Note
  1. Romano, L’età e la capacità delle persone nel diritto pubblico, in «Riv. dir. pubbl.», 1911, ora in Scritti minori, vol. II, Milano, 1950, p. 1117.
  2. Cfr., da ultimo, D’Angelo, L’art. 844 c.c. e il diritto alla salute, in Tutela del diritto alla salute e diritto privato, a cura di Busnelli e Breccia, Milano, 1978, pp. 401 ss.; Salvi, Le immissioni industriali, Milano, 1979, spec. pp. 347 ss.
  3. Cfr. Carbonnier, Prefazione a J.-C. Lombois, De l’influente de la santé sur l’existence des droits civils, Paris, 1963.
  4. Cfr. Lombardi Vallauri, Corso di filosofia del diritto, Padova, 1981, p. 287.
  5. Cfr. Lombois, op. cit., p. 5.
  6. Foucault, Storia della follia, Milano, 1980, p. 395.
  7. Cfr. Bruscuglia, Busnelli, Galoppini, Salute mentale dell’individuo e tutela giuridica della personalità, in «Riv. trim. dir. e proc. civ.», 1973, pp. 661 s.
  8. Lombardi Vallauri, op. cit., p. 297.
  9. Per l’Italia, v. da ultimo, Martone, Le prime leggi sociali nell’Italia liberale, in «Quaderni fiorentini», III/IV (1974-1975), Il «socialismo giuridico», vol. I, pp. 103 ss.
  10. Cfr. Treu, La tutela del minore nel diritto del lavoro, in L’autonomia dei minori tra famiglia e società, a cura di De Cristofaro e Belvedere, Milano, 1980, pp. 441 ss. V. pure, per alcuni riferimenti che interessano il nostro punto di vista, Sandulli, Aspetti pubblicistici della posizione dei minori, in «Dir. e società», 1981, pp. 709 ss.
  11. Per dare ingresso a tali rimedi non occorrono le forzature dogmatiche di certa recente dottrina del diritto del lavoro, la quale contesta la qualificazione del dovere di sicurezza di cui all’art. 2087 c.c. nella categoria degli «obblighi di protezione» e si ingegna di ricondurlo nel contenuto dell’obbligazione principale di prestazione del datore di lavoro. Cfr. per es. Bianchi D’Urso, Profili giuridici della sicurezza nei luoghi di lavoro, Napoli, 1980, p. 18, testo e nota 28, il quale ritiene di screditare la dottrina prevalente con qualche battuta di «dietrologia» modello (primi) anni Settanta. Per la critica di simile indirizzo v. in generale Castronovo, Obblighi di protezione e tutela del terzo, in «Jus», 1976, pp. 143 ss., 178 s.
  12. L. 30 dicembre 1971, n. 1204, artt. 7, 10.
  13. Così Corasaniti, Commento agli artt. 1-2 della legge istitutiva del servizio sanitario nazionale, in Nuove leggi civili commentate, 1979, p. 1201.
  14. Lombardi Vallauri, Corso, cit., p. 306.
  15. L. 6 dicembre 1971, n. 1044; 1. 29 novembre 1977, n. 891.
  16. L. 18 marzo 1968, n. 444, e d.p.r. 10 settembre 1969, n. 647.
  17. Cfr. d.p.r. 11 giugno 1958, n. 584
  18. Persiani, in Commentario della Costituzione, a cura di Branca, Bologna-Roma, 1979, sub art. 38, p. 245.
  19. Cfr. art. 27 d.p.r. 24 luglio 1977, n. 616, e Cass. s.u., 6 ottobre 1979, n. 5172, in Foro it., 1979, I, c. 2302.
  20. Cfr. Poletti e Zana, La tutela della salute nella legislazione speciale italiana, in Tutela della salute e diritto privato, cit., pp. 29 s., testo e nota 38.
  21. Per misurare l’importanza sociale del problema conviene ricordare che, mentre nel 1861 gli ultrasessantenni non raggiungevano in Italia il milione e mezzo, nel 1978 erano aumentati a circa dieci milioni, di cui quattro milioni nella categoria degli ultrasessantenni.
  22. Cfr. Giardina, in II diritto alla salute, a cura di Busnelli e Breccia, Bologna, 1979, p. 128, la quale ricorda, come una delle prime applicazioni dell’art. 333, il decreto 24 aprile 1963 del giudice tutelare di Arezzo (competente ai sensi dell’art. 336, comma 2°, testo originario), che autorizzò una trasfusione di sangue a una bambina di pochi mesi in pericolo di vita, nonostante il diniego di consenso opposto dai genitori affiliati alla setta dei testimoni di Jeova. In casi analoghi, in alternativa all’intervento del giudice ai sensi dell’art. 333 c.c., è prospettabile oggi (e già se ne è fatta applicazione) l’autorizzazione del sindaco nella sua qualità di autorità sanitaria, ai sensi dell’art. 33 1. 23 dicembre 1978, n. 833.
  23. Cfr. Busnelli, Capacità ed incapacità di agire del minore, in «Dir. fam.», 1982, pp. 54 ss.
  24. Cfr. Consultorio familiare e bisogni sociali, a cura di Donati, Milano, 1980.
  25. Cfr. Per una sociologia della salute, a cura di Ardigò, Milano, 1981.
  26. Cfr. il mio saggio La famiglia nell’ordinamento giuridico italiano,in Atti del XLIX corso di aggiornamento culturale dell’università Cattolica, Milano, 1979, p. 284; Zatti, Rapporto educativo e intervento del giudice, in L’autonomia dei minori, cit., pp. 311 ss.
  27. Cfr. De Acutis, Ebene, Zatti, La cura degli interessi del malato,in Tutela della salute e diritto privato, cit., pp. 101 ss., spec. 122 ss.
  28. Cass., 11 febbraio 1978, n. 619, in Foro it., 1979, I, c. 2727.
  29. Cfr., da ultimo, Cass., 13 maggio 1968, n. 1490, in Foro it., 1968, I, c. 2163.
  30. Cfr. Corte cost., 27 giugno 1968, n. 74, in Foro it., 1968, I, c. 2056.
  31. Concetto concreto non significa concetto individuale, che sarebbe una contraddizione in termini, i concetti essendo per loro natura generali. Se per astratto si intende generale, tutti i concetti sono astratti. Qui la contrapposizione astratto-concreto è assunta in una accezione diversa, corrente nella logica moderna, ma già presente nella logica hegeliana (cfr. Larenz, Methodenlebre der Rechtswissenschaft3, Berlin-Heidelberg-New York, 1975, pp. 439 ss.). Sono astratti i concetti che rappresentano come unità autonome attributi o parti non-indipendenti di un oggetto, mentre sono concreti i concetti i cui significati «sono rivolti agli oggetti nella misura in cui sono partecipi degli attributi» (Husserl, Ricerche logiche, vol. I. Milano, 1968, pp. 486 ss.).
  32. Hartmann, Il problema dell’essere spirituale, Firenze, 1971, p. 23.