Contrastare la dispersione scolastica
DOI: 10.1401/9788815413369/c1
Nell’ambito di uno studio
preliminare finalizzato alla conduzione di una systematic review
sul tema della disper
¶{p. 28}sione scolastica in Italia e in Europa, a
partire dagli anni Duemila, è emersa la presenza di una vasta letteratura in merito che
risulta diversificata tra documenti pubblicati da istituzioni nazionali ed europee, e
studi accademici disciplinari riconducibili a studiosi in ambito psicologico, pedagogico
e sociologico e transdisciplinari
[14]
. Si è così constatata l’esistenza di molteplici ricerche empiriche condotte
nei vari contesti europei che forniscono una mole di dati molto significativi per
ricostruire l’evoluzione del fenomeno nel tempo e nello spazio geografico europeo.
È il caso, ad esempio, del lavoro
di una équipe multidisciplinare dislocata in nove Stati membri dell’UE (Austria,
Belgio-Fiandre, Ungheria, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Spagna, Svezia e Regno
Unito) che, nell’ambito del progetto finanziato dall’UE, Reducing Early School
Leaving in Europe, ha pubblicato il volume Comparative
Perspectives on Early School Leaving in the European Union
[15]
, dove sono raccolti gli esiti di una ricerca che non si è limitata
all’analisi della diffusione del fenomeno dispersione, ma si è proposta di individuare i
fattori di rischio e di protezione e le misure messe in atto per contrastarlo.
Gli autori sottolineano
l’importanza dell’intreccio tra il livello micro, relativo alle storie dei giovani e
l’analisi della loro dimensione sociale, con il livello macro, inerente al sistema
educativo e delle politiche scolastiche, e il livello meso, che riguarda le istituzioni
sociali (relazioni all’interno della famiglia, della scuola, del quartiere e della
comunità). Nella ricerca si sottolinea, in particolare, la situazione svedese che
evidenzia l’importanza del livello meso in quanto le relazioni sociali influenzano il
complesso processo di abbandono scolastico nelle aree urbane emarginate della Svezia.
Tali temi caratterizzanti il
fenomeno dispersione sono affrontati anche nel rapporto sulla governance
dell’istru¶{p. 29}zione scolastica in Europa, che è stato pubblicato
dalla Commissione europea (2018) con il titolo European Ideas for Better
Learning: The Governance of School Education Systems. Il volume contiene
la relazione finale e i risultati presentati dal gruppo di lavoro ET2020
Working Group School (2016-2018), ed è incentrato sulla necessità di
adottare approcci innovativi nell’insegnamento-apprendimento e nella governance dei
sistemi di istruzione scolastica, così che le scuole possano far fronte a una serie di
richieste educative in continua evoluzione da parte degli studenti, della società e del
mercato del lavoro
[16]
.
La relazione del gruppo di lavoro
ET2020 sulle scuole rappresenta un esempio cogente del lavoro e
delle collaborazioni che, a livello europeo, sono posti in atto per individuare
soluzioni a sfide comuni. Per questo la Commissione europea è certa che si tratti di un
modo fondamentale per sostenere e ispirare lo sviluppo delle politiche attuali e future.
Il gruppo di esperti ha sviluppato
idee e condiviso pratiche di policy making relative alla governance
dei sistemi educativi scolastici per promuovere l’equità e l’eccellenza, con particolare
attenzione al sostegno dello sviluppo della scuola e degli insegnanti. Pur
concentrandosi sui processi di elaborazione delle politiche, gli esiti del lavoro di
ricerca evidenziano che l’azione a qualsiasi livello dovrebbe essere orientata verso
l’obiettivo finale di migliorare il processo e i risultati di apprendimento di tutti i
giovani. Il gruppo di lavoro ET2020
[17]
propone inoltre un ampio approccio alla governance che i sistemi di
istruzione scolastica dovrebbero perseguire. Sono enucleati punti d’attenzione offerti
come guida ai decisori politici, primo fra tutti il costante interesse verso una chiara
visione della qualità dell’istruzione, con valori condivisi riguardanti lo sviluppo
della scuola, degli insegnanti e degli studenti. Occorre, infatti, mantenere un
¶{p. 30}approccio decisionale incentrato sul discente, al fine di creare
esperienze e ambienti di apprendimento significativi che contribuiscano allo sviluppo
degli alunni e degli studenti nella loro interezza; processi decisionali collaborativi,
che coinvolgano la fiducia e il dialogo sostenuto di una serie di
stakeholders a tutti i livelli del sistema, e che promuovano un
senso di appartenenza, responsabilità e condivisione. In tal modo, le istituzioni
scolastiche di ogni grado possono risultare organizzazioni di apprendimento che
sostengono un processo decisionale efficace, divenendo contesti di indagine e sviluppo
continuo a livello locale. In questa ottica sono auspicate politiche che supportino
comunità professionali altamente competenti, riconoscendo gli insegnanti e i dirigenti
scolastici come agenti chiave del cambiamento, promuovendo la leadership condivisa, la
collaborazione e l’innovazione e investendo nello sviluppo di capacità che motivino il
loro continuo sviluppo per garantire un insegnamento e un apprendimento di alta qualità.
In questo senso, occorre sostenere
un approccio costante alla ricerca per generare e utilizzare diversi tipi di dati che
possano aiutare a identificare meglio i punti di forza e le aree da migliorare, e a
elaborare politiche tempestive tali da rispondere direttamente alle esigenze in
evoluzione del sistema, con processi di attuazione mirati e di durata adeguata, e una
coerenza con le altre politiche in corso, per un cambiamento duraturo e rinnovato.
3. Il contrasto alla dispersione scolastica e gli obiettivi dell’Agenda 2030
Questa sintesi dei principali temi
caratterizzanti il dibattito europeo sulla dispersione scolastica, espresso attraverso
documenti guida messi a punto da vari gruppi di ricerca facenti capo alla Commissione
europea, non poteva tralasciare l’importanza che la prevenzione e il contrasto della
dispersione scolastica rivestono nell’ambito degli Obiettivi per lo sviluppo sostenibile
(OSS) dell’Agenda 2030. In particolare, l’OSS 4 «Garantire un’istruzione di qualità
inclusiva ed equa ¶{p. 31}e promuovere opportunità di apprendimento
continuo per tutti» che, come primo traguardo, pone proprio la necessità di «Garantire
entro il 2030 a ogni ragazza e ragazzo libertà, equità e qualità nel completamento
dell’educazione primaria e secondaria che porti a risultati di apprendimento adeguati e concreti»
[18]
. A questo proposito, è importante citare il sesto Rapporto di monitoraggio
Eurostat sugli Obiettivi di sviluppo sostenibile Sustainable Development in
the European Union. Monitoring Report on Progress towards the SDGs in an EU
Context
[19]
. Questo fornisce una valutazione quantitativa dei progressi dell’Unione
europea verso il raggiungimento dei Sustainable Development Goals
(SDGs) basandosi su un insieme di circa cento indicatori che sono stati
selezionati tenendo conto della loro rilevanza politica dal punto di vista dell’UE,
nonché della loro disponibilità, copertura dei paesi e qualità dei dati. Il
set di indicatori SDGs dell’UE è allineato, seppur con alcuni
distinguo, all’elenco di indicatori SDGs globali delle Nazioni Unite. In particolare, il
monitoraggio dell’SDG 4 «Istruzione di qualità» nel contesto europeo si concentra
sull’istruzione di base (comprende le prime fasi del percorso educativo del bambino, che
va dall’educazione della prima infanzia all’istruzione primaria e secondaria),
sull’istruzione universitaria, l’apprendimento degli adulti e l’acquisizione delle
competenze digitali
[20]
.
Il Rapporto Eurostat
[21]
indica come l’OSS 4 sia caratterizzato da sviluppi divergenti tra gli
indicatori che monitorano la partecipazione all’istruzione e quelli che monitorano i
risultati in termini di performance degli studenti. Per quanto riguarda la
partecipazione all’istruzione, i paesi europei sono sulla buona strada per raggiungere
gli obiettivi fissati ¶{p. 32}per il 2030 in materia di abbandono
dell’istruzione e della formazione.
Eurostat sottolinea come
l’abbandono scolastico sia legato a disoccupazione, esclusione sociale, povertà e
cattiva salute. Pertanto, è nell’interesse delle società nel loro complesso, oltre che
degli individui stessi, assicurarsi che tutti completino l’istruzione e la formazione
[22]
.
4. Conclusioni
Nello spazio europeo, il contrasto
all’abbandono precoce è stato individuato come una priorità, dapprima nel quadro della
Strategia europea per l’occupazione del 1997, e poi nel quadro strategico per la
cooperazione europea in materia di istruzione e formazione del 2009. Nell’ottica di
ridurre la quota di giovani che abbandonano prematuramente gli studi, le istituzioni
comunitarie, nel 2011, hanno adottato una specifica Raccomandazione sulle
politiche di riduzione dell’abbandono scolastico, cercando di promuovere
fra gli Stati membri opportune strategie integrate di prevenzione, di intervento sui
target a rischio e di compensazione, mirate ad accrescere la partecipazione ai sistemi
di istruzione e formazione, la qualità dell’offerta educativa e le competenze degli
individui.
La successiva Raccomandazione del
2018 ha rinnovato quanto affermato con la precedente, declinando l’impegno dei paesi
europei nelle seguenti principali azioni: mantenere il diritto a un’istruzione, a una
formazione e a un apprendimento permanente di qualità e inclusivi; accrescere il livello
di padronanza delle competenze di base (alfabetiche, matematiche, scientifiche e
digitali); incoraggiare lo sviluppo delle competenze interpersonali, comunicative,
sociali, cognitive, metacognitive, motivazionali, quali il pensiero critico, le abilità
analitiche, la creatività, la capacità di risolvere problemi, l’orientamento al futuro,
la capacità imprenditoriale
¶{p. 33}e la resilienza, che facilitano la
transizione dei giovani all’età adulta, alla cittadinanza attiva, alla vita lavorativa e
allo sviluppo sostenibile
[23]
. Come previsto dalla Risoluzione su un quadro strategico per la
cooperazione europea nel settore dell’istruzione e della formazione verso uno spazio
europeo dell’istruzione e oltre (2021-2030)
[24]
, tra le priorità strategiche da conseguire entro il 2030 si evidenziano la
necessità di migliorare la qualità, l’equità, l’inclusione e il successo per tutti
nell’istruzione e nella formazione e il rafforzamento dell’istruzione superiore europea.
Nello stesso documento sono indicati sette traguardi da conseguire nei paesi dell’Unione
europea tra cui l’abbattimento della percentuale di abbandono precoce dell’istruzione e
della formazione al di sotto del 9% entro il 2030.
Note
[14] R. Biagioli, M. Baldini e M.G. Proli, La dispersione scolastica come fenomeno endemico. Ricerca sullo stato dell’arte, in «Formazione & Insegnamento», 2022, pp. 91-102.
[15] L. Van Praag, W. Nouwen, R. Van Caudenberg, N. Clycq e C. Timmermans, Comparative Perspectives on Early School Leaving in the European Union, London, Routledge, 2021.
[16] Biagioli, Baldini e Proli, La dispersione scolastica come fenomeno endemico, cit., p. 96.
[17] European Commission, ET2020 Working Group School. European Ideas for Better Learning: The Governance of School Education Systems, Directorate-General Education, Youth, Sport and Culture Schools and Multilingualism, Brussels, 2018.
[18] ONU, Transforming Our World: The 2030 Agenda for Sustainable Development (UN Resolution A/RES/70/1), 2015.
[19] Eurostat, Sustainable Development in the European Union. Monitoring Report on Progress towards the SDGs in an EU Context, Luxembourg, Publications Office of the European Union, 2022.
[20] R. Biagioli, J.G. Monteagudo, M. Baldini e M.G. Proli, L’abbandono precoce nel sistema scolastico, Torino, L’Harmattan Italia, 2023, pp. 10-20.
[21] Eurostat, Early Leavers from Education and Training, Luxembourg, 2022.
[22] European Commission, Education and Training Monitor, Brussels, 2018, p. 26.
[23] F. Rossi, La costruzione e la valutazione delle competenze chiave per la cittadinanza in Italia, in G. Domenici, V. Ria e M. Smeriglio (a cura di), Scuola, lavoro e complessità sociale. Processi educativi per una cittadinanza attiva, Università del Salento, Coordinamento SIBA, 2020, pp. 45-73.
[24] Consiglio dell’Unione europea, Risoluzione del Consiglio relativa alla struttura di governance del quadro strategico per la cooperazione europea nel settore dell’istruzione e della formazione verso uno spazio europeo dell’istruzione e oltre (2021-2030), 2021.