nel quadro della Strategia europea per l’occupazione del 1997, e poi nel quadro strategico per la cooperazione europea in materia di istruzione e formazione del 2009. Nell’ottica di ridurre la quota di giovani che abbandonano prematuramente gli studi, le istituzioni comunitarie, nel 2011, hanno adottato una specifica Raccomandazione sulle politiche di riduzione dell’abbandono scolastico, cercando di promuovere fra gli Stati membri opportune strategie integrate di prevenzione, di intervento sui target a rischio e di compensazione, mirate ad accrescere la partecipazione ai sistemi di istruzione e formazione, la qualità dell’offerta educativa e le competenze degli individui.
La successiva Raccomandazione del 2018 ha rinnovato quanto affermato con la precedente, declinando l’impegno dei paesi europei nelle seguenti principali azioni: mantenere il diritto a un’istruzione, a una formazione e a un apprendimento permanente di qualità e inclusivi; accrescere il livello di padronanza delle competenze di base (alfabetiche, matematiche, scientifiche e digitali); incoraggiare lo sviluppo delle competenze interpersonali, comunicative, sociali, cognitive, metacognitive, motivazionali, quali il pensiero critico, le abilità analitiche, la creatività, la capacità di risolvere problemi, l’orientamento al futuro, la capacità imprenditoriale
{p. 33}e la resilienza, che facilitano la transizione dei giovani all’età adulta, alla cittadinanza attiva, alla vita lavorativa e allo sviluppo sostenibile [23]
. Come previsto dalla Risoluzione su un quadro strategico per la cooperazione europea nel settore dell’istruzione e della formazione verso uno spazio europeo dell’istruzione e oltre (2021-2030) [24]
, tra le priorità strategiche da conseguire entro il 2030 si evidenziano la necessità di migliorare la qualità, l’equità, l’inclusione e il successo per tutti nell’istruzione e nella formazione e il rafforzamento dell’istruzione superiore europea. Nello stesso documento sono indicati sette traguardi da conseguire nei paesi dell’Unione europea tra cui l’abbattimento della percentuale di abbandono precoce dell’istruzione e della formazione al di sotto del 9% entro il 2030.
Note
[14] R. Biagioli, M. Baldini e M.G. Proli, La dispersione scolastica come fenomeno endemico. Ricerca sullo stato dell’arte, in «Formazione & Insegnamento», 2022, pp. 91-102.
[15] L. Van Praag, W. Nouwen, R. Van Caudenberg, N. Clycq e C. Timmermans, Comparative Perspectives on Early School Leaving in the European Union, London, Routledge, 2021.
[16] Biagioli, Baldini e Proli, La dispersione scolastica come fenomeno endemico, cit., p. 96.
[17] European Commission, ET2020 Working Group School. European Ideas for Better Learning: The Governance of School Education Systems, Directorate-General Education, Youth, Sport and Culture Schools and Multilingualism, Brussels, 2018.
[18] ONU, Transforming Our World: The 2030 Agenda for Sustainable Development (UN Resolution A/RES/70/1), 2015.
[19] Eurostat, Sustainable Development in the European Union. Monitoring Report on Progress towards the SDGs in an EU Context, Luxembourg, Publications Office of the European Union, 2022.
[20] R. Biagioli, J.G. Monteagudo, M. Baldini e M.G. Proli, L’abbandono precoce nel sistema scolastico, Torino, L’Harmattan Italia, 2023, pp. 10-20.
[21] Eurostat, Early Leavers from Education and Training, Luxembourg, 2022.
[22] European Commission, Education and Training Monitor, Brussels, 2018, p. 26.
[23] F. Rossi, La costruzione e la valutazione delle competenze chiave per la cittadinanza in Italia, in G. Domenici, V. Ria e M. Smeriglio (a cura di), Scuola, lavoro e complessità sociale. Processi educativi per una cittadinanza attiva, Università del Salento, Coordinamento SIBA, 2020, pp. 45-73.
[24] Consiglio dell’Unione europea, Risoluzione del Consiglio relativa alla struttura di governance del quadro strategico per la cooperazione europea nel settore dell’istruzione e della formazione verso uno spazio europeo dell’istruzione e oltre (2021-2030), 2021.