Note
  1. Per esemplificare la tendenza verso un linguaggio standard basti pensare alla attuale fioritura di verbi e locuzioni di «moto» in tutti i discorsi e i documenti: «andiamo a un confronto», «venire a una stretta», «andare a costruire un rapporto nuovo», «portare avanti il discorso», «andiamo a concludere» ecc. Locuzioni di moto tanto più frequenti quando invece la situazione è di stagnazione, di rimando, di non scelta. Altro esempio è l’uso sfrenato e sostanzialmente terroristico dell’aggettivo «politico» a sostegno di un meccanismo logico per cui ogni cosa specifica diventa «corporativa» e «isolata» e ogni scadenza temporale precisa esula dal «quadro generale».